sabato 27 agosto 2011

I N S E G N A M E N T I _<=>_ Sri Sathya Sai Baba


"Non siate devoti della Mia forma, ma dei Miei insegnamenti,
perché io sono venuto allo scopo di ridare l'antica strada
maestra che conduce a Dio." (Baba)


Versi di Sai Baba
Voi sapete che la mia mano sa tenere la stretta ma non
abbandonate la presa finche la grazia non sara' vostra.

Con animo fervente Mi avete pregato ed io, nel segreto,
vi ho ascoltato.

Pregate, pregate ancora finche' la grazia non sara' vostra.

Nell'intimita' del cuore qualcosa mi avete chiesto, lo so' ma
voi non lasciatemi finche' non vi avro' risposto.

So' che cosa volete: ma la vostra speranza non venga meno
prima che il mio piano si sia compiuto.

Siate perseveranti e finiro' per cedere.

Nella vostra disperazione raggiungerete lo scopo alla fine.

Chiedete, questo e quello, ma non allontanatevi da me, mai!
Giungere a meta' strada e poi lasciarmi, no, non e' devozione.

Lasciate che le diversi fedi esistano, lasciate che prosperino,
lasciate che la gloria di Dio sia cantata in tutte le lingue,
nella moltitudine dei canti.

Questo dovrebbe essere il vostro ideale.

Rispettate le differenze tra le fedi e riconoscetele come valide
purche' non si spenga la fiamma dell'unita'.


La vostra fede e' piu' potente della mia energia divina essa puo'
fare cose meravigliose, puo' forzare il Signore a manifestarsi
per darvi cio' che pensate che Egli vi dara'.


E' il cuore che raggiunge la meta. Segui il cuore, perche' un
cuore puro cerca oltre l'intelletto.
E' il cuore puro che viene ispirato.


Non camminate davanti a Me, potrei non seguirvi.
Non camminate dietro a Me, potrei non guardarvi.
Camminate accanto a Me, arriveremo insieme!


Chi puo' assumersi per se' il diritto di dire: Dio e' cosi', o e' cosi'?
Chi puo' permettersi di dire che Dio non ha una
tale forma o un'altra caratteristica?

L'uomo puo' prendere dalla vastita' dell'oceano solo quel poco che puo'
contenere il recipiente che si e' portato a riva.


PREGHIERA DI ABBANDONO

Perche' vi agitate? Lasciate a me la cura di tutte le vostre cose.
Ci pensero' io. Io intervengo soltanto quando saprete abbandonarvi
a me completamente.

Io non aspetto altro e quando vi abbandonerete a me completamente,
non dovrete piu' preoccuparvi di nulla: lasciate ogni paura, ogni sconforto.

Voi dimostrate di non fidarvi di me: confidate in me ciecamente abbandonarsi
significa allontanare il pensiero dalle preoccupazioni, allontanare il pensiero
dalle difficolta' che incontrate, allontanare il pensiero da tutti i problemi che avete.

Mettete tutto nelle mie mani dicendo:" Signore pensaci tu, sia fatta la tua volonta'!"
Che e' come dire"Signore ti ringrazio, hai preso tutto nelle tue mani per risolvere
ogni cosa per il mio bene maggiore!".

Abbandonarsi non vuole dire preoccuparsi per l'esito delle vostre aspettative, non
significa preoccuparsi perche' una circostanza ha avuto risultati diversi
da quelle che aspettavate.

Cosi' facendo dimostrate di non credere all'amore che nutro per voi, dimostrate
di non credere nel fatto che la vostra vita' e' sotto il mio controllo
e che nulla mi sfugge.

Non pensate mai a cosa succedera', a come andra' a finire, se cedete a questa
debolezza dimostrerete di non avere fiducia in me.

Volete o non volete che ci pensi io? Allora dovete smettere di preoccuparvi voi!
Io vi condurro' soltanto se vi abbandonerete completamente a me.

E quando devo portarvi per una via diversa da quella che vi aspettereste voi,
vi ci portero' con le mie stesse braccia.

Cio' che vi mette in agitazione e' la vostra mente, il vostro pensiero, la vostra
preoccupazione, il voler provvedere voi a tutti i costi.

Quante volte intervengo quando, per le vostre necessita' spirituali e per quelle
materiali, la vostra anima si rivolge a me dicendomi:"Pensaci tu!"
E poi chiude gli occhi e riposa tranquilla! Voi riceverete molto soltanto quando
la vostra preghiera sara' affidamento totale a me.

Voi nel dolore pregate affinche' io intervenga, ma affinche' intervenga come
volete voi: non vi affidate a me, ma volete che io mi adatti alle vostre richieste.

Non siete malati che chiedono la cura al medico, ma malati che gliela suggeriscono!
Non fate cosi'. Anche nelle situazioni piu' tristi dite:" signore ti lodo e ti ringrazio per
questo mio problema, per quest mia necesstia'.

Ti prego di disporre le cose come meglio ritieni opportuno per la vita terrena e temporale.

Tu sai cosa e' meglio per me". Se mi dite realmente : "sia fatta la tua volonta',
che e' come dire pensaci tu", io intervengo con tutta la mia onnipotenza e risolvo
le situazioni piu' critiche, anche quelle impossibili.

A volte hai l'impressione che la sventura incalzi invece che allontanarsi? Non ti agitare,
chiudi gli occhi e dimmi con fiducia: "Pensaci tu. Sia fatta la tua volontà".

Allora ci pensero' io e, quando occore, compiro' anche un miracolo.
Io penso sempre a voi, posso aiutarvi completamente
soltanto quando vi affidate totalmente a me.
Pubblicato nella Lista Yahoo!Sadhana, 9 Feb 2004
Religioni e Fedi
"Le Scritture delle differenti Fedi quali la Bibbia, il Corano, le Upanishad, lo Zendavestha, sembrano diverse, ma il loro scopo è lo stesso: stabilire la fraternità tra gli uomini e la paternità di Dio come base essenziale per la pace nel mondo. Nessun Credo deve sentirsi superiore ad un altro, poiché ciascuno si forma dalle esigenze del tempo e dello spazio, dal linguaggio e dal livello di esperienza. Voi siete membri della famiglia di Sai. Sebbene apparentemente fate parte di Fedi diverse, la fede in Sai rimuove tutte le barriere della vostra mente. Vivete in Dio. Vivete nell'Amore."
- Sri Sathya Sai Baba

Salutate tutte le religioni come le figlie di una stessa Madre
"Tutte le fedi non sono che tentativi di preparare gli uomini alla Via; tutti aspirano ad avere la stessa illuminazione con la purificazione della mente per mezzo delle buone azioni. I semi di tutte le religioni sono nel SanathanaDharma (le Verità Eterne) del Vedanta. Quel Dharma esamina tutti i possibili approcci al Divino e li dispone affinché possano essere utilizzati dall’aspirante, secondo il suo livello di preparazione e di raggiungimento. Il Dharma Vedico è il trisavolo, il Buddismo è il figlio, la Cristianità è il nipote, e l’Islam è il trisnipote. Se tra loro c’è qualche incomprensione, è un affare di famiglia. Il patrimonio ancestrale, in cui sono tutti coeredi, è lo stesso."
- Sri Sathya Sai Baba, da Howard Murphet, Un nuovo viaggio, Edizioni Milesi


"La verità proclamata da tutte le religioni è unica ed è sempre la stessa. Tutte le religioni hanno in comune il fine ultimo della vita. Tutte le religioni hanno per scopo la promozione della retta condotta, mediante il cambiamento delle attitudini mentali dell'uomo, generando quindi armonia fra il corpo, la mente e l'intelletto. Fondamento di ogni religione è la moralità, e la moralità non è altro che amore disinteressato. Le religioni, dunque, sono state istituite per incoraggiare il benessere sociale diffondendo l'amore per tutti gli esseri. Tutte le religioni raccomandano ai loro aderenti di cercare la pace eterna, la shânti, dentro se stessi. Nessuna religione approva l'uso della violenza. Ogni religione raccomanda di coltivare tolleranza e rispetto per tutte le religioni, aprendo così la strada alla non violenza, - ahimsa."
- Sri Sathya Sai Baba (tratto da: Mother Sai n. 3 anno 1992)


"Tutte le religioni insegnano una disciplina fondamentale: la rimozione dalla mente del difetto dell'egoismo e della ricerca dei piccoli piaceri. Ogni religione insegna all'uomo a riempire il suo essere della gloria di Dio e ad eliminare la meschinità dell'orgoglio. Essa lo allena ad usare metodi di distacco e discernimento, in modo che l'uomo possa avere pensieri elevati ed arrivi alla liberazione. Credere che tutti i cuori sono ispirati dall'unico e solo Dio; che tutte le fedi glorificano l'unico e solo Dio, che ha tutti i nomi in tutte le lingue e tutte le forme che l'uomo può concepire, dimostra che esiste un solo Dio. Il modo migliore per adorarlo è attraverso l'amore. Coltivate quella eka bhava (attitudine all'unità) tra gli uomini di tutti i credo, di tutti i paesi e continenti. Questo è il messaggio d'amore che Io porto. Questo è il messaggio che desidero che voi prendiate a cuore".
- Sri Sathya Sai Baba


"Colui che coltiva Amore nel campo del suo cuore
è un vero Cristiano, un vero Sikh,
un vero Indù, un vero Musulmano.
In realtà, egli è un autentico essere umano e vero Guru."
(Versi Telugu)
- Sri Sathya Sai Baba, Introduzione al Discorso del 5 Luglio 2001


C'è un urgente bisogno di armonia
"Tutti i dogmi religiosi, eccetto pochi, possono essere facilmente armonizzati e riconciliati. Lo stesso Dio viene celebrato e adorato sotto vari nomi, attraverso varie cerimonie e rituali, nelle molte religioni dell'uomo. In ogni età, per ogni razza o comunità di gente, Dio ha inviato profeti per stabilire pace e buona volontà. Dal momento che attualmente molte religioni si sono diffuse tutto il mondo, esse hanno perso i sentimenti fraterni, perdendo con ciò validità. C'è un urgente bisogno di armonia. Tutti i grandi uomini sono immagini di Dio. Essi formano nel Regno di Dio una singola casta; essi appartengono ad una sola patria: la Fratellanza Divina. Ognuno deve impegnarsi a comprendere le pratiche e i credo degli altri. Solo allora ciascuno potrà, con mente pura e cuore amorevole, realizzare la Divina Presenza negli altri. Il principio dell'armonizzazione è il cuore di tutte le religioni e di tutte le fedi."
- Sri Sathya Sai Baba - "Sutra Vahini"


"Lo scopo della religione deve essere quello di sublimare la mente dell'uomo."
- Sri Sathya Sai Baba (SSS 10,61)
Le diverse religioni del mondo secondo Sai Baba

LE DIVERSE GRANDI RELIGIONI DEL MONDO E LA LORO UNITA'

236. Che cos'e' la religione ? Danne una definizione.

La Religione puo' essere definita il sistema
prevalente di fede in un potere sovrumano.

237. Perche' conduciamo una vita religiosa ?

Condurre una vita religiosa vuol dire sottometterci
alla Volonta' Divina agendo in modo da ottenere la
Grazia di Dio. Ogni religione ha la sua filosofia,
ma la religione appartiene al regno del cuore,
mentre la filosofia appartiene al regno della testa:
entrambe devono andare a braccetto. La religione e'
una componente essenziale nella formazione dell'uomo

238. Qual'e' la base della religione ? Quante religioni
esistono ? Come vengono classificate ?

La religione e' qualcosa di essenziale perche' l'uomo
conduca una vita buona. La sua base e' la fede. Oggi
le religioni principali sono undici: classificate in
Ariane, Semitiche e Mongoliche. Al gruppo Ariano
appartengono l'Induismo, il Giainismo, Il
Buddhismo, la religione di Zoroastro e quella dei
Sikh. Appartengono al gruppo Semitico l'Ebraismo il
Cristianesimo e l'Islam; sono Mongoliche il Taoismo,
il Confucianesimo e lo Scintoismo.

239. Qual'e' la Verita' centrale di tutte le religioni?

La verita' centrale di tutte e' che Dio e' la perfetta
personificazione dell'Amore, della Grazia, e della
Misericordia; Egli e' Perfezione assoluta; e' il padre
di tutto il Creato, e tutte le creature sono figli
suoi.

240. " Ekam sad vipra bahuda vadanti ": " Dio e' Uno,
anche se i saggi parlano di Lui in molti modi "
Cosicche' ogni religione e' una rivelazione a suo
modo di questa grande verita': Dio non e' monopolio
dell'una e dell'altra religione.

241. Quali sono i nomi che gli Indu' danno a Dio?

Lo chiamano con molti nomi: Isvara, Rama, Krsna...
Paramatman, Brahman.

242. Qual'e' il concetto di Dio dei Gianisti ?

Essi non parlano mai di Dio, bensi' del principio
divino della perfezione. Quando esso si incarna in
una persona lo chiamano " Aranat ". La meta suprema
e' il Regno Divino, nel quale scompare ogni vincolo
col Samsara e con le sue sofferenze, e in cui
l'individuo raggiunge la gioia eterna.
Lo stato in cui tutti i desideri e tutti gli
attaccamenti sono distrutti e' chiamato " Nirvana "
o " Moksa ".

242 a. Qual'e' il concetto Buddhista di Dio ?

Essi, come i Giainisti, non postulano l'esistenza
di Dio in modo diretto e specifico. Essi credono
che lo stato piu' alto che l'uomo possa raggiungere
e' il 'Buddha ' (risvegliato ), che non e' molto
diverso dal "Dio" dei cosiddetti 'teisti'. Egli e'
divino; il "Kavalin", o "Mukta", o il "Buddha" e'
la personificazione dell'Amore e di " Prajna."

243. Che nome danno a Dio i seguaci di Zoroastro ?

Lo chiamano " Ahura Mazda ", il Dio che e'
Verita', Sapienza, e Luce.

244. E i Mussulmani ?

Essi lo chiamano "Allah", il Misericordioso, il
pietoso, il solo Signore del Creato.

245. Come chiamano Dio gli ebrei ?

Lo chiamano Geova.

246. Qual'e' il nome che i Sikh danno a Dio ?

Per essi e' " Sat " o " Akal "; il vero e l'Eterno.

247. Le varie religioni sono altrettante vie verso Dio.
Spiegamelo.

Fin dai primi tempi l'uomo e' stato conscio di una
Potenza trascendentale che governa e sostiene
l'Universo. Quest'idea si sviluppo' attraverso i
secoli, e diede luogo a molti credi. Se esaminiamo
le varie religioni del mondo troviamo che hanno
tutte all'incirca la stessa idea di Dio, anche se Lo
chiamano con nomi differenti.
Fin da quei tempi l'uomo ha avuto fame di Dio ed ha
desiderato conoscere le sue Vie. Tutte le religioni
accettano in coro le tre carattersitiche
fondamentali di Dio: l'Onnipotenza, l'Onniscienza, e
l'Onnipresenza. Nessuno puo' vivere senza l'amore di
Dio, e nulla puo' essere fatto nel Creato senza il
suo potere. Quindi le diverse religioni sono
altrettante vie che conducono all'unica e stessa
Meta, che e' Dio.

248. Ogni religione intende Dio a modo suo. Parlamene in
dettaglio.

Per gli Ebrei Dio e' un Dio di Giustizia, perche'
essi, per una ragione o per un'altra sono sempre
stati una minoranza perseguitata in tutti i paesi
dove si trovavano; I Buddhisti e i Giainisti, che
danno molta importanza agli effetti distruttivi del
desiderio e della concupiscenza, tendono a sognare
un Principio Divino privo di passioni, eppure pieno
di compassione per l'umanita' sofferente e oppressa.
Tutte le religioni credono nella preghiera, che e' un
mezzo di comunicare intimamente con l'Onnipotente.

La religione Vedica insiste spesso sul "sacrificio"
( 'Yajana' e 'Yaga') e sulla rinuncia, e nel suo
sviluppo piu' tardo del Vedanta preme sulla necessita'
dell'incessante ricerca dell'uomo per la Realta'
Suprema per mezzo dell'introspezione, del Sadhana e
dell'amore del Vero. Cristo insiste sulla
fratellanza degli uomini e sulla Paternita' di Dio e
vuole che i suoi seguaci si dedichino a servire il
prossimo.

Gli Indu' hanno i loro Avatara, che sono la
manifestazione umana di Dio, venuto di epoca in
epoca a riconfermare il Dharma e il Sathya in questo
Universo. Come Incarnazioni di Dio hanno un'immensa
influenza su tutta la India ed anche nel resto del
mondo.

Maometto e' considerato Profeta di Allah, il Suo
portavoce, ed ha combattuto duramente per salvare la
sua gente dal peccato e dalla barbarie.

Mose' fu uno dei massimi profeti ebrei, Buddha per i
Buddhisti, e Mahavira per i Giainisti. Tutti parlano
di Dio, e diedero al mondo in forma di religione cio'
che di Dio avevano capito. Le loro Scritture
conservano i loro insegnamenti.

249. Quali sono le grandi Scritture degli Indu' ?

Sono i Veda, le Upanisad, i Purana, e le Dharma
Sastra. In esse sono tracciati con ricchezza di
particolari i valori eterni della vita.

250. Quali sono le Scritture dei Cristiani ?

Sono contenute nella Bibbia, e specialmente nei
Vangeli del Nuovo Testamento, che parla della storia
di Cristo e dei Suoi Apostoli.
Meditazione
I segni di una buona Meditazione

Dopo i canti della sera, siete soliti fare dieci minuti diMeditazione. Sin qui, tutto bene. Ma, lasciate che vi domandi se, quando vi alzate dopo quei dieci minuti, scorgete negli altri una maggiore luminosità, come fosserocirconfusi da un' aura divina. In caso contrario avete solo perduto tempo. È aumentata in voi la capacità di amare? Parlate di meno? Vi dedicate al prossimo con maggiore sollecitudine? Questi sono tutti segni del buon successo nella Meditazione.

Il progresso spirituale deve trovar conferma nel miglioramento del carattere e del comportamento e la Meditazione deve mutare il vostro atteggiamento verso gli esseri viventi e verso le cose; altrimenti è un'ipocrisia. Anche un macigno, sotto l'azione del sole, della pioggia e delfreddo, si disintegra nel terreno e si trasforma in alimento per l'albero.
Anche il cuore più duro può essere intenerito, perché vi germogli il Divino.

Meditare per amare

L'Amore crea l'unione, mentre l'odio separa. L'Amore trasferiscel'attenzione di se sull'altro, in modo che i due pensano, parlano ed agiscono come fossero uno. Quanto più
l'Amore abbraccia, tanto più le varie entità si riducono all'Uno. Amando Me, amate tutti, perché incominciate a percepire e a conoscere che Io sono in tutti. La
Meditazione vi renderà consapevoli che Io sono Colui che risiede in tutti icuori, che sono lo stimolo, la motivazione, la guida, la meta. Apritevi aquella visione, a quella consapevolezza e fatene vostro inestimabile possedimento. Allora avrete ciò che spesso Mi chiedete, "Sakshatkara". Il vostro amore deve essere libero e puro da ogni velo, da ombra o macchia di ego come lo è il Mio, in modo che possa fondersi in Me.

(SSS VII, 502)

Si può insegnare a meditare?

Alcune istituzioni pretendono di addestrare delle persone nellaMeditazione e, a tal fine, organizzano dei corsi! Ma come fidarsi di loro? Tutt'al più si possono insegnare esercizi per stare seduti in modo corretto o per esercitarsi nelle varie posture; ma come può qualcuno aiutare un altro a rimanereintensamente concentrato? Amate Dio e nessuna distrazione potrà deviareda Lui il vostro pensiero. (...)

Per avere buon esito dalla Meditazione e dalla preghiera non c'èbisogno di appoggiarsi ad altri, o di prendere contatto con un saggio per farsi suggerire un mantra da recitare. Pregate Dio, che è in voi, e da Lui avrete la guida di cui avete bisogno.

Rivolgete la vostra mente a Dio, dedicatevi a Lui e scoprirete chela vita è una corrente ininterrotta di beatitudine. Se disponete di un ventilatore, dovete orientarlo verso di voi, per trarne sollievo. Allo stesso modo, la menteorientata con risolutezza verso Dio, potrà darvi la beatitudine della Liberazione.

(SSS VII, 338)

Le ultime esortazioni sul tema

Oggi la gente sta sprecando il proprio tempo in nome dellaMeditazione. Costoro sanno forse tener ferma la propria mente per un solo minuto? No! Si siedono in una postura particolare per mezz'ora, un'ora, ma non fanno che perdere tempo. Siete forse capaci di rimanere con una mente ferma perun'ora? La mente corre all'impazzata come una scimmia! Mentre sprecatetempo nel respingere questa scimmia impazzita e nel cercare di tenerla afreno, essa se ne scappa ancora via.
Considerate il vostro dovere come Dio e intraprendete ogniattività per amor Suo. Allora il lavoro si trasformerà in adorazione (In inglese si gioca sull'assonanza dei due termini "work" = lavoro e "worship" = adorazione, NdT).

Considerate ogni lavoro come il lavoro di Dio. Quella è vera Meditazione!Non raggiungerete la Meditazione chiudendo semplicemente gli occhi e mettendovi in posizione meditativa. La gioventù d'oggi sta sprecando il propriotempo prezioso, a causa di questo equivoco sulla Meditazione.
Considerate qualunque lavoro facciate come un lavoro di Dio.

Considerate il vostro corpo come uno strumento.

Sviluppate la convinzione che Dio sta servendosi del vostro corpocome di uno strumento per compiere quel lavoro.

Qualunque servizio intraprendiate con l'ausilio dell'egoismo nonpuò essere servizio gradito al Signore. Sacrificate il vostro egoismo, considerate tutto come divino. Un approccio del genere all'attività è reale Meditazione. Conquell'altro genere di Meditazione si spreca tempo, vita, energie, tutto.Continuate a fare tutto recitando il Nome di Dio. Tutte le azioni sarannosantificate da questo approccio.

Non confinate Dio in un luogo. Qualunque cosa vedete, vi trovatedentro Dio. Se vi mettete a meditare, considerando Dio come fosse limitato in un luogo, rimpicciolite Dio, che pervade ogni cosa e dimostrate di avere una menteristretta. Siate di larghe vedute. Solo con questo tipo di discriminazione, giungerete alla saggezza.




I cinque involucri e l'io

Terra, Acqua, Fuoco, Aria, Etere, Mente, Intelletto ed Ego sono iprimi elementi con cui si formò l'Universo. I1 fango, o la creta, èl'elemento base con cui si modella un vaso e, perciò, è la causa materiale del vaso. Il vasaio, senza la cui idea (sankalpa) e applicazione non potrebbe nascere il vaso, è la sua causa efficiente. Allo stesso modo,Prakriti è la causa materiale dell'Universo e Brahman la sua causa efficiente. È per volere di Brahman che nella creazione hanno avuto origine infinite sfaccettature di questo Universo dinamico dalle molteplici forme einnumerevoli oggetti. E tuttavia dobbiamo ricordare che è Brahman coluiche ha manifestato Se stesso in questo Infinito. Krishna esortò Arjuna adignorare la diversità nell'unità e a discernere l'unità nella diversità.Si deve comprendere la non dualistica natura atmica di questo mondo
molteplice.

Dhyana conferisce all'uomo la capacità di riconoscere questa unitàe di discernere sia l'Immanenza che la Trascendenza di Dio.

I quattro stati di coscienza

L'unico onnipervadente Brahman permea tutto l'Universo deglioggetti animati ed inanimati. Questo Brahman onnicomprensivo ha assunto la forma udibile della parola primordiale AUM. In questo Sommo Parabrahman sono sintetizzati quattro inseparabili elementi: Vishva, Taijasa, Prajna e Turiya.

Lo stato di veglia (Jagratavasta), è lo stato di coscienzaordinario ed è in relazione col mondo grossolano della materia. Fornisce una conoscenza empirica del mondo fenomenico, servendosi di sensazioni e di percezioni. Possiede diversi modi di conoscenza ed essi sono costituiti dai cinque organi di azione (Karmendriya), dai cinque organi di percezione (Jnanendriya), le cinque energie vitali (Prana), la mente (Manas), l'intelletto (Buddhi), la coscienza (Citta) e l'ego (Ahamkara). Questi 19aspetti della conoscenza sensoriale o empirica nello stato di veglia siintegrano fra loro. In sostanza, è questa conoscenza che bramaardentemente i piaceri del mondo materiale.

Lo stato di coscienza di sogno (Svapnavasta), ha la facoltà diriconoscere ed avere a livello subconscio una pallida idea della sacraesperienza di divinità e santità. È correlata ad aspetti più sottili della conoscenza ed esperienza umane. In questo stato si hanno impressioni più sottili delle esperienze di veglia.

Lo stato di Prajna (Prajnavasta) e quello di Turiya (Turiyavasta)hanno caratteristiche differenti. Il Prajnavasta è uno stato di coscienza trascendentale, in cui la dicotomia fra il grossolano ed il sottile scompaiono nella supercoscienza: rimane il puro "Prajna", ossia la coscienza di Divinità. In questo stato, le facoltà di differenziazione e
diversificazione della mente sono inattive. Ecco perché si sostiene che ilPrajnana è Brahman. È per venire incontro allo scalatore di questa vettadella Divinità che Krishna ha esposto nella Bhagavad Gita la "Sadhana diDhyana", il sentiero della Meditazione. Nel Prajnavasta tutti i desiderimondani e le smanie vengono sublimati nella beatitudine di un'esperienzaspirituale. La brillante luce del Prajnana risplende stabilmente in questo stato di coscienza più elevata.

Il Turiyavasta è il più alto stato di coscienza, dove si sperimenta l'essenza dell'Atma. Il discepolo fa esperienza della tranquillità, della Divinità e della non-dualità. Si tratta di uno stato di supercoscienza puro,placido e stabile, in cui tutti gli attributi discriminanti e differenziali sono trascesi e assorbiti nell'eterna ed assoluta Realtà di Brahman.

La recita o il canto dell'AUM (Omkara) contempla la fusione dei tresuoni primordiali: A, U e M. Queste tre lettere rappresentanorispettivamente lo stato di coscienza di veglia, di sogno e di sonnoprofondo e simboleggiano anche Brahma, Vishnu e Mahesvara, la Trinità che pe rsonifica le realtà corrispondenti ai tre stati di coscienza sopra
menzionati. Come in un rosario un filo trapassa i grani per tenerli insieme,così Brahman trapassa tutte le anime e le fa essere interdipendenti ecorrelate fra loro.

L'autorealizzazione consiste nell'immediata, intima e uniformecomprensione dell'Assoluto, suprema ed integrale realtà di Brahman: è unamistica esperienza che oltrepassa mente, spazio e tempo. Dhyana è unsussidio per raggiungerla. L'occhio non può vedere se stesso. Allo stessomodo, I'Atma non può vedersi. Se una bambolina di sale viene perduta nelle profondità del mare, vi si scioglie e diventa irrecuperabile. Così pure, il Jivatma che cerca il Paramatma perde la propria individualità e identità.
Brahman è un oceano che non si può scandagliare. L'anima di una persona cheva in cerca di Dio diviene una con Dio. L'Atma e il Paramatma sonoontologicamente identici e non duplici. Non sono che aspetti del livello di coscienza più elevato.

Nella Meditazione, la mente, l'intelletto e i vari sensi sonotrascesi per mezzo dell'autocontrollo. Nello stato superconscio di Dhyana,tutti i dualismi, le dicotomie, le differenze e le relatività scompaiono.Dhyana è sinonimo della conoscenza assoluta della Divinità: è una visione ed una via verso il Divino, che conduce al Sat-Cit-Ananda, ossia alla Realtà integrale dell'Essenza-Coscienza-Beatitudine. Essa fa raggiungere la beatitudine senza fine, conferisce la beatitudine dell'Atma ed ottiene
all'uomo la suprema beatitudine e la beatitudine dell'assenza di dualismo.

Esperienze di Meditazione

Un discepolo avrà diversi tipi di esperienze durante la meditazione. Quando egli è assorto nella Divinità ode suoni di ognigenere. È come se sviluppasse una specie di percezione extrasensoriale.Sente dei suoni di strumenti musicali come la vina, il mirdanga ed ilflauto. Queste dolci melodie sono simbolo di Dio che prende forma. Sono i
risultati iniziali di Dhyana. Durante i primi stadi della meditazione, tuttigli organi sensoriali diventano ipersensibili e questa acutizzazione della sensibilità fa sì che il meditante abbia delle reazioni ai suoni e alle visioni straordinarie. Col passare del tempo questa ipersensibilità, ovvero questa facoltà di percezione extrasensoriale si raffina nella piùalta facoltà di ascoltare la Voce stessa del Silenzio, il suono primordiale del Divino Pranava. Il discepolo è in ascolto della ripetizione e dell'eco della Voce Primeva: AUM. Così egli sperimenta l'ineffabile ed inesprimibile beatitudine dello stato di Supercoscienza o Turiya. Durante la meditazione profonda, alcuni praticanti sentono come se il lorocorpo fosse diventato molto pesante e non riescono a muoversi liberamente.Alcuni altri, invece, sperimentano una sensazione di estrema leggerezza elevitano verso l'alto. Altri ancora hanno la sensazione di tremore ebrividi. Il discepolo dalla mente tenace e salda non si farà innervosire da
queste fantastiche esperienze paranormali, ma continuerà indisturbato lasua disciplina

Paramahansa Ramakrishna attraversò tutti questi stadi di meditazione, dall'avente forma al privo di attributi. Nel corso della suaevoluzione spirituale la Madre Divina gli Si rivelò sotto la forma di Kah.Ma l'Atma è privo di forma. Perciò si consiglia al discepolo di lasciarealle proprie spalle tutte le forme e i nomi e di tentare l'esperienza del
Brahman Senza Forma. L'Assoluto Brahman privo di forma e attributi concedela più elevata estasi spirituale. Il meditante rimane incantato e rapito dal divino afflato del Brahman senza attributi e sperimenta la beatitudine perfetta.

Un novizio deve incominciare la meditazione su una forma di Dio.Osservi tutte le norme, sia puntuale e regolare nella sua disciplina. Unalberello deve essere protetto dagli animali. Bisogna mettergli attorno una recinzione, affinché possa crescere fino a divenire un grosso albero. Il recinto non sarà più necessario quando sarà un enorme albero. Similmente, norme e regolamenti sono necessari ad uno che si trova alle prime armi conla meditazione, mentre un discepolo avanzato non dipende da sostegni
esteriori, perché può andare in trascendenza ogni volta che lo desidera.La meditazione gli è spontanea ed abituale.

Dhyana non va confusa con Dharana, che è semplice concentrazione. Ilprimo stadio di concentrazione dovrebbe essere portato a termine dallacontemplazione e dal fatto che si è assorti. Questo essere assorti conduce alla meditazione.

La Meditazione non è monopolio di qualche particolare religione. Èun programma universale e pratico per ottenere la conoscenza uniforme diDio.

La mente trema, è agitata, difficile a sorvegliare, difficile adrenare, L'intelligente la scaglia alla mira come un arciere lafreccia.
Come un pesce tratto dall'acqua e buttato sulla sponda, si scuote la mente Per sfuggire al dominio della mente.



Tratto da: DHYANA, La meditazione, negli insegnamenti di Sri Satya Sai Baba, Mother Sai Publications
(Il volume è disponibile pressoMother Sai Publications)
Il messaggio di cui sopra è stato pubblicato nella Lista Yahoo Sadhana e Lista Sublimen.



Un giorno, un rappresentante di classe Gli fece avere un foglietto, sul quale era scritta la proposta di formare a Prashanti Nilayam dei corsi permanenti per preparare degli insegnanti di meditazione, al fine di diffonderla in tutto il Paese.

"Mi sono messo a ridere quando lessi questa proposta - commentò Swami - C'è qualcuno che può insegnare ad un altro a meditare? Si può forse insegnare la Meditazione? È possibile insegnare la postura, come tenere gambe, mani, collo, testa o schiena; si possono tenere lezioni sul modo, o sul ritmo del respiro. Ma la Meditazione è un aspetto interiore dell'uomo; richiede una profonda quiete del soggetto, lo svuotamento della mente per riempirsi della Luce originata dalla Scintilla Divina che sta dentro. È una disciplina che nessun libro di testo può insegnare e nessun corso può diffondere.
Corsi di meditazione! Chi istituisce corsi di meditazione non sa cosa voglia dire Dhyana, né ha interesse a saperlo! Purificate le vostre emozioni; distillate i vostri impulsi; coltivate l'amore. Solo in quel caso potrete divenire padroni di voi stessi: questo dominio è il fine, il processo della Meditazione, ovvero di Dhyana.
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Una madre può sedersi accanto a suo figlio e sussurrargli delle parole per incoraggiarlo a parlare; ma il bambino dovrà servirsi della sua propria lingua e del suo sforzo personale. Similmente, potrà esservi chi vi insegna il modo di stare seduti e di tenere il tronco diritto, le gambe piegate, le mani distese con le dita incrociate, il respiro lento e costante; ma chi potrà insegnarvi a tenere sotto controllo la mente ribelle?" (SSS VII,- 380-381)



Il messaggio di cui sopra è stato pubblicato nella Lista Yahoo Sadhana.


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