mercoledì 1 settembre 2010

IL VANGELO DI TOMMASO Giuda, Didimo Spirituale di Gesù - Commento - Biografia - Bibliografia


Vangelo di Tommaso


« Questi sono i detti segreti che Gesù, il Vivente, disse e Giuda Tommaso, il Gemello Spirituale, scrisse. »


(Inizio del Vangelo di Tommaso)






Il Vangelo secondo Tommaso, noto anche come Vangelo di Tommaso, è un vangelo che raccoglie una serie di 114 detti attribuiti a Gesù. La sua data di composizione è dibattuta tra gli studiosi: alcuni lo ritengono contemporaneo dei vangeli sinottici, se non addirittura antecedente a questi, per cui la loro datazione non è posteriore alla fine del I secolo; altri studiosi ritengono che sia successivo, in quanto mostrerebbe una dipendenza parziale dai vangeli canonici, e lo datano alla metà del II secolo. L'attribuzione pseudepigrafica del vangelo è all'apostolo "Didimo Giuda Tommaso" (sia "Didimo" che "Tommaso" significano "gemello", rispettivamente in greco e aramaico); fu scritto per un gruppo del Cristianesimo delle origini che riconosceva in Tommaso apostolo il proprio maestro.


La visione che emerge da Vangelo secondo Tommaso è che il Regno di Dio sia già presente sulla Terra e che la luce divina, presente all'interno di tutti gli uomini, può permettere loro di vedere il Regno ed entrarvi.

Il testo completo del vangelo è conservato in un manoscritto papiraceo in lingua copta scoperto nel 1945 a Nag Hammadi, in Egitto; tale codice, legato con un metodo ora noto come legatura copta, risale al 340 circa. Dopo il suo ritrovamento, gli studiosi si accorsero che tre frammenti separati della versione greca erano stati già ritrovati a Ossirinco, in Egitto, nel 1897.[1] Nel 1903 altri due frammenti furono scoperti a Ossirinco,[2] apparentemente provenienti dalla stessa raccolta di detti che conteneva i frammenti in greco del Vangelo di Tommaso (P. Oxy. I 1; IV 654; IV 655) e datati alla prima metà del III secolo,[3] mentre un ulteriore frammento greco scoperto nel 1905 è stato datato a prima del 200.[4]


Il Vangelo di Tommaso, che non va confuso col Vangelo dell'infanzia di Tommaso o col Libro di Tommaso il contendente o l'atleta, è considerato un vangelo apocrifo dalle Chiese cristiane moderne.

Testimonianze patristiche e manoscritti


Il Vangelo di Tommaso scomparve quando lo Gnosticismo fu soppresso dai proto-ortodossi. Per secoli di esso ne rimasero disponibili solo citazioni indirette da parte di alcuni Padri della Chiesa.


Tra il 222 e il 235, nella sua opera Refutatio omnium haeresium (5.7.20), Ippolito di Roma riporta una variante del detto 4, che Ippolito dice di aver preso da un testo intitolato Vangelo di Tommaso: «[i Naasseni] ... conservano una tradizione a riguardo nel vangelo intitolato "Secondo Tommaso", che afferma espressamente, "Colui che mi cerca mi troverà in bambini di sette anni e più, poiché lì, nascosto nel quattordicesimo eone, io sono rivelato"». Si tratta dell'unica chiara citazione del Vangelo di Tommaso.


In altri autori del Cristianesimo delle origini è citato il titolo del Vangelo di Tommaso, come ad esempio in Origene di Alessandria (Omelia su Luca, 1; 233 circa), mentre nel IV e V secolo, diversi Padri della Chiesa scrissero che il Vangelo di Tommaso era tenuto in gran considerazione da Mani,[5] anche se potrebbero riferirsi al Vangelo dell'infanzia di Tommaso; altri autori, come Clemente di Alessandria, affermano che vi fossero paralleli tra il Vangelo di Tommaso e altri vangeli non canonici, come il Vangelo degli Ebrei e il Vangelo degli Egiziani.[6][7]


In epoca moderna ne sono stati ritrovati alcuni testimoni frammentarii:


papiro Oxyrhynchus 1: in greco, datato all'inizio del III secolo, contiene i loghia ("detti") 26-30, 77.2, 31-33;


papiro Oxyrhynchus 654: in greco, datato alla metà del III secolo, contiene il prologo e i loghia 1-7;


papiro Oxyrhynchus 655: in greco, datato alla metà del III secolo, contiene i loghia 24; 36-39;


nel 1945 tra i Codici di Nag Hammâdi è stato rinvenuto un manoscritto copto integro, datato al 340 circa, riferimento principale delle edizioni critiche del testo.


Data di composizione


La datazione del Vangelo di Tommaso è molto discussa; gli studiosi hanno proposto datazioni alte come il 60 e basse come il 140, «a seconda se il Vangelo di Tommaso sia identificato con il nucleo originario di detti, o con il testo pubblicato dall'autore, o con i testi greci o copti, o con i paralleli con altri testi».[8] Datare Tommaso è difficile in quanto, essendo una collezione di loghia senza struttura narrativa, i singoli detti potrebbero essere stati aggiunti gradualmente nel tempo.[9]


Le datazioni possono essere divise in due gruppi: le datazioni "alte", nel caso in cui il nucleo del vangelo sia datato tra il 50 e il 100, dunque prima o all'incirca contemporaneamente alla composizione dei vangeli canonici, e le datazioni "basse", successive alla composizione dei canonici.[10]


Datazione alta


La datazione alta è sostenuta in base a diverse argomentazioni, che riguardano la forma o struttura del vangelo, la sua indipendenza dai vangeli canonici e il ruolo di alcuni apostoli.


Forma del vangelo


Gerd Theissen e Merz sostengono che il genere letterario delle collezioni di detti fu una delle forme più antiche in cui il materiale su Gesù fu tramandato.[11] Asseriscono che altre collezioni di detti, come la fonte Q e la collezione sottostante Marco 4, furono assorbiti in narrazioni più ampie e non esistono più come documenti indipendenti, e che nessuna collezione successiva è sopravvissuta.[11] Meyer afferma anche che il genere letterario delle "collezioni di detti" è indicativo di una composizione risalente al I secolo, e che, in particolare, «l'uso di parabole senza amplificazioni allegoriche sembra essere antecedente ai vangeli canonici».[3]


Indipendenza dai vangeli sinottici


Steven Davies sostiene che l'apparente indipendenza tra l'ordine dei detti in Tommaso e dei loro paralleli nei vangeli sinottici mostra che Tommaso non fu composto a partire da questi e che probabilmente li precedette.[12] Un certo numero di studiosi sostiene che quando i logia di Tommaso hanno paralleli nei sinottici, le versioni di Tommaso sembrano essere spesso più vicine alle fonti; Theissen e Merz ritengono che i detti 31 e 65 siano un esempio di questo fenomeno.[11] Allo stesso modo Earl Doherty sostiene che quando il Vangelo di Tommaso segue la fonte Q o il Nuovo Testamento, mostra una forma meno sviluppata, più "primitiva" o "originale" dei suoi paralleli.[13] Koester concorda, citando in particolar modo le parabole di Gesù contenute nei detti 8, 9, 57, 63, 64 e 65.[4] Nei pochi casi in cui la versione di Tommaso e quella dei sinottici sembrano collegate, ciò dipenderebbe dall'intervento del traduttore dal greco al copto.[4]


Koester sostiene anche che l'assenza in Tommaso di materiali narrativi, come quelli che si trovano nei vangeli canonici, rende improbabile che quello di Tommaso sia «un estratto eclettico dei vangeli del Nuovo Testamento»; [4] Koester cita anche l'assenza dei detti escatologici caratteristici di Q come prova dell'indipendenza di Tommaso da questa fonte.[4]


Indipendenza dal Vangelo secondo Giovanni


Un altro argomento per una datazione alta di Tommaso, presentato come argomento centrale del libro Il vangelo segreto di Tommaso di Elaine Pagels, è l'apparente conflitto tra il Vangelo secondo Giovanni e il Vangelo secondo Tommaso. Alcuni passaggi di Giovanni possono essere compresi solo presumendo l'esistenza di una comunità basata sugli insegnamenti teologici del Vangelo di Tommaso, condivisi quasi completamente dalla comunità di cui Giovanni è espressione eccetto uno: se la comunità che si rifaceva al Vangelo di Giovanni sosteneva la risurrezione dei corpi, il Vangelo di Tommaso è espressione di una comunità che credeva nella risurrezione spirituale rigettando quella fisica. Il Vangelo secondo Giovanni è l'unico vangelo canonico che fa parlare Tommaso apostolo, in tre episodi in cui l'apostolo non dimostra di aver compreso ciò che Gesù dice; è infatti l'unico vangelo che contiene l'episodio dell'incredulità di Tommaso, in cui Tommaso, secondo il racconto di Giovanni, è costretto a riconoscere la fisicità del Gesù risorto. Questa interpretazione del Vangelo secondo Giovanni presuppone l'esistenza della comunità di Tommaso all'epoca della composizione del vangelo giovanneo, datata tra il 90 e il 120, che dunque deve essere posteriore al Vangelo di Tommaso.


Ruolo degli apostoli


Albert Hogeterp afferma che il detto 12 del vangelo, che attribuisce la guida della comunità a Giacomo il Giusto piuttosto che a Pietro, concorda con la descrizione della Chiesa di Gerusalemme delle origini fatta da Paolo di Tarso in 2,1-14, descrivendo una tradizione antecedente all'anno 70.[14] Meyer elenca anche l'«incertezza riguardo Giacomo il giusto, fratello di Gesù» come una caratteristica di un'origine nel I secolo.[3]


Nel detto 13, Pietro e Matteo sono rappresentati come incapaci di comprendere il vero scopo o l'identità di Gesù. Secondo Patterson questa potrebbe essere interpretata come una critica contro la corrente cristiana legata al Vangelo secondo Matteo e che «questo genere di rivalità sembra più adatta al I secolo che dopo», quando tutti gli apostoli divennero figure riverite.[15]


Altre argomentazioni


Joseph Lumpkin fa riferimento al viaggio di Tommaso apostolo in India e, nei suoi libri The Tao of Thomas e The Gospel of Thomas afferma che l'ispirazione del Vangelo secondo Tommaso potrebbe non essere affatto gnostica: la lista dei detti potrebbe essere stata scritta da Tommaso dopo che fu esposto alla saggezza del misticismo orientale in Asia Minore e poi interpretata come gnostica. Lumpkin sostiene anche che il Vangelo secondo Tommaso potrebbe essere stato scritto prima del Vangelo secondo Marco: Marco è infatti considerata la fonte degli altri vangeli canonici e il fatto che Tommaso ne sia indipendente testimonierebbe che fu scritto separatamente da Marco o addirittura prima di esso.[16]


Datazione bassa


La datazione bassa di Tommaso lo vuole composto qualche tempo dopo il 100, generalmente attorno alla metà del II secolo; la teoria di Nicholas Perrin sostiene che Tommaso sia indipendente dal Diatessaron siriaco, che fu composto poco dopo il 172.[17]


Una prova a sostegno della datazione bassa di Tommaso è il suo riconoscimento come opera gnostica;[18] lo gnosticismo è uno sviluppo successivo, mentre il cristianesimo delle origini, come evidente dalle lettere di Paolo, fu più ebraico che gentile e concentrato sulla morte e risurrezione di Gesù più che sulle sue parole. A tal riguardo, il Gesù di Tommaso non sembra molto ebreo, e la sua forma corrente potrebbe riflettere l'influsso del pensiero gnostico del II secolo, come il rifiuto del mondo fisico. Si è però iniziato a mettere in discussione l'identificazione di Tommaso con un documento gnostico, in quanto, a differenza di tutti i testi gnostici, il Vangelo di Tommaso non comprende una grandiosa cosmologia mitologica, un sistema complesso di eoni, e neppure una narrazione continua; inoltre non vi si trova menzione di una visione negativa del mondo fisico.


Contenuto


Il manoscritto contiene più di un centinaio (il numero esatto cambia a seconda di come vengono conteggiati) di loghia, ossia frasi attribuibili a Gesù riportate in terza persona ("Gesù disse"), che richiamano alcuni passi dei vangeli canonici, differenziandosene però in maniera significativa verso una visione gnostica del Cristianesimo. Le somiglianze fra numerosi detti riportati nei vangeli canonici con quello di Tommaso ha portato molti studiosi a ritenere che entrambi abbiano una fonte comune, chiamata Fonte Q, dal tedesco Quelle, da parte degli studiosi dei vangeli canonici. Questa ipotesi, suggerita da alcuni papiri di Ossirinco che riportano tre frammenti con loghia contenute anche nel Vangelo di Tommaso, sembra ulteriormente confermata da questo manoscritto.


Gli studiosi riuniti nel Jesus Seminar ritengono che il Vangelo di Tommaso contenga più materiale originale del Vangelo secondo Giovanni,[19] ed infatti lo includono tra i "cinque vangeli".[20]


Esistono anche dei paralleli tra Tommaso e alcuni libri canonici, come la Prima lettera ai Corinzi (2,9: «Ciò che occhio non vide e orecchio non udì e mai entrò in cuore d'uomo, questo Dio ha preparato per quelli che lo amano»), simile al detto di Tommaso che dice «Io vi darò ciò che occhio non ha veduto e orecchio non ha udito e mano non ha toccato e non ha mai dimorato nel cuore dell'uomo».






Note:


1.^ Bernard Pyne Grenfell e Arthur Hunt, Sayings of Our Lord from an early Greek Papyrus (Egypt Exploration Fund; 1897)


2.^ Robert Grant e David Noel Freedman, The Secret Sayings of Jesus according to the Gospel of Thomas (Fontana Books, 1960).


3.^ a b c Meyer, Marvin (2001) Jesus Then & Now: Images of Jesus in History and Christology: 73.


4.^ a b c d e Koester, Helmut (1996) The Nag Hammadi Library in English: 125.


5.^ Nel IV secolo, Cirillo di Gerusalemme menzionò un "Vangelo di Tommaso" per due volte nel suo Catechesis: «I Manichei scrissero anche un Vangelo secondo Tommaso, che essendo intinto nella fragranza del titolo evangelico corrompe le anime dei semplici» (Catechesis 4.36); «Non fate leggere a nessuno il Vangelo secondo Tommaso: in quanto questo non è il lavoro di uno dei dodici apostoli, ma di uno dei tre perversi discepoli di Mani» (Catechesis 6.31).


6.^ Ron Cameron, The Anchor Bible Dictionary, v. 6, p. 535.


7.^ Koester 1990, p. 77.


8.^ Valantasis, p. 12.


9.^ Patterson, Robinson, e Bethge (1998), p. 40


10.^ John Meier, A Marginal Jew: Rethinking the Historical Jesus, v. 1, p. 128.


11.^ a b c Gerd Theissen; Annette Merz, The Historical Jesus: A Comprehensive Guide , Minneapolis, Fortress Press, 1998. 38–39 ISBN 0800631226


12.^ Correlation Analysis


13.^ [1]


14.^ Albert L A Hogeterp, Paul and God's Temple , Leuven, Netherlands; Dudley, MA, Peeters, 2006. 137 ISBN 9042917229


15.^ Patterson et al. (1998), p. 42


16.^ Lumpkin, Joseph (2005) The Tao of Thomas: 152.


17.^ Nicholas Perrin, "Thomas: The Fifth Gospel?", Journal of The Evangelical Theological Society 49 (March 2006) pp. 66-80.


18.^ Graham Stanton, The Gospels and Jesus, p. 129.


19.^ Wright, Nicholas Thomas, Five Gospels but no Gospel, 1999, p.5


20.^ The Five Gospels: The Search for the Authentic Words of Jesus (1993) Polebridge Press (Macmillan), ISBN 0-02-541949-8


Bibliografia


Marco Civra, Il Quinto Vangelo (con traduzione del testo copto e confronto critico), Torino, Marco Valerio, 2001.


Marcello Craveri, I Vangeli apocrifi, Torino, Einaudi, 1969.


Dart J.; Riegert R.; Crossant D., Il vangelo di Tommaso e come fu scoperto, Amrita, 2000


Stevan Davies, The Gospel of Thomas and Christian Wisdom, Seabury, Harper and Row, 1983.


Mario Guarracino, Gesù di Tommaso apostolo, Ancona, Filelfo, 1987.


James W. Heisig, Il gemello di Gesù (con traduzione del testo copto e confronto critico), Trapani, Il pozzo di Giacobbe, 2008. ISBN 978-88-6124-048-3


Jean-Yves Leloup, Il Vangelo di Tommaso, Appunti di Viaggio, 2003


Luigi Moraldi, Testi gnostici (con traduzione del testo copto e confronto critico), Torino, UTET, 1982.


Luigi Moraldi, I Vangeli gnostici (con traduzione del testo copto e confronto critico), Milano, Adelphi, 1981.


Elaine Pagels, Il vangelo segreto di Tommaso, Milano, Mondadori, 2005. ISBN 8804558194


Nicholas Perrin, Tommaso, l'altro vangelo, Queriniana, 2008.


Mario Pincherle, Il Quinto Vangelo (con traduzione del testo copto), Rimini, Macro Edizioni, 1981.


Jurgen Roloff, Gesù, Torino, Einaudi, 2002. ISBN 88-06-16196-2


Rudolf Steiner, Il Quinto Vangelo, Antroposofica,


Richard Valantasis, Il Vangelo di Tommaso. Versione copta integrale commentata, Arkelos, 2005


Voci correlate


Apocrifi del Nuovo Testamento


Codici di Nag Hammâdi


Gnosticismo


Libro di Tommaso


Pistis Sophia


Vangeli apocrifi


Vangelo dell'infanzia di Tommaso
 
IL TESTO DEL VANGELO DI TOMMASO - Le 114 frasi esatte, dette da Gesù il Vivente:

[1] Egli disse: Colui che scopre l'interpretazione di queste parole non gusterà la morte.



[2] Gesù disse: Colui che cerca non desista dal cercare fino a quando non avrà trovato; quando avrà trovato si stupirà. Quando si sarà stupito, si turberà e dominerà su tutto.


[3] Gesù disse: Se coloro che vi guidano vi dicono: Ecco il Regno (di Dio) è in cielo! Allora gli uccelli del cielo vi precederanno. Se vi dicono: E' nel mare! allora i pesci del mare vi precederanno. Il Regno è invece dentro di voi e fuori di voi. Quando vi conoscerete, allora sarete conosciuti e saprete che voi siete i figli del Padre che vive. Ma se non vi conoscerete, allora dimorerete nella povertà, e sarete la povertà.


[4] Gesù disse: Un vecchio che nei suoi giorni non esiterà a interrogare un bimbo di sette giorni riguardo al luogo della vita, vivrà. Giacché molti primi saranno ultimi, e diverranno uno solo.


[5] Gesù disse: Conosci ciò che ti sta davanti, e si manifesterà ciò che ti è nascosto Giacché non vi nulla di nascosto che non sarà manifestato.


[6] L'interrogarono i suoi discepoli e gli dissero: "Vuoi tu che digiuniamo? Come pregheremo e daremo elemosina? E che norma seguiremo riguardo al vitto?" . Gesù disse: " Non mentite e non fate ciò che odiate, giacché tutto è manifesto al cospetto del cielo. Non vi è nulla, infatti di nascosto che non venga manifestato nulla di celato che non venga rivelato".


[7] Gesù disse: Beato il leone mangiato da un uomo : diverrà uomo; maledetto l'uomo mangiato da un leone : l'uomo diverrà leone .


[8] Egli disse: l'uomo é simile a un pescatore saggio che gettò la sua rete in mare, e dal mare la ritirò carica di pesci piccoli. In mezzo a quelli il saggio pescatore scorse un bel pesce grosso; allora gettò via, in mare, tutti i pesci piccoli e scelse senza sforzo il pesce grande. Chi ha orecchie da intendere, intenda"


[9] Gesù disse: " Ecco uscì il seminatore Si riempì la mano e gettò (la semente). Qualcosa cadde sulla via: vennero gli uccelli e la beccarono; altro cadde sulla pietra: non mise radice in terra e non levò la spiga al cielo; altro cadde tra le spine che soffocarono la semente, e il verme se la mangiò; altro cadde sulla terra buona e portò buon frutto su in alto: produsse (più) del sessanta e del cento per cento.


[10] Gesù disse: Ho gettato fuoco sul mondo, ed ecco, lo custodisco fino a che divampi.


[11] Gesù disse: Passerà questo cielo e passerà ciò che è sopra di esso, i morti non sono vivi e i vivi non morranno. Nei giorni in cui mangiavate ciò che è morto, voi lo rendevate vivo. Quando sarete nella luce che cosa farete? Nel giorno in cui eravate uno, siete diventati due. Ma allorché siete diventati due che cosa farete?


[12] I discepoli dissero a Gesù. Sappiamo che te ne andrai da noi Chi tra di noi sarà il più grande?>. Gesù rispose loro: Dal luogo ove sarete, andrete da Giacomo il Giusto, per il quale sono stati fatti il cielo e la terra.


[13] Gesù disse ai suoi discepoli: Fatemi un paragone, ditemi a chi rassomiglio . Simon Pietro gli rispose: sei simile a un angelo giusto ". Matteo gli rispose: Maestro sei simile a un Saggio filosofo Tommaso gli rispose: Maestro, la mia bocca è assolutamente incapace di dire a chi sei simile. Gesù gli disse: " lo non sono il tuo maestro, giacché hai bevuto e ti sei inebrialo alla fonte gorgogliante che io ho misurato ". E lo prese in disparte e gli disse tre parole. Allorché Tomaso ritornò dai suoi compagni, questi gli domandarono: Che cosa ti ha detto Gesù? " . Tomaso rispose : Se vi dicessi una delle parole che egli mi ha detto, voi dareste mano alle pietre per lapidarmi, e dalle pietre uscirebbe fuoco e vi brucerebbe ".


[14] Gesù disse: Se digiunerete vi attribuirete un peccato; se pregherete vi condanneranno; se darete l'elemosina farete del male ai vostri spiriti. Se andrete in qualche paese e viaggerete nelle (sue) regioni, se accoglieranno, mangiate ciò che vi porranno davanti e guarite quanti tra loro sono infermi. Giacché ciò che entra dalla bocca non vi contaminerà, ma è ciò che esce dalla vostra bocca che vi contaminerà.


[ 15] Gesù disse: Quando vedrete colui che non è nato da donna, prostratevi bocconi e adoratelo: egli è il vostro Padre.


[16] Gesù disse: Forse gli uomini pensano che io sia venuto a gettare la pace sul mondo e non sanno che io sono venuto a gettare divisioni, fuoco, spada, guerra. Cinque saranno in una casa: tre contro due e due contro tre, il padre contro il figlio e il figlio contro il padre Ed essi se ne staranno soli.


[17] Gesù disse: Vi darò ciò che occhio non vide, ciò che orecchio 'non udì ciò che mano non toccò e ciò che non entrò mai in cuore d'uomo


[18) I discepoli di Gesù dissero: Manifestaci quale sarà la nostra fine . Gesù rispose: Avete scoperto il principio voi che vi interessate della fine? Infatti nel luogo ove è il principio, là sarà pure la fine. Beato colui che sarà presente nel principio! Costui conoscerà la fine e non gusterà la morte .


[19] Gesù disse: Beato colui che era prima di divenire. Se diverrete miei discepoli e ascolterete le mie parole, queste pietre saranno al vostro servizio. In paradiso, infatti, avete cinque alberi che non cambiano né d'estate (né) d'inverno e le loro foglie non cadono: colui che li conosce non gusterà la morte.


[20] I discepoli di Gesù dissero: Manifestaci a che cosa assomiglia il Regno dei cieli . Egli rispose loro: E' simile a un grano di senape, che è il più piccolo di tutti , ma allorché cade su un terreno coltivato produce un grande ramo (e) diventa rifugio per gli uccelli del cielo.


[21] Maria domandò a Gesù : A chi assomigliano i tuoi discepoli? . Egli rispose: Sono simili a bambini che si intrattengono in un campo che non appartiene loro.


Allorché verranno i padroni del campo, diranno: "Lasciateci il nostro campo! ". Essi (saranno) nudi davanti a loro mentre lasciano e restituiscono il campo. Perciò dico : Se il padrone di casa sa che verrà il ladro, vigilerà prima che venga, e non permetterà che penetri nella casa del suo regno e asporti i suoi beni. Ma voi vigilate al cospetto del mondo! Cingetevi i fianchi di grande potenza, affinché i ladri non trovino la strada per giungere fino a voi. Giacché il profitto che aspettate, essi lo troveranno. Ci sia tra voi un uomo giudizioso! allorché il frutto è maturo, egli viene subito recando in mano la sua falce, (e) lo raccoglie. Chi ha orecchie da intendere, intenda.


[22] Gesù vide dei bimbi che succhiavano il latte. Disse ai suoi discepoli : Questi bambini che prendono il latte assomigliano a coloro che entrano nel Regno. Gli domandarono: Se noi saremo bambini entreremo nel Regno? . Gesù rispose loro: Allorché di due farete uno, allorché farete la parte interna come l'esterna, la parte esterna come l'interna e la parte superiore come 1'inferiore allorché del maschio e della femmina farete un unico essere sicché non vi sia più né maschio né femmina allorché farete occhi in luogo di un occhio, una mano in luogo dì una mano,un piede in luogo di un piede e un'immagine in luogo di un'immagine, allora entrerete nel Regno.


[23] Gesù disse: " Vi sceglierò uno da mille e due da diecimila; e saranno confermati come una sola persona ".


[24] I suoi discepoli dissero: " Istruiscici sul luogo ove tu sei, giacché per noi è necessario che lo cerchiamo ". Egli rispose loro: " Chi ha orecchie, intenda. Nell'intimo di un uomo dì luce c'è luce e illumina tutto il mondo. Se non illumina, sono tenebre ".


[25] Gesù disse: " Ama tuo fratello come l'anima tua. Veglia su di lui come la pupilla del tuo occhio ".


[26] Gesù disse: " Vedi la pagliuzza nell'occhio del tuo fratello, ma non vedi la trave che è nel tuo occhio. Quando dal tuo occhio avrai tolto la trave, allora vedrai (abbastanza) per togliere la pagliuzza dall'occhio di tuo fratello".


[27] (Gesù disse): " Se non digiunate verso il mondo, non troverete il Regno. Se non osservate il sabato come un sabato, non vedrete il Padre".


[28] Gesù disse: " Mi sono trovato in meno al mondo, e mi manifestai loro nella carne. Li trovai tutti ubriachi; tra essi non ne trovai alcuno assetato.


E l'anima mia è tormentata per i figli degli uomini perché in cuor loro sono ciechi e non vedono: vennero nel mondo vuoti e cercano di uscire dal mondo vuoti.


" Ma ora sono ubriachi. Allorché avranno vomitato il loro vino, allora faranno penitenza ".


[29] Gesù disse: " Se la carne pervenne all'esistenza a motivo dello spirito, è una meraviglia. Se lo spirito è pervenuto all'esistenza a motivo del corpo, è una meraviglia delle meraviglie. Ma io mi stupisco che una tale ricchezza abbia preso dimora in questa povertà ".


[30] Gesù disse: " Dove si trovano tre dèi, sono tre dèi; dove sono due o uno io sono con lui ".


[31] Gesù disse: " Un profeta non è accetto nel suo paese. Un medico non cura quelli che lo conoscono ".


[32] Gesù disse: " Una città costruita su un alto monte (e) fortificata, non può cadere né essere nascosta".


[33] Gesù disse: " Ciò che udrai in un orecchio, proclamalo sui vostri tetti nell'altro orecchio. Nessuno, infatti, accende una lucerna per metterla sotto il moggio, né la pone in luogo nascosto, bensì la mette su un candeliere affinché quelli che entrano e quelli che escono vedano la sua luce ".


[34] Gesù disse: " Se un cieco guida un cieco, cadono ambedue in una fossa ".


[35] Gesù disse: " Non è possibile che uno entri nella casa di una persona forte e la prenda con la forza se prima non le lega le mani. Allora potrà saccheggiare la sua casa".


[36] Gesù disse: Non siate ansiosi da. mattino a sera e dalla sera al mattino su come vi vestirete ".


[37] I suoi discepoli domandarono: o In che giorno ti manifesterai a noi, e in che giorno ti vedremo?".


Gesù rispose: " Quando vi spoglierete senza vergogna, quando deporrete i vostri abiti e li metterete sotto i


vostri piedi, come fanno i bambini, e li calpesterete, allora vedrete il Figlio del Vivente senza alcun timore".


[38] Gesù disse: Molte volte avete desiderato ascoltare queste parole che vi dico, e non avete alcun altro dal quale ascoltarle. Giorni verranno nei quali mi cercherete e non mi troverete ".


[39] Gesù disse: l farisei e gli scribi hanno preso le chiavi della conoscenza e le hanno nascoste. Essi non sono entrati e non hanno lasciato entrare quelli che lo volevano. Voi, però, siate prudenti come serpenti e semplici come colombe


[40] Gesù disse: (Una vite fu piantata da altri che non era mio Padre: giacché non si irrobustì, sarà sradicata e perirà ".


[41] Gesù disse: " Sarà dato a colui che già ha nella sua mano; e a colui che non ha sarà tolto anche quel poco che ha ".


[42] Gesù disse: " Siate transeunti!


[43] I suoi discepoli gli domandarono: (Chi sei tu, che ci dici queste cose? ". (Gesù rispose:) "Da ciò che vi dico non capite chi io sia. Ma siete diventati come gli ebrei. Essi amano l'albero, ma ne odiano il frutto, oppure amano il frutto e odiano l'albero.


[44] Gesù disse: (A colui che bestemmia mio Padre sarà perdonato, e a colui che bestemmia il Figlio sarà perdonato. Ma a colui che bestemmierà lo Spirito Santo non sarà perdonato né in terra né in cielo "


[45] Gesù disse: " Non colgono l'uva dalle spine, ne raccolgono fichi dai rovi; giacché essi non danno frutto. Una persona buona trae il bene dal proprio tesoro; 41 una persona cattiva, dal proprio tesoro cattivo, che è in cuor suo, trae il male e dice (parole) cattive: giacché è dall'abbondanza del suo cuore che produce cose cattive".


[46] Gesù disse: " Da Adamo a Giovanni Battista nessun nato da donna fu più grande di Giovanni Battista, si che (davanti a lui) egli debba abbassare gli occhi. Tuttavia vi dissi: Tra di voi chiunque sarà piccolo conoscerà il Regno e sarà più grande di Giovanni".


[47] Gesù disse: " Non è possibile che un uomo cavalchi due cavalli e tiri due archi; e non è possibile che un servo serva a due padroni: onorerà uno e disprezzerà l'altro. Nessuno beve vino vecchio e desidera poi subito del vino nuovo; né mettono vino nuovo in otri vecchi, per tema che si rompano; né mettono vino vecchio in un otre nuovo, per tema che lo guasti; non cuciono una pezza vecchia su di un vestito nuovo, per tema che ne risulti uno strappo ".


[48] Gesù disse: " Se, in questa stessa casa, due fanno pace l'uno con l'altro, diranno a un monte: "Allontanati". E si allontanerà ".


[49] Gesù disse: " Beati i solitari e gli eletti, poiché troverete il Regno; voi, infatti, da esso venite e a esso nuovamente ritornerete ".


{50] Gesù disse: " Se vi domandano: "Donde venite?". Rispondete loro: "Siamo venuti alla luce, dal luogo ove la luce nacque da se stessa; si eresse e si manifestò nella loro immagine". Se vi domandano: "Chi siete voi?". Rispondete: "Noi siamo suoi figli, noi siamo gli eletti del Padre vivo". Se vi domandano: "Qua! è il segno di vostro Padre in voi?". Rispondete: "E il movimento e il riposo" ".


[51] I suoi discepoli gli domandarono: " In che giorno verrà il riposo dei morti, e in che giorno verrà il mondo nuovo? ". Egli rispose: " Quel (riposo) che aspettate è venuto, ma voi non lo avete riconosciuto ".


[52] I suoi discepoli gli dissero: In Israele parlarono ventiquattro profeti, e tutti parlarono in te ". Egli rispose loro: " Avete omesso il Vivente che è davanti a voi, e avete parlato (soltanto) dei morti".


[53] I suoi discepoli gli domandarono: " La circoncisione giova oppure no? ". Egli rispose loro: Se giovasse, il loro padre li genererebbe circoncisi dalla madre loro. Ma la vera circoncisione nello Spirito ha trovato piena utilità".


[54] Gesù disse: Beati i poveri, poiché vostro è il Regno dei cieli.


[55] Gesù disse: Colui che non odierà suo padre e sua madre, non potrà divenire mio discepolo. (Colui che non) odierà i suoi fratelli e le sue sorelle, e (non) porterà la sua croce come me, non sarà degno di me".


[56] Gesù disse: (Colui che ha conosciuto il mondo, ha trovato (soltanto) un cadavere; e colui che ha trovato un cadavere è superiore al mondo ".


[57] Gesù disse: 11 Regno del Padre è simile a un uomo che aveva una buona semente. Di notte venne il suo nemico e seminò zizzania sopra alla buona semente. L'uomo non permise loro di sradicare la zizzania. Disse loro: "Affinché non andiate a estirpare la zizzania (e) sradichiate con essa anche il grano. Nel giorno della mietitura, le zizzanie appariranno, saranno estirpate e bruciate"".


[58] Gesù disse: (Beato l'uomo che ha sofferto. Egli ha trovato la vita


[59] Gesù disse: Mentre vivete contemplate il Vivente; affinché non moriate e cerchiate di contemplarlo, e non possiate (più) vederlo".


[60] (Videro) un samaritano entrare nella Giudea portando un agnello. Disse ai suoi discepoli: (Che cosa farà dell'agnello? ". Gli risposero: "Intende ucciderlo e mangiarne ". Egli disse loro: (Fino a quando è vivo non ne mangerà, bensì dopo averlo ucciso e fattolo cadavere . Gli risposero: (Non potrebbe fare altrimenti ". Ed egli: (Voi pure cercate un luogo per il riposo affinché non siate ridotti a un cadavere e mangiati ".


[61] Gesù disse: Due riposeranno su un letto: uno morirà e l'altro vivrà ". Salome gli domandò: "chi sei tu, uomo, che come colui che è dall'Uno sei salito sii! mio lettuccio e hai mangiato alla mia mensa? ". Gesù rispose: "Io sono colui che proviene dall'Indiviso: a


30 me furono date cose (che sono) del Padre mio ". Salome disse: "Io sono tua discepola! ". E Gesù a lei: "Perciò io dico: Quando uno sarà indiviso sarà ricolmo di luce; ma quando è diviso sarà ricolmo di tenebre".


[62] Gesù disse: "Io comunico i miei misteri a coloro che sono degni dei miei misteri. Ciò che fa la tua destra, la tua sinistra lo deve ignorare ".


[63] Gesù disse: Cera un uomo ricco che aveva molte ricchezze. Disse: Mi servirò delle mie ricchezze per seminare, mietere, piantare e riempirò i miei granai di frutta, e non mancherò di nulla. Così pensava in cuor suo, ma in quella notte morì. Chi ha orecchie, intenda ".


[64] Gesù disse: "Un uomo aveva degli ospiti. Dopo che ebbe preparato il banchetto, mandò un suo servo a invitare gli ospiti. " Andò dal primo, e gli disse: "Il mio signore ti invita". Quello gli rispose: "Dei commercianti mi devono denaro. Vengono da me questa sera. Andrò e darò ordini. Mi scuso per il banchetto". Andò dal secondo, e gli disse: "Il mio signore ti invita". (Quello) gli rispose: "Ho comprato una casa, e sono richiesto per un giorno. Non avrò tempo".


" Andò dal terzo, e gli disse: "Il mio signore ti invita". (Quello) gli rispose: "Un mio amico si sposa, e io darò il banchetto: non potrò venire. Mi scuso per il banchetto".


.Andò da un altro e gli disse: "Il mio signore ti invita". Quello rispose: "Ho comprato una cascina, vado a riceverne i redditi; non potrò venire. Mi scuso".


"Il servo tornò dal suo signore e gli disse: "Quelli che hai invitato al banchetto si scusano". Il signore disse al servo: "Va' per le strade, e conduci al banchetto quanti trovi. Compratori e commercianti non entreranno nei luoghi dei Padre mio" ".


[65] Egli disse: " Un uomo onesto aveva una vigna. La diede a contadini affinché la lavorassero, per ricavarne (così) il frutto tramite loro. Mandò il suo servo ai contadini affinché gli dessero il frutto della vigna. Lo presero, io colpirono, e poco mancò the l'uccidessero. Il servo se ne andò a dirlo al suo signore. Il signore pensò: Forse non l'hanno riconosciuto. Mandò un altro servo. I contadini colpirono anche il secondo. Allora il signore mandò il proprio figlio, pensando: Forse avranno rispetto di mio figlio. I contadini, visto che era l'erede della vigna, lo presero e l'uccisero. Chi ha orecchie, intenda ".


[66] Gesù disse: " Indicami la pietra respinta dagli edificatori! Essa è la pietra d'angolo


[67] Gesù disse: " Colui che conosce il tutto, ma è privo (della conoscenza) di se stesso, è privo del tutto


[68] Gesù disse: " Beati allorché vi odieranno e vi perseguiteranno. Non vi sarà luogo nel quale voi (non) sarete perseguitati ".


[69] Gesù disse: " Beati quelli che sono stati perseguitati nel loro cuore. Essi sono coloro che, in verità, hanno conosciuto il Padre.


" Beati quelli che sono affamati, giacché il ventre di colui che lo vuole sarà riempito ".


[70] Gesù disse: " Se lo esprimete da voi stessi, ciò che avete vi salverà. Se in voi stessi non l'avete, ciò che in voi stessi non avete vi ucciderà ".


[71] Gesù disse: " Distruggerò questa casa, e nessuno potrà riedificarla


[72] Un uomo gli disse: " Di' ai miei fratelli che dividano i beni di mio padre con me ". Egli rispose: " Uomo, chi ha fatto di me un divisore? ". E rivolto ai suoi discepoli disse loro: " Sono io, forse, un divisore? ".


[73] Gesù disse: " La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate il Signore affinché mandi operai per la messe..


[74] Egli disse: " Signore, molti sono presso il pozzo, ma nessuno è nel pozzo "


[75] Gesù disse: " Molti sono coloro che stanno alla porta, ma (soltanto) i solitari entreranno nella camera nuziale ".


[76] Gesù disse: " Il Regno del Padre mio è simile a un commerciante che aveva della merce, e trovò una perla. Questo commerciante era saggio: vendette la merce e si comprò la perla. Anche voi cercate il tesoro che non perisce, che è durevole, là ove non può avvicinarsi il tarlo per rodere, né il verme per distruggere ".


[77] Gesù disse: " Io sono la luce che sovrasta tutti loro. Io sono il tutto. Il tutto promanò da me e il tutto giunge fino a me. Spaccate del legno, io sono lì dentro. Alzate la pietra, e lì mi troverete ".


[78] Gesù disse: " Perché siete usciti fuori in campagna? Per vedere una canna agitata dal vento? Per vedere un uomo vestito mollemente? Guardate i vostri 17 re e i vostri grandi! Costoro sono vestiti mollemente, e non potranno conoscere la verità


[79] Una donna gli disse di tra la folla: " Beato il ventre che ti ha portato e i seni che ti hanno nutrito! ". Egli rispose: " Beati coloro che udirono il Logos del Padre e lo custodirono veramente! Giorni verranno nei quali direte: "Beato il ventre che non ha concepito e i seni che non hanno allattato!" ".


[80] Gesù disse:Chi ha conosciuto il mondo, ha trovato il corpo; ma colui che ha trovato il corpo è superiore al mondo.


[81]. Gesù disse: " Colui che si è fatto ricco, diventi re; e colui che ha il potere, vi rinunci ".


[82] Gesù disse: " Colui che è vicino a me, è vicino al fuoco. Colui che è lontano da me, è lontano dal Regno".


[83] Gesù disse " Le immagini sono manifestate all'uomo, ma la luce che è in esse è nascosta nell'immagine della luce del Padre. Egli si manifesterà, ma la sua immagine resterà nascosta dalla sua luce.


[84] Gesù disse: Oggi, allorché vedete un vostro simile, vi rallegrate. Ma quando vedrete le vostre immagini che sono state fatte prima di voi, che né muoiono né sono palesi, per quanto sopporterete?


[85] Gesù disse " Adamo scaturì da una grande potenza e da una grande opulenza, e (tuttavia) egli non fu degno di voi. Se, infatti, fosse stato degno non avrebbe gustato la morte ".


[86] Gesù disse: " Le volpi hanno le loro tane, e gli 48 uccelli hanno i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha alcun luogo ove poggiare il capo e riposare


[87] Gesù disse: " Misero è il corpo che dipende da un corpo, e misera è l'anima che dipende da ambedue".


[88] Gesù disse: " Verranno a voi gli angeli e i profeti e vi daranno quanto vi appartiene. Voi date loro ciò che avete nelle mani. Domandate a voi stessi: In che giorno verranno a ricevere ciò che è loro?


[89] Gesù disse: " Perché lavate la parte esterna del bicchiere? Non comprendete che colui che ha fatto la parte interna è lo stesso che ha fatto l'esterna? ".


[90] Gesù disse: " Venite a me, poiché il mio giogo è dolce e mite la mia dominazione, e troverete per voi un riposo


[91] Gli dissero: " Manifestaci chi sei, affinché possiamo credere in te!". Egli disse loro: " Mettete alla prova la superficie del cielo e della terra, e non avete riconosciuto colui che è davanti a voi. Voi non sapete (come) mettere alla prova questo tempo.


[92] Gesù disse: " Cercate e troverete. Ma le cose sulle quali in quei giorni mi avete interrogato, io non le ho dette, allora. E adesso che io desidero dirvele, voi non me le domandate ".


[93] (Gesù disse): " Non date ciò che è santo ai cani, affinché non lo gettino nel letamaio. Non gettate le perle ai porci, affinché non le calpestino


[94] Gesù disse: " Colui che cerca, troverà; e a colui che bussa sarà aperto".


[95] Gesù disse: " Se avete del denaro, non imprestatelo a interesse, ma datelo a uno dal quale non lo riavrete ".


[96] Gesù disse: " Il Regno dei Padre è simile a una donna; prese un po' di lievito, Io nascose nella pasta, e ne fece pani grandi. Chi ha orecchie, intenda! ".


[97] Gesù disse: " Il Regno del Padre è simile a una donna che recava una brocca piena di farina. Mentre camminava per una strada lungi da casa, si ruppe l'an-sa della brocca e la farina fuoriuscì sulla via; lei non se ne accorse e non badò all'incidente. Giunta a casa sua posò la brocca e la trovò vuota.


[98] Gesù disse: " Il Regno del Padre è simile a un uomo che vuole uccidere una persona potente: in casa propria estrae la spada e trapassa una parete, per provare se la sua mano è abbastanza forte. Poi uccise quella persona potente ".


[99] I discepoli gli dissero: " Fuori ci sono tua madre e i tuoi fratelli ". Egli rispose: " Quelli che sono qui, quelli che fanno la volontà dei Padre mio, costoro sono miei fratelli e mia madre. Questi entreranno nel Regno di mio Padre ".


[100] Mostrarono a Gesù una moneta d oro e gli dissero: " Gli agenti di Cesare esigono da noi le tasse. Egli rispose " Date a Cesare ciò che e di Cesare date a Dio ciò che è di Dio; e date a me ciò che è mio ".


[101] Gesù disse " Colui che non odia suo padre e sua madre come me, non è adatto a essere mio discepolo. E colui che non ama suo padre e sua madre come me, non può divenire mio discepolo. Poiché mia madre mi diede menzogna, ma la mia vera madre mi diede la vita ".


[102] Gesù disse: " Guai ai farisei! Sono infatti come un cane accovacciato su una mangiatoia di buoi: né mangia, né lascia che mangino i buoi ".


[103] Gesù disse: " Beato l'uomo che sa da quale parte entreranno i ladri, perché s'alzerà, concentrerà la sua forza, e si cingerà i fianchi prima che essi arrivino ".


[104] Gli dissero: " Vieni, oggi preghiamo, e digiuniamo! ". Gesù disse: " Che peccato ho dunque commesso, o in che cosa sono stato vinto? Ma quando lo sposo uscirà dalla stanza nuziale, allora digiuneranno e pregheranno ".


[105] Gesù disse: " Colui che conosce il padre e la madre sarà detto "figlio di una prostituta" ".


[106] Gesù disse: " Quando di due farete uno, sarete figli dell'uomo; e quando direte a un monte: "Allontanati!", si allontanerà ".


[107] Gesù disse: " Il Regno è simile a un pastore che ha cento pecore. Una, la più grande, si smarrì. Egli lasciò le novantanove e cercò quell'una fino a quando la trovò. Dopo che si era affaticato disse alla pecora: "Ti amo più delle novantanove" ".


[108] Gesù disse: " Colui che beve dalla mia bocca, diventerà come me; io stesso diverrò come lui e gli saranno rivelate le cose nascoste ".


[109] Gesù disse: " Il Regno è simile a un uomo che, senza saperlo, ha un tesoro nascosto nel suo campo. Dopo la sua morte, lo lasciò al figlio. Il figlio non ne sapeva nulla: ereditò il campo e lo vendette. Il compratore venne e, mentre arava, trovò il tesoro; e cominciò a imprestare denaro a interesse a quelli che voleva ".


[110] Gesù disse: " Colui che ha trovato il mondo ed è diventato ricco, deve rinunciare al mondo ".


[111] Gesù disse: " I cieli e la terra scompariranno davanti a voi, e colui che vive dal Vivente non vedrà né la morte né la paura. Poiché Gesù dice: Il mondo non è degno di colui che troverà se stesso


[112] Gesù disse: " Guai alla carne che dipende dall'animai. Guai all'anima che dipende dalla carne".


[113] I discepoli gli domandarono: " In quale giorno verrà il Regno? ". (Gesù rispose:) " Non verrà mentre lo si aspetta. Non diranno: "Ecco, è qui!". oppure: "Ecco, è là!". Bensì il Regno dei Padre è diffuso su tutta la terra, e gli uomini non lo vedono ".


[114] Simon Pietro disse loro: " Maria deve andare via da noi! Perché le femmine non sono degne della Vita ". Gesù disse: " Ecco, io la guiderò in modo da farne un maschio, affinché ella diventi uno spirito vivo uguale a voi maschi. Poiché ogni femmina che si fa maschio entrerà neI Regno dei cieli ".

Analisi solo della frase 114 tanto discussa, esaminata e addirittura NON stampata/omessa da diversi editori.
La frase 114 è certamente uno degli insegnamenti più belli e profondi del Maestro Gesù Il Vivente.
Simon Pietro usa, accusando ed additando Myriam in quanto unica donna fra di loro, parole di forte protesta contro l'entrata nel Regno dei Cieli delle immeritevoli donne: sono parole ed accuse provenienti da una cultura arcaica, dove le donne, all'interno dei villaggi dove vivevano, non hanno la possibilità d'aver voce nelle riunioni per la gestione dei villaggi, in quanto ritenute esseri inferiori ed impuri, data la ricorrenza mensile delle mestruazioni e l'ancestrale visione della donna, "vista unicamente come generatrice di figli a cui dovrà accudire "lei soltanto" e come servile accondiscendenza verso "il maschio"! (La parola "marito", in questo contesto che ha generato le frasi di Simon Pietro, è realmente impropria.)
Simon Pietro, se noi seguiamo l'esatta cronologia delle 114 frasi, si pone esattamente "CONTRO TUTTI GLI INSEGNAMENTI CHE IL MAESTRO GESU' HA DATO LORO!"
La risposta immediata del Vivente, è di una ironia sferzante, in quanto non vuole entrare in conflitto con le idee arretrate di Simon Pietro e giustamente vuole ribadire il concetto che *NEL REGNO DEI CIELI VI ENTRERANNO TUTTI I MERITEVOLI DELLA RAZZA UMANA, SENZA ALCUNA ESCLUSIONE DI SESSO O ETNIA*! E Gesu' lo fa rovesciando totalmente il senso di TUTTI i suoi Insegnamenti, dipingendo una donna schiava della sua impurità che va trasformata "IN UN ESSERE MASCHERATO, CHE ENTRERA' NEL REGNO DEI CIELI, SOLO SE BEN NASCOSTA DAL TRUCCO CHE LA RENDE MASCHIO !!!"

Ma, in questa 114a frase riportata da Tommaso Didimo, Gesù il Vivente include un GIUDIZIO ed una ANTICIPAZIONE del Destino e Ruolo della Donna nei secoli che seguiranno, fino hai giorni nostri...
In realtà, Gesù il Vivente, anticipa la visione della condizione femminile da quel momento che Tommaso trascrive, ai roghi *delle Streghe Demoniache!*
Negli anni precedenti, profondo MedioEvo, sempre per volontà di Santa Romana Chiesa LE DONNE PERSERO OGNI IDENTITA': venivano "contate dai fattori, come patrimonio padronale, assieme agli armenti!"
Solo gli uomini e i figli maschi *avevano una loro identità* e questo per lunghi secoli, fino ai roghi delle "Streghe Demoniache", sulle quali è stato scritto di tutto e di più...Ma l'Opus Dei, braccio *G I U S T I Z I E R E (!)* Gesuita della Chiesa di Roma, non menziona mai il REALE RUOLO di queste povere donne destinate a quel destino infame...
Erano, ovviamente, provenienti dal contado, analfabete ma con una memoria inossidabile per poter tramandare LA TRADIZIONE SHAMANICA o GUARITRICE nell'uso di erbe e unguenti per curare ciò che potevano, nella povera comunità lasciata a sè stessa, dopo un durissimo lavoro da sole a sole, dai Nobilotti Proprietari...
...ed è inutile andare oltre! Tutti voi conoscete la STORIA dell'Essere Umano che salverà l'Umanità...ALLE CENTINAIA DI MIGLIAIA DI DONNE *B R U C I A T E  I N  C O R P O  E  I N  A N I M A* con una ferocia senza pari dagli scherani assassini di Santa Romana Chiesa, veniva A D D E B I T A T A  U N A  *C O L P A* M A I  S C R I T T A  N E'  D A L L 'O P U S D E I  NE' DA NESSUN PAPA = *IL PRIMATO DIVINO DI POTER GENERARE LA VITA, PRECLUSO AL MASCHIO!!!*

Riflettete e se, potete o volete, inviate UN PENSIERO D'AMORE E DI COMPASSIONE a queste schiere di donne, umiliate, schernite, violate,...bruciate da *chi doveva portare l'Amore del Cristo fra le genti...!!!*

Alessandro










 

























 
Per evitare i soliti prevedibili fraintendimenti,



è bene sottolineare che gli insegnamenti di Gesù non sono affatto utilizzati in senso RELIGIOSO,


ma puramente analitico. Vi invitiamo a non farvi un'idea di Hodos senza prima averci conosciuto.

FONTE: http://www.edicolaweb.net/arti073a.htm  
 
QUADRO INTERPRETATIVO
 
IL QUINTO VANGELO



di Antonello Marziali


Fonte: Edicolaweb










"Il Regno di Dio è dentro di te e tutto intorno a te. Non è negli edifici di pietra e cemento. Spezza un legno e io ci sarò, alza una pietra e lì mi troverai."


"Colui che trova il senso segreto di queste parole non assaggerà la morte."






Queste sono frasi tratte dal vangelo secondo Tommaso, vangelo apocrifo per la Chiesa cristiana, scritto da eretici per Eusebio di Cesarea.


Ma perché le parole di Gesù scritte da San Tommaso fanno così paura da non essere riconosciute dal Vaticano?


Che cosa si nasconde dietro questo testo scritto in copto? Un Cristo diverso dagli altri vangeli? Il crollo della Chiesa intesa come un’istituzione gerarchica?


Nella primavera del 1945 in una località vicino Luxor (Egitto), durante alcuni scavi, venne ritrovata una grande giara di argilla. Una volta spaccata, venne estratta una piccola brocca, aperta, ne venne fuori un rotolo di lino cerato e bitumato. All’interno di esso erano contenuti dei manoscritti, poi ribattezzati codici di Nag-Hammadi (località del loro ritrovamento), risalenti al I sec d.C. Alcuni vengono gettati via, gli altri meglio conservati vengono portati al Cairo e venduti. Tra di essi c’era il vangelo di San Tommaso, scritto in copto, anche se si trattava di una traduzione di un vecchio manoscritto in aramaico (la lingua parlata da Gesù).


Il copto, nel paese delle piramidi, era una lingua conosciuta da pochi colti, quindi estranea alla comunità ebraico-cristiana.


Molti studiosi sostengono che il vangelo di San Tommaso è erroneamente classificato come "quinto vangelo", essendo stato scritto anteriormente ai quattro vangeli conosciuti, i vangeli "sinottici".


L’apostolo Tommaso avrebbe trascritto 114 detti, ossia frasi pronunciate da Gesù mentre era ancora in vita.


Se leggiamo il vangelo in questione, ci rendiamo conto che è ben diverso dagli altri quattro, in quanto non si parla della nascita, dei miracoli, della crocifissione, della resurrezione di Gesù.


Non c’è alcun riferimento al popolo ebraico, ma le parole di Cristo sono rivolte a tutta l’umanità, alle generazioni presenti e future.


La preghiera, l’elemosina, il digiuno vengono rigettati e questo lo troviamo nel 14° detto:


Gesù disse loro:


"Se voi digiunate, cadrete in errore per vostra colpa, e se voi pregate, sarete condannati, e se farete l’elemosina, farete del male al vostro Spirito, e se entrate in qualche paese o percorrete qualche regione, se qualcuno vi ospita, mangiate pure ciò che vi mettono davanti e curate quelli fra loro che sono malati perché quello che entrerà nella vostra bocca non vi può contaminare, ma ciò che esce dalla vostra bocca vi contamina!"






Riguardo la frase "Gesù è dentro voi" il vangelo ci dice che non serve un intermediario tra noi e la divinità. La nostra anima deve dialogare con Dio "liberamente" e la conquista maggiore è la conoscenza di noi stessi.






Nel 3° detto Gesù si rivolge a loro:


"Se chi vi guida vi dice: se il Regno è nei cieli, allora gli uccelli del cielo saranno in vantaggio, se vi dicono che è nel mare, allora i pesci saranno in vantaggio.


Ma il Regno è dentro voi e fuori di voi.


Quando voi vi conoscerete, allora sarete consci e saprete chi siete voi.


Il figlio del Padre Vivente.


Ma se vi capita di non conoscere voi stessi, allora restate poveri e siete la povertà stessa!"






Gesù dice anche che "il Regno di Dio non è negli edifici di pietra e cemento" e questo passo lo troviamo anche nel Nuovo Testamento.


Nella cacciata dei mercanti dal tempio, alcuni Giudei gli chiesero spiegazioni sul suo comportamento:






Gesù rispose loro: "Disfate voi questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere".


Gli replicarono allora i Giudei: "Quarantasei anni ci sono voluti per fabbricare questo tempio e tu lo farai risorgere in tre giorni?"






Gesù pensava "al Tempio del proprio corpo", non ad una nuova struttura di cemento colma di ricchezza.






Uno dei più accesi sostenitori del vangelo di San Tommaso è il regista Ruper Wainwright, che sul tema ha diretto un film, "Stigmate".


Per Wainwright: "L’uomo può aderire ad un’istituzione o avversarla, può credere in Dio o professarsi ateo, purché prenda posizione, purché sia libero."


La protagonista del film, Franckie, è una ragazza atea, che vive il dolore atroce delle stigmate, ma alla fine acquista "liberamente" la fede in Dio, senza che nessuno glielo insegni.


Il regista, inoltre contrappone il tentativo, fatto con ogni dalla Chiesa, di far rimanere sconosciute le parole del vangelo di San Tommaso e un gruppo di preti che lottano fino alla scomunica pur di divulgarlo.


Non c’è dubbio, che "Stigmate" sia la testimonianza più forte di riconoscere come vero "il quinto vangelo".


Il film è stato criticato dal Vaticano, e si può capire il perché!


Qui di seguito altri detti del vangelo di San Tommaso:









Gesù ha detto:


"Conoscerai il tuo futuro e ciò che è nascosto ti sarà svelato, perché non vi è nulla di nascosto che non appaia."






77°


Gesù ha detto:


"Io sono la luce che si diffonde su tutti.


Io sono il Tutto.


Il Tutto esce da me e il Tutto ritorna in me.


Tagliate del legno: io sono lì.


Sollevate una pietra, mi troverete lì."






89°


Gesù ha detto:


"Perché pulite soltanto l’esterno del calice?


Non capite che Colui che ha creato l’interno è anche Colui che ha creato l’esterno?"






95°


Gesù ha detto:


"Se vi capita di avere del denaro non prestatelo ad usura, ma datelo a chi non ve lo restituisce."






108°


Gesù ha detto:


"Colui che beve alla mia bocca, diventa come Me e Io divento Lui e ciò che è nascosto gli è rivelato."






Tommaso, chiamato da Gesù "Didimo" cioè "gemello spirituale", era un apostolo come Luca, Matteo, Marco, Giovanni. Se il suo vangelo è ritenuto apocrifo dalla Chiesa, allora anche i quattro sinottici potrebbero essere non veri!






Io credo che il vangelo di San Tommaso sia vero come gli altri e non deve essere dimenticato, perché è importante per comprendere la figura del Cristo.


Potremo leggere solo i quattro vangeli che ci sono stati indicati, ma ne vale la pena?






Gesù ha detto:


"Io rilevo i miei misteri a coloro che sono degni dei miei misteri.


Se la tua mano destra farà qualcosa, la tua mano sinistra non deve sapere ciò che fa."






Concludo ricordando una frase di Herbert Spencer:


"Vi è un principio che ostacola qualsiasi informazione, che è prova contro ogni argomento e che non può non mantenere l’uomo in eterna ignoranza. Questo principio è il disprezzo prima dell’indagine."

La 114, qui mancante nell'analisi, è già stata spiegata ed interpretata dal sottoscritto,in precedenza.












 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Giuda TOMMASO detto Didimo da Gesù, cioè "suo gemello Spirituale".

FONTE: http://www.psicosintesi.org/La%20Psicosintesi/Il%20Vangelo%20di%20Tommaso%20e%20la%20questione%20degli%20apocrifi.pdf

1



Fabio Guidi


Il Vangelo di Tommaso e


la questione degli «apocrifi»


“Molti hanno già cercato di mettere insieme un racconto degli avvenimenti


verificatisi tra noi, seguendo quello che ci hanno trasmesso coloro che fin dagli inizi


furono testimoni oculari e ministri della parola”.


Così inizia il Vangelo di Luca, a testimonianza del fatto che, al momento


in cui compone l’opera, e cioè intorno al 70, circolavano varie raccolte intorno


alla figura di Gesù il nazareno. Ciò appare del tutto naturale vista l’esigenza di


nutrire le richieste catechetiche, liturgiche e apologetiche delle numerose


comunità sparse sul territorio, ognuna delle quali rivendicava una precisa


identità. Ognuno di questi scritti costituiva una «tradizione» a se stante, aveva


alla base la predicazione di un particolare apostolo e si rivolgeva ad ambienti


con particolari caratteristiche e a comunità con particolari esigenze.


Inevitabilmente, gli autori di questi scritti dovevano scegliere alcune


cose ed ometterne altre, nonché utilizzare un linguaggio adatto alla sensibilità


del destinatario. Ma questo non è anche il compito di ogni evangelizzazione?


non è anche la responsabilità che dobbiamo assumerci noi contemporanei?


Comprendere Gesù, oggi, significa percorrere l’intero «circolo ermeneutico»


che prenda avvio dalle domande esistenziali dell’attuale individuo


globalizzato della nostra civiltà occidentale e le metta in relazione con le


diverse tradizioni originarie riguardo alla vicenda di Gesù.


Ebbene, oltre al materiale abbondante fornitoci dai sinottici e dal


vangelo di Giovanni, disponiamo, dal 1945, di una preziosissima raccolta delle


parole di Gesù nota come Vangelo di Tommaso. Tale vangelo, scritto in copto,


antica lingua egizia, è la più cospicua raccolta di «detti» di Gesù, 114 per


l’esattezza, e non rientra nell’elenco ufficiale delle opere neotestamentarie,


cioè nel canone sancito dal sinodo di Cartagine del 397. Esso fa parte, dunque,


dei cosiddetti scritti «apocrifi».


Tuttavia, il termine /apocrifo/ assume oggi in genere una connotazione


negativa che non era necessariamente presente nel termine greco originario.


La parola greca /apokryphos/ è composta dalla radice /kryp/ che significa


‘nascosto’: e si nasconde non solo qualcosa di inopportuno o malvagio, ma


anche qualcosa di prezioso e quindi da conservare gelosamente.


Lo stesso vangelo di Matteo (13, 34s) ci confida che Gesù parlava alle


folle “solo in parabole”, nel senso che utilizzava un linguaggio enigmatico,


teso ad accennare cose nascoste. Nel parallelo Mc 4,33s si dice che Gesù


utilizzava le parabole per adattarsi alle capacità di comprensione dell’uditorio,


2


ma che poi “ai discepoli in privato spiegava ogni cosa”, cioè svelava il senso


profondo delle sue parole.


In fondo, nella tradizione della Chiesa, il termine «apocrifo» è


“abbastanza recente; inizialmente i libri che oggi chiamiamo apocrifi erano


detti «non canonici», «dubbi», «contestati». «libri che non si possono leggere


in chiesa», «libri permessi ai catecumeni», ecc.”1 E difatti diverse antiche


testimonianze includono tra gli apocrifi scritti come la prima e la seconda


lettera di Clemente, la lettera di Barnaba, la Didachè, le lettere di Ignazio, il


Pastore di Erma, opere la cui lettura era tutt’altro che proibita.


Tra gli apocrifi, il Vangelo di Tommaso occupa un posto di primo piano.


Non sappiamo per quale motivo il «quinto vangelo» - come è stato chiamato -


non sia stato accolto nel canone neotestamentario, ma rimane il fatto che “gli


studiosi sono generalmente concordi nel ritenere che il vangelo di Tommaso


sia, tra tutti gli scritti cristiani non canonici in nostro possesso, quello che


contiene la testimonianza più autentica dell’insegnamento di Gesù”2


Ad ogni modo, il Vangelo di Tommaso rimane il documento più


importante tra quelli ritrovati nel 1945 vicino a Nag Hammadi, nella valle del


Nilo. Il documento è in lingua copta ed è datato al IV secolo, tuttavia “questo


testo copto attesta che in realtà il Vangelo di Tomaso non ci era del tutto


ignoto, ma che – senza saperlo – se ne possedevano frammenti greci nei papiri


di Ossirinco I, 654 e 655”.3 Ciò fa pensare che il manoscritto originale, redatto


in una lingua diversa dal copto, possa essere collocato in un periodo assai


precedente.4


Il vangelo potrebbe risalire ad una tradizione ebraico-cristiana parallela


ai sinottici, le cui corrispondenze maggiori si ritrovano nel vangelo di Matteo e


in quello di Luca. Forse l’autore di Tommaso ha utilizzato la stessa raccolta di


detti da cui hanno attinto Matteo e Luca, oppure lo stesso Tommaso


costituisce la fonte originaria da cui hanno attinto gli altri evangelisti. Del


resto, Tommaso non costituisce un ‘vangelo’ nel senso più comune del


termine, perché la parte narrativa (i «fatti») è quasi assente e le rare concise


descrizioni che appaiono sono mirate semplicemente ad introdurre uno dei


114 «detti» di Gesù, che appaiono anche poco collegati tra loro. C’è chi


sostiene che il vangelo di Tommaso costituisca il ramo orientale della


tradizione siriaca che sta all’origine di un’ipotetica fonte originaria in


aramaico («Q»), mentre quello occidentale sarebbe stato utilizzato dai


redattori di Matteo e Luca.


Rimane il fatto che il vangelo di Tommaso rappresenta una tradizione


indipendente dai sinottici e molto antica, una tradizione che risale


probabilmente alla città di Edessa, oltre l’Eufrate, la culla del cristianesimo


siriaco. La lingua originale del vangelo di Tommaso potrebbe dunque essere il


siriaco, un dialetto dell’aramaico. Tra coloro che sostengono questa opinione


1 MORALDI LUIGI, Introduzione agli Apcrifi del Nuovo Testamento, UTET, vol. I, p.11.


2S.L.DAVIES, The gospel of Thomas and christian wisdom, Seabury Press 1983, pp.2ss.


3 MORALDI LUIGI, Vangelo copto di Tomaso, in Apcrifi del Nuovo Testamento, UTET, vol. I, p. 476.


4 Cioè almeno nel II secolo, dal momento che i papiri di Ossirinco son stati redatti intorno al 200. É da ricordare che i


codici - ossia le copie - più antichi dei Vangeli canonici sono: a) Il frammento 7q5 di Marco, datato da J.O'Callaghan al


50-55 d.C., e ritrovato a Qumran, nella biblioteca degli Esseni, distrutta negli anni 70 da Tito (esso dunque risale a 20-


25 anni dopo la vita di Gesù); b) Il frammento del Papiro 64 del Magdalen College - datato da C.Thiede al 60, ma è


controverso - e rinvenuto in Egitto (contiene passi di Matteo); c) Il P 52 Rylands, trovato in Egitto, del Vangelo di


Giovanni, del 125 d.C.


3


vi è lo studioso Luigi Moraldi, il quale afferma che “l’ipotesi che meglio delle


altre spiega sia le sue molteplici relazioni con altri scritti antichissimi sia


alcune singolarità linguistiche del testo è quella che propone un’origine


siriaca”.5


Secondo una tradizione, Edessa fu evangelizzata da Giuda detto


Tommaso, traslitterazione dell’aramaico ‘toma’ (‘gemello’), il discepolo di


Gesù che in Giovanni (11,16; 20,24; 21,2) viene chiamato ‘Didimo’, cioè


‘gemello’ in lingua greca. Dunque, il vangelo viene attribuito a Giuda il


Gemello, il discepolo che nell’apocrifo Atti di Tommaso, composto in siriaco a


Edessa nella prima metà del terzo secolo, viene detto “fratello gemello di


Cristo”. In effetti, è da notare il fatto che, nel vangelo di Giovanni, Tommaso


assume una posizione di notevole rilievo.


Nel quinto vangelo sono evidenti le caratteristiche del cristianesimo


siriaco delle origini. La comunità di Edessa era improntata ad un rigoroso


ascetismo, dove solo i celibi e i ‘solitari’ erano considerati membri della chiesa


a pieno titolo e potevano aspirare al regno. Tale ascetismo è noto con il nome


di «encratismo» (un termine greco che significa ‘autocontrollo’), da


distinguere chiaramente dalle posizioni dello «gnosticismo», a cui spesso il


vangelo di Tommaso viene fatto erroneamente risalire.


Chi erano i ‘solitari’? Il vangelo usa, nei tre detti 16, 49 e 75, il termine


greco ‘monachos’, originariamente un aggettivo che significa ‘singolo’ e che


viene adoperato qui per la prima volta per indicare una persona solitaria.


Successivamente, il termine venne a significare un monaco, così come appare


nella nostra lingua. Il ‘solitario’ ha rinunciato ad ogni legame terreno, anche


alla famiglia, per distaccarsi completamente dal mondo e seguire idealmente


Gesù.


Il Vangelo di Tommaso ben si presta ad una riflessione sul valore dei


vangeli apocrifi. Bruno Maggioni riconosce l’utilità della lettura di tali vangeli.


“Anzitutto perchè ci permettono di conoscere meglio l’ambiente e le tendenze


del cristianesimo primitivo nel quale sono nati (una conoscenza, questa, che


può essere molto importante anche per conoscere i vangeli canonici).”6


Inoltre, qua e là, nella letteratura apocrifa, possono essere trovate alcune


perle. Ad esempio, nel vangelo di Tommaso circa una decina di «detti» di Gesù


non presenti nei vangeli canonici può essere ritenuta identica. E “anche una


sola parola in più di Gesù è qualcosa d’importante”.7


Appendice


Riguardo al problema della datazione del Vangelo di Tommaso, voglio riportare per


esteso le analisi di uno studioso, LAWRENCE M.F. SUDBURY, che evidenziano la questione


in tutta la sua complessità:


«Tra gli studiosi esistono due scuole di pensiero ben distinte, la prima che individua una data di


composizione situabile intorno al 50 d.C., quindi più o meno contemporanea alla redazione dei


5 Ivi, p. 478.


6 Maggioni Bruno, Introduzione a WILLIAM MORICE, Detti apocrifi di Gesù, Massimo, p. 5.


7 Ivi, p. 6


4


Vangeli canonici, la seconda che pensa ad una redazione ben posteriore, situabile intorno al II


secolo. Su cosa si basano le supposizioni delle due correnti?


La “scuola del I secolo” afferma che il Vangelo di Tommaso è formato con materiale per lo più


originale e non sembra essere basato sui Vangeli canonici, ma, piuttosto, sulla trascrizione di


materiale orale precedente. Dal momento che l'idea di considerare autorevole la tradizione orale


cessò quasi completamente di esistere prima della fine del I secolo, sarebbe, di conseguenza, molto


probabile una sua redazione antecedente al 100 d.C. e, forse, addirittura vicina al 40 d.C.. In


quest'ultimo caso, dal momento che la data precederebbe quella di redazione dei sinottici,


sussisterebbe la possibilità che il Vangelo di Tommaso sia da correlare alla ipotetica “Fonte Q”, il


testo (o la versione orale) da cui avrebbero attinto sia Matteo che Luca. Dal momento, poi, che circa


metà del materiale di Tommaso non ha paralleli nei Vangeli canonici, è quasi certo che almeno una


parte dei loghia derivi direttamente da discorsi del Gesù storico. Va notato, comunque, che quando


si parla di “Fonte Q” si utilizza un termine generico: in realtà, tale fonte è formata da almeno tre


tronconi, definiti “Q1”, “Q2” e “Q3”. Ebbene, tutte le 37 concordanze tra Vangelo di Tommaso e


Canonici sono relative a materiale certamente attribuibile alle fonti “Q1” e “Q2” e non a “Q3”, da


cui deriva il materiale più direttamente apocalittico del Nuovo Testamento. Dal momento che sia


“Q1” che “Q2” sono, per nozione comune, antecedenti alla redazione dei Canonici, ne consegue


logicamente che, non conoscendo Tommaso “Q3”, la redazione del suo Vangelo sia precedente o


almeno contemporanea a quella dei sinottici. Elaine Pagels, inoltre, ritiene che esista un evidente


conflitto tra Vangelo di Tommaso e Vangelo di Giovanni e che alcuni passaggi di quest'ultimo


possano essere compresi solo alla luce dell'esistenza di una “comunità tommasina” già esistente al


momento della redazione del quarto Vangelo, il che porta ovviamente a ritenere il Vangelo di


Tommaso già esistente al momento della redazione del Vangelo giovannita (databile, secondo la


maggior parte degli studiosi, tra il 95 e il 100 d.C.). Ancora, alcuni esponenti della “scuola del I


secolo” ravvisano comunanze tra alcuni loghia di Tommaso e tratti delle lettere di Paolo,


normalmente ritenute precedenti rispetto ai Vangeli canonici: dal momento che Paolo sembra


conoscere Tommaso, risulta chiara una precedenza del Vangelo tommasino rispetto ai canonici.


Infine, se l'autore del Vangelo di Tommaso avesse conosciuto Il Nuovo Testamento, dal momento


che è largamente diffusa l'idea che tale autore avesse tendenze gnostiche, ci si chiede perché non


utilizzi mai parti evangeliche che avrebbero potuto supportare le teorie della gnosi. In realtà, tutto il


testo di Tommaso non presenta alcun termine riferibile alla gnosi del II secolo (elementi come Eoni,


Pleroma, Demiugo, etc.) e questa potrebbe essere una ulteriore riprova dell'antichità del testo. Per


altro, nei loghia vi è riflesso ben poco dello gnosticismo valentiniano e, essendo lo gnosticismo una


corrente molto fluida, pervasa da elementi “tradizionali” che si mescolano con elementi di novità, si


potrebbe tranquillamente pensare che, prevalendo i primi sui secondi nel testo in esame, esso possa


essere databile senza dubbio prima del 50 d.C. Di fatto, comunque, come ampiamente dimostrato da


Doherty, laddove sia Tommaso che i canonici prendono da Q, la forma del primo è sempre molto


più primitiva e, conseguentemente, potrebbe essere reputata come precedente.


Fin qui le motivazione del primo filone di pensiero. Ad esso, come detto, si contrappone la scuola


che situa il Vangelo di Tommaso in un momento del II secolo. A parte Nicholas Perrin, che


ritiene il testo tommasino evidentemente dipendente dal Diatessaron, le ragioni più comunemente


portate dai sostenitori di questa teoria sono relative a questioni prettamente filologiche: è


comunemente accettato che Matteo e Luca dipendano da Marco oltre che da “Q” e, dal momento


che alcuni degli elementi presenti in Tommaso appaiono essere derivazioni marciane presenti


proprio in Matteo e Luca, si può desumere che la redazione di Tommaso sia posteriore a quella dei


Vangeli canonici. Visto che sia Matteo che Luca sono stati composti tra l'80 d.C. e circa il 96 d.C.,


Tommaso dovrebbe aver scritto il suo testo, tenendo in considerazione un certo lasso temporale per


la trasmissione dei codici, almeno dopo il 100 d.C.. A riprova della conoscenza da parte di


Tommaso di Matteo e Luca, vi sarebbe anche l'incorporamento da parte del primo del “Sondergut”


[cioè dell'insieme delle tradizioni locali che entrambi gli evangelisti inseriscono nei loro racconti a


completamento del materiale di Marco e di “Q”] dei secondi, ciò implicando una loro già diffusa


5


circolazione al momento della stesura delle “Parole segrete”. Un secondo ordine di considerazioni


dei sostenitori dell'“ipotesi del II secolo” riguarda la strutturazione “a detti” del Vangelo di


Tommaso. Se per i partigiani della teoria contrapposta questa struttura più semplice e


decontestualizzata è indice di maggiore antichità, per alcuni autori di questo campo, essa sarebbe


semplicemente una sorta di “escamotage”. I primi cristiani vivevano ardentemente il clima


apocalittico che già esisteva nel loro ambiente culturale ebraico ed erano certi di un ritorno


imminente del Cristo entro breve tempo, così come appare piuttosto evidente anche nei primi testi


canonici, quali Marco ed il nucleo originale delle Epistole paoline . Con il passare del tempo, però,


le attese millenariste si andarono via via smorzando e già nei testi più tardi, da Luca a Giovanni, alla


Lettera a Timoteo, gli accenni alla “seconda venuta” si fanno sempre più sfumati, rari e tendenti a


de-enfatizzare un evento che chiaramente non sembra più così imminente. In questo quadro, la


decontestualizzazione attuata da Tommaso altro non sarebbe che un metodo per evitare argomenti


escatologici che in un contesto narrativo sarebbero apparsi assai più doverosi. A tal proposito, anche


Elaine Pagels nota che alcuni loghia tendono addirittura ad indicare le ipotesi apocalittiche come


profondamente erronee. Tra l'altro, poi, in tutto il Vangelo di Tommaso non si fa mai menzione di


elementi quali “inferno”, “Satana” e “dannazione eterna”, il che potrebbe stare ad indicare che


l'autore non credesse a questo genere di soluzioni teleologiche, così come proprio della gnosi del II


secolo e come, al contrario, impossibile da pensare per un cristiano della prima metà del I secolo,


per il quale questi concetti dovevano essere assolutamente imprescindibili. Infine, l'ultimo


argomento portato dai fautori di una datazione posteriore riguarda la filosofia religiosa che pervade


i “detti” riportati da Tommaso. Se, infatti, la corrente gnostica si diffonde nel II secolo, nel I secolo


il pensiero cristiano è, come evidente nelle Lettere di Paolo, ancora molto più vicino alla cultura


ebraica che alla cultura “gentile” e molto più concentrata sulla morte e Resurrezione di Gesù che sui


suoi discorsi. Ebbene, il Cristo di Tommaso appare invero ben poco “ebreo” e, invece, molto vicino,


per certi tratti, al pensiero della gnosi, ad esempio con il suo rigettare il mondo fisico ed il suo


disprezzo per le distinzioni sessuali, tanto da far parlare, da parte di alcuni, di un vero e proprio


manifesto gnostico.


Due scuole fortemente divergenti, dunque. Chi ha ragione? Ovviamente, di fronte ad


argomenti così pregnanti da entrambe le parti, è difficile azzardare giudizi nell'uno o nell'altro


senso. Forse, però, esiste una terza possibilità che, come spesso accade, facendo sintesi sincretica


di entrambe le opposte posizioni, trova un giusto equilibrio risolutore tra esse. [...] Perché, allora,


non pensare che, come ogni testo proto-cristiano in nostro possesso, Vangeli canonici compresi, il


Vangelo di Tommaso sia una struttura stratificata in cui ad un nucleo originario antichissimo sono


state aggiunte notazioni e manipolazioni posteriori che gli hanno conferito proprio quel “gusto”


gnostico con cui oggi lo leggiamo? Solo in questo senso, allora, possiamo parlare di “un Vangelo


apocrifo” quando, riferendoci al nucleo originario e sempre a patto di poter parlare di un insieme di


loghia come di un Vangelo, dovremmo pensare al Vangelo di Tommaso come al primo Vangelo


scritto della cristianità. 
 
INFINITAMENTE_PER L'ETERNITA'.

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