<§*§> Maestro Morya <§*§>
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AGNI YOGA1929
Il Maestro Benedetto che diede i libri “Appello”, “Illuminazione” e
“Comunità” impartì anche molti consigli, e i Segni dell’Agni Yoga. Questi
insegnamenti pratici sono stati raccolti da noi per chi cerca conoscenza.
Il Sanscrito ed il Senzar danno all’esposizione un aroma particolare, e non
sempre trovano esatto equivalente in altre lingue. Ma il senso è stato
preservato intatto. E chi vive la vita odierna legga con attenzione questo
Insegnamento saggio, che emana da un’esperienza pluricentenaria.
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PREFAZIONE
Lo Yoga arco supremo verso conquiste cosmiche è sempre esistito, in ogni
età. Ogni Insegnamento ha il suo Yoga, adatto a quella fase
dell’evoluzione. L’uno non contraddice l’altro. Si allargano come rami di
uno stesso albero a gettare ombra e frescura sul viandante esausto.
Ripreso forza, questi poi si rimette in marcia. Nulla ricevette che non fosse
suo; né deviò dalla meta. Accolse la benevolenza manifestata dallo spazio;
liberò le forze preordinate. S’impadronì della sola cosa che gli appartiene.
Non ripudiate le forze dello Yoga, ma usatele come una luce nel crepuscolo
del lavoro incompiuto. Per il futuro, ci destiamo dal sonno. Per il futuro, ci
prepariamo abiti nuovi. Per il futuro, lottiamo con tutte le forze del
pensiero. Per il futuro ci irrobustiamo.
Applicheremo dapprima i consigli di vita. Poi diremo il nome dello Yoga
del tempo che si approssima. Udremo l’incedere del Fuoco, ma saremo
pronti a dominare le ondulazioni della fiamma. Salutiamo dunque
l’antichissimo Raja Yoga. E affermiamo quello futuro: l’Agni Yoga.
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SEGNI DELL’AGNI YOGA
1 — Si domanderà: “II tempo di Maitreya saprà creare un’epoca?”.
Rispondete: “Se le Crociate l’hanno fatto, l’Epoca di Maitreya è mille volte
più importante”. In tale coscienza bisogna penetrare.
2 — Molti non capiscono il significato di Dio e di Bodhisattva. Domandano,
come i ciechi: “Cos’è la luce?”. Ma non hanno parole per descriverne le
proprietà anche se la vedono ogni giorno.
Tanto diffidano dell’insolito che confondono i limiti di luce e tenebra. È
per loro molto più facile concepire la reggia di Dio sulla stella più grande.
Altrimenti il loro Dio non avrebbe fissa dimora. L’assenza di commensura
li porta a svilire ciò che esiste.
3 - Sovente vi stupite perché non rispondo ad una domanda. Dovete sapere
che sovente le frecce del pensiero scalfiscono la risposta. Figuratevi un
uomo che attraversa un burrone su una corda. Sarebbe saggio chiamarlo?
Si insidierebbe il suo equilibrio. È dunque bene pronunziare i nomi con
parsimonia, solo in caso di urgenza. È certo necessario saperli usare. Ma la
loro pronuncia dovrebbe essere come un colpo di martello nello spazio.
4 - A proposito di parole semplici per i semplici, ricordate che a questi
bastano piccole dosi medicinali. La Legge è identica: come in alto, così in
basso. Quindi i semplici sono i seminatori migliori.
5 - Il gonfiarsi dei vasi sanguigni è caratteristico dello sviluppo della
coscienza, e questo processo deve essere protetto tecnicamente dagli effetti
della pressione esercitata dal sole sul plesso solare. Non dimenticate che le
antiche sacerdotesse erano protette dai raggi del sole. Indossavano
pettorali di litio spalmati di cera, che sciogliendosi segnalava la
temperatura pericolosa.
Oltre le mani, sta bene immergere anche i piedi nell’acqua. I bagni freddi
possono nuocere quanto i raggi del sole.
6 — È possibile visitare altri pianeti, nel corpo mentale. Così si configura
quella fase futura, allorché la coscienza non sarà confinata ad un solo
pianeta. Oggi si passa dall’una all’altra parte del mondo, ma lo stesso
principio è valido per le traversate interplanetarie.
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Il Maestro vuole che vi rallegriate per ogni vittoria dello spirito. Conoscere
le vie fra i pianeti non è più complesso che conoscere i limiti fra il corpo
fisico e l’astrale; e realizzarle non è più difficile che pensare e tendere alle
stelle. Solo volgendosi con ogni forza all’interplanetario si può assicurare
l’evoluzione umana.
7 — La solidificazione del corpo astrale è irrilevante in sé, se paragonata
all’opera cosciente del corpo mentale. Per i suoi compiti su questo pianeta,
il corpo mentale non deve essere liberato dalle sue protezioni. Ma l’attività
interplanetaria richiede il più elevato fra i corpi.
L’affermarsi di nuovi raggi consentirà di ritenere la coscienza in strati
eterici diversi. Finora solo certe zone dell’atmosfera lo permettevano, ma
certe correnti gassose potevano intercettarla. I nuovi raggi vi penetrano,
formando dei canali aerei, per così dire, e quindi dilatando l’attività
cosciente.
8 — Si può capire perché i Maestri di Conoscenza tanto soffrirono
separandosi dalla Terra. Il Loro fu naturalmente un dolore cosciente e
volontario.
Come l’ospite riempie la coppa fino all’orlo, così il Maestro vuole lasciare
quell’ultimo segno della Sua Alleanza.
L’avvelenamento evitò che il Buddha venisse deificato. La passione e la
resurrezione del Cristo o il disintegrarsi della materia segnarono il
massimo livello conseguito in Terra.
Le calunnie del vecchio mondo non hanno alcun valore. Ogni vittoria
autentica è necessaria per il Cosmo. Ogni conquista è un processo creativo
come qualsiasi altro. Aumentando la profondità della forma si crea un
cristallo senza tempo. Il senso della perfezione eleva lo spirito delle
espressioni creative. Il Cristo, quale realista, volle che la disintegrazione
fosse preceduta da una vittoria, ottenuta in piena coscienza.
Il conseguimento ha due aspetti, che si possono illustrare: uno è
sopramondano, l’altro terreno. Quale esempio del primo, pensate al
trapasso sereno del grande P. Ma non giudicate i conseguimenti, poiché la
comprensione dell’evoluzione è individuale e volontaria.
9 — Chiunque sia capace di vedere le aure umane riferisce di un vivido
gioco di emissioni luminose. Il piano dell’atto razionale si regge sul
principio di questo flusso cosmico. Ogni evidenza di atrofia è connessa ai
prodotti delle tenebre. Dove esistono onde di luce, dove le scintille vitali
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agiscono e reagiscono fra loro, il Nostro Raggio è presente. Il Mio
Insegnamento può dischiudere le onde reattive dell’Akasha. Accettate la
gioia delle scintille.
Non è una variazione, ma un intensificarsi del compito. Solo interpretando
il Nostro Volere potrete accostarvi a Noi. Io voglio preservare la bellezza
dello spirito.
Si può trasformare ogni moto in una vittoria spirituale.
10 — Quand’è solo, quando sdegna le ricchezze, senza angustia, senza
recriminare il proprio fato: solo allora l’audace esulta.
Così iniziamo a tradurre l’Antico Libro dell’Audacia. Quando il bimbo
gioca con un cucciolo, la madre è contenta del suo coraggio, restia ad
ammettere che il cucciolo è ancora cieco. Quando un giovane gioca con
l’anima di un compagno, gli astanti sono colpiti dalla sua audacia, e non
vedono le catene di quell’anima infelice. Quando un uomo denuncia un
consesso di giudici, i presenti ne ammirano il coraggio, perché non sanno
che l’audacia della sua accusa è stata comprata con moneta sonante.
Quando un vecchio si consola sprezzando la morte, gli amici se ne
compiacciono, e non si avvedono che quella maschera di derisione è
modellata dalla paura.
L’audacia di norma passa inosservata perché la sua sostanza è inconsueta.
L’insolito è come un colpo per il cuore. Dove sei dunque, o vincitore? Dove
sei, tu che hai trasformato il terrore in un balzo verso la luce? Ascolta, tu
che osi! A notte alta verrò a benedire i tuoi sandali. Spargerò sul tuo
guanciale scintille luminose. Poiché il sonno dell’audace è come
l’intenerirsi del liuto, quando le sette corde si immergono nel mistero. Il
sonno dell’audace è come la calma che precede la bufera, quando non
muove foglia, né filo d’erba. Il ruggito del leone fa tremare i mondi? No.
Evoca il coraggio e schiude il loto regale dello spirito. Fratelli, aduniamoci
nell’aula della gioia! Il fiore è sbocciato; la grande ruota si solleva. La
Nostra Gioia scende agli inferi e sale ai Fratelli dei mondi superiori.
Noi dedichiamo all’audacia i canti più belli.
11 — II canto degli uccelli ha interrotto il riposo. Perché di primo mattino
sono così tesi? Osano, poiché hanno sentito lodare l’audacia. Ma nessuno
ha detto loro che l’abituale cinguettio non basta ad esaltare il loro
coraggio. La tenebra stride, e assorda con la sua monotonia. Non può
sopportare l’ardimento della luce.
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Quando la bilancia del Reggitore sarà in pari, ci leveremo presto per pesare
le azioni del giorno prima. Sceglieremo le più intrepide, poiché quei semi
la facciano traboccare. Aggiungeremo il dolore del vecchio mondo, poiché
il suo peso ci serve. E la derisione dell’ignoranza: tutte cose che rendono
più grave la parte della verità. E se troveremo minacce e ingiurie non
trascureremo di aggiungerle al piatto ricolmo. Perché la bilancia oscilla?
Cosa sta nel piatto dell’accusa? Quali foschi, miserandi cenci l’hanno
riempito? Le solite maledizioni si sono ammucchiate, come le foglie secche
dell’altro anno, le scorie di ieri.
Vittoria a voi, atti coraggiosi! Il grande alato ha sconfitto le accuse.
Signore, accordami di gettare alle fiamme gli stracci ingannevoli della
consuetudine. Sono certo che le ali del coraggio sono benedette da Te.
Forgerò nella fornace sacra le ali di Alaya. Non conosco lamenti, né
crudeltà, né altro che possa piegare le mie nuove ali. Il mio canto sarà
nuovo!
12 — L’elogio del coraggio si propagò lontano. Gli ultimi discepoli
marciarono sul sentiero della ricerca e vennero a Noi, chiedendoci di
giudicare i loro propositi. Ciascuno portò i suoi sogni... “Distruggerò tutti i
templi, perché il vero non tollera pareti”... “Irrigherò tutti i deserti”...
“Aprirò le prigioni”... “Distruggerò tutte le spade”... “Traccerò tutti i
sentieri”... “Asciugherò tutte le lacrime”... “Viaggerò per tutti i paesi”...
“Scolpirò il libro dell’umanità”...
Ma l’ultimo disse, rivolto alle stelle lucenti: “Salute a voi, fratelli!”. E in
quell’intrepido saluto il suo ego disparve.
Professate la via dell’universo con questo atto di coraggio!
13 — L’opera di Tommaso da Kempis, “L’imitazione del Cristo”, è da gran
tempo apprezzata in Oriente non solo per il contenuto, ma per lo stesso
significato del titolo. Nel bel mezzo dell’idolatria medioevale per il Cristo,
la voce di Tommaso da Kempis si levò in protesta. Dal chiuso di un
monastero cattolico essa chiarì l’immagine del Grande Maestro. La parola
stessa, “imitazione”, connota un’azione vitale. La formula: imitare il
Cristo, è un atto del coraggio innato nello spirito cosciente, che accetta la
piena responsabilità di creare. Ecco, il discepolo, di proposito, osa
avvicinarsi al Maestro per imitarLo. Un simile esempio versò luce nel folto
delle tenebre, e dalla clausura scaturì l’impeto verso il coraggio creativo.
Sarebbe stato consono all’abbietta coscienza medioevale dire: “II Culto del
Cristo”. Ma lo spirito ascendente osò fare appello all’imitazione. Ogni
passo di sacro coraggio deve essere onorato come una pietra miliare sul
cammino dell’umanità. Noi non prestiamo attenzione a certe espressioni
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monastiche. Tommaso non ebbe bisogno di salire sul rogo. Aveva il
compito di proclamare non la formula che proibisce, ma quella che evoca.
Due sono le forme della verità. L’una trae alimento dalle fiamme del rogo.
L’altra esige di propagarsi senza limiti. È difficile dire quale delle due sia
più penosa per l’autore. Talvolta è più facile anestetizzare l’azione del
fuoco che assistere alla distorsione dell’insegnamento. In entrambi i casi,
benedetto l’audace che penetra nelle tenebre.
14 — Il mondo ha smarrito la felicità, perché questa è dello spirito. Chi si è
allontanato dallo spiriti deve essere infelice, perché, altrimenti, come
tornerebbe? In ciò sta il senso di grandi eventi. Cercare la felicità con la
menzogna e il delitto! Ci consola pensare che la degenerazione affretta
l’evoluzione. I delitti alimentano le fiamme che bruciano il mondo defunto.
15 — II veleno prodotto dall’irritazione è chiamato “imperil”: pericolo
perentorio. Esso è del tutto reale: precipita sulle pareti dei vasi nervosi e
quindi si diffonde in tutto l’organismo.
Se la scienza moderna si desse la pena di esaminare obiettivamente i canali
nervosi, tenendo conto delle correnti astrali, scoprirebbe che la sostanza
astrale si decompone stranamente mentre li percorre: è la reazione
all’imperil. Solo il riposo aiuta il sistema nervoso a liberarsi di quel nemico
potente che richiama le irritazioni più diverse e penose contrazioni
dell’organismo. Chi è affetto dall’imperil deve ripetersi: “Tutte le cose
sono belle”. E farà bene; poiché il flusso dell’evoluzione è razionale: in
altre parole, è bello. Quanto più sottile è il sistema nervoso, tanto più
dolorosa è la precipitazione dell’imperil. Questo veleno, con l’aggiunta di
un solo ingrediente, sarebbe in grado di dissolvere la materia.
16 — Non è certo bravo chi non distingue una rondine da un avvoltoio. Ma
che valore ha chi crede che spiumando un’aquila se ne possa fare un’oca?
Attenti agli ipocriti, specialmente quelli affondati nell’avidità: quegli astuti
che annacquano la bevanda dello spirito. L’inviolabilità delle leggi del
mondo brilla come una spada. L’ipocrita non ha dunque dove posare il
capo. Così, il maestro che non abbia ancora assimilato del tutto i precetti
dell’Insegnamento è come un somaro carico di grano. Del pari il pescatore
che appronta i canestri per il pesce ancora da prendere è come la volpe
dinnanzi alla stia dei polli.
17 — Un colpo vibrato all’Insegnamento è come un “boomerang”, che
colpisce chi l’ha lanciato. L’aria è vibrante di frecce.
Asciugatevi il sudore dopo l’attacco del nemico. Nell’ora dell’assalto
parlerò di cose eterne. Rallegriamoci, perché le possibilità si moltiplicano.
Vedo che ogni cuore ostile alimenta un utile germe.
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18 — L’astrochimica permette di stabilire gli effetti migliori su determinati
organismi. L’astrologia non. è altro che un insieme di formule
astrochimiche. Chi esce da un ambiente permeato di nicotina porta con sé
particelle velenose. Del pari chi ha sperimentato direttamente su se stesso
l’azione di raggi astrochimici reagisce poi sempre a una combinazione
definita. È facile accertare quando occorre accostarsi a una degna persona.
Le cosiddette macchie solari intensificano le reazioni chimiche. Si continua
a ripetere che il mondo è inquieto quando sono attive, persino una debole
percezione conduce a deduzioni corrette. Ma se pensiamo alle grandi
reazioni chimiche non ci sarà difficile capire che lo spazio è saturo dei
composti più attivi, ossidi, metalloidi. Come negare alla leggera il potere
evolutivo della materia, se dalla Riserva Inesauribile ci piovono sul capo
raggi d’immensa potenza?
Organismi specialmente sensibili testimoniano che quando le macchie
solari sono massime i raggi di quel luminare, per la loro sostanza, sono per
essi insopportabili. Anche durante la caduta di grandi meteoriti si può
percepire un fremito del sistema nervoso. Finora gli uomini sono stati
incapaci di capire qual è il loro posto in questo laboratorio monumentale.
Ciò sarebbe bastato per armare il loro organismo, e anziché seguire con
ansia il sussulto del sismografo, essi avrebbero diretto la ricerca verso le
Altezze infinite, materiali come il pasto di domani, maestose come le
miriadi di stelle.
19 — Fra tutte le energie creative, il pensiero è supremo. Quale ne è il
cristallo? Qualcuno crederà che la corona del pensiero sia la scienza esatta;
ma è più giusto dire che lo è la leggenda. La leggenda esprime il senso
dell’energia creativa. In una breve formula definisce la speranza e la
vittoria. È errato credere che essa sia frutto dell’antichità fantastica. La
mente imparziale discerne la leggenda che si intesse per tutti i giorni
dell’Universo. Ogni conquista umana, ogni condottiero, ogni scoperta, ogni
cataclisma sono velati nei suoi racconti ispirati. Non sdegnamo dunque le
leggende della verità, e impariamo a discernere con acume e ad amare le
parole della realtà. La leggenda ammanta la volontà del popolo, e non
sapremmo citarne una sola che sia falsa. La lotta spirituale di una comunità
forte stampa un’immagine di genuino significato. E la forma esteriore del
simbolo mostra il segno del mondo, poiché il linguaggio universale è
inevitabile per l’evoluzione. Fa bene chi cerca una lingua universale. Fa
bene chi crea una leggenda mondiale. Tre volte giusti i portatori di
vittoria!
20 — II nuovo deve essere concepito come un servizio indifferibile. Ogni
astrazione inapplicabile non ha motivo di esistere. Siamo stufi di castelli in
aria. Anche i mondi lontani sono da intendere come concreti. La coscienza
deve essere esplorata a fondo, come si fa per un blocco di ghiaccio o per il
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calore chimico del sole, e lo stesso valga per il significato dei più minuti
prodotti della materia. Il ritardo della realizzazione spirituale si spiega con
l’indifferenza per le manifestazioni naturali. Se si perde la facoltà di
osservare, si perde la capacità di sintesi.
Quando la moneta sarà abolita l’umanità si troverà libera dagli
impedimenti che limitano la sua visione. In certe fasi dell’evoluzione, le
mura erette dall’accumularsi dei segni convenzionali diventano ostacoli. È
giunta l’ora di emancipare la conoscenza, sotto personale responsabilità di
chi ne fa uso.
Una mente libera ha il privilegio di cercare nuovi disegni per combinazioni
insolite. Questi fili ancora ignorati la conducono agli strati sublimi della
materia. Quando il gioco è povero e ristretto è consigliabile rimescolare i
segni in cerca di combinazioni migliori.
Rallegratevi nel Grande Gioco della Madre del Mondo!
21 — È giusto considerare la calunnia come fenomeno storico. Essa è il
combustibile per i fuochi della vittoria. La calunnia disturba solo gli atti
convenzionali contemporanei, ma nella prospettiva della storia le sue
fiamme prendono i colori più accesi e svariati, e senza essa l’umanità
riconoscente avrebbe sepolto le manifestazioni più importanti.
La “Tactica Adversa” impedisce che le campane dell’uomo siano ridotte al
silenzio. Alla musica delle sfere occorre un accompagnamento, ma coloro
che l’invidia rende furiosi credono di addensare l’atmosfera con i loro urli,
si che le sinfonie dell’Eternità non giungano alla Terra. Ma il buon massaro
impiega anche i rifiuti. Lasciate quindi che le torce della calunnia
rischiarino la via della vittoria inflessibile.
Quando chiamano ciarlatani i Nostri inviati, gli uomini ne attestano
l’originalità. Le carezze degli animali inferiori sono grossolane. E la
brutalità dei residui della razza umana che se ne va è ora anche maggiore
che nel medioevo. Non è tanto la villania quanto la grossolanità di
ricezione che squalifica le masse umane. È proprio questa la causa della
leggerezza mentale e della sua progenie il tradimento.
Diciamo dunque che le calunnie sono le torce dei selvaggi. Ma nei viaggi
notturni tutti i fuochi possono servire!
22 — Non c’è giudizio più falso di quello che si basa sull’azione
apparente. Gli uomini si interessano all’effetto evidente e smarriscono il
filo della realtà. Di solito chiamano sogni quegli insegnamenti che portano
a una fonte di realtà. La vita non ostenta i germi del concepimento, ma
rivela chiarissima la decomposizione. Si può così essere del tutto
sprofondati nella putredine e non notare i valori della concezione. A bella
posta questa procede nascosta; in caso contrario gli elementi avrebbero
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distrutto i semi delle possibilità. L’inerzia è una loro proprietà essenziale,
e per iniettare in essi l’energia evolutiva occorre un impulso dello spirito
che contenga pensiero. In tal modo il pensiero appare come ciò che
corrisponde agli elementi.
Allorché si esorta a fortificare l’apparato pensante, si pone in guardia
contro l’assalto scatenato degli elementi. I periodi prescritti di esistenza
planetaria sono soggetti ai loro attacchi. L’unica forma di resistenza è lo
sforzo tenace di rigenerare la vita. Questa pregnanza di pensiero consente
di concentrarsi sull’Insegnamento e, come spada tagliente, squarcia le nubi
di caos non rappreso. Il pensiero resiste agli elementi; se così non fosse
l’equilibrio sarebbe talmente scosso che ne nascerebbero manifestazioni
cosmiche. Gli anni di carestia, di siccità, di malattia, non sono causati dal
degenerarsi del pensiero? I pensieri di un solo uomo non bastano a fermare
gli elementi. La consapevolezza del nuovo orientamento non sa ancora
formulare un pensiero responsabile. Solo la conoscenza e la responsabilità
iniettano potenza nel pensiero. In aso contrario si ha tensione senza
realizzazione, come vele gonfie di tempesta.
Noi sentiamo molta tensione nelle onde magnetiche e nei raggi chimici. Il
pensiero umano si è piegato come una lama non temprata. Il Caos ribolle
negli abissi della coscienza. Si può resistere? L’idea del Nostro Faro
comincia a penetrare nelle menti. Poiché gradualmente non resta altro, nel
vortice del Caos. Come è penoso, per lo spirito sensibile! Che ondate di
tenebra, grandi come mai prima, Noi vediamo! Il cuore può resistere solo
ad una piccola dose di quel veleno elementale.
23 — Cosa ha sospinto i veleni verso le sfere terrene? Quando gli elementi
esplodono, nasce un gas velenosissimo. Di solito lo spazio lo assimila
senza danno, ma i raggi chimici del sole ora ne sospingono le onde verso
strati prossimi alla Terra. Ne risulta una reazione pericolosa, ma chi è
avvisato può scansarla. L’irritazione e la sua progenie, l’imperil, si
combinano facilmente con il veleno dello spazio, che è chiamato
“aeroperil”. Le leggi sono identiche in tutte le cose.
Il Maestro a volte usa una maschera per proteggersi dal gas. Naturalmente
Fazione del veleno non è la stessa in tutti i casi, ma gli apparati sensibili lo
rivelano con prontezza. Il freddo ne riduce di molto l’azione.
24 — Qualcuno probabilmente non vorrà saperne di profezie, e dirà:
“Posso ammettere qualunque cosa, ma non le profezie”. Rispondete: “Non
usiamo questo termine, allora. Forse quest’altro: i decreti del Governo
Invisibile, è migliore per te.
II tuo cuore moderno preferisce espressioni moderne.
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Noi non insistiamo sulle parole. È più essenziale per Noi che tu sperimenti
gli effetti di quei decreti, e che il tuo cervello ricordi che quel Governo
Invisibile, Internazionale, esiste. Profezia è parola che suona poco
scientifica nel tuo dizionario; ma la consuetudine servile ti aiuterà a capire
il vero significato di decreto; e la tua mentalità da cospiratore ti farà
ammettere l’esistenza di un Governo Invisibile. Inoltre, il coincidere di
fatto ed effetto susciterà il tuo rispetto.
“Noi non giochiamo con le parole, ma sappiamo concludere bene le azioni.
È tempo di sostituire le espressioni bibliche con una comprensione esatta.
Un talismano nella tasca non serve gran che a quel Governo. Quel che
occorre è la devozione comprovata dal comportamento responsabile. Hai
creduto di batterCi sul terreno dei termini; ma hai evocato un decreto, i cui
effetti raccomandiamo alla tua attenzione. Custodisci parole e pensieri. Noi
apprezziamo il coraggio; ma il Governo disdegna l’astuzia del mediocre”.
25 — In qualsiasi esperimento chimico sopraggiunge un momento di
reazione favorevole, dopo di che la sostanza comincia a dissolversi : è il
momento del successo creativo. Così dal declino di Roma non si deve
inferire il fallimento di Numa Pompilio. Semplicemente, l’essenza ha perso
gli elettroni. Così sarà sempre di ogni processo evolutivo. Di solito gli
uomini non sanno distinguere l’istante favorevole. Pensano che la struttura
cresca di continuo, nonostante tutte le leggi della costruzione.
Non è esatto pensare che l’esperimento condotto in passato dal Mio Amico
sia fallito. Le fasi della nuova coscienza sono solidamente costruite, ed è
ben riuscito anche il sentiero che Noi ora osserviamo. Dove la folla non
vede che ciarlatani, accostatevi con attenzione. Ricordate che il Buddha e il
Cristo furono entrambi insigniti di quel titolo:
Sovente domandate come si concilia il precetto della gioia con i rapporti
umani, che ne sono privi. Invero, tutti i Maestri gioiscono per la bellezza
infinita dei mondi lontani, e patiscono per l’ottusa stupidità dei bipedi
incarnati. Come dar loro la chiave di quei mondi? Oltre il cumulo
massiccio di stupidità essi devono ancora traversare il fango velenoso del
dubbio e l’orrore dell’orgoglio. Poi un grande tronco li colpirà fra capo e
collo, e rotolando giù per le scale quelle lumache penseranno ancora di
afferrarsi all’ultimo gradino. Da questo spirito umano tentennante si
potrebbero trarre giochi educativi per i bimbi. In verità le lumache
aderiscono meglio alle loro conchiglie. Inoltre, non si fanno guerra.
Non avere patria è attributo necessario del Maestro. Egli ha un luogo ove
abita, ma non una patria.
Scende nelle cose della vita, ma non cede alle convenzioni. Abbellisce una
discussione, ma non la prolunga. Compassiona, ma senza lamenti. Difende,
ma senza gesticolare. Afferma, ma non Si lascia confondere. Preavverte, ma
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non rimanda. Se necessario colpisce, ma sempre senza ferire. È grato, ma
non dimentica. Vaglia i moventi, ma non ha debolezze. Custodisce con
cura, ma senza opprimere. Non teme, senza essere spavaldo. E dunque
amate il Maestro, Che si rivela perché cresca in voi lo spirito. E lo spirito
deve essere nutrito coscientemente.
Non si può considerare l’Hatha Yoga come uno Yoga a sé stante. Lo spirito,
crescendo, lo muta nel Raja. È impossibile nominare un solo uomo che sia
giunto alla meta per mezzo del solo Hatha Yoga. Nel mondo astrale,
inoltre, le conquiste così ottenute possono anche essere nocive, poiché
insistono in modo speciale sul corpo astrale. I fachiri riescono ad
adattarvisi, ma senza volere indeboliscono l’ascesa del pensiero. Persino
chi medita immobile può andare più lontano; perché il pensiero è Signore
di tutto ciò che esiste. Folgorando, genera la bellezza. Certo un ardente
Bhakti Yogi può accendere nuovi mondi con un pensiero. Ma i progressi di
un Jnana Yogi non sono che il sorriso di un Raja Bhakti. Dunque l’Hatha e
l’Jnana Yoga non sono autosufficienti. Quale saggio non vorrebbe essere il
Signore dell’amore?
Fate del Nostro Insegnamento la vostra cittadella. Lasciate che l’alito della
rigenerazione pervada tutto l’essere vostro. L’importanza della Comunità
sta tutta nella singola concezione dello sviluppo del mondo. Persino la
distribuzione dei minori benefici materiali discende dalla comprensione di
quell’altissimo concetto. Ma i pensieri che li riguardano non hanno
importanza. Anche quelli che concernono la quantità sono pensieri da
scartare, per tendere decisamente solo alla qualità. Il valore della qualità e
il demerito del dubbio devono essere insegnati di continuo.
30 — Quando uno dei Nostri collaboratori ebbe terminato un complesso
esperimento chimico, gravido di responsabilità, un bimbo esclamò: “Come
giocava con quei vetri!”. Quando vediamo un uomo che scala una
montagna, diremmo che corre dal Maestro? Quando osserviamo il
taglialegna al lavoro, sappiamo quale trave della casa vuole rinforzare?
Quando incontriamo una donna con una brocca, sappiamo chi vuole
dissetare? Quando vediamo una porta chiusa, sappiamo chi l’aprirà per
primo? Quando udiamo un tuono improvviso, sappiamo dove è caduta la
folgore? Ma gli uomini sono certi che chi si curva sta cogliendo un sasso
per uccidere. Sanno che chi sprona il cavallo corre a calunniare. Sanno che
chi protesta mente. Sanno che chi offre la mano vuoi tradire. Giudicano
ogni mossa da ciò che pensano. O miseri! Chi vi ha inflitto la maledizione
del sé? Dove trovaste il pregiudizio della vostra decisione? In quale
crocevia udiste gridare le calunnie? Un semplice saluto vi sembra una
condanna. Voi sperate che i monti sopportino le minacce e che il
tradimento non prosciughi il mare. L’Uraeus della conoscenza non è
ancora forgiato!
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31 — Bisogna distinguere fra sdegno dello spirito e irritazione. Il fuoco di
quest’ultima è di due specie. Quando è di natura impersonale e cosmica, il
suo veleno può essere rimosso con una corrente di prana. Ma se l’orgoglio
o la pietà di sé l’intensificano, quel veleno precipita un sedime nei centri. E
allora non c’è mezzo di espellerlo; lo si può eliminare solo mediante la
percezione cosmica.
Si deve capire che la qualità del pensiero ha proprietà terapeutiche. La
gratitudine, del pari, è il miglior purificante dell’organismo. Chi ha trovato
il seme e compresa la cura premurosa di chi l’ha inviato, può emettere
gratitudine nello spazio. Grande è il suo potere curativo. Qualsiasi
astrazione deve essere trasformata in una realtà.
32 — II Governo Internazionale non si è mai smentito. Ha proclamata ìa
propria esistenza non con manifesti, ma con azioni note persino alla storia
ufficiale. Si possono citare eventi delle rivoluzioni francese e russa, e
vicende dei rapporti angloindiani e anglorussi, nei quali una Mano
estranea e indipendente mutò il corso della storia. Il Governo
Internazionale non ha mai celato la presenza dei propri inviati in molti
paesi. E questi naturalmente, consoni con la dignità di quel Governo, non
si sono mai nascosti. Al contrario, si mostrarono apertamente, visitarono
vari stati, e molti li conobbero. La letteratura ne conserva i nomi, adornati
con le fantasie dei contemporanei. Non si tratta di società segrete tanto
temute dai governi ma di uomini in carne e ossa, inviati per decreto del
Governo Internazionale Invisibile. Qualsiasi atto disonesto è nemico delle
imprese internazionali. Ma l’unità dei popoli, la rivalutazione del lavoro
creativo, lo sviluppo della coscienza sono affermati dal Governo
Internazionale come misure indifferibili. E chi sa distinguere i
provvedimenti che esso adotta non l’accusa certo di essere inattivo.
Ripetutamente, sotto nomi diversi, è penetrato nella coscienza umana il
fatto della sua esistenza. Ogni nazione viene avvertita, ma una volta sola.
Gli inviati appaiono una volta ogni cent’anni è questa la legge degli Arhat.
Gli atti del Governo Invisibile si conformano all’evoluzione del mondo.
All’origine delle loro conclusioni stanno dunque leggi matematiche esatte.
Il desiderio personale non vi ha alcun ruolo sono le leggi immutabili della
materia. Io non desidero: Io so! E quindi la decisione, anche in mezzo a
correnti turbolenti, è sempre inflessibile.
Si può scalare il monte dal sud o dal nord, ma la salita non si può evitare.
33 — I fenomeni cui avete partecipato richiedevano calma. Oltre a questa,
avrete notato la necessità di una certa tensione. Questo stato di cose ha
creato un accumulo d’energia, paragonabile a quello che si produce in un
idrante. Sarebbe dunque più esatto dire che affinchè certi fenomeni si
manifestino occorre una calma satura.
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34 — Durante la crescita della coscienza l’ardore della lotta si focalizza
proprio nel centro del plesso solare. Se oltrepassa certi limiti, la cosìddetta
morte ignea è inevitabile. Una coscienza incolta può sopportarne gli effetti,
ma per l’ascesa ulteriore il tesoro deve essere posto, temporaneamente, in
una custodia sicura.
Ogni pensiero precipita un sedime sulle pareti dei condotti nervosi.
Quanto più grande è il calore dell’impegno tanto più ricchi di fosforo sono
quei sedimi. E il solo luogo sufficientemente sicuro per quel combustibile è
appunto il plesso solare, che gradualmente l’assorbe dai canali ausiliari.
Talvolta ciò avviene in modo così violento da causare fitte dolorose, come
stelle. Il Maestro allora deve applicare un raggio che raffreddi e agevoli il
passaggio di quei sedimi dalle estremità al centro. È il processo di sviluppo
della coscienza. Per cicli triennali si vede come la ricettività si acuisce.
Questo stadio richiede che il tesoro sia custodito in uno scrigno, in vista di
prossime spese propizie. Custodiamo la legge della vita, che sale di
continuo, in bellezza e felicità.
35 — Quando si dice di qualcuno che è utile, non per questo si deve
pensare che sia un pilastro dell’Insegnamento. Bisogna prendere le cose
nella loro realtà, poiché esagerare è lo stesso che minimizzare. Non si deve
trascinare nessuno verso il cielo a viva forza. All’ora stabilita il cieco riavrà
la vista. È bene far notare una giusta misura di ordine nella vita, si che il
più umile comprenda la logica delle applicazioni tecniche, ed eviti i rifiuti
superflui. Ma non è necessaria costringerlo a lavarsi. Notate l’efficienza di
tutti i messaggeri e non imponete a un somaro il carico di un cammello.
36 — Ogni moto di coscienza deve procedere secondo la corrente
evolutiva. Ogni fase di vita è da considerarsi inseparabile dalla perfezione.
Una forma bloccata dal gelo può prestarsi a essere duplicata, ma la marea
che sale non ripete una sola delle sue onde.
Sonno o veglia, lavoro o riposo, moto o quiete ci portano egualmente a
eseguire il programma della vita. “Come foglie cadute”, dice il timido.
“Come semi da spandere”, dice il saggio. “Come saette di luce”, pensa il
coraggioso.
Chi è impaurito dallo strepito del torrente non è ancora nato in ispirito.
Chi si leva alto sull’onda può pensare ai mondi lontani.
37 — Rispondete solo quando siete certi che le vostre parole possono
essere assorbite. Spesso chi domanda non prevede la risposta. Allora è
necessario scoprire una consonanza, prima di deviare il pensiero in una
nuova direzione. È errato credere che una corrente che tronca un pensiero
sia meno pericolosa di un coltello che recide un’arteria. Non si deve
intercettare il pensiero altrui, ma infondere nuovo sangue vitale nutrendo
il sistema nervoso. Le risposte non devono essere come i chiodi di una
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bara, ma come il raggio del medico. Una risposta differita può assumere
forma di consiglio.
38 — Chi vuole collaborare dimostri di saper comprendere. Dite al medico:
“Si può dar prova di genialità prescrivendo muschio, valeriana e resina di
cedro. Si può dimostrare acutezza di osservazione descrivendo il flusso
della vita. Si può dar prova di costanza avanzando verso il Maestro senza
dubbi né pregiudizi”.
Con le evidenze della vita si mostra la qualità dei propri conseguimenti. E
ogni loro misura viene giudicata per quel che vale. Ogni ora porta nuove
possibilità inalienabili. Un evidente privilegio può essere ricevuto in modo
evidente, così legittimamente sono preparate le conquiste.
39 — È errato pensare che sia facile perdere qualcosa sulla Terra. Ma è
ancora più difficile trovare. Una perdita presuppone un’acquisizione. E
ogni guadagno si trascina dietro al possessore. A volte è impossibile
liberarsi dai possessi, materiali e astratti. Quindi Noi consigliamo di
accettare la proprietà con piena responsabilità nei suoi confronti. Ne
emana una qualità elevata di oggetti e di pensieri. È gravoso trascinarsi
dietro vecchi relitti corrosi.
Come guarire i pensieri ulcerosi di codardia e di tradimento? Non si può
curare l’aura con balsamo di cedro. Quelle ulcere devono essere
cauterizzate dalla fiamma di una scossa improvvisa e violenta, e occorre
trovare il coraggio per sopportare il dolore. Ma come può il coraggio
nascere dalla viltà? Il vile trema di paura, ma la paura è del tutto
inamissibile per Noi.
Voi che accumulate proprietà: considerate la loro qualità.
40 — II cieco sogna una ricompensa. Ma se acquistasse la vista stupirebbe
vedendo che qualsiasi cosa è ricompensa a se stessa. Migliorando la
coscienza l’uomo incede colmo di gioia, e il pensiero di un premio ne
farebbe uno schiavo. In verità, molti sono gli schiavi. Sono tali quelli che
vorrebbero nascondere il servilismo del loro spirito sotto una maschera
gelida e impenetrabile, e con l’apparente rinuncia a ciò che non hanno. Chi
accetta un premio è già uno schiavo. L’evoluzione si costruisce solo con la
coscienza libera, senza orgoglio e senza disprezzo di sé.
Il martello dello spirito è l’arma più degna di successo.
41 — I ponti gettati fra le varie fasi della coscienza in espansione non
dipendono dagli avvenimenti correnti. Non serve stare ad attendere una
costellazione esteriore; il serpente del plesso solare agisce di per sé. Questo
lavorio interno si accompagna solo a una particolare rispondenza alle
condizioni atmosferiche. La densità dell’atmosfera complica infatti le
funzioni del sistema nervoso. Quindi occorre calma, come rimedio.
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42 — I medicamenti si possono suddividere in tre gruppi: vitalizzanti,
preservatori e ricostituenti. Lasciamo ai medici il quarto gruppo: quello dei
distruttori. Occupiamoci dei primi, in quanto agiscono soprattutto sul
sistema nervoso. I centri nervosi e le secrezioni ghiandolari saranno il
campo di ricerca della futura medicina. Loro tramite, l’uomo troverà
l’energia più sottile, che per semplicità continuiamo a chiamare spirito. La
scoperta delle sue emanazioni è lo sviluppo che attende la cultura.
La metallizzazione introdotta nella coltura delle piante produrrà benefiche
secrezioni delle radici. Quindi ancora una volta è necessario rivolgere
l’attenzione al regno vegetale. Se poi studierete le proprietà nutritive delle
verdure e dei cereali avrete molte sorprese. La mancanza di discernimento
nella scelta della dieta umana è sbalorditiva. Parlo della qualità.
43 — L’allievo non deve lasciarsi ossessionare, e il Maestro non deve
opprimere. È però richiesto di sapersi comportare secondo la realizzazione
della Gerarchia e conciliare il libero arbitrio con l’accettazione del Maestro.
L’intelligenza debole di solito ne resta confusa. Certo, condizioni e limiti
contraddicono la libertà intesa nel senso comune. Ma con la cultura e con
la vita vissuta degnamente prende forma il grande concetto del Maestro.
Realizzarne l’importanza significa passare la prima porta dell’evoluzione.
Ma non vi si devono introdurre preconcetti sovrannaturali. Il Maestro deve
essere Colui che da i consigli migliori. In questa concezione pratica stanno
Conoscenza, Creazione e Infinito.
44 — Non dite: “Non ricordo”, ma: “Non ho osservato”. Non incolpate la
memoria, ma la carenza di osservazione. Gli uomini cadrebbero dalle scale
piuttosto che notarne i gradini. Non dite: “Non so”, ma: “Non ho ancora
imparato”. Né l’età, né la salute, né le condizioni della vita bastano a
giustificare quel funereo “Non so”. Chi vive con coraggio ha sempre una
gran voglia di apprendere.
Non dite: “Ho deciso”, ma: “Mi sembra degno del fine”. Migliorare la
propria adeguatezza è facile, ma mutare le proprie decisioni non è nobile.
Soprattutto, non invocate continuamente l’infelicità, come tutti fanno.
45 — Bisogna proclamare con decisione che il Nuovo Mondo è nato. Gli
uomini non sono preparati ad assumere i loro veri posti fra le mansioni del
creato. È errore credere che l’usurpazione abbia una parte nella missione
del Nuovo Mondo. Che riguardi la conquista di territori o una particolare
classe sociale, essa appartiene al pensiero che tramonta. Nel processo
evolutivo è da considerare solo quella ascensione della coscienza che basa
sulla libera possibilità.
Fra le fasi dell’evoluzione umana si notano epoche in cui la coscienza si
impenna. Non nascondiamoci che proprio ora si apre all’Umanità un libro
di scoperte e di audacia luminosa. Quel frutto, maturato dallo spinoso
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lavoro del collettivo, sta per scoppiare di semi. Chi potrebbe spaccarlo con
la spada, calpestarlo con la paura o con la viltà servile, o usurparlo con
astuto tradimento? Solo l’unità della coscienza e le costruzioni del sapere
daranno agli uomini il dono di una nuova razza.
L’impeto necessario non verrà da manifestazioni cosmiche ma dalla
corrente del pensiero. Noi non lasceremo passare la data stabilita, quando i
lampi del pensiero daranno la soluzione al mondo. Noi suggeriamo
all’umanità non solo di pensare, ma anche di realizzare il momento
astrochimico del pianeta, allorché il pensiero renderà l’atmosfera intensa
come un composto chimico. In ogni caso, finché non si sia compresa
l’importanza delle emanazioni mentali, il pensiero scivolerà via sulla
fronte degli scettici. Ma il momento non aspetta!
46 — Da certi sintomi si possono distinguere i popoli che salgono e quelli
che declinano. La nazione che inizia la propria ascesa sogna un eroe. Ma a
quella decrepita tale idea pare inutile e fastidiosa. Fosse pure coperto
d’oro, e il suo orgoglio veemente, la vittoria non è più per quel popolo.
L’ardore del vero coraggio ha abbandonato la cittadella della ragione.
Tutti sanno di quei fanciulli che lasciarono la casa paterna in cerca della
felicità; e le favole di tutti i tempi raccontano che la trovarono.
47 — Gli uomini non disdegnano di sognare mutamenti nelle funzioni
principali dell’organismo. La concezione embrionale, la scomposizione
della materia, l’imponderabilità dei corpi, la materializzazione volontaria e
altre innovazioni fisiche vengono discusse anche in testi ortodossi. Si
direbbe che l’orizzonte delle possibilità si debba espandere sin dalla prima
infanzia e rafforzarsi nel laboratorio delle scienze esatte. Ma proprio qui
sorge un ostacolo, eretto dall’imperfezione umana. I/ardito ricercatore
devoto alla scienza esatta diviene un cittadino comune e ricalca le
abitudini ataviche.
Abbiamo visto la fiamma rossa della rivolta ridursi a un fumo domestico.
Abbiamo contato le bandiere della Luce ricucite e usate per segnare le
tappe del pregiudizio. Abbiamo saputo di nobili e grandi edifici ridotti a
pubblico mercato. La vile ignoranza ha tessuto la sua rete, pavida
soprattutto di lasciare le sue sponde muffite e sparse di ossa marcite.
Lo studio dell’evoluzione insegna che la codardia umana si acutizza prima
di un mutamento di razza. Ma l’epoca stabilita si approssima, e chi non
avrà imparato a nuotare dovrà bere la sua parte di acqua salata.
Ma vedete con che balzi avanzano gli audaci.
48 — È necessario e urgente educare i pellegrini a comprendere
l’Insegnamento. La più semplice miglioria introdotta nell’esistenza li
aiuterà a percorrere la loro insolita strada. L’utilità li avvierà alla ricerca
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del bello. La vita stessa mostrerà loro quanto occorre per essere degni del
fine. Una semplice spiegazione farà confidare nel successo. Quanto più
facile, tanto più rapidi, quanto più utile, tanto meglio si appresseranno.
L’ardimento dell’uomo senza vincoli non è un’astrazione. Il coraggio degli
uccelli che passano il mare a volo è un grande esempio per l’umanità,
anche se nessuno considera le rondini come eroi. In ogni caso, ventilate
stanze e magazzini.
49 — Domanderanno: “Chi vi ha dato il diritto di osare?”. Rispondete:
“Osiamo per diritto evolutivo, che sta scritto a fuoco nel nostro cuore. Non
ci si può rifiutare la verità che l’ascesa è costante. Sia tra la folla che in
solitudine sappiamo qual è il nostro diritto inalienabile. Possiamo
affermare che solo il cieco non vede dove tende l’evoluzione. Ma quando la
porta della conoscenza si profila con chiarezza, la lotta per uscire dalle
tenebre non è difficile”.
Osare! È forse una conquista inaudita? O non è invece come il pasto
quotidiano, come l’ornamento di ogni pensiero? Non diventano forse
trasparenti le pareti della prigione? E il sigillo del segreto non si scioglie
forse per chi osa? Consigliandovi il coraggio, vi mostriamo la via più
semplice. È una verità che il cuore conosce. Oggi non ve n’è altra.
Mostratevi coraggiosi!
50 — Quando mai gli uomini capiranno l’importanza del pensiero e della
parola? È più grave secondo loro spandere un sacco di semi senza valore
che pronunciare parole distruggenti. Un qualsiasi roditore basta a
raccogliere quei semi, ma neppure un Arhat saprebbe annullare le
conseguenze del pensiero e della parola. Quando partono per una
traversata gli uomini portano con sé solo oggetti selezionati; ma per
quanto riguarda la parola non vogliono prestare attenzione né al senso né
alle sue conseguenze. Noi non vogliamo minacciare, ma i loro polmoni
sono pieni di fumo.
51 — È bene ricordare che il lavoro svolto con Noi ha una sola direzione:
tende ad essere commensurato e adatto al fine. Chi tradisce il sentiero è
semplicemente privo di queste qualità, e il suo destino è quello di un gatto
in mare.
52 — La parola pentimento non esiste in lingua Senzar. Al suo posto si
impiega un’espressione a voi familiare: cooperazione intelligente. Pensate
all’ipocrisia insita nella definizione di pentimento. È molto semplice
dimostrare la sua natura con un esempio dalla medicina. Con una
distorsione del pensiero l’uomo ferisce il proprio fratello; ma né le parole
né i pensieri bastano a guarirlo. Per risanare i tessuti lacerati occorreranno
cure persistenti. Per tornare a essere degni del fine è necessario dar prova
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di saper cooperare con saggezza. La conseguenza dell’azione può essere
curata solo con l’azione. Confessioni e giuramenti non servono a nulla.
Chi ha capito la propria follia può coprirla ragionando con senno. Con la
cooperazione intelligente si può eliminarla.
Assolvere un peccatore pentito in cambio di denaro non è questo il delitto
più odioso? Questa corruttela del divino non è peggiore di qualsiasi forma
di feticismo primitivo? Bisogna far luce su ogni aspetto di questo problema
terribile. Altrimenti i panini umani resteranno gravemente macchiati.
53 — Torniamo alla serpe velenosa del dubbio. È di due specie: l’una sta
raccolta nella tana, al buio, irsuta e immobile. L’altra striscia, slitta e ruota
di continuo. Di solito la prima è della gioventù: l’altra, dell’età avanzata.
Basano non tanto sulla paura quanto sulla falsità della natura dell’uomo.
Egli attribuisce questa qualità nel giudicare, ricordando le frodi commesse
in passato. Anche se non è incline ad esaminarsi, pure egli giudica secondo
se stesso.
Afferrate per la coda il serpente del dubbio. Non lasciate che quei lacci
maculati vi leghino i piedi. In verità è meglio portare una serpe in seno che
essere strangolati dal “boa constrictor” del dubbio.
54 — Rivelate la coscienza del Nuovo Mondo. Rinunciate ai ricordi. Come
potrebbe il cocchiere che sprona i cavalli avanti, volgersi continuamente
indietro?
55 — In verità, non dividete il mondo in nord e sud, in est e ovest, ma in
vecchio e Nuovo, dovunque. Il vecchio mondo è rintanato in tutte le parti
della Terra. Ma il Nuovo nasce dappertutto, oltre tutte le barriere e le
condizioni.
Il vecchio e il Nuovo mondo si distinguono per la coscienza, non per
l’evidenza esterna. Età e circostanze non hanno importanza. Spesso le mani
del vecchio mondo, cariche di pregiudizi, agitano bandiere rosse. Spesso
un cuore pieno di lampi del Nuovo mondo pulsa in solitudine. Il mondo si
divide sotto i nostri occhi, senza scampo. La nuova coscienza cresce,
inesperta ma audace. Nonostante la sua esperienza, il pensiero vecchio
cede. Non c’è potere capace di arginare l’oceano del Nuovo Mondo. A Noi
spiace vedere l’energia inutilmente sciupata dalla coscienza che muore.
Noi sorridiamo a quei valori che affermano il diritto a nuove conquiste,
più grandi. Ogni errore commesso per la causa del Nuovo Mondo si
tramuta in un fiore di valore. Ma di ogni tentativo di imbalsamare
abilmente il vecchio, non resta che uno scheletro d’orrore.
Il vecchio mondo ha ripudiato la gran Madre, ma il Nuovo già ne vede il
velo rilucente.
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56 — È opportuno rendersi conto del pericolo delle, onde forzatamente
sollevate negli strati inferiori dell’atmosfera. Una coscienza, se unilaterale,
può determinare cataclismi inauditi. La collisione di onde sonore e
luminose può causare gravi danni al cervello.
Dove dirigere la coscienza? In vero, verso la realtà dell’Infinito. Dagli strati
grossolani della materia è tempo di passare alla ricerca delle energie più
sottili.
57 — Ricordiamo la leggenda del Graal. Titurel, fedele all’Insegnamento,
ebbe il potere della luce. Il suo successore, invece, immerso nelle tenebre,
sanguinava da una ferita inguaribile. A ricordo dei giorni migliori si
esposero le spoglie di Titurel; si ripeterono i detti di quel grande
scomparso. Ciononostante il calice della Verità si spense. Fu necessario
l’avvento di un nuovo eroe per riprenderlo all’indegno successore di
Titurel. E allora il fuoco del mondo si riaccese. Questa è una leggenda ben
nota in occidente, ma la sua origine è orientale. Non ricorda certi eventi
contemporanei?
58 — Si possono onorare gli eroi, ma ogni ora che passa porta il proprio
giudizio. L’erosione di una parte della roccia mette in luce nuove vene
aurifere.
Non demolite il tempio altrui se non sapete erigerne un altro nello stesso
luogo. Il sito di un tempio non deve restare vacante. Per descrivere le
qualità divine l’umanità ha inventato molti termini. Ogni concezione
allunga la catena della conoscenza. Non esistono porte in Oriente sulle
quali non si possa scrivere il Nome del Concetto Supremo. In verità non si
penetra nelle regioni dell’Est senza sapere. Non dimentichiamo che
l’Oriente ha inciso i suoi precetti sulla pietra.
59 — La lunghezza dell’Insegnamento è inversamente proporzionale
all’espansione della coscienza. Quanto questa è maggiore, tanto più breve è
la formula. Per chi è vicino basta una parola, o anche solo una sillaba. Il
primo comando è come un tuono - l’ultimo è in silenzio!
60 — Com’è grande l’azione della Madre del Mondo ! Chiama i figli dai
campi lontani: “Venite! Voglio insegnarvi. Ho pronte per voi orecchie
attente e occhi penetranti. Sedete sul Mio manto. Impariamo a elevarci!”.
61 — È vero che le emanazioni umane causano reazioni molteplici
sull’ambiente. Convincenti sono quelle indotte su animali e vegetali. Date
ad un uomo un animale o una pianta e vedrete mutare le loro condizioni,
se egli ne distrugge l’energia vitale. Come vampiro, il cavaliere può
spossare il cavallo, il cacciatore il cane e il giardiniere le piante. La causa è
da cercarsi nelle emanazioni umane.
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Osservate e notate il decorso della malattia dello spirito. Le radici di ciò
che appare fisicamente sono celate in accumuli remoti. Vi consiglio un
contegno di freddezza con chi ha emanazioni malsane: è un trattamento
che lo rinforza più presto. Non considerate questa terapia frigida come
crudeltà, che anzi Noi vi esortiamo ad aprire solleciti la porta a chiunque
bussa.
62 — Sappiate che nel piano astrale si porta solo ciò che si è acquisito.
L’ignoranza rimane qual’è. Si riceve solo ciò che si è imparato a desiderare.
È quasi impossibile conseguire colà un nuovo scopo di coscienza.
Accumulatene quindi una riserva, che non vi tocchi andare coperti di
stracci.
63 — Se incontrate ripetizioni nell’Insegnamento, è perché se ne devono
scoprire nuovi dettagli, o insistere su un precetto non ancora ben praticato.
Ricordate che il prana può essere applicato con effetti benefici ad un intero
collettivo. Non solo lo si può usare per sé, ma per mezzo dell’energia
psichica se ne può inviare una quota ad altri.
In tempi remoti il malato veniva attorniato da corpi sani, che ne nutrissero
la forza: ma tale vampirismo non è consigliabile. Ben diversa invece è la
trasmissione conscia, volontaria e benevola non solo ad un singolo, ma a
molti contemporaneamente, se lo si fa con senno. Un risultato notevole è
raggiunto allorché si trasmette un beneficio materiale tramite l’energia
psichica. Una sostanza ponderabile viene trasmessa da un’energia
imponderabile. Non si tratta di suggestione, ma di un invio concreto.
64 — I Nostri Fratelli talora compaiono in persona con il volto velato.
Potete essere certi allora che quella Figura è concentrata su un esperimento
che esige una lunga fissità dell’occhio. Se invece è una figura di donna ad
avere il volto velato, si riferisce alla Madre del Mondo.
65 — Se un uomo veramente semplice vi domandasse qual è lo scopo
dell’Insegnamento, ditegli: “Farti vivere felice”. Non caricatelo di concetti
troppo complessi. Lasciate che l’intero suo essere realizzi a fondo che tutto
l’Insegnamento intende migliorare la sua esistenza. La responsabilità sarà
compresa più tardi. Primo: proclamate la gioia e una vita migliore.
66 — Come rivelare l’evoluzione dei mondi a coloro cui persino il pane
quotidiano è incerto? Evitate qualsiasi astrazione.
67 — Come si risveglia la devozione? Vivendo in modo degno del fine.
Come si migliora la qualità? Venerando la maestria. Come si suscita la
facoltà creativa? Desiderando la bellezza.
68 — Fatevi descrivere da un fanciullo il concetto che ha del Nuovo
Mondo. Così potrete vedere come si realizza l’Invisibile. Ispirategli
l’impulso a realizzare il suo sogno. È il più bel compito per i fanciulli.
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Chiedetegli poi di descrivere un frammento di granito. Ne sonderete le
risorse. Forse quella pietra gli darà l’idea dei fortilizi nei mondi lontani.
Dalle cose più usuali si possono cavare scintille di bellezza.
69 — Molte volte udrete ripetere: “Me n’ero andato, e sono tornato”.
Sappiate rispondere: “Quante possibilità hai sciupato in tal modo!”. È
incalcolabile ciò che gli uomini perdono per questi inutili andirivieni
personali. Si allontanano orgogliosi e tornano pieni di sé. Queste grandi
attività interiori ricordano il fumo del lucignolo. L’abilità che si dimostra
nel nascondere la vera causa di quelle oscillazioni potrebbe essere usata
con profitto per pulire il pavimento. Ma le vesciche sotto i piedi possono
richiedere incisioni dolorose.
A chi si allontana, domandate: “Cosa ti ha offeso?”.
70 — Distinguete fra coscienza ed energia unilaterali. Il Maestro talvolta
impiega un’energia di questo tipo per stimolare lo spirito in una direzione
definita. Non se ne deve dedurre che la Sua coscienza sia uniforme.
Imparate a celare la coscienza quando è necessario scoccare una freccia.
Solo l’ignorante espone alla finestra i rami secchi della sua pompa. Chi ha
la casa ben fornita di conoscenza non teme di tagliare una fetta di pensiero.
Una semina omogenea da un raccolto abbondante, ma più fruttuose ancora
sono le combinazioni di grani curativi, che producono esplosioni dello
spirito.
71 — È esatto considerare le correnti magnetiche come canali che
connettono i pianeti. Lo studio dei rapporti reciproci fra i mondi deve
procedere secondo i canali delle onde magnetiche. Ma non bisogna
trascurare la coscienza spirituale.
72 — Avete finalmente appreso a gioire degli ostacoli? Possiamo
confidare che ciò che sembra un intralcio moltiplichi invece le vostre
risorse? Possiamo dire che siete dei conquistatori? Possiamo inviarvi la
freccia del Nostro aiuto, certi che non mancherete di coglierla al volo?
Possiamo pronunciare il verbo del Nuovo Mondo all’unisono con voi?
Possiamo ritenere che per la bellezza del creato avete bruciato gli abiti
vecchi e logori? Può la Madre del Mondo confidare che veglierete sul
tessuto della Luce? Può il “Leone” accorrere in vostro soccorso? Può la
Luce illuminarvi la via? La vittoria batte alla porta. E infine, sapete
applicare l’Insegnamento a voi stessi? Possiamo confidare che porterete le
insegne che vi abbiamo dato? Possiamo indirizzarvi il raggio che
perfeziona? Possiamo garantire che sarete vigilanti? Possiamo costruire un
bastione con la comprensione che avete del sé? Possiamo rallegrarci per la
costanza del vostro passo? Può la Madre del Mondo chiamarvi giusti? Può
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il “Leone” montare la guardia alla vostra casa? Può la Luce rischiarare i
nuovi passi? Spalancate le porte!
73 — Sapete che a 3500 metri d’altezza il corpo astrale acquista una qualità
speciale. Nello stesso modo l’altitudine influisce su ciascuno dei corpi.
Avrete notato che a quota 2000 si può ridurre la quantità del cibo, e che
questa esigenza cala gradualmente, finché a 5000 metri la differenza è
notevole. Io sconsiglio Fuso di vino, caffè, pepe ed altre spezie oltre i 2700
metri. Sopra i 5000, anche il thè forte è nocivo. Con la quantità di cibo
diminuisce pure la durata del sonno : non più di sei ore, e a 6000 metri non
più di quattro. Da ciò si può dedurre che a grande altezza si possa quasi
non dormire, e che la dieta richieda principi diversi. È impossibile bere
valeriana, come prescritto, con spezie. È sicuramente nocivo consumare a
grande altezza la stessa quantità di cibo che in pianura. Le montagne sono
importanti in quanto svincolano dalle condizioni terrestri inferiori. In alta
montagna ci si sente liberi dalle esigenze terrene consuete. Se per il corpo
astrale la quota dei 3500 metri è importante, ogni cinquecento metri anche
il corpo fisico muta la sua condizione. Sarebbe errore irreparabile voler
adattare artificialmente le condizioni proprie della montagna alle abitudini
terrene. Ricordate, e applicate.
74 — Qualsiasi involucro distorce la realtà. Si deve stare attenti a ridurre
l’errore di percezione. Ogni evidenza, ogni riflesso, ogni pensiero,
proiettano il loro colore illusorio.
75 — Noi ci attendiamo ogni sorta di incesto spirituale. Gli uomini sono
sempre disposti a mescolare elementi non combinabili fra loro. Un padrefuoco
con una figlia-acqua; una madre-terra con un figlio-aria. Non si
curano se la progenie sarà incenerita; si limitano in tal caso ad incolpare il
Padre Celeste.
Non ci si può abituare alla vanità delle costruzioni umane. Solo la
coscienza spirituale segnala quali combinazioni di elementi sono
impossibili. Gli uomini si distinguono non solo dalle loro emanazioni, ma
anche per l’essenza degli elementi, che non muta.
Proprio in rapporto agli elementi si ottengono le combinazioni migliori.
76 — Affrettiamoci, affrettiamoci a capire il Maestro! Circondiamolo di
devozione, così saremo anche noi nella fortezza. Dopo avere peregrinato
senza meta, si capisce che dove è il Maestro, è la vittoria, e dove sta la
sconfitta sta il tradimento. Dove sta la sconfitta, li ci curvammo a strappare
la scritta che comanda di essere degni del fine. Nella sconfitta fuggimmo la
freccia esperta dell’aiuto. Possiamo asserire che nell’ora del pericolo
diremo il nome del Maestro? Siamo capaci di renderGli testimonianza?
Sappiamo esultare di gratitudine per Lui? O pensiamo talvolta al perché
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l’Insegnamento poco si adatta alle nostre usanze? Perché turba la nostra
pigrizia? Perché vogliamo giustificare il sonno?
Gratitudine e devozione fioriscono con gioia nella nostra Comunità. Se il
Nostro telegrafo Ci avverte che un collaboratore ha sacrificato qualcosa in
nome dell’Insegnamento, siamo costretti a rifiutare i suoi servigi. Chi
lavora con Noi sa contenere e dare. Quando trasmetterete il Nostro
Insegnamento, non gridatelo in piazza, ma ricevete sorridendo chi si
avvicina. E questi l’accoglierà. Ma chi è preso in trappola morde i suoi
lacci. Noi ci attendiamo gioia, e accettiamo solo il fiore mirabile della
devozione. Affrettiamoci a capire il Maestro! Affermate la vittoria,
affermate la comprensione dell’azione. Gettate via i pensieri del vecchio
mondo. Non Mi stancherò di ripeterlo.
77 — I membri e i coadiutori del Governo Internazionale, come sapete,
devono osservare i decreti. Ripensiamo per l’ultima volta a M., e rivediamo
le conseguenze storiche del Nostro Ultimatum. La tradizione
plurimillenaria di premonire l’umanità ogni secolo viene rispettata con
perfetta benevolenza; questa è la condizione basilare. Altrimenti, il ruolo
dell’inviato non sarebbe sincero né convincente. Saint Germain parlò a L. a
fin di bene. In modo simile, M. si rivolse a V. ed A. L. M. trasmise il Nostro
Decreto. Lodo coloro che aiutarono i Nostri inviati con i loro pensieri
concordi. Se al guerriero si dice che questa montagna è Nostra, egli accetta
il decreto. Altrimenti il significato del Governo svanirebbe.
Saint Germain cadde malato dopo la missione, a causa del pensiero
indisciplinato di uno dei suoi collaboratori. Difendetevi da pensieri simili.
Pensate solo in forme nuove. Ponetevi problemi di vita che richiedano
soluzioni concrete. Considerate perso il giorno trascorso senza aver
contemplato il Nuovo Mondo. Non affaticatevi il respiro con la
cosmogonia, quando scalate le cime della Terra.
78 — Fu impossibile distrarre l’attenzione dal disintegrarsi della cellula di
granito. Quando raggiunge il punto di paragone con quella
dell’invertebrato, la pulsazione è quasi identica.
79 — Chi chiameremo più coraggioso? Forse la fragilissima farfalla,
esposta alle stesse condizioni atmosferiche del leone. Osservate l’effetto
che l’Insegnamento produce sugli umili. Spesso questi sopportano
l’uragano dell’illuminazione meglio di molti reputati grandi.
80 — Se è possibile dimostrare la presenza di pensiero persino in una
pietra, che splendido arcobaleno di pensiero riempie lo spazio! Bisogna
assuefarsi all’idea che esso pervade tutto ciò che esiste. Di certo questa
manifestazione, ponderosa e non astratta, resta definita come energia, ma
preserva in potenza un’evoluzione cosciente.
25
Fino a poco fa, la sensibilità delle piante era considerata limitata all’istinto,
ma ora, in seguito a certe indagini, l’istinto viene attribuito al dominio del
pensiero. Si deve quindi osservare verso l’alto e verso il basso. La creatura
umana cade in un errore banale presumendo che il diritto di pensare sia
suo esclusivo. Con esempi semplicissimi si può dimostrare che il pensiero
umano è condizionato dall’età, dalle circostanze, dalla nazione.
È sorprendente scoprire quanto sia fievole l’inizio del pensiero nell’uomo
comune; eppure pensieri senza parole emessi nello spazio elevano lo
spirito. Sapete che una radio, con lievi modifiche, può captare pensieri
dallo spazio. E questi, come sostanza vivente, mutuamente si alimentano e
crescono.
Riflettete sul pensiero. Rendetevi conto di come sia vasto e gioite di quel
laboratorio che, dalla cellula minerale all’Infinito, collega tutte le origini.
L’onda magnetica, la scintilla elettrica ed il pensiero: questi tre viaggiatori
accolgono chi avanza nell’Infinito.
81 — II pensiero tuona? La teoria dell’eco mostra che, come il suono, esso
si espande in onde magnetiche. L’espressione: “il tuono del pensiero” non
è un’iperbole. Bisogna studiare la natura della mente. Ad esempio, può un
pensiero di una certa qualità e intensità influire sulla vita delle piante?
Come reagiscono gli animali? E infine, come si trova l’uomo stesso fra i
pensieri? Come agisce il pensiero sulle combinazioni chimiche? Non
sarebbe bene saggiarlo con la cartina di tornasole? Non rivaleggia forse con
la musica o il veleno? In generale, il pensiero è da studiarsi come fattore
vivente. Sarà in tal modo colmato l’abisso fra psicotecnica, dinamica e
astro chimica, persino. Così è da intendere l’economia dello spazio.
82 — Chi si affiderebbe ad un timoniere cieco? Chi pensa di impiegare gli
stracci del pensiero antiquato per il Nuovo Mondo? Si deve capire che il
dono del Nuovo Mondo sarà per quelle porte che sono aperte. In verità, il
Nuovo Mondò ha un bel mantello da offrire. Vieni, umanità, prendi il
tessuto lavorato dalla Madre del Mondo!
83 — Spandi i semi dell’Insegnamento a poco a poco, che invada Tessere
inavvertito. I sermoni passano, la vita resta. Ispira la coscienza del tuo
fratello con un tocco impercettibile, datogli come pane quotidiano. Svela la
sua collera e spegnila insegnandogli a essere degno del fine. Fallo saldo
nella gioia di sapersi contenere. Non mostrargli dei miracoli. Sviluppa in
lui la commensura di ciò che passa nell’Infinito. Revoca la vacanza di un
giorno per stabilire quella eterna.
“La Mia vacanza sarà la tua. Il Mio sentiero sarà la tua vittoria. La Mia
generosità, il tuo retaggio. Ora non te ne avvedi, ma stupirai un giorno per
la tua trasformazione. Non ho bisogno di ringraziamenti, ma la gratitudine
26
sarà il tuo alimento; poiché il suo Fuoco è supremo sulle fiamme delle altre
offerte”.
“Maestro, vedo, e ricordo per sempre”. La successione manifesta dei
Maestri splende come un filo di perle fra i mondi. Aggiungi la tua!
84 — Credo che chiunque possa leggere i Nostri libri. Non vedo nessuno,
fra quelli che si avvicinano, che possa temerli. Fate esperimenti sulla
paura. Prendete maschere orribili e sorridete quando il cuore trema. Dov’è
dunque la fiducia del Maestro? Dov’è la convinzione del potere? I Nostri si
distinguono alla prima chiamata. Vengono svelti come cervi. Non conosco
maschere orrende tanto da farli volgere via.
Non facciamo esempi di giganti o di eroi. Ricordo un ragazzo Indù che
trovò il suo Maestro. Gli domandammo : “II sole s’offuscherebbe per te se
lo vedessi senza il Maestro?”.
Sorrise. “Rimarrebbe com’è, ma quando il Maestro è presente dodici soli
splendono per me”. Il sole della saggezza indiana sfolgora, poiché sulla
riva di un fiume siede un fanciullo che conosce il Maestro.
Esistono conduttori di elettricità, e altri che unificano la conoscenza. Se un
barbaro volesse attentare al Maestro, ditegli come l’umanità classifica chi
distrugge i testi preziosi.
85 — Possono i Nostri aver vicini i loro cari? Certamente. Così questi
migliorano in responsabilità, sollecitudine e risorse.
86 — Quando i centri sono aperti si è capaci di svellere le imperfezioni
circostanti. Non solo si sviluppa la sensibilità, ma anche la facoltà di dare
le proprie forze a favore dell’ambiente. Così si osserva che le forze emesse
sono come assorbite dallo spazio, e questa apertura dei centri è detta la
“Lampada del Deserto”. Segue poi il grado chiamato il “Leone nel
Deserto”.
87 — Si deve distinguere fra devozione assoluta o condizionata. Moltissimi
ostentano fedeltà allorché ricevono, ma accompagnano ogni ricambio con
qualche condizione. Prendono volentieri ma frappongono ostacoli in
coscienza, presumendo di ricambiare con un pugno di terra! Al contrario,
si deve ricordare che la misura della devozione è la stessa del ricevere. La
fede deve procedere parallela alla conoscenza esatta. Ogni restrizione
posta alla fede ne condiziona i risultati. Eppure nessuno vorrebbe sentirsi
definire allievo condizionale. Se ne offenderebbe. La Legge agisce nello
stesso modo sotto qualsiasi condizione, e non si offende: commensura.
Controllate la commensura della devozione.
88 — La cosmogonia dovrebbe evocare pensieri esaltanti. Mentre un
popolo primitivo concepisce il suo dio assiso su un globo insignificante, lo
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spirito superiore affonda lo sguardo nell’Infinito, rivestendosi della gioia
della conoscenza illimitata. Non svilite l’Infinito!
89 — L’armonia delle emanazioni non è basata su una tonalità sola. Così,
l’aura viola non è avversa alla verde e la rosa può dar risalto all’azzurra.
Questi complementi hanno correnti assai intense. È persino desiderabile
combinare i colori, a garanzia dell’iride futura. Tante sono le gradazioni
vibratorie dei colori luminosi che è impossibile riprodurli sulla povera
gamma di quelli terreni. Del pari non si può includere la sinfonia delle
sfere nella scala musicale dei suoni terreni. I vostri lillà e viola non hanno
nulla a che vedere con il Nostro viola celestiale.
90 — Una semplice dichiarazione di conoscenza elimina ogni
contraddizione. Senza rispetto per il sapere non si può pensare. Il Maestro
consiglia di prenderlo per base se si vuole rafforzare la coscienza. Fate
notare che esso può aprire la via all’Unico Insegnamento. Possibile che
l’umanità non comprenda che il sapere emana da una Sola Fonte? La linea
che lo separa dall’ignoranza è lo stesso confine fra luce e tenebra. Noi
siamo sempre pronti a sostituire la Torah agli inni vedici, e a mescolare i
precetti del Buddha con le parole del Cristo, poiché non facciamo
distinzione fra Insegnamenti che vengono da una stessa Fonte.
91 — Concepire l’universo come finito e lo spazio come principio
illimitato, e combinarli assieme, è una di quelle questioni che l’allievo deve
risolvere da sé. È la “Summa Summarum”. Per agevolare la comprensione
di questi concetti dello spazio si sono posti dei punti fissi. Ma la formula
deve essere pronunciata in modo indipendente. Essa corrisponde al grado
detto “Leone del Deserto”. Dimostra l’abbandono della Terra e dei suoi
possessi. Per comprendere le sfere separate bisogna realizzare questa
formula.
Proprio come l’Infinito da solo non consente soluzioni concrete, così il
finito da solo tende a diminuire la concezione. Solo la realizzazione di
questi antipodi risolve il problema cosmologico. Così si possono condurre
calcoli finiti senza sminuire la grandiosità del Cosmo. Avete trovato una
soluzione esatta che rende del tutto concreta l’ulteriore comprensione del
formarsi dei mondi. Vivida sfolgora la manifestazione delle meccaniche
astrali.
92 — Annotate le ore delle grandi manifestazioni. Già i Veda si mescolano
al Tripitaka ed alla Kabbala. Le parole del Buddha e i precetti del Cristo
distruggono l’ignoranza. Osservate come cresce la conoscenza, nelle varie
parti del mondo. Quelli che affermano e quelli che negano vanno in una
sola direzione. Il tempo è irripetibile, come una porta che si apre sul
prestabilito. Colui al quale l’ora segnata sembra usuale, è come morto.
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93 — Non ascoltate il Maestro che si fa pagare. L’insegnamento non si può
comprare, né prendere a viva forza. In verità chiunque può acquistarne il
diritto, se attesta coi fatti la propria devozione. Per entrare nella Comunità
di Conoscenza le parole contano pochissimo, e moltissimo le azioni. Se un
fanciullo lottasse per giungervi, non vi troverebbe forse lavoro? E chi ne
accettasse gli statuti in piena coscienza, troverebbe forse la porta chiusa?
Chi può citare un solo esempio di coscienza pura rimasta senza risposta?
Gli statuti della Comunità di Sapienza sono chiari e precisi. Non li si può
offuscare con nessun artificio. Viandante, paga i tuoi debiti. Cammina
senza posa.
94 — Per alcuni sarà difficile conciliare eguaglianza e Gerarchia.
L’eguaglianza sta nella potenzialità dello spirito. La Gerarchia convalida
come insostituibili i cumuli delle esperienze. È quindi giusto dire che un
complesso di conoscenza introduce alla Gerarchia. Badate al termine
“complesso”, perché una specialità non basterebbe da sola a definire la
vera misura del Gerarca. Contemplando la conoscenza, realizzate il
Maestro. Invero, la venerazione per il Maestro guarisce anche i malanni
fisici.
Quando i centri si aprono la difficoltà si fa maggiore, poiché ogni soffio del
vecchio mondo è infetto, e solo la brezza della vera evoluzione ristora la
salute. Non sprofondatevi dunque nel vecchio mondo, e attirate i giovani
alla gioia del Nuovo. Ogni cosa ha la propria adeguatezza, gioiosa e
severa.
95 — A Colui della grande Illuminazione venne un giorno un discepolo che
voleva un miracolo: “Poi avrò fede”.
Il Maestro sorrise con tristezza e operò per lui un grande miracolo.
“Ecco”, esclamò l’allievo, “ora sono pronto a passare tutte le fasi
dell’Insegnamento, diretto da Te”. Ma il Maestro, indicando la porta, gli
disse: “Va, non ho più bisogno di te”.
96 — II vecchio mondo Mi stupisce. La comparsa delle macchie solari
provocherà una babele improvvisa. Il vecchio mondo batte gli ultimi colpi
d’ala e i centri aperti sono in rivolta. Per ogni miglioria dei centri occorre
un tipo di epidermide che si forma col dolore. L’aria pura assorbe a stento
l’azoto della vita.
97 — Dite che tutti gli oppiacei sono indesiderabili sulla via
dell’Insegnamento. È la vigilanza insonne che conduce a Noi.
98 — Con atto di devozione pronunciate una preghiera pura. Confermate
in pratica l’Insegnamento ogni giorno che passa. Mirate a non perdere
giorno né ora. Imparate a considerarvi creatori di un intero mondo
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d’azione. Applicate forze in qualsiasi manifestazione. Iniettate
l’Insegnamento in ogni pensiero. Disponete le vostre forze come su un
campo di battaglia. Concepite la gratitudine come l’unione della gioia e
della bellezza. Terminate nobilmente, poiché la fine è il fuoco della
vittoria.
Conoscere l’Insegnamento e non praticarlo è tradimento infame. Ma
calunniarlo è peggio che la morte dello spirito poiché con ciò l’uomo si
esilia dalla cooperazione e si consegna schiavo a Saturno.
99 — Mostrerò come il potere si arrota sul filo della Mia spada. La
manifestazione del Maestro illumina il popolo, se la conoscenza afferma la
via. Il drago è potente, e le sue spire irte di spine.
100 — II destino che conduce a Noi deve essere temprato ogni ora. Svilire
la commensura equivale a strangolare. Chi pospone la vittoria è come un
annegato.
101 — Sto compiendo l’esperimento di trasmettere forza umana a
distanza. Si può chiamare a sé qualsiasi oggetto. Si può far scorrere il
chiavistello di una porta applicando l’energia del pensiero a quella
corrispondente dell’oggetto. È un esperimento noto da gran tempo. Ma si
ricordi che quando la cooperazione generale sarà stabilita l’energia del
pensiero unirà tutti gli strati dell’esistenza. Non col martello, ma
trafiggendo gli oggetti con il pensiero, ci uniremo. “Saggezza in ogni
cosa”, ricorda l’Indù. “Cooperazione in ogni cosa” si dirà nell’Età di
Maitreya. Non il comando né l’armonia, ma il lampo del pensiero unisce
fra loro gli operai.
L’evidenza della cooperazione in atto fra i vari strati della materia è
caratteristica del Nuovo Mondo. Ogni epoca ha il suo richiamo. Il potere
del pensiero sarà il principio evocatore del Nuovo Mondo.
Osservate la vita degli oggetti che si dicono inanimati. Studiate l’effetto
che producete su essi. Non sempre chi parla alle cose è degno di ridicolo.
Avvolgere nel pensiero serve a creare, per così dire, tutta un’atmosfera.
Una colonna di pensieri brulicanti penetra anche negli spazi dei mondi
lontani. Considerate la mente come vero elemento di vita. Ne seguirà il
rigoroso controllo del flusso del pensiero.
102 — Contemplate tutte le vie che portano a Noi. Fatevi insostituibili. Di
notte, copritevi con il Nostro Nome. Di giorno, indossate la corazza della
devozione.
103 — Considerate il rapporto fra Maestro e discepolo. Il Maestro indica,
nei limiti consentiti. Eleva il discepolo, purificandolo dalle vecchie
abitudini. Lo previene contro ogni tradimento, superstizione e ipocrisia. Lo
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prova apertamente e in segreto. Gli schiude le porte di ogni fase successiva
dicendo: “Rallegrati, fratello”. O le richiude dicendo: “Addio, viandante”.
Il discepolo sceglie il Maestro. Lo venera come uno degli Esseri Maggiori.
Si affida a Lui e Gli porge i pensieri migliori. Ne ama il Nome e lo incide
sulla lama della propria parola. È diligente nel lavoro e flessibile nel
conseguimento. Va incontro alle prove come alla luce del mattino, e rivolge
la speranza ai prossimi cancelli.
Amici, se volete venire a Noi eleggete un Maestro in Terra e ponetevi sotto
la sua direzione. Egli vi dirà quando sia giunta l’ora di girare la chiave
nella serratura. Ciascuno dovrebbe avere un Maestro in Terra.
104 — Prendete forza dal pensiero che voglio per voi il sentiero più
adatto. Considerate com’è perentorio assecondare il Mio desiderio. Non
permettete che qualcosa di questo vi sbarri il passo. Ricordate che se un
cavallo incespica l’intera carovana ritarda. Dite dunque: “Marciate più
sicuri, altrimenti il vostro fato starebbe in bilico sulla punta di una lancia”.
Non tenete nascosto che l’approccio a Noi ha un equilibrio vibrante.
Eleviamo questa preghiera a Shamballa:
“Tu che mi hai chiamato al lavoro, accetta la mia capacità e il mio
desiderio.
Accogli il mio lavoro, Signore, poiché mi vedi giorno e notte.
Manifesta la Tua mano, Signore, poiché la tenebra è grande. Ti seguo!”.
Camminate come scalando la montagna della gioia. È affascinante la
vastità della battaglia per rigenerare la coscienza umana. Il Maestro gioisce
per la vostra risolutezza.
105 — Quattro sono le specie di discepoli. Gli uni seguono i consigli del
Maestro e salgono in bell’ordine. Altri, alle sue spalle, ne forzano le
indicazioni e sovente finiscono per nuocere a sé stessi. Altri ancora
approfittano della Sua assenza per inutili ciarle, così distruggono la loro
via. Altri infine, dietro un angolo, Lo condannano e lo tradiscono. Il
destino di questi è spaventoso. Affermate che il Maestro lo si realizza e lo
si comprende.
106 — Fa bene chi si rivolta contro le espressioni grossolane o equivoche,
poiché nascono dall’ignoranza. Il parlare deve essere bello, chiaro e di
profondo significato.
107 — I gradi successivi del conseguimento del discepolo sono: in stato di
allarme; alla ricerca; colui che bussa; in ascolto; reminiscente;
trasmettitore; portatore di spada; possente; lampada nel deserto; leone del
deserto; collaboratore dei principi creativi; creatore.
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Ciascuna di queste fasi si suddivide in tre parti; la serie deve essere
percorsa per gradi. Chi si impegna va veloce, ma il disertore si getta
indietro.
108 — Chi è traditore? Chi calunnia; chi non parla; chi si appropria;
l’ipocrita; il denigratore che attende la caduta dell’Insegnamento.
109 — Amico, il cuore sa! Esamina dunque gli amici per non accogliere nel
cuore un semplice passante. Il Maestro è l’amico più intimo. Non
aggravare il Suo fardello.
110 — II grado detto “Leone del Deserto” consente in special misura
l’adempiersi del pensiero. Occorre quindi molta cautela. Quel grado non
ammette le offese. Chi lo potrebbe offendere? Il cuore grande contiene
tutto.
La gioia è a portata di mano se in ogni istante Ci siete devoti. La
soddisfazione è raggiungibile per quei discepoli che apprezzano le nubi e
sanno che senza quelle il sole brucerebbe. Il Maestro agisce dove la Sua
mano non è legata.
111 — Al Maestro le battaglie piacciono, ed Egli sa che moltiplicano
l’energia del Cosmo. Egli si affaccia con voi sull’abisso. Chi ha ancora
paura, allora, delle grandi belve? Non è molto attraente andare a caccia di
pulci in un letto di piume. Ma tenere in pugno la spada di Salomone e il
comando di Maitreya illumina come la luce del mattino. Comprendere che
è una battaglia senza precedenti è come udire lo squillo di una tromba di
giubilo. Non dobbiamo avere opinioni diverse quando alla Nostra luce
vediamo una vittoria, e alla vostra vedete un fallimento. Impedite allo
sciocco di prendere decisioni triviali. Le decisioni flaccide contengono un
veleno mortale.
112 — Capisco cosa prova l’affamato in attesa che la minestra cuoccia, ma è
necessario che i microbi periscano. Mentre lo spazio brulica, guardiamo ai
mondi lontani. Sentiamo di parteciparvi. Sono legami che favoriscono la
densificazione del corpo astrale, o sottile. I suoni dei mondi lontani stanno
ora per essere raccolti. Ma il contatto della loro corrente con il corpo fisico
sarà possibile solo nel prossimo futuro.
113 — In verità il desiderio umano formula la tàvola della legge. Ciò che lo
spirito addormentato desidera, quello ridesto riceve. La marea salendo
spazzerà via la schiuma dei pensieri instabili. Occuparsi dei problemi del
mondo è il modo migliore per temprare la spada.
Chi soccombe alla corrente non la ritroverà. Così si può accettare la
battaglia del mondo. Chi non si lava la faccia nella corrente starà sulla
strada come un sasso.
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A pochi si può impartire il sacro Mistero. A pochi, ma lo spazio stesso li
ascolta; poiché il pensiero del mondo si fonderà in una fornace umana. Che
gli uomini custodiscano il pensiero!
114 — II karma dell’azione non viene compensato dall’inattività. Chi ha
innalzato un rogo per bruciare la Verità dovrà chinarsi a prendere e
togliere ogni tizzone. Il comando della giustizia non brucia e non sfavilla.
Folgora imprevisto, e consuma i nidi di resistenza.
II compiersi delle strutture Cosmiche non è analogo all’adempiersi delle
speranze umane. La mente dell’uomo è come un principiante che cerca
pietosamente di evadere una risposta a scuola. Ma come giungere all’altra
sponda? Solo realizzando l’intima vicinanza delle strutture Cosmiche.
Dove sono i giudici, e dove i giudicati?
La musica delle sfere segnala forse la vittoria della presunzione umana? O
saluta il risorgere della Verità dimenticata? Una profezia rammenta la
condanna e la purificazione di una città sacra.
115 — Sovente si domanda perché non Ci affrettiamo ad annientare un
uomo dannoso. Se ne può illustrare il motivo, specialmente per il fatto che
anche voi avete un’arma altrettanto efficace. Prendiamo l’esempio del
medico. Molte volte egli vorrebbe asportare un nodo di nervi malati, ma le
ripercussioni possibili su un altro centro ne trattengono il bisturi. Nessuno
è isolato. Innumerevoli tessuti karmici collegano gli esseri più diversi.
Nella corrente del karma si distinguono rivoli che connettono il degno e
l’indegno. Chi incide deve quindi anestetizzare prima i canali che uniscono
i flussi karmici. Altrimenti, l’annientamento dell’individuo, pur meritato,
danneggierebbe il collettivo. Per decidersi a tanto occorre dunque la
massima cautela.
116 — La minima insincerità nella devozione e nell’adesione ai principi del
rinnovamento può in fluire gravemente sullo stato di salute. Essa può
annidarsi profonda fra le pieghe della coscienza. Il suo contagio è virulento
e colpisce le emanazioni circostanti.
Se gli uomini capissero il male che causano a sé stessi e ad altri con le
decisioni prese a mezzo! Queste possono lacerare la coscienza e inducono
la morte. Di solito il male comincia inosservato, poi si rende necessario un
intervento fatalmente pericoloso. Così la caduta umana è causata dal
morso del serpe minuscolo dell’insincerità. Bisogna avvisare, ma non
costringere. Non si ferma un cavallo che salta nel precipizio.
117 — Come mai a volte escono fiamme dalle piante dei piedi? La lotta
strenua è come il fuoco, è inarrestabile come l’uragano. La comprensione
ardente dei Nostri Decreti da ali di fuoco.
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Quell’autoprotezione ignea è come un muro, dietro il quale osservate la
battaglia, vigili e pronti a scoccare le frecce.
O guerrieri, che corrente indomita, mai ripetibile e occulta agli occhi del
mondo infuria attorno al vostro campo! Cosa vi induce a tenere affilate le
spade e levati gli scudi con pazienza? Direte: “Conosciamo le date prefisse
della Terra e nulla può annebbiarci la vista. Il Custode delle date ci ha
confidato la conformità delle forze e delle decisioni. Ieri fremevamo
nell’attesa, ma oggi ci rallegra l’ardore della battaglia, sapendo che è
destinata e foriera di vittoria.
“Signore delle Sette Porte, guidaci verso il sole, che abbiamo traversata la
mezzanotte.
Le nostre frecce sono Tue, Signore. Senza il Tuo Comando non entreremo
nella città del riposo.
Né un’ora, né un giorno, né un anno si fermerà la nostra marcia;
Poiché Tu, il velocissimo, tieni le redini dei nostri cavalli.
Poiché anche Tu hai percorsa questa via e lasciata in pegno la Tua
pazienza.
O Guardiano, donde nasce il fiume della pazienza ?” “Dalla miniera della
fiducia”.
Chissà dove cambia cavallo il messaggero?
118 — Sovente udiamo esclamazioni compiaciute: “Sono già cambiato! Ho
già raggiunto!”. Oscillante “Io”, ti sei esaminato con sincerità? Se hai già
vinto, buon per te ! Ma non è forse l’ambiente che è mutato? Non fai tue le
vittorie di un altro? Dov’è l’acutezza? Sei certo di non evocare una malattia
dello spirito?
È errore credere che le comunioni con Noi restino senza conseguenze. Al
contrario, ogni decreto comporta un turbine di condanna o di protezione.
Potrebbe essere altrimenti, se ogni compiacimento di sé spande
un’infezione perniciosa, se ogni limitazione è mantenuta a spese del
prossimo? Quindi ogni Comando udito distrattamente è come una freccia
nel cuore. Ogni fuga è come tin. catena che strozza. Sapete che ogni cosa è
sospesa nello spazio. Chi vorrebbe piantare da sé il chiodo della propria
condanna? Ma a Noi preme esaurire il karma per liberare dagli ormeggi
inutili la nave in partenza. All’ora fissata tendete l’orecchio a comprendere
ogni parola del Maestro.
119 — Qualsiasi segno di rispetto per il Maestro dimostra comprensione
dell’Insegnamento. Il rispetto per il luogo del Suo lavoro è indice di
penetrazione e devozione. Ma queste osservanze non possono essere
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dettate; devono fiorire da sé nella coscienza. Il Maestro non dirà mai:
“Portami rispetto”!
120 — Può un miracolo, così chiamato, giungere atteso? Certo, la
condizione prima di un tale fenomeno è di essere improvviso. La stessa
sostanza della coscienza umana rende elusivi i fenomeni. Il suo stato
comune crea un ostacolo col supporre condizioni di contrasto. L’Adepto,
della sapienza può solo dire: “Uomini, non distraetevi con grida d’attesa
quando nella provetta l’essenza universale sta già formando una felice
combinazione. Chi s’aspetta che la nave accosti a dritta, quando la Nostra
Mano volge il timone a sinistra?”. Solo una chiara consapevolezza di
infallibilità asseconda i processi del mondo. Se una stanza sembra vuota
allo sguardo, si è certi che lo sia realmente?
Non lasciate che i fantasmi dell’ignoranza chiudano l’orizzonte.
121 — Io affermo, e dovreste comprenderlo, che ciò che oggi sembra
impossibile potrebbe essere fattibile domani. Inoltre il Maestro con il Suo
potere protegge la bellezza della vostra vittoria. La malasorte di molti
dipende dal fatto che non comprendono le incarnazioni e dalla complessità
delle condizioni necessarie per il successo. La solitudine è l’amica migliore
della vittoria; ma talvolta occorrono dei testimoni; allora le leggi karmiche
sono specialmente complesse.
Il Maestro può indicare il canale migliore per l’azione. Fino ad un certo
punto può proteggere, ma la danza degli spettri prosegue. Bisogna
prepararsi ad avvicinare i diavoli con conoscenza. Quando vedete un
facchino, non vi curate della sua psicologia. Se incontrate un condannato
non lo fermate per discutere di cosmogonia. Avviene spesso in Terra di
dover spolverare i tesori. E anche sul sentiero i diavoli abbondano. Noi
ricordiamo tutta una serie di incontri con figure spaventose nelle vite del
Nostro passato.
Gli elementi partecipano attivamente alle conquiste terrene. Essi si
pongono a guardia di entrambe le parti. Quando il fuoco lotta con la terra
occorrono certi fenomeni naturali. Sono probabili manifestazioni
premature. La Terra protegge il vecchio pensiero, ma il fuoco è il
detonatore dell’evoluzione.
Che battaglia senza uguali stiamo conducendo, nel bagliore degli elementi!
L’indistruttibilità della sostanza primaria conferisce continuità alla lotta, e
similmente il sapere che l’esistenza non cessa da ali alla vittoria.
Dite: “Fratelli e sorelle, è possibile lavorare senza sosta; le ali crescono nel
ritmo veloce dei giorni e delle notti”.
E dite all’incredulo: “Te ne starai al caldo, e realizzando il Maestro verrai
coperto di zucchero. Non gettare pietre sul sentiero”.
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Nel cozzo degli elementi una coscienza antiquata è come un muro che
intercetta la Luce. Dite : “Non stazzonare il bel tessuto del ciclo”
122 — Solo chi dipende da altri anziché dal potere del pensiero può
credere che una situazione non abbia via d’uscita. Il cordoglio per le
condizioni umane scorre come increspature su un fiume; ma quelle
immagini di Verità che voi chiamate idee, reggono il karma del mondo. È
mirabile vedere come combattono nello spazio. Mentre i popoli si
degradano nella furia dell’ignoranza e del tradimento, i pensieri del Vero
costruiscono i loro nidi celesti, assai più indispensabili alla vera
evoluzione che il culto di intere nazioni. Voi capite l’opera della realtà, e
quella di Maya. La realtà è il pensiero dello spazio, laddove Maya è
l’attenzione del popolo. Ricordate che chiunque di Noi potrebbe
angustiarsi per le misere condizioni degli incarnati; ma ciò non ha nulla a
che vedere con il disegno evolutivo, poiché il pensiero crea. La crescita o la
dissoluzione di un singolo corpo, assieme alle immagini del Vero,
consentono possibilità di volo in altre sfere. Ogni Maestro di vita ebbe a
basare il proprio potere solo su quelle immagini; e creò il futuro con il
pensiero, e non secondo la coscienza delle moltitudini. Le ceneri dei fuochi
del passato oscurano la visione, ma il fuoco delle immagini nuove arde
nell’Infinito. Trascesi i confini delle nazioni e degli stati ci è indifferente
quale pianeta tragga alimento dal pensiero spaziale! Quel che conta è che
sia pervaso dalla realizzazione del Bene Comune. Allora il flusso del
popolo non distoglierà lo sguardo dall’evoluzione inevitabile. Il rispetto
per la dimora del Maestro non è per il suolo, né per le convenzioni di un
tempio: è l’accendersi della giustizia nello spazio. Spesso Noi abbiamo
faticato sulle condizioni umane, ma non abbiamo mai rimpianto un solo
pensiero evolutivo. Questi pensieri fioriscono come uri giardino chimico
incantato; e altrettanto magicamente invisibili vi sono i giardinieri. Solo
che pensiate al Bene Comune, e Noi saremo sempre con voi.
Terminiamo con una leggenda: “Guardiamo le stelle. Si dice che da quella
chiamata Tushita fu versato il vaso della Saggezza, e che le gocce di quel
liquido miracoloso stillarono luminose nello spazio. Ma il Maestro disse:
‘Quelle che brillano così, sono le frecce del pensiero, che perfora la
sostanza radiante e crea i mondi’”. O Pensiero creativo, adorna
instancabile lo spazio con i tuoi fiori di Luce!
123 — Salomone disse: “Ti metterò in un crocevia e ti farò silente e
immobile. Passeranno davanti a te i segni degli eventi. Domerai così la tua
curiosità umana e imparerai a distinguere l’onda predestinata nella
corrente. Poiché oltre il pensiero umano sorge quello del mondo”.
Seguite dunque il corso degli eventi così come contereste i capi di un
gregge dall’alto di una torre.
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124 — Quando un discepolo lascia il Maestro deve restituire l’anello
ricevuto da Lui. Non, si creda che ciò accada di rado. Una fonte karmica di
ossessione o una debolezza dello spirito erigono facilmente una barriera
fra il discepolo e il Maestro. Se si corregge, l’espulso può riprendere dallo
stesso punto il cammino interrotto. Il discepolo deve rendersi conto che
occorre affrettarsi e dedicarsi al lavoro.
125 — Così il discepolo si presenta al Maestro: aperto, disposto a gettare i
cenci del vecchio mondo, egli lotta con vigore per la nuova coscienza, è
avido di sapere, impavido, sincero, devoto, vigile, alacre, degno della meta
prefissa, sensibile. Ha trovato la via della fiducia. Maya non lo seduce più,
né Mara più lo spaventa. Nel ventre della Terra sta la Pietra caduta dai
mondi lontani. La vita si abbellisce. Migliorano le capacità. Le parole
superflue sono abolite.
“Maestro, ho ben resistito alle fitte del caldo e all’orrore del gelo. La forza
fisica mi ha lasciato, ma l’orecchio si è aperto. E il corpo di luce è pronto a
vibrare al Tuo richiamo. E le braccia sono pronte a reggere le pietre più
pesanti per il Tempio. Conosco tre Nomi. So il Nome di Colei Che ha il
Volto velato. La mia forza si moltiplica”. Così il discepolo si rivolge al
Maestro.
126 — Le sventure degli uomini nascono dall’incapacità di distinguere tra i
fili del bene e del male.
L’uomo applica i segni per prima cosa al proprio futuro. Pensa soprattutto
in funzione di sé e circoscrive il mondo a sé stesso. Con simile misura, può
albergare vere concezioni? Prima e sciagurata conseguenza di siffatta
limitazione è che molto di ciò che è valido e utile viene gettato assieme al
dannoso. Innumerevoli volte un’indicazione data per il futuro viene
applicata all’ora presente, e perde la voluta efficacia.
Tavolta il destino di popoli interi può essere racchiuso in una formula
semplice. Ma qualcuno vuole tenere per sé ciò che è inteso a tutto un
collettivo. La formula preparata resta allora rattrappita, come scultura di
mano rozza. Questa grossolana limitatezza individuale è tra i fattori più
perniciosi che dissolvono occasioni preziose. I fili di luce dei mondi lontani
sono usati per rammendare, e raramente si combinano i fattori che
connettono i problemi mondiali. Affacciatevi quindi ai compiti mondiali,
tremando, e capaci di contenere ogni cosa. Attravèrso i crepacci dei
cataclismi, ascoltate i sussulti della Terra. Ma per quelle stesse rocce salite
nella sfera della comprensione mondiale.
Guai a chi sparge i semi del mondo nel proprio giardino. Ma gioia a chi
contribuisce con un seme alla comprensione del Bene Comune. Tale è il
comando impartito a chi si prepara per un compito mondiale.
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127 — Energia e volontà reggono il karma. Chi rinuncia al sé, chi lotta con
strenuo vigore per il Bene Comune, chi è leale in battaglia e lavora con
gioia consegue improvvisa l’illuminazione dell’Arhat, che lo fa signore del
suo karma. È una realizzazione che si potrebbe definire conoscenza-diretta.
Certo, essa può anche allontanarsi, o mai apparire. Queste meteore dello
spirito vagano nello spazio, portando via le occasioni felici dell’umanità
inconsapevole.
La coscienza dell’Arhat da preminenza, ma esige responsabilità completa.
Sono molti coloro che ne sentono la gioia? Nell’ora della responsabilità,
bisogna avere il coraggio di considerare sé stesso come un Arhat che
combatte senza aiuto e resiste agli assalti degli elementi con comprensione
e volontà sue proprie.
All’ignorante lo scontro con gli elementi sembra una favola. Ma voi sapete
quanto sovente essi sono attratti nella vita vera e propria di ciascuno.
L’Insegnamento ha spesso indicato l’effetto che certe manifestazioni fisiche
esercitano sull’organismo umano. L’energia coordina gli elementi e la
tensione dell’organismo. La volontà nasce dall’esperienza e dall’attenzione
prestata ai fenomeni della vita. Così, un karma insormontabile può essere
soggiogato da un effetto umano.
128 — Noi teniamo discussioni sul futuro, durante le quali è consentito
apportare le concezioni più vaste, suffragate da fatti e analogie. Questo
gioco di prognosi è la distensione migliore. Risveglia centri sopiti e genera
pensieri nuovi. Il Nostro Insegnamento scaturisce dall’esperienza e dalla
prognosi. Consigliate quindi di meditare sul futuro. È futile ricercare se il
momento attuale sia o no un successo. Solo proiettando il fatto nel futuro
se ne accerta il valore. Così si modella la realtà dell’avvenire.
A Noi non garbano le fantasie infondate, ma accogliamo di buon grado
ogni prognosi adeguata alla meta. Quando sia possibile individuare con
certezza gli elementi della costruzione, e la volontà li cementi, si può
ritenere sicuro l’affermarsi del piano. La fragilità o l’improprietà di una
struttura sono in noi stessi. L’orrore della distruzione dipende dalla
mancanza di rapporti fra attuazione e ragione. La logica raziocinante può
minare le basi quando già la realizzazione saluta la vittoria. Se s’intende a
dovere il ruolo della comprensione dell’evidenza nella fase di attuazione
della realtà, la decisione diviene immutabile. Pensate al futuro in questo
modo.
E dunque, in mezzo al deserto, elevate i muri della conoscenza. Voi sapete
che ogni loro pietra è utile in assoluto. L’intensità di questa assolutezza
arresterà i nemici della conoscenza. Vi sia preziosa ogni ora trascorsa a
costruire il futuro. Le più grandi forze dell’umanità nascono dalla
prognosi. Donde vengono il coraggio, l’ardire della lotta, la vittoria?
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129 — II tradimento deve essere previsto, e rivelato ogni suo indizio. La
paura ha molti colori, ma molti di più ne ha il tradimento. Siate vigilanti.
Gli direte: “È nostro dovere conservare la calma di spirito anche nella
peggiore rivolta e nel tumulto”.
Risponderà: “Non è una novità. Perché dovrei forzare la calma dello spirito
quando il corpo trema per la tensione?”.
Ditegli allora: “È la legge della perfezione”. Risponderà: “Neanche questa è
una novità. A che serve la perfezione?”.
130 — Gli direte: “L’esercizio della calma fa padroni dei vari stati del
corpo”.
Quando muta di corpo, lo spirito che non ha cercato di progredire cade nel
torpore e vaga senza meta, depresso dalle sue memorie irrealizzate. Tali
ricordanze svilite l’affondano in uno stato senza barlumi di luce.
Quando si muta il corpo è essenziale non cadere nell’indifferenza. La
perfezione ottenuta nella lotta conferisce calma durante la transizione da
un corpo all’altro. Così si acquisisce la qualità dell’Arhat, che mai
interrompe il flusso della coscienza e costante, con ogni sua forza, tende al
futuro.
Dite a chi vi ascolta che l’Amrita della perfezione spirituale si appresta
solo mediante l’esperienza. Può forse addormentarsi chi esegue un
esperimento urgente? Così Noi pure, vigili in coscienza, uniamo fra loro
vite diverse in una collana che non si spezza. A qualcuno questo consiglio
sembrerà un’astrazione; ma Noi conosciamo bene la pratica realtà del
perfezionamento.
Un’altra qualità propria dell’Arhat è poi da conseguire: bisogna saper
attraversare certe fasi della vita senza essere visti dall’occhio altrui. Frecce
di attenzione eccessiva distruggono la rete protettiva del viola. Questo
esperimento si potrà presto proiettare su uno schermo. Noi non esitiamo
ad affiancare alla prova scientifica il concetto fino a poco fa ancora
ignorato dell’Arhat. Così si getta un ponte verso i mondi lontani e si scopre
la vita là dove si suppone esistere solo una forma di morte.
131 — II combinarsi di altre manifestazioni delle energie più sottili con
fenomeni fisici e chimici influisce potentemente sull’umanità. Se la
proprietà chimica di un raggio da un pianeta remoto deprime l’organismo
umano, il combinarsi così prossimo delle emanazioni terrestri, congiunte
all’influsso di innumerevoli formazioni cosmiche, sono una leva per
l’umanità in lotta. Non si possono stabilire leggi delle perturbazioni umane
in stretta adesione con una distribuzione logica degli elementi evidenti.
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Senza lo studio di tutti i processi circostanti, come districare i nodi
dell’apparato del pensiero? Lampeggiano in qualche luogo raggi color
rosa, e la rivolta di un popolo intero, già pronta, muore prima di nascere.
Mutano in qualche luogo le maree dell’oceano, e cambiano i corsi del
commercio mondiale. Questi sono esempi grossolani ed ovvi, ma quante
cause e quanti effetti sottilissimi riempiono lo spazio e solcano gli strati
dell’umanità!
Voi che guidate i destini dei popoli! Entrate nei laboratori e salite negli
osservatori, e se pure non scoprirete subito l’analogia con i problemi
sociali, l’intelletto indagatore vedrà quanto è complesso l’apparato della
realtà. Capirete allora che il fato dell’evoluzione umana non è separabile
dai processi cosmici. Guida sicura per il futuro sarà dunque una coscienza
genuina e senza pregiudizi. Chi separa la sociologia dai procedimenti del
cosmo si taglia le gambe e si condanna a vivere da paralitico.
132 — Vanità e sospetto sono malattie orribili. Dalla prima nascono
stupidità e ignoranza. Dalla seconda, menzogna e tradimento. Bisogna
discernere con acume i moventi di chi collabora con Noi. Lo scudo
protegge chi, con la buona fede dell’illuminazione, tiene a bada i pozzi
delle tenebre. Non lo sciocco beato delle favole popolari, ma il guerriero
vigile, oculato: ecco l’immagine per i tempi presenti.
133 — Potreste domandare: “Quanti campi del sapere bisogna conoscere
per evitare i mali del ristagno?”. Diremo che una triade di essi non
appesantisce il corso del pensiero. L’etica dei fondamenti dell’essere, lo
studio delle esistenze trascorse, e qualche osservazione sugli elementi della
natura visibile potrebbero costituire una triade inesauribile per chiarificare
le percezioni.
134 — Perché la Nostra Comunità evita facilmente l’irritazione? Non
valuteremo mai troppo la qualità della coscienza; ma la base resta pur
sempre la pienezza del lavoro. Nel lavoro e nell’uso del prana sta il
mistero dell’unione di un gruppo Tale cooperazione è possibile, e i Nostri
fedeli non si lascino trarre in inganno dai diversi caratteri dei
collaboratori. Attività a sufficienza e uso della Natura conferiscono il
giusto aspetto alla casa del lavoro.
135 — C’è da rallegrarsi quando occorrono le date dei grandi avvenimenti.
Non c’è distruzione che possa impedire che le nuove combinazioni
cosmiche crescano e si realizzino. Esse devono riempirci di gioia. Capirle
significa prendervi parte. E persino una partecipazione parziale ai processi
cosmici, purché cosciente, è già una grande vittoria dello spirito. Lo spirito
umano tende con tutte le forze per sua natura ai mondi lontani, memore
delle proprie esperienze interplanetarie. È indispensabile guidare
l’umanità sulla via dei mondi lontani. Ciò la condurrà oltre la derisione
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dell’ignoranza, alla realtà vera. La manifestazione dei mondi lontani
trasformerà l’esistenza sulla superficie del pianeta. La realtà imminente
farà giustizia dei pensieri meschini.
136 — Quante volte gli uomini si affidano ad un cavallo focoso che un
tafano inosservato basta a rendere furioso. Sovente s’imbarcano in una
fragile canoa là dove ogni sasso è un pericolo. Spesso siedono sotto le travi
di una casa che il minimo sussulto farebbe crollare. Cose risapute; eppure
gli uomini fuggono il pericolo come se non fosse il compagno
dell’esistenza incarnata. Considerano come una fortuna camminare lungo
un abisso senza vederlo. Ma se il viandante della vita avesse vista acuta
noterebbe ogni irregolarità cosmica.
Sarebbe dolorosamente tormentato dall’evidente impenetrabilità del
sentiero. Ma dove troverà il coraggio e la forza per passare tutte le crepe
che si aprono nel forte che crolla? Certo solo realizzando il rapporto di
quest’ora di transizione con il futuro che dovrà essere inevitabilmente
creato.
137 — Gli uomini non vogliono comprendere l’azione di gruppo, che pure
moltiplica le forze. Il dodecaedro è una delle formazioni più perfette; è una
figura dinamica capace di resistere a molti assalti. Un gruppo di dodici
uomini, uniti in modo sistematico, può controllare in verità, persino eventi
cosmici. Si capisce facilmente che l’aumento di un gruppo siffatto può
indebolirlo, distruggendo la dinamica della sua struttura. Ecco perché
noterete che Noi usiamo costruire piccoli gruppi. Può verificarsi
naturalmente che determinate condizioni karmiche attraggano elementi
dissimili. Non bisogna espellerli a forza, ma li si può eliminare
rapidamente.
È dovere di ogni membro progredito individuare gli ospiti non invitati, ed
esercitare ogni potere della volontà per saldare i vecchi conti. Talvolta
avviene che ad una degna persona aderiscano elementi indegni anche per
moventi non cattivi qualcosa come stivare una nave con un carico
inadeguato. Ma il timoniere deve saper discernere la qualità del carico, e
gettare a mare quello non confacente. Evitate con cura di fare promesse;
questi impegni aderiscono come crostacei allo scafo. Riconoscete i meriti di
chi vale, ma senza appesantirlo di promesse. Un gruppo ben unito deve
essere libero da promesse reciproche. Realizzare la struttura del futuro sia
la sola base di rapporto. Non parlo di circoli di magia, ma degli effetti di
gruppi reali.
138 — Avete ben ragione di rivoltarvi quando si sparge il fango della vita.
Certo gli animali si comportano meglio, poiché la loro immaginazione è
senza macchia. Bisogna sradicare senza paura l’infame abitudine di gettare
polvere negli occhi dei giovani.
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139 — Solo negli occhi si percepisce il fuoco di Brahmavidya. Le parole
non lo contengono. Gli scritti, neppure. Infatti, la sua fiamma brucia in
quel pensiero che si esprime senza guscio fisico. Solo lo specchio
dell’occhio emette faville del pensiero più alto. Occhi simili vedono le
scintille dei raggi cosmici dove la vista ordinaria percepisce soltanto la
luce solare. Per scindere a occhio nudo il raggio cosmico nelle scintille di
Fohat occorre il fuoco di Brahmavidya.
La parola umana è impotente a descriverne la natura. La si può capire
parzialmente con la vista spirituale guardando a occhi chiusi nei raggi che
si frangono. Ma l’accrescersi del fuoco di Brahmavidya consente di
percepire apertamente quei loro componenti che sono invisibili agli
apparati meccanici. Questa facoltà è già affine alla comunione con i mondi
lontani. Essa sfolgora improvvisa, come tutte le illuminazioni della
coscienza. Non obbedisce a uno sviluppo coatto, ma sopravviene quando la
sensibilità dell’organismo è adeguata. Il Maestro non può forzarla, ma Si
rallegra quando quella vista passa dalle tenebre alla luce. Lo stesso avviene
con i suoni dei mondi lontani. Dapprima vibrano innegabili nelle
profondità della coscienza, e d’un tratto colpiscono l’orecchio, aperto ed
esultante. Chi non conosce l’illuminazione non capirà di cosa parlo.
140 — Esecrabili fra tutti sono coloro che non sanno credere e non
conoscono il potere della fiducia: ombre fugaci.
141 — Noi non abbandoniamo i Nostri fratelli. Confrontiamo le possibilità
di successo con l’evidenza. Un seminatore può cambiare il campo ove
lavora senza per questo essere meno utile. Così possono mutarlo i Nostri
fratelli, sapendo quali Vicini vigilanti osservino le loro opere creative e le
lotte dello Spirito. Quando esiste vera cooperazione, ognuno deve sapere
che gli vengono proposte le occasioni migliori. Ciò deve sorreggerlo in
qualsiasi difficoltà. È la legge della Comunità.
Può l’incarnato sapere da sé quando diede inizio o terminò qualcosa? Nel
corpo fisico è impossibile conoscere tutto di sé stessi. Molte vite occorrono
per tessere una sola fascia della conoscenza, e si lasci ai leali Fratelli
stabilire l’ora in cui il Loto dovrà sbocciare. Essi possono valutare
l’adeguatezza necessaria, e questo volere, unito alla profondità della
fiducia, è una vittoria sul karma.
142 — Scegliamo un esempio dal mondo animale. Allorché organismi
nutriti da uno stesso sangue si separano, si prova un senso di
imperfezione. La progenie dei piccoli, ciechi neonati si sottomette con tanta
incoscienza alle forze della natura che solo la compassione li nota. Ma il
tempo trascorre, e quelli divengono un branco poderoso. È vero che lottano
fra loro, ma attaccano il nemico congiunti. È nata una nuova forza
nonostante la pochezza dell’inizio.
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Prendiamo ad esempio una costruzione. Per edificare la nuova casa si
abbatte la vecchia. Ogni pietra, ogni trave rimosse dalla vecchia sede
gridano contro l’ingiustizia di quell’atto. Ma la demolizione si compie e
una nuova energia divampa. Kali, il Distruttore, diviene la Madre, il
Creatore. Con quei resti si erige una struttura nuova. Una energia novella
pervade lo spazio. Questi semplici esempi ricordano la necessità di
rigenerare l’energia.
Se Ci riferissero di una forma invariata da un millennio, rimpiangeremmo
soprattutto la staticità della spirale d’energia che avvolge quell’invenzione.
La Nostra gioia dunque è sempre la grande azione. Noi diciamo che
distruggere è atto creativo, quando abbia in sé coscienza del futuro. Creare
un flusso d’energia è un principio di comprensione delle correnti cosmiche.
Pensate a manifestare moto, sia nel pensiero che negli atti. Tutti hanno
udito dell’avvento della Nuova Era. Potrebbe il nuovo giungere inattivo?
Meglio un cucciolo cieco che un vecchio pappagallo ammaestrato.
Raffrontate gli Insegnamenti di vita elargiti all’umanità. Senza influire sul
precedente, ciascuno di essi apre porte nuove alla conoscenza. Ciascuno
reca impressa l’azione della vita. Sono quindi da studiare non perché
familiari, ma per applicarli alla vita. Solo in tal modo potete creare un
flusso di energia.
143 — Noi sappiamo che si riuscì a formare grandi imperi perché si seppe
rispettare la mobilità di un piano. Gli assedianti si ritirarono
temporaneamente dalla cittadella, per riprendere forza, e il loro campo
fortificato divenne in seguito così minaccioso da atterrire con la sola vista
quel fortilizio che pareva inespugnabile. Con l’uso irrazionale di una sola
qualità di energia, tutto l’esercito sarebbe stato distrutto, ma
l’introduzione di una nuova corrente d’azione creò una nuova fortezza.
La creazione di una fortezza di conoscenza è una vittoria.
144 — Vasi traboccanti di spirito! Così Noi chiamiamo coloro che, sulle
esperienze delle vite passate e decisi a raggiungere la meta, dilatano la
coscienza e pervengono a comprendere i fondamenti dell’evoluzione. Se
questa definizione sembrasse poco scientifica a qualcuno, ditegli:
“Indicheresti un grande dello spirito chiamandolo ‘bottiglia di Leyda’?”.
L’energia esterna in verità si accumula in tal modo, e a tempo debito si
produce la scarica. Grande è la tensione quando il potenziale è pronto ma
il tempo non ancora giunto. È difficile allora, perché l’apparato sensibile
assimila particole assai pericolose di Materia Prima.
Questa Materia Matrix, come sapete, non penetra nella sfera terrena, per
via della turbolenza degli strati inferiori infetti. Ma Fohat, che ne è la
granulazione, può scendere fin sulla superficie della Terra sotto forma di
scintille, e anche essere visto da certi occhi, quando i raggi del sole
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attraversano il raggio planetario, colorandone le faville secondo la sua
composizione chimica.
Oltre che da Fohat, la superficie terrestre è investita anche dall’afflusso
della materia radiante, Materia Lucida. Alcuni la percepiscono come
correnti e macchie radianti nello spazio. Queste peculiarità chimiche sono
facilmente prese per anomalie della vista o anche per difetti dell’occhio.
Ma la conoscenza svela la grande importanza che hanno per l’organismo.
Da un lato, le scintille di Fohat e le correnti di Materia Lucida, se
realizzate, hanno effetti benefici, poiché rendono lo spirito consapevole
della necessità dell’evoluzione. Dall’altra, bruciano e rischiano di
infiammare i centri, poiché appartengono al fuoco. Le manifestazioni di
questo elemento si possono paragonare ai colori più intensi dell’elettricità;
ma la gamma dei colori di questa è limitata, laddove la varietà delle faville
chimiche luminose di Fohat sorpassa ogni immaginazione. Le varie luci di
Fohat sono come cristalli preziosi. Alimentando l’energia psichica, Fohat
prepara la via dei mondi lontani. Materia Lucida, dal canto suo,
rinvigorisce la coscienza. L’uno rafforza, l’altra sospinge nel pozzo senza
fondo del perfezionamento. Ecco i doni meravigliosi del grande AUM!
145 — Vi furono mostrate dapprima le leggi grossolane e materiali. Avete
assistito ad esperimenti di levitazione e ad altri, durante cui si sono
materializzati e trasmessi oggetti a distanza. Ciò non per svago, ma ai fini
di una severa conoscenza. In seguito vi fu mostrato il mondo astrale, ma
non per sommergervi. Con l’espandersi della coscienza, sapete ora
conoscere le aure e le immagini delle vite passate. Esaurito il mondo
semimateriale, siamo pervenuti alla chiaroveggenza e chiarudienza
cosmiche. Con l’aiuto dei centri aperti di Sorella Ur, poteste vedere raggi
dalle svariate proprietà e la struttura delle sostanze più sottili. Ci
affacciammo così alla comprensione dei mondi lontani, prossima
all’elemento del fuoco, e pertanto pericolosa. Fu quindi necessario un
regime di freddo. I risultati furono brillanti. Senza che l’organismo ne
ricevesse scosse gravi, si dimostrò la granulazione di Fohat, in altri termini
quella che vien detta vista prismatica.
Perché è importante percepire la manifestazione di Fohat? La granulazione
di quella sottilissima energia sta alla base delle coagulazioni cosmiche. Ciò
significa che proprio Fohat è il padre che avvia la formazione di corpi
nuovi nello Spazio. Chi perviene a conoscere i mondi lontani sente la forza
e la bellezza dei cristalli di Fohat. È un esperimento difficile, e siamo
contenti, poiché è raro che un corpo fisico possa assimilare le energie più
sottili.
146 — Qualsiasi accusa, sospetto e falsa affermazione gravano
immediatamente su chi li ha emessi. È da stolti sperare di scansare o
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nascondere le conseguenze della menzogna. Esse impiantano radici come
impegni karmici che inevitabilmente dovranno essere scontati.
147 — Bisogna capire bene la differenza fra aspettazione e sforzo.
La prima contiene sempre un’ora di quiete immobile. Nel secondo invece è
sempre implicito un volo nel futuro. Questa distinzione è intesa solo da chi
non resta soddisfatto del corso della vita presente e pensa al flusso
incessante delle esistenze su altri pianeti.
148 — Esaminiamo il contrasto fra la saggezza terrestre e quella dei mondi
lontani. Certo l’esistenza sulla Terra non è che una congerie di frammenti
per lo spirito che da lungo tempo lotti per la perfezione dei mondi lontani.
Tutti gli esperimenti nelle regioni delle energie più sottili possono
occorrere nelle ore in cui agevolmente vi distogliete dalla Terra. È come un
impulso irresistibile verso la saggezza dei mondi lontani. Qualunque
sensazione terrestre è come nulla se paragonata a questo volo nell’Infinito.
Ma a volte è necessario rinforzare i pilastri della saggezza terrestre. La
saggezza dei mondi ci da gioia, ma quella della Terra non è da
dimenticare.
149 — Oggi avete udito la musica delle sfere, quel ritmo che sostiene il
processo evolutivo. Non è tanto il tema quanto precisamente il ritmo che
ne forma l’essenza. In effetti, il grado di purità dei suoni determina il
condotto interplanetario. Questi suoni sono uditi in molti mondi lontani,
ma sulla Terra è possibile percepirli solo a grande altezza, e occorre avere
orecchio musicale. Ma l’orecchio che li ha ascoltati deve essere protetto dal
vento.
150 — Chiunque abbia deplorato, non fosse che una sola volta, di aver
lavorato per una Nostra missione, crea una barriera invalicabile fra sé
stesso e Noi.
151 — Certo la questione del combustibile in Asia si deve affrontare in
modo diverso. Bisogna sfruttare abilmente quello minerale, e impiantare
vivai di alberi. Ma l’acido cianico avvelena da secoli il cervello dell’Asia.
Persino sugli altopiani esistono depositi di combustibile minerale. Ma,
guasto il cervello, il popolo è sonnolento.
Garantisco la salute ovunque il prana sia coscientemente protetto.
L’attuarsi dell’evoluzione è inseparabile dal progresso di vita del popolo.
Il latrare dei cani può dare ritmo alla sinfonia. La quiete dei cimiteri è
spesso più fastidiosa che il soffiare del vento.
152 — Quanto più perfetto è lo spirito, tanto più sicuramente patisce la
pena profonda della vita terrena. Eppure Io Stesso dico e ridico la gioia. La
gioia sta nel realizzare i mondi lontani. Facciamo un esempio semplice.
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Nell’oscurità della notte la carrozza vi porta verso casa. La pioggia
scroscia, ma anziché essere depresso, lo spirito giubila.
Perché? Sentite che la casa è vicina e che la tenebra stessa non vi impedirà
di rivedere i vostri cari. Che è mai la miseria della vita terrena se i mondi
lontani sono per noi una realtà! Affrettatevi a scoprire la via che vi
conduce. Solo migliorando la comprensione della vita lo spirito riesce a
fondare la strada della gioia. Se così non fosse, di che potremmo
rallegrarci? Delle reincarnazioni inevitabili? Ma, senza visione del futuro,
queste non sono che brani senza senso dalle pagine della vita. In vero, il
semplice ragionamento animale non necessita di percepire il futuro, ma
proprio la volontà di sapere sospinge l’uomo a comprendere il
cambiamento delle vite. Così pensando acquisisce il diritto alla gioia, e
lottando si appresta a collaborare con i mondi lontani. Non mediante
l’astronomia, ma nell’esistenza abituale l’uomo moltiplica le ricchezze
della vita e distingue la commensura fra molti eventi quotidiani.
153 — Chiunque abbia realizzato i fondamenti dell’evoluzione ha la
responsabilità di trasmettere la sua conoscenza ad un certo numero di
uomini. L’annunciatore, che sia grande o modesto, sottostà alla medesima
legge: tramandare il proprio sapere senza violare la libertà altrui. Le basi
dell’evoluzione sono da comprendere solo spontaneamente, e da applicare
alla vita solo con sforzo tenace dello spirito in rivolta.
Tutta l’esistenza è da riadattare alla nuova direzione evolutiva. Ciò è
inaccessibile a chi non vuoi fare questo dono alla Terra in ispirito; mentre
quell’offerta è decisiva per concludere il sentiero terrestre. Dai più antichi
precetti Vedanta sappiamo di questo principio liberatore. Ma prima che si
riaffermi l’evoluzione Noi abbiamo la missione di dire e ridire della sua
forza propulsiva.
154 — Molte volte avete fatto domanda circa gli spiriti che hanno lasciato
la Terra per i mondi lontani. Ma, alla vista dello scialbo colore di questo
pianeta, avete capito che è necessario giungere là dove vive la splendida
realtà. Il dovere verso la Terra si compie gettando le basi dell’evoluzione.
In ciò sta la collaborazione migliore con l’umanità. Non esiste cupola di
vetro capace di trattenere i rami di una quercia che cresce.
Chi ne è capace, compia lo sforzo di salire!
155 — Prestate attenzione al mesencefalo. Nel suo sviluppo sta lo scopo di
applicare lo yoga alla vita. Le manifestazioni vitali che si sono accumulate
provano fino a qual punto lo yoga della vita sia superiore all’ascesa
artificiale avulsa dalla realtà.
156 — Il ritmo della verità è una fortezza inespugnabile. Non le molte
parole, ma il suono ritmico ha importanza decisiva. Perché conquistare con
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le parole, se il lampeggiare del ritmo espelle gli esseri più nocivi? Perché
lunghe lettere, se il pensiero penetra la coscienza all’istante? Certo
l’Insegnamento sul pensiero e sull’azione della volontà è già stato distorto.
Gli uomini hanno tentato di compensare l’impotenza della volontà e del
pensiero con l’azione meccanica. I congegni artificiali e ipnotici per indurre
il sonno, ivi inclusi certi giocattoli assai brillanti, sono ridicoli. E neppure
lo strabismo volontario serve a qualcosa. Chi conosce la realtà del vero
Yoga della vita sa invece che il lampeggiare della verità colpisce e
risuscita. Quando parliamo della necessità di essere onesti non teniamo
conto degli indegni. Noi mostriamo la linea retta della sincerità perfetta,
priva dell’elemento personale. La si può realizzare mediante la
conoscenza-diretta. L’esperienza accumulata nel centro del Calice
conferisce un sapere invincibile. Quel centro è prossimo al serbatoio del
sangue, che è il mezzo del nostro passaggio sulla Terra. Quindi la verità
non è un’astrazione relativa: è la comprensione delle leggi cosmiche per
esperienza diretta. Quindi, il Nostro contabile può sbagliare i suoi conti
senza essere disonesto, ma l’ipocrita più competente non sarà mai efficace.
È giusto considerare iniziazioni, meditazione e concentrazione come
concetti superati; poiché si devono esprimere nelle azioni. La magia
artificiale è poi tutta quanta da dimenticare.
157 — II popolo è sempre più sprofondato nelle tenebre. Il fiore
fiammeggiante non è visibile su tutta quanta la Terra.
158 — Solitamente si crede che la perfezione sia raggiungibile con molti
metodi. Sono molteplici miraggi, che addormentano la mente mediocre.
L’umanità in realtà ha due sole vie: o cercare con senno e ardore di
realizzare l’Aum, o starsene come un cadavere in una bara, nella certezza
che qualcuno o qualcosa pensi al destino di quel bottegaio dello spirito.
Lo sforzo incessante di realizzare le possibilità supreme deve occupare la
maggior parte della vita umana, quale attività più importante e che esige la
massima cura. Al contrario, alla luce della conoscenza si sostituiscono i
dogmi convenzionali della religione; e l’uomo, il pensatore, rende culto
agli angoli polverosi, e porta al collo amuleti di cui non comprende
neppure il simbolismo. Dite queste verità a chi dorme nel buio delle
convenzioni. Non ci sono mezze misure; o si combatte o si gela nella morte.
Inoltre, mentre lo sforzo è pervaso dalla gioia delle realizzazioni cosmiche,
il gelo della morte è intriso di terrore. I governi che vogliono nascondere la
povertà del loro pensiero con la maschera del successo convenzionale si
comportano come becchini. È dunque necessario annunciare alla nuova
generazione l’avvento dello Yoga della vita. Tutte le forme di Yoga
precedenti, emanate dalle Fonti più alte, si basarono su una specifica
qualità di vita. Ma ora, che incombe l’età di Maitreya, occorre uno Yoga
che comprenda l’essenza di tutta quanta la vita, che tutto contenga, che
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nulla escluda, simile a quei giovani della leggenda biblica che si
sacrificarono eroicamente nella fornace ardente, rimasero incolumi e
divennero potenti.
Potreste suggerirMi un nome per questo Yoga della vita. Ma il nome più
esatto sarà Agni Yoga. È proprio l’elemento del Fuoco che da il nome a
questo Yoga del sacrificio di sé. Mentre in altre forme di Yoga i pericoli
diminuiscono con l’esercizio, in questa aumentano. Il fuoco, infatti,
elemento che tutto collega, si manifesta ovunque, e quindi consente di
realizzare le energie più sottili. Il fuoco non estrania dalla vita; quale guida
sicura conduce ai mondi lontani. Infatti, che altro mai inonda l’immensità
dello spazio? Contempliamo allora sorridendo la vita infuocata.
159 — Perché il nome di fuoco dato allo Yoga? L’evidenza del potere
completa e rende vivida la vita e spegne le manifestazioni insipide. Il fuoco
che emerge fa luminosa la materia. Rigorosamente parlando, dove è fuoco
è evidente una perfezione progressiva.
Sappiamo che in certi casi l’aura, in tensione, evocò il fuoco dello spazio e
si circondò di una luminescenza speciale. In questo modo avviene il
contatto fisico fra l’uomo e le energie più sottili. E per Noi è di gran pregio
quando le si riesce a percepire negli strati medi della atmosfera, e si
sentono discendere possibilità inconsuete. Gli abissi delle tenebre devono
essere potentemente disinfettati. Solo il fuoco può penetrare quegli effluvi
abbietti. E se vi diranno che il fuoco è pericoloso, rispondete che il pericolo
è proprio la corona della vittoria.
160 — Possiamo limitare la battaglia ad una sola vittoria? Un’apparente
sfortuna è alle radici. Il successo è come un fiore dai petali variopinti. Ma
attingete dalle radici la linfa del potere. Vi propongo di considerare il
potere come il precipitante dell’esperimento. Siamo di nuovo nel giardino
della vita, dove l’esperienza assicura il successo.
161 — Esaminiamo somiglianze e divergenze fra l’Agni Yoga e quelli che
l’hanno preceduto. Il Karma Yoga ha molti punti di contatto con esso,
quando agisce con gli elementi della Terra. Ma quando invece l’Agni Yoga
realizza le vie dei mondi lontani, la distinzione si fa evidente. Il Raja, lo
Jnana, il Bhakti Yoga sono tutti estranei alla realtà che li circonda, e
pertanto non possono partecipare all’evoluzione del futuro. Beninteso, un
Agni Yogi deve essere anche un Jnana e un Bhakti Yogi, e lo sviluppo delle
sue forze spirituali fa di lui anche un Raja Yogi. È bello prepararsi ai
compiti dell’evoluzione futura senza ripudiare le conquiste spirituali del
passato! Non ci sono innovazioni di cui fare vanto, poiché è solo il
combinarsi degli elementi che rigenera le possibilità.
162 — Ogni pericolo ha i suoi vantaggi. Il centro della laringe compie la
sintesi. Così la spada viene temprata nel fuoco. Certo ogni fiamma è un
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pericolo, ma assicura la finezza della forma di ricettività. Quindi l’Agni
Yoga si crea sulla manifestazione del fuoco, datore di vita e artefice di
volontà.
163 — Chi vuole nuotare deve tuffarsi senza paura. E chi ha deciso di far
suo l’Agni Yoga deve con esso trasformare tutta la vita. Perché si pensa di
concedergli una parte di qualche ora di ozio, per vivere il resto del tempo
nel pensiero impuro? In verità ogni atto deve essere soffuso con un anelito
infuocato e purificante.
Ricordate come ho iniziato con voi il conseguimento dell’Agni Yoga.
Conducete nello stesso modo i vostri allievi verso la padronanza dello
Yoga del Fuoco. Come scultori, cominciate toccando qua e là le varie
superfici della materia grezza. Così, con continuità e d’improvviso, fate
sprizzare le faville del fuoco vitale dalla superficie del caos. Come il libero
gioco della Gran Madre acquista potenza nelle spirali dell’energia di Fohat,
così, senza tema, date agli uomini una comprensione completa, anche se
inattesa, di come unificare tutta la vita realizzando l’Infinito. Non datevi
pensiero dei voli e delle cadute dello spirito.. Possono essere nient’altro
che le curve spirali del moto. Ben peggiori sono la stolida indifferenza e
l’orgoglio.
Lasciate che l’Agni Yoga vi conduca secondo un disegno di fiamma, a
sembiante dell’eterna concezione delle formazioni cosmiche. Questo Yoga,
potentissimo unificatore, esige l’impegno di costruire tutta la vita secondo
una disciplina che all’esterno non appare. Se, anziché vederla come un
giogo, la si tramuta nella gioia della responsabilità, si può dire che il primo
Cancello si è aperto. Il secondo si schiude allorché si inizia a cooperare con
i mondi lontani. Quando poi s’intendono i fondamenti dell’evoluzione,
cadono le sbarre del terzo. E infine i battenti del quarto si spalancano
quando si realizza la supremazia del corpo astrale densificato. Mentre
l’ascesa prosegue, si accendono i centri dei fuochi di conoscenza, e fra il
lampeggiare delle energie più sottili si sviluppa la conoscenza-diretta.
Amatene dunque il fuoco, e vegliate sul potere che cresce.
164 — Molto si parla dell’aiuto che promana dalla Nostra Dimora.
Vediamo come gli uomini lo accolgono. Chiunque immagina di ricevere
aiuto ne determina in sé, in senso egoistico, direzione e misura. Potrebbe
un elefante entrare in una tana? Ma chi cerca aiuto non tiene conto della
sua proporzione né della sua convenienza. Gigli dovrebbero sbocciare
d’inverno, e sorgenti sgorgare nel deserto, altrimenti il merito del Maestro
sarebbe poca cosa.
“Ma tu, fabbricante del deserto e signore del freddo, tu hai creata la tua
sete e tremi per il gelo del tuo stesso cuore. La Mia sorgente è rimasta oltre
la tua visione, e non ti sei fermato a guardare i Miei fiori. Hai inasprito il
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tuo cammino con l’egoismo, e trovato tempo solo per proteggere i tuoi
preziosi piedi dalle spine che tu stesso hai fatto crescere. Il Mio aiuto ha
preso il volo come un uccello spaventato. Il Mio messaggero ritorna di
corsa, ed il bianco Lobnor latra in modo lamentoso. Il Mio aiuto è stato
rifiutato”.
Ma il viandante continua ciecamente a gridare aiuto, mentre nel frattempo
si dirige i suoi passi verso il luogo della sua futura distruzione. Ecco
perché Noi esortiamo sempre alla vigilanza, alla flessibilità, ad avere una
mente aperta. Senza queste, non si può tenere il passo con la realtà.
165 — Il sentiero dell’Eremita non è la Nostra via. Bisogna offrire alla vita i
fiori dell’esperienza. Del resto, chi sceglierebbe per sé il metodo facile di
un’esistenza senza scosse? Chi vorrebbe scegliere per sé il ruolo di
spettatore durante una battaglia? D’ora in poi non ci saranno spettatori né
oziosi, poiché la Fiamma dell’incendio già lambisce la porta.
166 — Qualsiasi uomo si è già allineato con qualche specie di Yoga, non
fosse che in modo rudimentale o distorto. Gli uomini si possono
classificare secondo gli elementi, ma anche secondo Io Yoga. Spesso un
bigotto non è che una perversione del Bhakti Yoga; un atleta
insopportabile, dell’Hatha; uno zelante, del Raja; e un ipocrita dello Jnana.
Ma cosa mai può superare il contributo del vero Yoga, che unisce la
coscienza terrena al polso cosmico? Chi può pensare qualcosa che
sostituisca l’anelito fondamentale dello spirito incarnato ; tale da
pervadere la comprensione astrale; tale da giustificare l’esistenza del
genere umano? Ma lo studio dell’Agni Yoga avvicina l’uomo ai mondi
lontani.
Mi potreste domandare quali esercizi fisici giovino all’Agni Yoga.
Consiglio un breve pranayama, mattutino, protratto per non più di cinque
minuti. È bene non mangiare carne, a meno che sia affumicata. Vegetali,
frutta, latte e cereali sono sempre accettabili. Anche i vini sono tutti da
escludere, salvo che per fini terapeutici. L’oppio è nemico dell’Agni Yoga.
Le nubi del cielo pesano sull’Agni Yogi. Consiglio inoltre di isolare le
calzature con suole di gomma, e di camminare di mattina, e di non fumare.
Le varie comunicazioni della vita devono essere accolte con coraggio,
altrimenti sarebbe impossibile decidere dove sia il buono e dove il cattivo.
Chi introduce nella vita il vero Yoga, compie la sua grande missione.
Quindi abbiamo davanti a noi la fondazione dell’Agni Yoga.
167 — Domanderà forse qualcuno: “È facile la vita per chi porta la
Verità?”. Certo, per chiunque la trasmette, è dura. È una vita ardente, che
non può mai venire spianata. È come se una cupola fosse discesa sul suo
capo, gravando sui centri cerebrali. Chi lavora nel reame dello spirito
giunge a compiere la propria missione solo con la lotta cosciente. La nebbia
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dell’ira lo insegue, poiché egli trae via il pianeta dal suo isolamento. Chi
afferma di non avere paura, è forse impavido per questo, e chi pretende di
sapere, è veramente dotto? In verità chi è degno di successo compie le sue
opere senza dirle buone o cattive, ma facendo come può. Così ci si
costruisce la via per completare l’incarnazione. Chi è giunto alla fine del
cammino, dice forse che era faticoso? La vista della meta rallegra il
pellegrino, poiché sa Chi lo attende.
168 — Potrebbe un uomo salire e scendere per sé solo? In verità nessun
essere può agire senza influenzare il proprio ambiente. Non solo turba con
ogni atto i vari strati dell’atmosfera, ma letteralmente trascina con sé i
vicini. L’uomo pertanto deve comprendere la propria responsabilità nei
confronti dell’Universo. Chi migliora il proprio intendimento dimostra, per
ciò stesso, un soccorso sostanziale dato altrui. Chi cade in ispirito uccide
forse, con quell’atto, un suo simile. A lato del pensiero cosciente scorre
ininterrotta la cooperazione inconscia, che s’allarga in cerchi ampi,
secondo l’aura e la legge karmica.
Non è facile stabilire chi è assassino e chi benefattore. Solo le luci dell’Agni
Yoga fanno giustizia, rischiarando l’operato del nostro pensiero caotico.
Ma per ottenerlo occorre consacrare sé stessi in sacrificio all’Agni Yoga; e
pochi sono disposti ad affrontare i pericoli del sacrificio di sé. Ecco dunque
che quanto viene insegnato è compreso solo da pochi. Ma tanti esempi si
potrebbero citare, di un uomo impazzito in Asia che ne rovinò uno in
Europa, o di uno sorto in ispirito in America che ne risanò un altro in
Egitto. Dunque i pensieri benefici sono fiori ardenti dello spirito.
169 — Come il fuoco è l’elemento che tutto comprende, così l’Agni Yoga
pervade la vita terrena. Per suo mezzo, la coscienza gradualmente si affina,
emergono i veri valori dell’ambiente e cresce immutabile la cooperazione
fra i mondi. I segni di una comprensione superiore riempiono la vita. La
verità come concetto reale penetra nell’esistenza quotidiana.
Il coraggioso esploratore dell’Agni Yoga è accompagnato non solo dai
pericoli propri ai fuochi dei centri, ma anche da una penosa sensibilità
all’ingiustizia. Ma che sono quei rischi, di fronte alla scoperta del vero
sentiero liberatore!. L’Agni Yoga è come la Stella del Mattino, che annunzia
la Luce.
170 — Mentre i centri si sviluppano appaiono nell’uomo sintomi
incomprensibili, che la scienza, per ignoranza, attribuisce alle infermità più
disparate. È dunque tempo di annotare in un libro le osservazioni che
riguardano i fuochi della vita. Vi esorto a non rimandare, poiché è
necessario spiegare al mondo le manifestazioni della realtà e unità
dell’esistenza.
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Nuove combinazioni di concetti filtrano impercettibili nella vita. Questi
segni, che pochi vedono, ne costituiscono la fondazione e pervadono ogni
sua struttura. Solo un cieco non vede che la vita è piena di concezioni
nuove. Pertanto bisogna invitare gli scienziati a far luce sull’evidenza.
Medico, non mancare di farlo!
171 — Un Agni Yogi deve rinunciare alle convenzionalità di qualsiasi
popolo, anche se temporaneamente appartiene a uno di essi. L’Agni Yogi
non si specializza nel suo lavoro, anche se ha conoscenza superiore in un
campo, e padronanza di un altro. Egli sostituisce la parentela di sangue
con quella dello spirito. Sul suo emblema figurano la consacrazione
all’evoluzione dei mondi e l’austera ripulsa del pregiudizio.
172 — Lo Yogi deve tenere puliti gli organi della respirazione. A tal fine
sono prescritti latte caldo, valeriana e menta. Deve tener puliti lo stomaco
e l’intestino, per cui si prescrivono liquorizia e senna di Alessandria. Deve
mantenere in ordine i polmoni, e a tal fine usa aloè e anche catrame di
legna, con prudenza. Lo Yogi deve conservare puro l’onnipervadente
soma, e quindi far uso di muschio (animale — . Dicendo purità s’intende
anche il vigore ghiandolare.
173 — Lo Yogi non è mai ipocrita; lo Yogi non sparla di chi appartiene alla
Fratellanza. Un tale gesto avrebbe le conseguenze di un tradimento. Lo
Yogi sa a qual punto ogni suo pensiero può testimoniare contro sé stesso. È
benevolo verso ogni indizio evidente di evoluzione. Discerne con bravura
il male dei rifiuti cosmici, e flagella la falsità dove si annida.
174 — II Maestro sorveglia i progressi dello Yogi. Ne è segno la capacità di
udire la Voce del Maestro, e nello stesso tempo di migliorare la sensibilità
alla giustizia.
175 — Le espressioni dello Yogi abbondano di sincera partecipazione
all’evoluzione dei mondi. Ma una qualità in modo specifico lo distingue:
non conosce la morte, poiché per la coscienza ridesta non esistono
interruzioni nella vita. Pertanto egli non sospende un solo istante il suo
servizio alla Verità. Così chi consegue lo Yoga sale gradualmente le scale
dei mondi, e la sua missione e il suo servizio sono in stato di flusso
incessante. La capacità di serbare intatta la coscienza nei vari involucri è
vitale conseguimento dello Yogi. Finora lo Yoga è apparso di rado e in
condizioni speciali, ma l’evoluzione dello spirito impone che sia introdotto
nella vita. Occorre indirizzare a questo fine i pensieri della giovane
generazione. Noi non abbiamo bisogno di fanatismo né di scetticismo, ma
notiamo e soccorriamo ogni sana trasformazione della vita.
176 — Se vogliamo introdurre l’Agni Yoga nella vita, dobbiamo rivestirne
le manifestazioni nei segni più consueti. Domandate al discepolo se
desidera l’aiuto del Maestro. Vuole ricevere soccorso spirituale e
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materiale? Certamente. Allora iniziano le prove. Quelle improvvise del
freddo e della fame sono benefiche; ed efficaci quelle, inattese, che
vagliano l’incredulità, il tradimento, la falsità e la superstizione.
Vedete come lo spirito debole si piega al vento, come desidera il cibo, e
come le labbra trasgrediscono i principi più sacri. Ma eccone uno invece,
povero, che sacrifica sé stesso, che sorride nel freddo e nella fame, fidando
nel potere dei Principi Cosmici che l’assistono nell’ascesa; eternamente
giovane, è pronto a tentare la realizzazione. Quando insisterete che lo Yoga
si applichi alla vita sarete veri maestri.
177 — Affermate la giustizia di tutta la nuova struttura della vita. Colpite
soprattutto coloro che contraffanno i tesori altrui.
178 — La stessa inalterabile Verità viene offerta agli uomini sotto spoglie
diverse. In meno di un secolo, la volgarità delle moltitudini la deforma.
Purificare la Verità è quindi uno dei doveri dello Yogi. Quando l’immagine
della Verità riscoperta sorride al fedele cercatore, la gioia vola fino ai
mondi lontani. Lo spazio proclama che si è purificato il destino della vita.
Ed i volti dei Portatori del Vero sorridono. È un sorriso ben raro, ma lo
Yoga può provocarlo. Quindi l’esercizio dello Yoga illumina la vita.
179 — In previsione della più grande delle battaglie dobbiamo emettere
ordini secondo il solito programma. Non sarebbe giusto interrompere il
corso della vita per una battaglia. Combattere è Nostro destino, e va
incluso nel programma d’ogni giorno.
180 — II mago presenta come straordinaria anche l’azione più comune. Lo
Yogi immette nell’ambito del consueto anche la manifestazione più
eccezionale, poiché sa che la natura è sempre in armonia con il suo proprio
fine.
Lo Yogi non è vecchio né giovane. Non è vecchio, perché sa che la via sale
per gradi. Non è giovane, perché realizza il cumulo delle esperienze
precedenti. Sa passare inosservato nella vita. Sorride alle parole dello
stolto, ma colpisce l’ignoranza. “Io flagello implacabile chi deforma la
Verità. M’impegno a purificare il vecchio mondo. Sarò inesorabile con la
vanità. Oserò oppormi alla furia del male!”. Così proclama lo Yogi. E nella
potenza di quest’affermazione tempra la spada della Verità. Considerate
una felicità l’ingresso nello Yoga. A chi comincia, il passato offre i suoi
frutti migliori, e il futuro mostra il panorama dell’azione.
181 — Vi abbiamo insegnato a cogliere il pensiero fondamentale, senza
arrestarvi alla superficie delle espressioni. Come il Buddha insegnò a
sviluppare un intero argomento a partire da una sola parola, ampliate
anche voi nei vostri allievi la facoltà di costruire su un solo termine o un
solo segno. Ma, soprattutto, evitate di ripetere. Se chi riceve lo spirito è
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pronto, ogni pensiero lo trafigge come una freccia. Ma se un principio di
dissoluzione dei tessuti ne ha già intasato i condotti dei centri, nessuna
conquista Yoga è possibile. Certo l’Insegnamento dello Yoga giova a tutti,
anche a chi non è in grado di pervenire alle manifestazioni spirituali. I suoi
precetti esteriori ne migliorano comunque la salute, ne rinforzano la
memoria, e purificano il pensiero. Ma quali sono i segni delle vittorie che
esaltano lo spirito? Dapprima si accendono i fuochi interiori dei centri. Poi
si ode la voce del Maestro invisibile. E infine appare la fiamma esterna che
sembra unire la coscienza individuale a quella dello spazio. È allora
possibile il contatto con le energie meravigliose, pericolose e sottilissime:
con tutto ciò che trasforma la vita e confuta il concetto di morte.
Talora la difficoltà del contatto con l’insolito impone condizioni di vita
particolari. La durata del sonno diminuisce ed è difficile restare supini. La
tensione muscolare moltiplica il travaglio dello spirito e ogni
avvelenamento dell’aura causa dolori. Naturalmente queste anomalie
possono essere evitate senza lasciare la corrente, e la luce dello Yoga viene
allora coronata dalla luce dello spazio. Quale altra via esiste per il
Nirvana?
182 — Altro segno distintivo dello Yoga è la capacità di respirare
liberamente e profondamente a grande altezza. Allora il passaggio agli
strati superiori del mondo astrale è a portata di mano, se la coscienza lo
consente.
È sulla via dello Yoga solo chi è pronto ad ammettere insignificante la
propria conoscenza; chi non cura le distinzioni conferite dagli uomini; chi
non prende parte alle false dispute di religione; chi non nutre venerazione
per il proprio lignaggio terreno, anche se ricorda le passate incarnazioni;
chi torna ogni anno a coltivare il suo giardino, sorridendo alla tempesta
che rese vane le fatiche passate; chi non sa parlare male di altri; chi ha
rivolto la propria ardente ricerca verso il Supremo invisibile; chi ha
rifiutato la compagnia dei traditori del Vero; chi si è circondato di pensieri
puri, che fanno l’aura invincibile.
In verità Io dico che l’Agni Yogi avrà il posto che gli spetta in Terra e
sopra, poiché si è avvolto nell’elemento più sottile. E quando il codardo si
nasconde atterrito, lo Yogi cinge l’armatura di fuoco, senza paura.
Ricordate il battesimo di fuoco, la croce di fuoco e tutti i calici
fiammeggianti che molto tempo fa ho mostrato come segni dello Yoga
avvenire. Il simbolo del fuoco, da applicare alla vita, è ricordato in tutti gli
Insegnamenti. Così il fuoco si è avvicinato, a sostituire l’acqua.
183 — Vi incarico di innalzare il Nome del Maestro così in alto, che nulla
di impuro tocchi questo legame, che collega i mondi. Vi incarico di offrire
il vostro aiuto a chi non si stanca di bussare. Vi incarico di parlare dello
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scopo della vita terrena. Vi incarico di espellere chiunque denigri la
comunione con Noi. Vi incarico di affermare la Nostra Esistenza. La
comprensione del Nostro Insegnamento deve soprattutto trasformare a
fondo la vita di chi l’accetta. Esso offre nuove opportunità; nel caso
contrario, perché assumerne il peso?
184 — Lo Yoga offre, fra l’altro, la possibilità di una comunione con i
Maestri. A questo proposito occorre distinguere fra due correnti: l’isolata e
la spaziale. La prima convoglia la risposta del Maestro prescelto. L’altra
non solo consente il contatto con più Maestri, ma anche di ricevere
conoscenza dal Cosmo stesso. Bisogna saper distinguere fra le due nel
dispendio delle forze. I centri vibrano alle correnti dello spazio così come
una lampada cui affluiscano correnti diverse. Occorre davvero prudenza
per immettere nella vita giornaliera le combinazioni di una tale varietà di
energie.
Avete un esempio della differenza fra le due correnti, e sapete che
l’individuale influisce meno sulla salute. Per le ricerche future sarà
importante sapere quale delle due è in gioco. Molti scienziati infatti
saranno incapaci di classificare il metodo di studio. Perché un soggetto
richiede cure minori, mentre lo spirito di un altro frulla come un uccello
invisibile, sì che i rimedi soliti non sortiscono effetto? Questo passo dello
Yoga interessa energie difficilmente applicabili alla vita contemporanea.
Talvolta, dopo il contatto con una energia inconsueta necessita una pausa
considerevole, ma lo spirito zelante non da riposo ai suoi centri, ed ecco
che Noi ammoniamo: “Cautela!”. L’Agni Yoga appare nella vita solo oggi,
e chi si è consacrato al suo influsso si imbatte in difficoltà speciali, come
fosse di una razza diversa. Quindi Noi diciamo agli scienziati: “Attenti a
non sbagliare nelle deduzioni”.
Molti credono di essere pronti per dedicarsi al conseguimento evolutivo,
ma le condizioni sono severissime, e chi non ha una rete grande da gettare
è meglio che non provi a contattare questo grande oceano.
185 — Qualche giovane vorrà sapere: “Cos’è, in fine, l’Agni Yoga?”.
Rispondete: “È percepire, e applicare alla vita, l’elemento del fuoco, che
tutto abbraccia, che nutre il seme dello spirito”.
Domanderà ancora: “Come ci si prepara a questa conoscenza?”. “Purifica i
pensieri, e individuati i tuoi difetti principali sacrificali sul fuoco dello
sforzo ardente. Scegli poi un Maestro terreno e, comprendendo
l’Insegnamento, rafforza il corpo con le medicine e i pranayama prescritti.
Vedrai le stelle dello spirito; vedrai le fiamme che ti purificano i centri;
udrai la voce del Maestro Invisibile ed avrai quelle percezioni sottilissime
che trasformano la vita.
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“L’aiuto è disponibile per te che sei entrato, e ti è stata affidata una
missione. Hai compreso che la gioia è una saggezza speciale. Non tornerai
più alla vecchia sponda. Hai realizzato le battaglie dello spazio. L’evidenza
non ti acceca più. Sei un fratello, sei un collaboratore avviato alla
vittoria!”.
186 — Per un Agni Yogi i lavori del falegname, del fabbro e del lavandaio
sono pericolosi. Bisogna prepararsi a sostenere le battaglie dello spazio e
capire fino a qual punto il fuoco, evocato, raffina l’organismo. Io, in quanto
Gerarca, ho appunto stabilito che la trasmissione del nuovo Yoga è
superiore a qualsiasi altra missione.
187 — Se vuole introdurre l’Agni Yoga nella vita, chi lo porta non deve
esteriormente estraniarsi da essa. L’Agni Yogi passa nella vita senza essere
notato. Non ha bisogno di distinzioni umane. Osserva, ma non suscita
attenzione. La corrente spaziale preclude totalmente le frecce
dell’attenzione della folla, poiché non è questa che guida l’evoluzione.
Anche la corrente individuale a volte deve essere protetta da certi dardi
insidiosi accidentali. Ciò non significa che sia necessaria una pur minima
alienazione dalla vita. Occorre solo stimare in che misura le circostanze
siano degne del fine. Lo Yogi non si cura di ciò che sembra una disgrazia,
poiché ne vede causa ed effetto. Gli uomini di solito scambiano per
incidente ciò che in verità è effetto di atti continui e ripetuti per epoche
intere. Lo Yogi scopre una bella occasione dove gli altri passano arroganti.
Non stupitevi se il suo cuore risponde al più miserevole dei cani, in cui
vede i germi della devozione, o se d’un tratto elegge il più umile fanciullo
a futuro collaboratore.
Non appena la gente lo giudica severo e freddo, egli compie un atto
inatteso di vero amore e compassione. Ma sicuramente il movente sarà mal
compreso dagli astanti. L’accusa di essere un ingannatore è titolo d’onore
per lo Yogi, giacché l’evoluzione è un abominio per la folla. Noi parliamo
di umanità e di individui, ma la bestia della folla è ben lontana dal
costruttore.
188 — Ogni secolo introduce un certo tipo di Yoga, adatto alle condizioni
fisiche del mondo. È bene non applicare l’elemento della terra dove occorre
invece l’azione terapeutica del fuoco. Né valgono l’acqua o l’aria dove
abbisognano ali di fiamma. Lo Yoga che realizza il potere del fuoco è
altrettanto indifferibile e inevitabile che un cataclisma che sconvolge
continenti interi. La comprensione delle date è prova di coscienza
illuminata.
189 — Lo Yogi possiede poche cose, e nessuna superflua. Se un oggetto
riveste importanza generale, dopo l’uso deve essere restituito al tesoro
comune. Gli oggetti di uso quotidiano si possono anche affidare a persone
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fidate, ma è meglio siano bruciati, a evitare mescolanze di aure. Ma
talvolta è bene trasmettere un oggetto impregnato di un’aura particolare.
Lo Yogi si rende conto del valore intrinseco di un oggetto, e non ne tiene
attorno di cattivi. Gli uomini sprecano troppo tempo per i possessi. Quindi
per la cultura dello spirito gli oggetti che ci circondano devono essere della
migliore qualità. Nelle strutture del futuro si dovrà sollevare l’uomo dalle
cure per le esigenze fisiche. La base della vita in comune presuppone che
ciascuno disponga di comodità ragionevoli, per risparmio di forza e di
fatica.
Potrebbe uno Yogi dissipare impunemente tempo ed energia? Si ricordi che
a volte ciò equivale a un suicidio.
Parimenti si considera come ignoranza l’aver decifrato i segni della Verità
senza applicarli alla vita. La comprensione dei compiti evolutivi penetrerà
come un raggio nelle creazioni migliori. Valutate dunque con severità la
qualità di ciò che vi si manifesta.
190 — Venendo a Noi non trascurate di portare tutto ciò che ritenete
prezioso. È istruttivo studiare l’intendimento dei valori. Spesso accade che
persino chi ha qualche dimestichezza con il reame dello spirito si occupi di
cose brutte e meschine. Egli non pensa che le cose brutte servono le forze
delle tenebre. Uno Yogi deve conoscere bene la qualità degli oggetti.
191 — È prematuro rammaricarsi per la rovina del pianeta quando non si è
ancora compresa la propria. Sarebbe meglio curare le proprie ferite e
procedere come costruttori. I nuovi concetti quotidiani faranno
comprendere meglio le inezie della vita. Lo Yogi non vola verso regioni
nebulose, ma tiene stretta la corda d’argento che lo connette ai mondi
lontani.
192 — Lo Yogi è continuamente provato dal Maestro, e a sua volta egli
prova di continuo quelli che si avvicinano a lui. Spiegate cosa significano
le prove del freddo e della fame, e tutte le altre. L’uomo ignorante non sa
bene come espellere quelle sensazioni. Ma chi conosce l’essenza delle cose
sa che non si tratta di farle scomparire, bensì che lo stato spirituale deve
essere tale che nulla può turbarlo. L’affamato trova sempre di che saziarsi
se il suo spirito non è degradato in una condizione animale. Chi ha freddo
può sempre scaldarsi, atteso che il suo spirito sappia perché deve
fortificarsi. In caso contrario non restano che irritazione animale,
oscuramento della coscienza, e rovina.
È giusto aggiungere che la flessibilità è la cosa migliore per sfuggire alla
trappola della vita. Lo Yogi capisce immediatamente il valore della
commensura con il fine. Se per fargli ammettere di praticare lo Yoga gli si
offrisse un pezzo di carne, preferirà certo mangiarlo piuttosto che
divulgare il proprio segreto. L’effetto della carne si elimina con facilità, ma
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irreparabile invece sarebbe il danno di un segreto caduto nelle mani di un
traditore. E talvolta è persino necessario lanciare un raggio distruttivo, ma
ciò è concesso solo di rado. Voglio inoltre rammentarvi quanto sia
importante per l’Agni Yoga il lavoro creativo. Siete stati invitati ad
analizzare due composizioni musicali eseguite in modo contrastante, e lo
spirito ne ha compreso dove sta la differenza dell’effetto. Così la coscienza
si esalta al tocco del Vero. Un’altra astrazione che diviene per noi una
realtà. E quant’è luminoso realizzare la prova continua! In essa sta il moto.
Può forse uno Yogi del fuoco soccombere all’ozio?
Non lo dico per le vostre orecchie, ma perché lo applichiate alla vita.
193 — Un abile arciere continua ad essere reputato tale anche dopo
l’invenzione delle armi da fuoco. Lo stesso è degli Yoga. Ad eccezione
dell’Hatha Yoga, tutti gli altri conseguono mete luminose. Sarebbe poco
saggio minimizzarli. Si può solo parlare di applicazione più adatta alla fase
evolutiva contemporanea.
194 — Lo Yogi dovrebbe comprendere le condizioni atmosferiche e tenerne
conto nell’azione. Persino un osservatore ignorante vede chiaramente che
le onde elettriche possono mutare radicalmente un certo ordine di effetti.
Così, anche le tempeste magnetiche e i depositi dell’umidità hanno effetti
psichici. Le perturbazioni magnetiche e tutte le manifestazioni elettriche
sono Nostre alleate, ma le precipitazioni atmosferiche disturbano la
corrente del fuoco. Noi usiamo una atmosfera carica di elettricità per
trasmettere anche ad un uomo non preparato i benefici di certi concetti di
cui è ancora all’oscuro.
Le onde magnetiche favoriscono l’uscita del corpo astrale da quello fisico.
Quindi lo Yogi deve essere sensibile a tutte le attività intangibili della
natura. A tal fine gli necessita, soprattutto, il contatto con il prana. Perciò
non chiuda mai la finestra, tranne forse in caso di grande umidità. Giovano
i bagni prolungati o caldi, senza movimenti bruschi. I moti improvvisi,
tutti quanti, disturbano l’aura, e Noi li evitiamo. Un ritmo veloce non
spezza l’unità con l’atmosfera, ma i movimenti convulsi feriscono l’aura
come aghi.
Molte sono le osservazioni che possono agevolare la struttura del futuro,
ma per compierle bisogna rendersi conto che persino le zanzare conoscono
gli stati dell’atmosfera meglio che gli uomini. Eppure l’uomo pensa che, in
quanto re della natura, ha diritto di non sapere nulla.
195 — Talvolta è indispensabile coprire i centri con strati di soma;
altrimenti l’asprezza delle condizioni esterne li infiammerebbe. Ecco
ancora una volta la necessità dell’equilibrio, che il Nostro Maestro chiama
l’aureo mezzo e che si può definire come pienezza di comprensione.
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196 — Sapete che certi combustibili hanno effetti nocivi. È bene dunque
stare attenti alla costruzione dei caminetti. In ogni caso è meglio non
rimanere a lungo presso un focolare, sapendo che genere di ospiti siano
attratti dalle emanazioni dei cibi, specie se sanguigni. Sono migliori la
carne di pollo e le affumicate.
Altrettanta solerzia occorre per mantenere pura l’aria della camera dove si
dorme. Ricordate che quando il corpo astrale si allontana il corpo fisico
resta senza protezione, e se l’aria è inquinata l’arrivo di certi ospiti è
inevitabile. Il miglior disinfettante è la menta, che giova anche al corpo
astrale, poiché questo lascia il fisico più spesso che non si creda, per scopi
diversi. Può vagare nei pressi del corpo fisico, senza meta, o acquisire utili
nozioni. È dovere imperativo di ciascuno creare le migliori condizioni per
il corpo astrale. Bisogna anche badare che in casa non resti acqua sudicia.
Fontane e acquari domestici sono vivai di cose indesiderabili. Del resto,
perché torturare pesci e uccelli in prigione?
Conservate inoltre una stanza, o anche un angolo, in assoluta purità,
dedicata al Maestro. Una poltrona potrebbe essere accanto alla finestra, in
cui nessuno si sieda. Inoltre, non vi entrino i curiosi. Con questi
comportatevi nel modo più normale, sì che la loro impudenza scivoli senza
presa sull’aura. Questi sono consigli per rafforzare lo Yoga.
197 — È bene pensare alle Nostre imprese e attestarne la giustezza. La
minima duplicità di pensiero devia la freccia lontano dal bersaglio, e allora
è meglio lasciar stare lo Yoga. L’oscurità di coscienza è una eredità dello
stato animale. Chi vorrebbe pensieri nebbiosi? E nessuno vorrebbe avere
risposte altrettanto oscure. Bisogna purificare la corrente dello spirito. Ma
Noi non siamo spazzacamini, per pulire a f orza i canali dello spirito.
Diciamo piuttosto che bisogna dare la possibilità di trasmettere aiuto.
198 — Lo Yogi non ha abitudini, che sono la carie dell’esistenza. È naturale
per lui seguire un programma d’azione definito. Non gli riesce difficile
troncare i vincoli dell’abitudine, poiché lo stato di tesa vigilanza gli rivela
di continuo nuove vie di accesso alle circostanze. Ma l’indolenza è Io
scheletro dell’ignoranza. Quanti regni ha rovinato!
199 — Il Nostro Insegnamento non è sicuro nelle mani di chi non lo applica
alla vita. Ditelo agli amici di ogni nazione, che trovino subito modo di
fortificare le loro esistenze con i precetti dello Yoga. Troppi sono quelli che
parlano, e pochi quelli che fanno. Io non vedo l’utilità delle solite
conferenze, ma riconosco la necessità di colloqui personali. Inoltre non si
devono tacere né le difficoltà né i vantaggi. Correlate lo Yoga agli
avvenimenti del mondo, poiché si tratta di inaugurare un sistema di vita;
senza di che, i moti sociali degenerano in una mascherata di vecchi regimi.
La libertà, questa severa disciplina, potrà rigenerare la vita solo se la
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nuova comprensione della realtà dell’energia psichica entrerà
nell’esistenza quotidiana. Ripetete che si chiede una nuova comprensione
per applicarla alla vita!
200 — Può darsi che una certa manifestazione sia necessaria solo per alcuni
pochi. Le moltitudini ignoreranno l’accostata della nave; e il giorno dopo
diranno: “Dov’è scomparsa la vela? Perché la spiaggia è deserta?”.
“Non avete visto il carico prezioso portato a bordo, e dormivate quando
spirava il vento dell’alba”. Non si può parlare chiaro alla folla, che quando
spunta il mattino ode ancora le voci della notte. L’idra dell’ignoranza è
vulnerabile solo ad un colpo inconsueto. È dovere dello Yogi studiare come
colpirla senza fallire.
Chi si impegna senza sosta per una conoscenza superiore è in costante
atteggiamento di guardia. Chi altri è degno di essere chiamato guerriero?
Non è questi il seminatore? Non è la guida? Ecco tre appellativi d’onore
per lo Yogi. Ma verrà l’ora di svelare il campo della sua semina. Chi lo
misurerà? Poiché il campo dello Yogi è lo spazio. Chi può elencare le sue
vittorie, quando i fuochi in lui sono accesi? Come contare quelli che ha
salvato, se li conduce senza neppure chiederne il nome?
201 — È diffusa l’errata opinione che lo Yogi goda di una salute perfetta,
nel senso comune. Ma come fare uno strumento sensibile con un tronco? Le
corde della “vina” non valgono forse in quanto rispondono al minimo
intervallo tonale? Altrettanto risonante è l’apparato senziente dello Yogi.
In verità egli solo conosce le indescrivibili pene fluttuanti che trasformano
l’essere suo, così come si tendono le corde per accordare un liuto. È chiaro
pertanto che Noi non diciamo mai che la via dello Yoga sia senza pericoli.
Come evitare il dolore mentre si rigenera i centri? Il fuoco della cognizione
arde con veemenza. Ma ormai sapete che quanto dico non è solo
simbologia astratta. La solita nomenclatura non serve per questi dolori,
finché la scienza non si deciderà a riconoscere l’importanza basilare
dell’energia psichica, o spiritualità. Meno si comprende che lo Yoga ha i
suoi pericoli, tanto più si è remoti dall’unione con la Coscienza Suprema. A
tal fine non bastano voli occasionali: occorre il canto incessante del volo
della coscienza. Il liuto non è sempre squillante, ma la sua intonazione è
sempre armoniosa.
Chi tenta lo Yoga per avere salute robusta farebbe meglio ad accontentarsi
di discutere idee elevate, senza applicarle, bevendo con gli amici. Poiché la
salute dello Yogi vibra come le ali dell’aquila che sale in volo. Il suo occhio
vede come quello dell’aquila, che sapete. La sua calma è come la tensione
di un’onda marina.
202 — Lo stato di salute dello Yogi è come un liuto che viene accordato. Lo
stesso è del suo lavoro. A volte sonoro, a volte silente, avvolto nel velo
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della giusta finalità. Suo scopo è pervadere lo spazio con affermazioni
valide e dirigere l’energia là dove il Vero è umiliato.
Come biasimarlo, se appare repentino o scompare per lungo tempo? È ora
di svincolarsi dall’attaccamento a un luogo particolare. Solo il pensiero e
l’azione possono condizionare la residenza terrena. Il viaggiare è quindi
inseparabile dallo Yoga. Come acquisire altrimenti quella sensibilità che
nasce dall’essere mobili? Come si tempra l’indipendenza? Dove si
costruisce la solitudine della realizzazione? L’opera dello Yogi si
ripercuote e si espande per virtù dello spazio. Egli deve conoscere bene lo
spazio e saperne estrarre le parole per il popolò.
203 — Quelli che vanno dallo Yogi per ricevere istruzione non sono tutti
egualmente meritori. Lo Yogi deve capire chi giunge per caso; chi potrà
essere un allievo; chi in futuro potrà a sua volta istruire altri allievi, così
perfezionando sé stesso per loro mezzo. È grave per chi si accosta allo
Yoga e poi vorrebbe tornare alla vita di prima. In verità è più facile per il
corpo astrale rientrare nelle strette del fisico che per chi ha acquisito anche
un solo grano di conoscenza tornare nelle tenebre del pregiudizio.
Ammonite chi vuoi sapere dello Yoga. Non dobbiamo illudere nessuno.
204 — Molti sognano lo scudo che protegge lo Yogi, ma trovano fastidioso
forgiarsi la spada. Ma non si può imparare a colpire con la spada di un
altro.
205 — “Svegliati!”. Gli uomini ripetono volentieri questo comando. È un
monito sorprendente, specie quando è detto, nel sonno, proprio da quelli
che continuano a dormire. Dormono per anni; dormono per tutta una vita;
a volte si addormentano di colpo e nel dormiveglia ripetono parole
incomprensibili. Non parliamo di coloro che passano senza meta, ma
persino certi allievi, che già comprendono, soccombono ad attacchi di
sonno animale. Il Maestro deve allora destarli, se necessario, anche con un
fulmine. Poiché il sonno si tramuta facilmente in ossessione.
India benedetta! Tu sola hai serbato il concetto di Maestro e discepolo. Il
Guru sa dirigere come una nave lo spirito dell’allievo. Sa disperdere
l’assalto del sonno. Sa risollevare lo spirito che langue. Guai a chi mente
presentandosi a qualcuno come suo Maestro, guai a chi pronuncia con
leggerezza quella parola per onorare sé stesso! In verità, lo spirito che ha
compreso la via dell’ascesa fiorisce, mentre sprofonda chi rimane nella
doppiezza di pensiero.
Domandate ad un ragazzo Indù se vuole avere un Maestro. Non avrà
bisogno di parlare per rispondere, perché gli occhi ne diranno il desiderio,
la devozione, l’impegno. Il fuoco di Aryavarta si accenderà nel suo
sguardo. Il fiume dei RigVeda scorrerà per le falde dei monti. Chi può
descrivere a parole tutta la processione dei Maestri? O la si intende come
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un serpente di sapienza, o, ciò non essendo, si ha tenebra, sonno,
ossessione. Non per intimorire, ma è il caso di dire a chiunque abbia
iniziato lo Yoga: “II tuo sostegno è il Maestro. Il tuo scudo è la lealtà nei
Suoi confronti. La tua caduta sono l’indifferenza e la doppiezza di
pensiero”.
Chi sorride sia agli amici che ai nemici del Maestro è ignobile. Chi non Lo
tradisce, nemmeno con la reticenza quando occorre parlare, è degno di
passare la soglia.
206 — Avete ricevuto i segni dello Yoga in alta montagna. Vi siete convinti
che né il freddo né l’altitudine nuocciono alla salute. Infatti, come potrebbe
sopportare il tremito supremo chi non ha vinto il freddo? Come
contemplare i mondi lontani se si temono già le alture della Terra? Come
ritenere di essere liberati in ispirito se non si sa dominare la sensazione
transitoria della fame? Quando lo stomaco è pesante l’ascesa è finita. Una
misura d’immersione nella vita terrena è certo necessaria.
Ma allora lo Yoga offre molti vantaggi, oltre alla coscienza cosmica. Lo
Yoga porta una corrente spaziale e il Nostro aiuto in tutte le azioni
benefiche. La scienza della cooperazione è l’unico vero approccio. È
importantissimo comprendere lo Yoga nelle sue applicazioni d’uso, per
consentire a Noi di rispondere praticamente.
207 — L’Amrita è un composto di precipitati delle energie più sottili. Come
chiamare dunque l’impegno dello Yogi, saturo di tutte le proprietà già
menzionate? Ogni suo sforzo è impregnato di una preziosa combinazione
di energie. Questo composto è come un disco: le imprese ardenti dello Yogi
salgono proprio come un disco di luce. Egli non compie azioni indifferenti,
se no sarebbe come chi, salito senza intenzione su un monte, guarda
attorno costernato. Lo Yogi agisce, e il suo atto si tramuta in bellezza.
Parimenti i suoi discepoli imparano a praticare dall’istante stesso della
comprensione. È necessario specialmente che gli allievi sappiano
dominarsi quando il Maestro è assente. Giusto in quelle occasioni la loro
imprevidenza prende grande libertà, perché il concetto di Maestro non è
compreso, e quindi la via per l’Amrita è preclusa.
208 — Le leggi dell’energia che si desta nell’uomo allorché realizza l’Agni
Yoga agiscono in modo positivo e inevitabile. Nessuno che vi sia stato
introdotto può negare che la sua esistenza ne sia stata profondamente
mutata. O si è ampliata di molto, o è divenuta decisamente inutile, secondo
le qualità dello Spirito.
I Noi diciamo a tutti: “Ecco, accetta il calice dell’Amrita”. Ma ciascuno è
libero di prenderlo o di lasciarlo.
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209 — Trattate con precauzione uno strumento quando è ben accordatore
come una torcia accesa nel buio. Se lo turbate fate danno a voi stessi,
poiché il suo sentiero interplanetario è immutabile. Lo Yogi, teso alla meta,
sfolgora come il sole. La sua via non è facile.
210 — Si dice che lo Yogi non ha desideri; in compenso è tutto impegno e
tensione. Un desiderio non è attivo, poiché genera aspettazione, che è la
madre della stasi. Lo sforzo, invece, produce movimento, per cui lo spirito
sale. Si dice che lo Yogi non ama, ma è pieno di compassione. Gli uomini
concepiscono l’amore solo come un intreccio di legami. Al contrario, la
compassione non ha vincoli, poiché collabora al Vero. Si dice che lo Yogi
sia sostenuto da forze inesauribili, ma come il giardiniere che ama il
proprio lavoro, coltiva il vivaio del suo giardino di possibilità.
211 — La Madre, presso i Druidi, custodiva la conoscenza, che non fosse
pervertita. Così la Madre dell’Agni Yoga proteggerà l’Insegnamento dalla
distorsione. La comprensione fiammante della Verità è difficile, ma il
compito di vigilare non ammette tradimento. La spada solare non trema
nella mano, e il ginocchio non si flette davanti alla menzogna. Così è da
intendere l’Insegnamento che contempla la creazione di una nuova vita.
Esso decreta: “Tu hai udito; sappi che da questo momento sei responsabile
di qualsiasi distorsione!”.
212 — Gioia! Gioia! Gioia! Lo Yogi deve conoscere la saggezza della gioia.
Il Benedetto comandò di preservare la gioia dello spirito. Chi sente la
presenza dello spirito già si rallegra, sapendo che è illimitato.
213 — È arduo vivere per lo spirito di chi ha raccolto nuove possibilità ma
che, per circostanze esterne, è impotente ad esprimersi. Il paragone più
calzante è quello di una pentola a pressione sottoposta all’azione del Fuoco
dello Spazio. Si devono allora applicare correnti alterne di raffreddamento.
Il Fuoco dello Spazio, che arroventa persino le pietre, è inseparabilmente
connesso ai canali dei centri. Quindi il Maestro ammonisce anche lo Yogi
più avanzato nel sacrificio di sé: “Sii prudente!”.
214 — Di rado il cristallo di Materia Lucida è visibile nella dimensione che
vi è stata mostrata. Perché ciò si produca è necessaria la concomitanza di
speciali correnti magnetiche. Il cristallo sembra attratto dalla Pietra. Inoltre
acuisce il centro del terzo occhio e si manifesta come il materiale da
costruzione dei più alti livelli astrali. È una delle energie più sottili e sarà
un ingrediente della formula dell’energia promessa all’umanità, sempreché
questa voglia accettarla. La sua luce può essere intensificata a piacere, e
darà un’illuminazione senza consumo di materiale e suscettibile di
assumere qualsiasi forma. È un problema risolubile, ma è indispensabile il
desiderio dell’umanità. Altrimenti non sarà possibile dare accesso al corso
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delle energie più fini. Le forze di queste energie sono connesse all’energia
psichica; quindi ogni abuso è distruttivo.
Si ricordi che Materia Lucida è insostituibile non solo per illuminare ma
anche per risanare. È il rimedio migliore per calmare i nervi, poiché
connette come un ponte l’energia psichica umana e l’energia cosmica, le cui
riserve sono illimitate.
215 — Un uomo adirato è come un toro. Ma chi invece colpisce per
giustizia è come uno spirito luminoso. Quando mai gli uomini capiranno la
meraviglia di diventare come gli Esseri Supremi? Per ora si vergognano
finanche di pensarlo.
216 — Ecco perché è tanto importante, specialmente adesso, prestare
attenzione all’Agni Yoga: ogni secolo l’energia psichica viene risvegliata
d’imperio nell’umanità; ma di solito i bipedi non osservano quel decreto
benefico.
Ecco un esempio. Al principio del secolo passato sorse un’onda di
romanticismo, ma fu incompresa nella sua sostanza, cioè, propriamente
parlando, senza eroismo. A metà dello stesso secolo il mondo si infognò in
un materialismo negativo, che a conti fatti mancò di studiare le vere
proprietà della materia; La fine del secolo vide un completo declino,
mentre era stata destinata a una rigenerazione dei valori. Il principio di
questo secolo fu segnato dalla guerra e da rivolte nazionali, mentre
l’energia psichica puntava verso la conquista di altri mondi. In tal modo i
valori destinati furono, di pieno volere, pervertiti. A metà di questo secolo
lampeggeranno segni di varie energie non assimilate, e gli uomini
correranno ancora una volta a disperdersi in false direzioni. È quindi
tempo di dare i segni del vero sentiero, a chi ha occhi per vedere. Purché
abbia tempo di impratichirsene, sapendo quant’è breve l’ora.
217 — Quando scegliete i discepoli non abbiate fretta. Sottoponete i
candidati a tre prove, che rivelino sé stessi senza saperlo. La prima
riguardi l’affermazione del Bene Generale; la seconda la difesa del Nome
del Maestro; e la terza sia per dimostrare indipendenza d’azione. Se
durante la prova uno di essi comincerà a protestare ricusatelo. Se si
lamenterà di nascosto, ricusatelo. Se cadrà depresso, ricusatelo. Dei
traditori non parlo. Dall’esito della prova misurate le loro capacità. Tutti
hanno la libertà del volere, e il pianeta stesso è in potere dello spirito
umano.
218 — Se parliamo delle energie più sottili dobbiamo conoscere i sintomi
delle loro manifestazioni. “Più sottili” significa che la qualità dei loro
effetti differisce dai fenomeni usuali. L’energia più potente è la meno
tangibile. È proprio la coscienza che controlla la forza dell’energia
universale. La sostanza cerebrale assorbente è impregnata dalla coscienza
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spaziale. Questo è un processo che non si può dimostrare; è
incommensurabile. Così, una ruota che gira veloce sembra ferma, e solo il
moto dell’atmosfera intorno rivela il grado di tensione. Del pari accade con
le energie più sottili: se ne può osservare la manifestazione solo a grande
distanza. L’acido cianidrico, incolore, non è visibile. E non appena
l’energia della coscienza inizia la propria azione fulminea, già gli effetti
appaiono sulle onde spaziali circostanti. Nello stesso modo la materia
irradiante acceca con le sue manifestazioni incipienti, mentre le sue
vibrazioni più sottili sono appena percettibili.
La stessa legge è evidente in altri processi. Prendiamo, ad esempio, le
reazioni della folla. Un discorso convince l’uditorio, ancorché la reazione
susseguente sembri imponderabile. Eppure non si può dire che il fattore
più persuasivo fosse lo stimolo originale. È davvero possibile che il grado
di coscienza sia mutato e al tuono sia subentrato il silenzio. Ma del potere
del silenzio abbiamo già detto. Si formulano così circostanze perfettamente
comprensibili ma invisibili. Gli uomini ne notano le conclusioni, ma lo
Yogi ne prevede tutto il sottilissimo processo di formazione. Per lui, il
detto “nulla è casuale” spiega l’arcobaleno delle reazioni. Le formazioni si
dispongono a strati di vari colori, ed è bene ricordarlo. Come nelle
operazioni chimiche, anche in quelle psichiche cerchiamo di evitare la
monotonia del procedimento. Ogni uniformità prevista stronca una
moltitudine di possibilità. Tutto ciò che appare inatteso suscita invece
nuovi disegni nella reazione alle energie più sottili. Di che vantaggio
saremmo all’evoluzione se non capissimo la differenza delle reazioni?
219 — Che appellativo serbare per l’Agni Yogi? Certo, egli è un
propugnatore del Vero. Percepire la Verità è cosa a lui naturale come la
luce al fuoco.
La crescita della sensibilità non può essere descritta, ma intensifica i
cinque sensi noti nonché i sette connessi al corpo astrale, che solo
raramente vibrano in un guscio terreno che funga da risonatore. Così è
bene prestare molta attenzione alle percezioni di un Agni Yogi. In esse sta
la Verità, come una fiamma di luce.
220 — L’Agni Yoga non è solo uno sviluppo progressivo delle capacità
umane; deve anche provocare la combinazione con le energie cosmiche che
pervengono al pianeta in ogni dato periodo. È un fatto da comprendere
bene. Altrimenti si vedrebbe apparire una sequela di malattie, e i rimedi
esterni provocherebbero risultati catastrofici. Come curare quelle
manifestazioni dei fuochi? L’unico modo è di utilizzarli come forze efficaci
psichicamente attive. Come guarire i dolori della colonna vertebrale, se
dovuti al risveglio di Kundalini? Chi lo sa li sopporterà di buon grado,
alleviandoli con frizioni a base di menta. Come arrestare il bruciore del
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terzo occhio quando inizia a funzionare? Non è più razionale lasciare che
si sviluppi, proteggendolo dal sole? In tempi antichi gli uomini si
annodavano i capelli in sommità del capo per proteggere quel canale. Chi
può bloccare il plesso solare quando comincia a roteare? Ogni ferita al
serpente solare può culminare in una lesione del cervello. Altrettanto
pericoloso è interrompere il funzionamento del centro del Calice. Certo,
l’oppio con il suo veleno intercetta il moto dei centri, ma allora sarebbe
ancora più semplice decapitare il paziente!
È chiaro quale allarme provocherebbero questi moti inesplicabili dei centri
se non li accostassimo tramite il canale dell’energia psichica. Strano a dirsi,
lo studio per reperire le tracce fisiche delle precipitazioni dell’imperil
porterebbe a scoprire quelle dell’energia psichica. Si notano tracce di
imperil in ogni canale nervoso. Ma si può vedere che attorno ad ogni suo
granulo si raccoglie una sorta di sostanza che ne assorbe il veleno
virulento. Il precipitato dell’energia psichica sarà scoperto, poiché
qualsiasi energia ha un suo cristallo fisico. Chiunque abbia visto i cristalli
di Fohat e di Materia Lucida sa come siano visibili anche quelli delle
energie più sottili. La giusta direttiva di ricerca sarà la combinazione delle
energie fisiche con la saturazione invisibile dello spazio. La via del
metafisico non ha portato a risultati evidenti. L’alchimista riposa nella sua
bara. Ma la chimica scoprirà la realtà tangibile se combinerà la giusta
comprensione dell’energia psichica con il fuoco che tutto unisce.
Considero necessario offrire l’occasione, ma il libero arbitrio non deve
essere violato. Chi vuole capire, capirà! Mai dare una formula troppo
completa. Lasciate campo al libero volere.
221 — Avete visto il precipitato dell’imperil. È proprio questo veleno a
causare agli uomini tutta la loro ansia. Non dimenticate che l’ignoranza
più grassa non equivale a una sola goccia di imperil, Poiché questo non è
un prodotto personale; evaporando permea lo spazio, della cui purità
siamo tutti responsabili.
222 — II libero arbitrio promuove numerose contraddizioni. L’uno lo volge
in licenza; un altro in irresponsabilità; un terzo ne fa un folle orgoglio. Solo
chi ha sopportato la disciplina dello spirito comprende quanto sia severa la
vera libertà. La caduta della libertà può chiamarsi la festa dell’ignoranza.
Gli uomini non sanno riconciliarsi alla Gerarchia della conoscenza, né
apprezzare l’austerità del volere. Ma come sarebbe possibile uno Yoga
senza una volontà responsabile? Ogni Yogi, per così dire, para i colpi di
spada col cuore, tanto risponde di ogni atto della sua volontà. Le
conseguenze possono anche essere indescrivibilmente gravi, ma egli sa
perché lo ha scelto. Così ci si può figurare lo Yogi come un guerriero
instancabile. Chiunque sia di ferma volontà, che entri!
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223 — Gli artigli non vi spaventano; il ruggito non vi atterrisce; gli animali,
docili, sono pronti a servirvi. La via dello Yogi trasforma così i pericoli in
fiori di fuoco. Quando vi esorto a custodire le accumulazioni terrene, mi
riferisco alla corazza di forza spirituale. Noi biasimiamo ogni spreco. Ogni
accumulo è un passo verso la libertà. Quali sono i confini delle acquisizioni
permesse? Il Maestro sanziona ciò che è lecito per conoscenza-diretta e per
esperienza. Uno Yogi può fare qualunque cosa. Ma non tutto gli è
concesso. Quali sono allora i suoi limiti? Li stabilisce la responsabilità,
mediante il possesso spirituale. Solo questo possesso è degno di uno Yogi.
Le altre cose non sono che le armi del guerriero, restituite al Comandante
dopo la battaglia. Non c’è da esitare in questo. “Signore, ecco le mie armi,
la spada tagliente e lo scudo. Come pesa l’elmo, che in battaglia era più
leggero di una piuma! I sandali mi legano il passo e i bracciali sono come
catene ai polsi”. Risponderà il Comandante: “Ogni battaglia ha le sue armi.
Riponi queste, ormai inutili. Saranno date a chi uguaglierà lo stato del tuo
spirito. Ogni genere di combattimento vuole le sue armi. La spada è ormai
corta per te. Ti darò Tasta di luce e frecce che volano lontano”.
Chi ha visto il nemico a distanza di spada sa scoccare la freccia della
vittoria. Ma molti guerrieri non sanno quali sono le armi adatte, perciò
soccombono al nemico. Ma chi cade in tal modo, perché incauto, non è
degno d’onore. Questa norma di combattimento è indispensabile a tutti gli
Yogi.
224 — II corpo sottile dello Yogi, quando è liberato, visita vari livelli di
esistenza. Voli nello spazio e tuffi nelle profondità del pianeta sono
egualmente possibili. Lo studio dei cataclismi consente di comprendere le
stratificazioni della vita. Si possono osservare animali pietrificati perché
colti in una corrente minerale. Si possono percorrere i canali sotterranei e
vedere fino a qual punto sono erose le fondazioni del pianeta. Così lo
spirito dello Yogi si abitua alle condizioni di corpi antichi, e nulla gli
appare stabile o completo. Ciò è necessario per il progresso dello spirito. Il
desiderio insaziabile di perfezione nasce quando si comprende
l’imperfezione.
225 — È errore credere che l’elevazione della coscienza possa avvenire per
intervento di un’esaltazione soprannaturale. Come in basso, così in alto.
Ovunque sono lavoro ed esperienza. La coscienza nutre lo sviluppo del
corpo sottile. Non esiste una sia pur minima sensazione che non serva a
crearne il tessuto. È proprio questa la condizione che usualmente si
trascura. Si crede di poter compensare con una sola azione grande una
sequela di piccole faccende domestiche. Ma dov’è il piccolo, e dove il
grande? Quindi tutte le azioni dello Yogi sono sempre permeate di
considerazioni sottili. I suoi atti denotano capacità di osservazione ed
esattezza. Non rivelano pregiudizi, né abitudini inutili. Lo Yogi va come
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un leone, senza neppure spezzare gli arbusti indegni di attenzione. Ma
colpisce senza esitare. Quindi bisogna valutare l’importanza di ciascuna
delle nostre azioni.
Non rimandate a domani l’impianto di un nuovo giardino; solo l’azione
immediata e senza indugi rafforza il vivaio della coscienza. Il giardiniere
esamina con cura ogni nuova radice che trova in giardino. Per lo Yogi ogni
filamento della coscienza è una fibra dei mondi lontani.
226 — Lo Yogi è paragonabile nelle sue opere ad uno scalpellino o ad un
orefice intenti al lavoro più delicato. In verità, è come un fabbro; questi
soltanto sa modellare un disegno complesso con un tocco delicato. Del
pari, lo Yogi sa vedere le condizioni invisibili dell’intento umano. Si apre
la via verso ciò che usualmente non si vede, e impara a discernere le cause
vere degli eventi. La vigilanza è un’esperienza sua propria.
Può lo Yogi estraniarsi del tutto dalla vita? Tanto si avvicina alla
perfezione che non può sopportare a lungo neppure la consueta esperienza
interplanetaria. Lo Yogi U., a voi noto, si è creata per tal ragione una
esistenza interplanetaria. Essa si rivelò utile all’umanità e fu inclusa nel
nostro lavoro di ricerca sulla densificazione del corpo sottile. Cito questo
esempio per mostrare che ovunque è necessario il lavoro personale e
cosciente.
La depravazione manifesta nel mondo sottile impedisce all’umanità di
procedere incessantemente verso la perfezione. Ma quel mondo è corrotto
dal mondo terreno; quindi la guarigione deve partire da questo. Dunque lo
studio dello Yoga non è solo perfezione di sé stessi, ma anche
miglioramento del mondo sottile. Lo Yogi, mutando coscientemente lo
stato del corpo, raggiunge la tensione del lavoro spirituale. Non solo
abbrevia la pausa fra le incarnazioni, ma indirizza immediatamente il
pensiero verso imprese utili. Così, con lavoro incessante, unisce i mondi
isolati, e afferma la realizzazione di tutto ciò che esiste.
227 — Ogni conquista cosmica può contenere un’insidia, se difetta la
cautela. Si riesce a padroneggiare nuove energie, ma cresce il pericolo di
ossessione per chi è debole in ispirito. Questo problema dovrebbe essere
studiato scientificamente. Si presenta in due fasi ben definite. Prima:
continuità di vita in stati diversi. Seconda: influsso del volere di un essere
su quello altrui. Dunque esseri viventi nei corpi sottili di vario grado
possono sovrimporre i loro pensieri su quelli degli incarnati in Terra.
Quell’energia, non realizzata, può assecondare l’unità dei mondi. Ma,
unendo i superiori, apre anche la via agli inferiori. Del resto già sapete fino
a qual punto gli spiriti inferiori cerchino di attaccarsi alle emanazioni
terrene. Quindi occorre predicare agli uomini la fermezza della volontà,
poiché l’ossessione è uno stato dei più biasimevoli. Solo l’intervento di un
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terzo volere, fermo e puro, può porre fine a quel disordine, che colpisce
qualunque età e stato sociale.
Tocca al medico scoprire i sintomi di una volontà estranea. Se egli è
bastevolmente puro e non teme di chiamare a sé quell’ospite indesiderato,
può impiegare la propria volontà. Ma neppure la partenza dell’ossessore è
sufficiente; poiché per mille giorni ancora non è da escludersi una ricaduta,
e il paziente deve vigilare con cura i propri pensieri. Dite queste cose ai
medici.
Innumerevoli sono coloro che vogliono influire sull’uomo con i pensieri
più degradati. Ma per salvare l’uomo basta avere potenza e trovare il
giusto ritmo del comando. Lo Yogi ha il dovere di espellere le influenze
perniciose.
228 — I centri, quando aperti, sono un canale di evoluzione cosmica, e i
medium sono come navi senza timone. Tutti gli uomini devono passare per
i canali evolutivi, verso la perfezione. Ma i centri chiusi la rigettano
lontano. Aperti, sono segno della giusta direzione, ma la medianità è solo
un indizio di pericolo. Il medium è una locanda dove alloggiano mentitori
disincarnati.
229 — Traendo vantaggio dal magnetismo delle grandi altezze e dai centri
aperti di sorella Ur., abbiamo analizzato i cristalli di Fohat e di Materia
Lucida, i sedimi dell’imperil e le emanazioni dell’energia psichica. Pensate
che se queste emanazioni sono visibili a occhio nudo, sono pure tangibili.
Tutto ciò che è tangibile può essere condensato. Il che significa che è
possibile accumulare nuova forza vitale. Pertanto ci prepariamo a
conquistare nuove energie proprio con metodi sperimentali di laboratorio.
Tramite le proprie emanazioni naturali, l’uomo può ammassare nuova
vitalità. Ciò che è diffuso nello spazio può essere applicato direttamente.
Ecco perché la città montana di Conoscenza è indispensabile. Ecco perché è
necessario studiare lo sviluppo dell’energia psichica.
230 — Bisogna studiare con attenzione quei casi che vengono detti di
doppia esistenza. Alla peggio si tratta di un’ossessione. Alla meglio, è
qualcosa che sopravvive da incarnazioni passate. Talvolta lo spirito si
riavvicina a esse, al punto di riviverle. Questa condizione, che non rientra
nella coscienza dell’incarnazione corrente, abbisogna di cure sollecite. Non
è bene infastidire con troppe domande. Ma anche in questo caso lo Yogi
può giovare. Può ingiungere di non toccare il passato. Vedete che Noi Ci
occupiamo delle vite trascorse solo in casi di necessità, per non evocare
dall’Akasha le emanazioni del passato.
231— Non si dovrebbe mai chiamare a raccolta gli uomini nel proprio
cortile. Persino i Grandi Maestri hanno riempito fino all’orlo il calice della
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conversione, temendo di non riuscire a trasmettere l’Insegnamento. Ma
ogni Insegnamento si dispensa in un’epoca determinata. Pervade lo spazio
e con le sue emanazioni si dirama per vie insospettate. Noi sappiamo che
molto di ciò che fu accolto con grandi clamori fu poi sommerso dalla prima
ondata di confusione. Ma è sorprendente vedere come cresce la semina
invisibile. Molte volte un libro, deriso, fu gettato via solo perché potesse
attirare la dovuta attenzione. Certi testi accrebbero la loro influenza perché
furono bruciati. Non è tanto la persecuzione che è da temere, quanto
piuttosto il plauso. È bene ripeterlo; perché gli uomini sono molto servili
verso la folla, e non capiscono quanto siano inutili le riunioni contingenti.
Lo Yogi sa come trasmettere le parole dell’Insegnamento, con parsimonia,
ma saggiamente. Dare tutto a tutti è una calamità per lo spazio. Che pochi
ma saldi tronchi costituiscano la futura foresta. I piccoli arbusti si divorano
a vicenda e producono essenze malignanti. Da tutte le manifestazioni
naturali si possono studiare le modalità di crescita degli organismi
superiori, e il concepimento e l’incarnazione del pensiero sono appunto
organismi superiori. Frammenti di pensiero non hanno certo conseguenze,
ma il pensiero incessante ed esatto può essere una colonna per
l’Insegnamento.
232 — Qual è l’uomo che non ricusa la guida? Quello che ha lasciato alle
spalle ogni pensiero di vita comoda. A chi dare i mezzi per combattere? A
chi non sarà disertore.
233 — Non cercate lontano ciò che è vicino. Che danni irreparabili vennero
all’umanità dalle intense ricerche nel campo della magia! Invece di badare
a migliorare la coscienza, ci si limitò alle parole altrui, pur senza saperne
l’importanza, né il ritmo.
Nulla è più contrario dell’evoluzione che le formule pietrificate della
magia. Il mondo astrale è stato separato dal fisico proprio e soprattutto
dalle arti magiche. L’ossessione, naturalmente, è spesso dovuta a un
incantesimo. La medianità è buona compagna della magia.
Le formule magiche proclamate in pubblico sono frutto di menzogna.
Rimane in esse qualcosa che si dovrebbe trasmettere solo oralmente. Di
certo lo Yogi è l’opposto del mago. Questi si affida a parole congelate.
Quegli inala costantemente il fresco respiro del Cosmo. L’uno, appena
nato, è già vecchio; l’altro resta giovane attraverso tutti i mutamenti. L’uno
cerca di ferire con la parola altrui, lo Yogi colpisce con un pensiero libero.
Il mago si difende con una misera punta, l’altro è protetto dalla corazza del
proprio sguardo. Lo Yoga non ha nulla in comune con la magia.
234 — Come sapete, un piccolo rivo si trasforma in un torrente impetuoso
quando ha raccolto in una sola corrente tutte le rapide e le cascate. Così
per lo Yogi non esiste distinzione fra conoscenza buona e cattiva. Egli ne
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assimila ogni specie e ne fa uso. Abituatevi a trasmutare ogni sorta di
sapere. Quali regioni starebbero dunque sotto noi? Come nutriremmo la
fiducia, se rifiutassimo i materiali necessari?
235 — È giusto che certi dolori siano detti sacri. Lo spirito sale per loro
mezzo, e non c’è altra via. Noi non conosciamo un solo esempio in cui la
coscienza potè espandersi senza dolori fisici. Con quanta attenzione
dunque si deve considerare qualsiasi manifestazione, se a ogni ora che
passa ci si può attendere la trasmissione delle energie più alte.
236 — Quale fede è la migliore? Quale dubbio il peggiore? La fede migliore
è quella che afferma senza parole. Il dubbio peggiore è quello passeggero.
Non è la serpe corrosiva del dubbio quella che più terrifica, poiché con una
sola vittoria la si può distruggere. È il brulicame di piccoli vermi, che è più
difficile da eliminare. La fede più forte non si lascia travolgere dalla parola
né dal pensiero. Meglio bere veleno che stare dolenti nel dubbio. Chi è
benedetto dalla fiducia non ha bisogno di corazza.
237 — Per andare dal Maestro non c’è che un modo: camminare senza
voltarsi indietro. Il pensiero di insuccesso è già una sconfitta. Chi sa dove
andare vola come aquila sull’abisso. Sapete che le circostanze sono
magnetizzabili.
238 — Non è mai accaduto che un’aura, vecchia di incarnazioni precedenti,
non abbia causato fatica; specialmente poi se il karma affianca a compagni
di via poco desiderabili. Ma quando un incontro ha termine si prova
sollievo, come quando si restituisce l’avere altrui. Non meno della metà
degli incontri terreni sono causati dalle incarnazioni passate. Pensate a
figurine di sughero attratte dalla tensione di forze elettriche molto elevate.
Una vasta applicazione di karma crea combinazioni complesse, come un
rapporto doppio e triplice. Ma è meglio dare che ricevere; poiché ogni
saldo chiude il passato, mentre il ricevere torna a legare.
239 — Abituatevi a pensare che nulla di utile va perso. Ponete mente al
gran numero di pericoli che vi circondano. Rendetevi conto che la
conoscenza pesa. Il Buddha esortò il figlio a serbare la gioia, perché essa è
difficilissima in Terra. È meglio sopportare tutto il peso della conoscenza
che restare fuori dalla realtà.
240 — Tutti i pensieri che riguardano la morte vanno esaminati. Se non vi
fosse nessun pensiero di suicidio, se tutto fosse pervaso di lavoro, sarebbe
necessaria una lunga vita in un solo corpo? È più efficace suddividere il
tempo in esperimenti diversi. L’economia di energia è alla base della
creazione. Entrare in una dimora nuova permeata di ozono significa
possibilità di nuove conquiste.
Lo Yogi ha il compito di distruggere il terrore della morte.
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Si può cadere in tale stato di limitatezza che trasferirsi nella città vicina
costituisca già un avvenimento. Dopo di che si avrà paura di cambiare
abitazione, e poi anche il semplice mutar d’abito costerà fatica. La gente
inerte teme soprattutto la morte. Teme persino di pensarci, e concepisce
quel momento di trapasso come una condizione definitiva. Ma anche la
pelle del corpo si rinnova, senza che si chiamino i becchini a sotterrarla.
Perché allora non raffrontiamo il microcosmo e il Macrocosmo, ricordando
i detti sulla indistruttibilità dello spirito che si leggono nella Bhagavad
Gita?
241 — Può uno Yogi provare stanchezza? Certo, e può anche ammalarsi.
Ma saprà che deve radunare nuove riserve di energia. Saprà dove ha speso
energia in gran copia, e con calma prenderà muschio e valeriana.
È una gioia sapere che il nostro organismo ha bisogno di energie fresche.
La fatica del passato è la felicità del futuro. La ripresa di nuove energie
segna sempre un progresso sul passato. Il che vuol dire che la stanchezza è
un’alleata. Sapendolo, l’accorto serpente cambia la pelle, e non assale
durante la muta. Sa che la sua rigenerazione dipende dal riposo. Quindi
l’uomo che conosce la causa della stanchezza si concede il riposo del
saggio, chiamando al lavoro centri completamente diversi.
242 — È arduo ammettere che pochi sono animati dal desiderio di dare
tutto, di dare allo spazio, ai mondi invisibili, di contribuire efficacemente
all’educazione di sconosciuti. Questo isolamento dalla vita abituale
consente percezioni nuove. Esistere nello spazio non è facile. Per il cieco è
un ostacolo, come un muro. Se la via conduce lontano dalla città, il cuore
riesce a sopportare la pressione delle sostanze velenose. Altrimenti sarebbe
inconcepibilmente difficile correlare il mondano e l’eterno.
243 — Tutta la realtà è costruita sulle leggi dello spazio. Anche il primo
inizio di una malattia o della convalescènza è inavvertibile. I primi inizi si
notano solo a costo di una osservazione continuata, poiché ogni atto
legittimo prolifica numerosi effetti che lo accompagnano, le cui leggi
stanno nel reame delle energie più sottili.
244 — “A chi giace nel sepolcro, Io dò la vita”. Ecco l’affermazione più
chiara della reincarnazione e della continuità dell’esistenza.
245 — Perché la Terra è malata? Perché i raggi dei pianeti non riescono a
penetrarne l’aura contaminata. Che ne sarà dell’uomo, se interrompe il
rapporto con la coscienza suprema e affonda nell’ignoranza più crassa? Dal
pianeta Raj al microcosmo, la legge è una sola. Dimentichi dei mondi
grandi, gli uomini si sono allontanati dalla perfezione, e non la capiscono.
Quei mondi sono divenuti per loro il sogno di un folle, e il processo di
migliorare sé stessi un passatempo inutile e pericoloso. Faticando come
schiavi per la paga, sperano solo nella fine del passaggio. Le religioni li
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hanno atterriti con i loro verdetti, e spogliati del loro coraggio. L’uomo
caduto in balia della religione di stato è come un mulo che porta un carico
che non conosce. La religione è forse questione da accettare come
un’ordinanza di polizia? Come fidarsi dei decreti di estranei pagati per
comunicare con il cielo?
La funzione dello Yogi in fatto di religione di stato è di grande importanza.
Impavido, avveduto, infaticabile, egli deve aiutare il genere umano a
ricordare la legge dell’Unità. Il suo pensiero, come una spada affilata,
sfolgora nello spazio. Pronto a mutare le modalità della comunione, pronto
alla conquista, pronto a bollare l’ignoranza, invita l’umanità a cercare le
cause delle reincarnazioni. Questo pensiero servirà a modificare le qualità
del lavoro e della comprensione. Contemplando le possibilità inerenti agli
uomini, chi non vorrà osare, con coraggio? La corona della vittoria non
spetterà forse a chi insegnerà agli uomini il coraggio? Altrimenti le teste
degli uomini, come quelle dei porci, resteranno rivolte ai rifiuti della Terra.
246 — L’umanità odierna ha molte caratteristiche perverse. Gli uomini di
oggi vogliono essere personalmente convinti di ogni cosa. Questa parrebbe
una virtù mirabile, ma ne possono derivare gli effetti più inattesi. Una
volta convinti, poi, gli uomini tornano alle loro occupazioni come prima. Il
fatto più stupendo non lascia la minima traccia sulla loro esistenza
quotidiana. Stupefacenti sono alcuni che, pur ritenendosi scienziati, non
degnano di uno sguardo le manifestazioni più utili. Qualsiasi scoperta
resta per loro, almeno per un secolo, un’ipotesi discutibile.
Donde viene questa pigrizia mentale? È un processo di morte che ha
segnato la fine di tutte le razze umane. È la vecchiaia, è il segno della fine,
è il rifiuto di evolvere. Ecco perché costantemente consiglio di avere
rapporto con pochi, prescindendo dallo stato sociale.
Altrettanto distorti sono i concetti dell’aiuto e della qualità del lavoro. Gli
uomini vogliono solo quell’aiuto che si confa al loro orgoglio, e quelle
effimere creature non badano affatto alla qualità. Che qualcuno almeno si
faccia responsabile. In questo modo si otterrà un pensiero più flessibile.
247 — Le novità in fatto di lingua sono ben viste da Noi. Esse evitano la
convenzionalità dell’espressione e, soprattutto, del significato. Le epoche
che passano accumulano abitudini, con il loro seguito di pensieri
pietrificati. Cataclismi e rivoluzioni introducono concezioni inattese e
parole nuove. Espressioni vecchie cadono in disuso, e con esse i costumi
antiquati. Non la lettera è pericolosa, ma il senso. Se dico, ad esempio: “le
circostanze si dispongono bene”, gli uomini, per la loro tendenza mentale,
ne deducono che sono favorevoli. Ma ciò che si intende per successo
supera il concetto di buono o di cattivo. L’esito di un disegno non dipende
dall’uniformità del colore, ma anzi dal riverberare dei contrasti.
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È altrettanto arduo per gli uomini ammettere che bene e male sono relativi.
L’uno trova affermazione per virtù del suo opposto. Se gli uomini si
accorgessero dell’impetuosa corrente di corpi spaziali, irrefrenabile ed
eternamente nuova, finirebbero per riconoscere il principio impellente
della vita. Ogni istante dell’esistenza ne acquisterebbe mobilità e
indicherebbe i legami col passato e con l’inevitabile futuro. Lo spirito
lanciato verso il futuro non si appesantisce con residui inutili del passato.
Vuole poter esprimere i nuovi concetti che incontra. Abbatte le barricate
delle parole. È più presto perdonabile un tentativo non riuscito che il
rispetto appassito, consuetudinario, per un anziano. Con il moto si amplia
quell’orizzonte di idee cui aderiamo per circostanze di nascita. La
discendenza ereditaria fisica è quasi incompatibile con quella dello spirito.
Quindi la capacità di mutare le forme esterne favorisce le lotte dello
spirito.
I precetti di tutti i Maestri a proposito del valore transitorio degli oggetti
miravano al moto. Con essi non additavano l’ascetismo, ma l’uso saggio
delle cose.
248 — La capacità di penetrare il significato intimo delle parole è data
dalla ricettività del centro interiore, qualunque sia la struttura del
linguaggio. Sottoponete l’idea più semplice a mille persone, che la
discutano, e ne ricaverete un solo commentario adeguato. Bisogna
decidersi a capire veramente la lingua parlata. Lo Yoga aiuta a
comprendere bene il pensiero. La ricettività dello stesso centro, della
laringe, consente di capire lingue diverse.
Nelle scuole si dovrebbero leggere agli allievi brani in lingue straniere,
notando come essi le comprendono. La mano si assuefa docilmente agli
oggetti familiari. La coscienza afferra senza sforzo suoni familiari in
passato. Quante utili osservazioni si possono compiere con facilità! Lo
Yoga insegna costantemente questa gioiosa vigilanza.
249 — Date alle cose il loro valore, ma evitate la sovrabbondanza. Il
pensiero più biasimevole nasce appunto fra cose non necessarie. Come
tentàcoli si allargano i triti pensieri sull’uso e la distribuzione degli
oggetti. Gravi sofferenze emanano dai prodotti di epoche antiche. Il
rinnovo delle forme determina un corso di pensiero inatteso. Dal momento
che dobbiamo usare gli oggetti, non consideriamoli con indifferenza. Le
loro qualità e importanza nella vita quotidiana dell’evoluzione sono degne
di esame. Certo per una casa nuova occorrono cose belle e nuove, ma
trovarle è quasi impossibile. Ciò significa che il pensiero umano deve
volgersi a nuove decisioni. Ma per costruire a nuovo l’ambiente si deve
sapere in che direzione procede la vita. Ma come accingersi a tale riforma
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dell’esistenza se gli uomini pensano di doverla trascorrere come animali,
senza vedere passato né futuro?
Ponete una domanda sul significato della vita, e ne avrete le risposte più
scoraggianti. Mentre lo spazio stesso chiede a gran voce energia e
decisione, le folle umane cambiano foggia ai vecchi mantelli. L’umanità è
stata ridotta nell’attuale stato disastroso dai suoi trattati; eppure quelli
nuovi che si apprestano hanno per base proprio quei testi senza valore.
Abiti nuovi tagliati da stracci vecchi.
È terribile vedere come gli abitanti della Terra si sono occlusa la via. Non
servono le preghiere, ci vuole un duro lavoro. Bisogna insistere. Portate
dai tempi, nuove occasioni incombono. Possibile che i “mercanti” non se ne
accorgano? Lo Yogi compare al momento giusto e addita la felicità in vista.
Egli sa costruire la vita perché conosce i valori e la commensura. La vita
stessa porta a galla la necessità inderogabile di uno Yoga. Come e dove
rivolgerebbero altrimenti gli uomini i loro tentativi?
250 — Se alla data stabilita l’azione è inevitabile, allora tutte le circostanze
sono propizie. Il fuoco illumina la via. Il tuono tiene svegli nell’ora di
guardia. La pioggia battente lava il fango del sentiero. Non sorgono
manifestazioni contrarie. I Nostri Raggi piegano il sentiero e lo coprono
con una cupola di sicurezza. Se vi avvertiamo che il passaggio sotterraneo
è stretto, è solo per informarvi. Vi fermiamo solo quando è opportuno
mutare la rotta, e allora vi diamo una nuova Indicazione. Talvolta è
preferibile aggirare il monte piuttosto che scalarne a gran fatica i picchi
aguzzi. Noi non abbiamo nulla da negare, poiché ciò che esiste è
innegabile; ma bisogna applicarlo. Allora non vi può essere né pena né
sconforto, ma solo grande letizia.
Noi conosciamo tutte le erbe che crescono nel Nostro prato; ne sappiamo
ogni proprietà, e quindi per Noi non esistono erbacce. Ciascuna è nociva in
tempo prematuro; ciascuna benefica nel momento critico.
251 — Di che parliamo Noi? Della devozione e della vigilanza. La
devozione: irrefrenabile, invincibile, creativa, che adorna il sentiero. La
vigilanza, che tutto penetra e comprende, infaticabile, che rafforza
l’aspirazione. Sono molti quelli che le nutrono entrambe? Dove andrà a
finire il de voto, se è cieco? E si può custodire l’occhio di un traditore
guardingo? Affidiamo quindi tutte le erbe al devoto. Mostriamo tutti i fiori
a chi è vigilante.
Il concetto di devozione è molto scaduto. Gli uomini sono presto scontenti.
Il Nostro elenco di fedeli non è lungo. Tenete prezioso ogni indizio di
devozione. Ma la fedeltà si misura solo nei momenti difficili, e la vigilanza
solo nel fitto della nebbia. Il Nostro Scudo non è che fedeltà ben compresa.
Amore, prontezza, sollecitudine: ecco come gli uomini la descrivono. Ma
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questi frammenti sono come un sorriso di simpatia; la vera devozione è
ardente, come un guerriero pronto a battersi. Parlate sovente della
devozione, ed elogiate la vigilanza. Gli uomini hanno bisogno di
affermazioni.
252 — Qualsiasi illusione può essere intensificata fino a divenire una
realtà. Dunque si possono considerare come lucciole. Perché spegnere ciò
che fa luce?
Sterminate la tenebra dell’ipocrisia, ma lasciate vivere ogni singolo petalo
di sincerità.
253 — Abbellire il futuro con tutti i fiori dell’ispirazione è la luce
dell’aurora. L’ornamento del passato è una ghirlanda funebre. Chi afferma
il potere dell’avvenire è Nostro guerriero; la sua stessa forza verrà
ingigantita dal tesòro del futuro. Giacché l’ora dell’impeto è come un
turbine, il voltarsi indietro è parente della putrefazione. Tutto il passato è
stato bruciato per lo Yoga del fuoco.
254 — L’impegno umano corrisponde poco alle proprietà dell’energia
psichica. Certe sue qualità non hanno più tracce di coscienza. È difficilis
simo per l’umanità capire l’infinitudine dell’energia e la sua propensione
per l’azione indipendente. L’umanità reagisce con prontezza all’energia
delle azioni fisiche, ma raramente afferra un’altra cosa, che è ben più
notevole. Ciò che appunto è degno della massima attenzione è che
l’energia psichica può agire a grande distanza e come per conto suo. Come
il proiettile sparato dal cannone produce effetti suoi, così la nostra energia
può causare risultati del tutto separati e durevoli. Certo la sua durata
dipende dalla quantità. La si può inviare di proposito, ma possono
avvenire anche proiezioni subconsce, se avviata in una direzione consueta.
Quando quel proiettile è stato lanciato lontano si può avvertire una
momentanea diminuzione di energia. Ma chi lo sa non se ne turba. Al
contrario, sostiene la trasmissione con la propria coscienza.
Avete udito la leggenda delle nubi che ruotano sospese sui luoghi di
speciale importanza. Essa si basa proprio sulla stessa proiezione di
energia, che può essere tanto potente da creare manifestazioni fisiche,
poiché quando si fonde con gli elementi produce le combinazioni più
insolite. Ma durante l’attività di questa energia isolata è probabile un senso
di fatica, da accettarsi come naturale conseguenza dell’impoverirsi del
tesoro. Quando le circostanze non consentono dilazioni, l’energia separata
agisce. Naturalmente una nuova struttura attrae la coscienza più prossima.
Si spediscono dispacci, come squadre di soccorso, a portare coraggio,
prontezza, ingegno. E spesso chi li riceve, come chi li ha mandati, ignora
l’accaduto. L’invio di energia è possibile perché lo spirito è divisibile. Essa
agisce mediante quella trasmissione, e nello stesso tempo chi l’ha inviata si
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sente come sollevato da una fatica. Quanti messaggi del genere volano
veloci nello spazio! Qualcuno di essi non sarà la base di un nuovo pianeta?
255 — Accendete una torcia e subito una moltitudine di insetti vi brulica
attorno. Proclamate l’energia psichica e immediatamente appaiono
condizioni diverse, piccole e grandi, prossime e remote. L’energia psichica
diviene una vera calamità. Molti sarebbero sorpresi all’apprendere che un
magnete fisico e questo, che è psichico, sono attuati dalla stessa energia.
Questa energia fondamentale della coscienza è disseminata dall’elemento
del fuoco, onnipresente. Talora è indiscernibile, ma molte volte segue un
impulso cosmico o è raccolta da una coscienza evoluta. In tal caso, per
accertare effetti evidenti non occorre un’osservazione profonda. Così si
possono attribuire ad una sola origine i domini più contrastanti. Come far
capire che nel grande numero delle energie universali alcune influiscono
su centri insospettati, unendo così i vari regni della natura? In tal modo
una pietra si avvicina alla coscienza umana.
La scienza moderna evita di spiegare la sostanza di un magnete. Onde di
coscienza, come quelle dell’oceano, inscrivono nello spazio le immagini
della creazione. Le correnti magnetiche nelle sostanze più disparate sono
poco studiate. Ma conoscete bene qual è il pensiero collettivo dell’umanità.
Come per contagio di una causa invisibile, i pensieri simili si diffondono.
Una forza li raduna, li dirige, li intensifica. Quelli che ponevano un
magnete sul sommo del capo allo scopo di approfondire la coscienza,
conoscevano frammenti del Grande Insegnamento. Raccògliendo onde
magnetiche da varie regioni, rinforzavano le loro risorse di energia
psichica. È perfettamente possibile unire diverse correnti e rinnovare la
coscienza. A tal fine è d’uopo soprattutto avere mentalità aperta. Ecco la
prima condizione per lo sviluppo della coscienza.
256 — II Guardiano delle Sette Porte lamentava: “Ho visitato gli uomini
con un fiume incessante di miracoli, ma non li notano. Fabbrico nuove
stelle, ma la loro luce non riesce a mutarne il pensiero. Sprofondo
continenti interi negli abissi marini, ma la coscienza umana resta immota.
Erigo montagne e insegno il Vero, ma gli uomini non voltano neppure il
capo. Mando guerre e pestilenze, ma neanche il terrore li costringe a
pensare. Offro la gioia della conoscenza, e fanno una sola zuppa di quel
sacro festino. Non ho altri segni per trattenere gli uomini dalla
distruzione”. Così gli rispose il Sublime: “Quando il costruttore getta le
basi dell’edificio, lo descrive forse a gran voce a tutti quelli che vi
lavorano? L’ultimo di questi sa le dimensioni che gli sono state dettate, e
solo pochi conoscono lo scopo per cui faticano. Chi scava fra le pietre delle
antiche fondazioni non intende una sola delle nuove. Ma il costruttore non
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si lagna se gli operai non capiscono il piano in tutta la sua grandezza. Deve
solo distribuire il lavoro secondo le capacità di ciascuno”.
Così, a proposito della coscienza umana, sapremo che a chi non può
contenere né sa ascoltare andrà solo il lavoro più umile. Chi ha capito stia
saldo, come centomila saggi. E i segni, come iscrizioni, si sveleranno al suo
sguardo.
257 — Può accadere che vi domandino in quale modo sono utili gli
ostacoli, dal momento che l’energia psichica, come un magnete, attrae tutti
i vantaggi. Quando aumenta la velocità della nave, cresce la resistenza
opposta dall’acqua. Molti ostacoli sono evocati dal nostro stesso impeto. Il
medesimo processo attrae a noi particelle ignorate della volontà contraria.
Se sono molto forti, il nostro assalto si sviluppa con altrettanto vigore. È
infatti soprattutto importante che le correnti che incontriamo siano forti,
poiché allora sprizza la nostra fiamma.
Considerate come benefiche le vampe di fuoco, ma pericolose le esplosioni.
Con le prime intendo che al centro il cristallo della fiamma resta intatto,
mentre nelle seconde anch’esso va a fuoco. Se qualcuno si dice depresso
dalle circostanze, siate certi che procedeva spento, e al primo scontro la
sua coscienza si è confusa. È talvolta difficile distinguere l’istante in cui ciò
avviene, ma poi la confusione avvelena tutte le altre azioni. Ma se il passo
è saldo, le forze contrarie sono benefiche. Ne sprizzano lampi, e il tuono va
a scuotere mondi lontani. Dalla nullità nascono solo nullità. Come augurio
di buon viaggio auspicate dunque di evitare la nullità. Il futuro è costruito
dai lampi di realizzazione, e la loro potenza dipende dalla forza contraria.
Quindi non si cerca il successo navigando nello stagno a bordo di una
tinozza. Se Noi diciamo: “Nuotate”, significa che dovete tentare l’oceano.
Le sue grandi ondate non faranno che esilararvi. La prova delle forze non è
semplicemente la crescita delle forze? Quando attraversate un abisso, fate
l’impossibile. Ma l’avete già fatto altre volte, e sorridete. Vedete, non parlo
di sogni, ma di ciò che è stato provato e di cui esistono testimoni.
Essere audaci significa semplicemente conoscere la strada. Altrimenti, chi
apre una porta chiusa sarebbe già un eroe. Cosa l’attende oltre quella
soglia? L’Agni Yogi ne sorride.
258 — Noi affermiamo la realizzazione “con le mani dell’uomo”. Perché
insistiamo sulla necessità di agire con le mani? Sembrerebbe più semplice
aggiungere alcune energie sottili alle possibilità umane. Ma, ripeto, il
nocciolo della questione sta nella coscienza. Fintanto che le energie sottili
non sono comprese non giovano. L’energia non realizzata coscientemente
può persino essere distruttiva; come un elemento sfrenato, può demolire i
dintorni. In vero la comprensione è già quasi padronanza, ed è già
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commensura. Finché il genere umano non intenderà la sostanza
dell’energia, è essenziale insistere sul principio: “con le mani dell’uomo”.
Noi non diminuiamo le possibilità, anzi provvediamo un’uscita dalle
condizioni attuali. È tempo di accettare l’Incircondabile, la catena di
energie indescrivibili così prossime a noi. Se il sale è sulla tavola, non è
detto che lo si sia già gustato.
259 — Lo Yoga farà luce su molti concetti. Possibile fare a meno del
desiderio, se persino lo spirito s’incarna per desiderio? I desideri sono
faville di moto. Che vuoi dire allora che lo Yogi ne è libero? Vediamo il
senso esatto delle parole: lo Yogi è svincolato non dalle possibilità del
desiderio, ma dal loro peso. Si sente libero perché non ne è schiavo. A
mano a mano che si fa degno del fine scarta con discernimento i desideri in
nome di ciò che è più essenziale. Questa facilità di mutamento libera lo
Yogi. Nulla gli impedisce di procedere.
Sono proprio i desideri inerti, nati morti, che incatenano l’umanità. Nessun
essere, tranne l’uomo, si lega con nodi indistruttibili. Mancanza di cautela,
o karma altrui, portano il contagio dei desideri; e anziché procedere, si
perde qualsiasi flessibilità.
Vedete quelli che se ne stanno al muro del pianto. Cosa li ha fermati?
Quale forza li ha distratti dalla contemplazione e dalla comprensione del
mondo? Un desiderio minuto, quasi impercettibile, li ha gravati, e ha
chiuso i loro occhi. Come si è fatto monotono il loro mondo! Il desiderio,
come un parassita, ne dilapida l’energia. Il desiderio è un \erme e
incatena. È scintilla, ed è un’ala. Chi ne è libero sale in alto, a
comprendere. Chi ne è schiavo piange disperato.
260 — Nella vita molti concetti sono indistruttibili, ma bisogna restituirli al
loro vero significato. Così è della solitudine. In nessun passo è detto che lo
Yogi deve essere fisicamente solo, ma la solitudine di spirito è inevitabile.
Consacrando sé stesso, egli cristallizza la propria individualità. E quanto
più è generoso nel dare, tanto più rimane irraggiungibile.
Bisogna investigare i veri rapporti fra suono e colore. Nello sviluppo
dell’energia psichica uno stadio è detto luminoso, quando l’essere comincia
a emettere luce. Questa risonanza di luce è il grado che apre la possibilità
di realizzare i mondi lontani.
Notate il verde. È la conoscenza dell’essenza. Dallo spazio si raccolgono
anche altre forze, altrettanto inattese. E la manifestazione dei raggi di luce
è come un ponte per il fuoco dello spazio. Chi da è indistruttibile come la
fiamma! Chi ci riempie di luce va impetuoso verso la luce!
261 — Chi è attaccato alla vita non è un eroe. Chi la spreca inutilmente non
è un eroe. L’eroe reca con precauzione il suo calice, pronto a offrirlo per la
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costruzione del mondo. Anche qui, la stessa contrapposizione. Lo Yogi
capirà. Capirà il valore del ritegno e saprà combinarlo con
l’insoddisfazione. L’eroe non è mai pago di quanto ha conseguito. Anela
all’azione, ma è sempre pronto ad astenersene. Pur agendo per lo spirito,
non si astrae dalla Terra. Irreprensibile, senza cedere terreno, non tralascia
mai ciò che ha cominciato, e non inizia nulla per profitto personale.
Cerchiamo di capirlo, se vogliamo discernere tra il nostro tornaconto e la
cura del Bene Generale. Sottile è la linea che separa la soddisfazione di sé
dal lavoro per l’evoluzione del mondo. Solo una grande coscienza sa
distinguere il movente inferiore. Solo una grande coscienza è capace di
tollerare giudizi contrastanti.
La logica ha avvelenato molte parole; gli uomini scelgono a seguito di uno
scambio di parole, non per il loro senso. L’Insegnamento può aprire gli
occhi se è accolto in pienezza di spirito. Lo si può attraversare come si
cammina su un bel pavimento ricco di ornati. Il disegno al buio non
appare; occorre luce per vederlo. Al buio sembra privo d’importanza,
adatto tutt’al più per una danza leggera. I simboli più sacri possono essere
calpestati dall’ignoranza.
Non l’occhio, ma la coscienza esorta alla cautela. Chi vorrebbe ostacolare
l’opera del Maestro? La gioia della rinuncia nel nome del Maestro splende
come un arcobaleno.
«Signore, accetta ciò che possiedo, se Ti serve!”.
262 — Si parla molto degli ostacoli, ma li si usa poco. Quando si capisce
come utilizzarli, la gioia penetra nel lavoro. Ma non appena si profila un
ostacolo gli uomini cominciano invece a pensare alle loro proprie
sensazioni, dimentichi del vantaggio creato apposta per loro. Vorrebbero
ogni cosa al solito modo, con i vecchi sistemi. Ma Noi preferiamo le azioni
inattese e gli effetti inconsueti. Gli uomini sono paghi se qualcosa avviene
a loro come ai loro simili più ordinari, ma Noi vogliamo per loro un
successo maggiore. Insegnate a valutare il vero danno in base all’utilità
dell’evento. Ci è difficile trasmettere correnti di successo insolito, se
cercate di scansare le vie inconsuete. Tutti conosciamo uomini che vivono
nel lusso. Se solo sapessero di cosa si privano, in tal modo! Si preferisce
perseverare nelle solite abitudini, dimenticando che le usanze del corpo
sono incastonate in quelle dello spirito, che si indebolisce e paventa gli atti
coraggiosi. Così gli uomini divengono esseri ordinari, tutti con le stesse
gioie e gli stessi dolori stereotipi. Impariamo a gioire per gli ostacoli,
sapendo che, se bene accolti, mutano presto nel successo, che sarà come
una rete colma di pesci. Pertanto guardiamoci attorno per capire da quali
pericoli siamo protetti solo in virtù della devozione al Maestro. Ma accade
molte volte che ci fidiamo di Lui solo nelle cose grandi, ed esitiamo nelle
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modeste. Spesso vediamo gli ostacoli grossi e trascuriamo la moltitudine di
quelli minuti che sciamano all’orizzonte. Ma uno scorpione piccolo, non
visto, punge come uno grosso. Un occhio d’aquila è necessario non per
vedere le montagne, ma i granelli di sabbia.
263 — È una gioia che già abbiate compreso l’importanza della battaglia.
Legioni intere vengono inghiottite nella mischia senza che distinguano la
salvezza dal pericolo. Prima del tramonto sciamano le zanzare, ma a quale
scopo? Non si sa nemmeno distinguere la gioia dalla paura.
La battaglia mondiale coinvolge tutti gli esseri, ma pochi intendono il
senso di ciò che accade. “Aspettiamo domani”, pensano gli uomini. Ma il
loro domani viene solo dopo il mezzogiorno.
264 — Questo episodio viene attribuito al Benedetto:
Una volta Egli rese visita al Governatore di Rajagriha. Questi Gli fece
notare l’immacolata pulizia della sala di ricevimento. Ma il Benedetto gli
disse: “Mostrami piuttosto la camera dove dormi, il bagno e il focolare.
Quest’aula è contaminata da molti che sono indegni, ma sono i luoghi dove
si crea la coscienza che devono essere senza macchia”.
E continuò: “Distingui fra quelli che capiscono e quelli che assentono. Chi
intende l’Insegnamento non tarda ad applicarlo alla vita. Chi assente,
annuisce e lo presenta come una grande saggezza, ma non lo pratica. Molti
hanno assentito, ma sono senza frutti e senza ombra, come un bosco secco.
Li attende solo la dissoluzione. Quelli che capiscono sono pochi, ma
assorbono come una spugna la conoscenza e sono pronti a usarne il liquido
prezioso per lavare gli orrori del mondo. Chi ha compreso non può che
applicare l’Insegnamento, poiché commensurando sé stesso al fine lo
accetta come una soluzione della vita. Non perdere tempo con quelli che
assentono. Dimostrino prima di rispondere all’appello”. Così è attribuito al
Benedetto l’atteggiamento più adeguato verso i nuovi venuti. Non serve
tornare a calare il secchio in un pozzo vuoto. Il seminatore non spande il
seme sulla nuda roccia. Chi assente è pronto ad accettare i benefici, ma il
primo ostacolo lo atterrisce. Dunque mettetelo alla prova con degli
ostacoli.
265 — II tocco delle energie sottili è come di un tessuto delicatissimo. Ma
indossa le stoffe più fini solo chi ne apprezza il valore. Distinguete in tal
modo lo spirito preparato e ardente. Chi non accoglie il dono dello spirito
appassisce. Con l’ignoranza, sempiterna, i servi delle tenebre distruggono
sé stessi.
266 — Nella solitudine dello spirito maturano le forme future.
Lo Spirito delle Tenebre, meditando come incatenare ancora meglio gli
uomini alla Terra, pensò: “Che conservino abitudini e costumi. Nulla li
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inchioda meglio delle forme divenute consuete. Però questo metodo vale
solo per le masse. La solitudine è molto più pericolosa. Allora la coscienza
si illumina e si creano forme nuove. Limitiamo dunque le ore di solitudine.
Che gli uomini non restino mai soli. Darò loro un riflesso, che si abituino
alla loro propria immagine”. I Suoi servi portarono all’uomo uno specchio!
267 — Chiunque si approssima a Noi può visualizzare il passaggio in
un’altra condizione. È come un uomo che ha imparato a viaggiare.
L’inesperto invece teme persino di salire sulla passerella che porta alla
nave.
268 — La vita scorre precipite come una cascata. Ma non molti se ne
accorgono. Chi desidera solo la quiete vive come in una tomba. Cos’è la
quiete? Questo concetto è un’invenzione degli oscuri. Quanta premura
mostrano gli uomini quando ne parlano! La concepiscono come riposo. E
quest’ultimo è sempre connesso ai piaceri terreni. Ma la gioia dell’ozio non
fa per Noi. Quando mai la natura è inattiva? Come parte di essa, siamo
soggetti alla stessa legge.
Non è sempre necessario correre. Ma neppure si può stare per sempre
davanti a una porta sprangata. L’analogia con la vita di una qualsiasi
pianta fornisce un esempio di attività incessante.
269 — Giustamente avete osservato che Noi non torniamo su argomenti già
discussi. Ma chi segue i Nostri discorsi si accorge che salgono a spirale.
Non potrebbe essere altrimenti. Se accogliessimo anche una volta sola un
commento inferiore, la spirale ne sarebbe guastata. Lo stesso sarebbe se
nell’esporre saltassimo troppo avanti. Anche da questo sortirebbe un
danno. Ma non si possono recidere deliberatamente tutte le linee della vita.
Ciò avviene in qualsiasi manifestazione. Il problema è solo questo: può la
coscienza salire senza sosta? Certamente si, se ci accordiamo a intendere la
quiete come purificazione del pensiero. Così si scansa il nemico principale.
270 — Ciascuno ha il suo nemico, la cui levatura determina la sua stessa,
così come l’ombra dipende dalle misure dell’oggetto. Non è il caso di
preoccuparsene molto, ma neppure di sottovalutarlo. Non c’è uomo senza
ombra.
Akbar, detto il Grande, considerava con solerzia i nemici. Il suo consigliere
favorito ne teneva l’elenco. Akbar sovente domandava: “C’è qualche nome
di valore sulla lista? Quando ne leggerò uno, manderò i miei saluti a
quell’amico travestito”.
E diceva ancora: “Sono felice di aver applicato alla vita il sacro
Insegnamento; di aver dato con pienezza; e di esser stato messo in luce
dall’ombra di grandi nemici”. Così parlava Akbar, che ne sapeva il valore.
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Mai un Insegnamento è stato migliorato dai suoi seguaci. Se il nemico è
un’ombra, la calunnia è il suono della tromba.
271 — La coscienza assimila meglio l’idea del moto se trasmessa da forme
riconosciute; cioè da combinazioni di simboli. Valutiamo il simbolo della
coscienza. Certo un battello è assai migliore, come simbolo, che una
moderna nave a vapore, poiché la sua precarietà corrisponde ai pericoli
‘degli elementi. Anche in seme lo spirito è soggetto agli effetti degli
elementi. È bene quindi essere amici del fuoco, che tutto unisce.
272 — II Maestro non sminuisce mai. Quando il fatto è accaduto, lo si può
esaminare.
273 — La realizzazione dei vari rapporti fra Maestro e allievo ha un senso
stabilito. È vero, le fasi d’approccio all’Insegnamento differiscono, tanta
attrazione è nelle prime, tanta responsabilità nelle seguenti.
Nel mondo astrale si nota che chi ha media capacità di comprensione non
si da la pena di salire in vetta. La sua quota di comprensione lo assolve
dalla sofferenza senza imporgli il dovere dell’autosacrificio. Lo stesso
avviene allo spirito che cresce. Le prime chiamate suonano piacevoli e
benevole, e quello stato di tutela minorile non implica responsabilità. Ma
la coscienza migliora e lo spirito si qualifica per una missione speciale.
Ciascuna di queste contrasta con la vecchia logica del mondo, e quindi
incontra difficoltà e pericoli.
In verità pochi sanno gioire quando si tratta di superare un ostacolo. E
molti sono persino propensi a rimpiangere quella coscienza di medio
livello, scomparsa per sempre. I comandi si fanno brevi e il lavoro si basa
sull’azione indipendente. Gli amici diminuiscono e le ostruzioni si
ammassano come montagne invalicabili, mentre le vittorie sembrano di
nessun rilievo. Gli effetti delle energie più sottili non sono discernibili.
Quei dolori intermittenti, detti sacri, sono una tortura. La divisibilità e la
trasmissione dello spirito restano inesplicabili. Ma supremo si leva il
compimento dei desideri per il Bene Generale. La cooperazione spirituale
cresce, e lo spazio non la limita. Mediante l’emulazione dei mondi lontani
il rapporto con l’ambiente muta e il lavoro nello spazio cessa di essere un
concetto vuoto di senso. Le missioni assegnate sono causa di gioia, sono il
proprio inalienabile lavoro. Non potrebbe essere altrimenti. Certo questa
gioia non si esprime con salti e capriole. La giusta valutazione delle
circostanze fa severo il volto, ma la vita si trasforma, e dalle alture si
vedono le spire del Drago terrestre. L’assenza di paura, già inculcata nel
primo appello, avvicina nuove onde di luce.
274 — Lo storico della corte di Akbar disse un giorno all’imperatore:
“Vedo un dilemma insolubile nella vita degli uomini potenti. Alcuni non si
lasciarono avvicinare, e vissero avulsi e lontani dal loro popolo. Furono
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deposti perché inetti. Altri si mescolarono alla vita ordinaria. Il popolo vi
si abituò presto, e fini col deporli perché troppo comuni”.
Akbar sorrise: “Ciò significa che chi governa deve restare non visto, pur
penetrando e dirigendo ogni azione”.
Così parlò quel saggio imperatore, predicendo il futuro. Invisibilmente
visibili!
275 — II Vedanta afferma giustamente che lo spirito permane inviolato. Il
suo seme igneo serba la propria consistenza primordiale perché l’essenza
degli elementi è immutabile. Ma con il progredire della coscienza varia la
sua emanazione. Così si capisce che il seme dello spirito è un frammento
del fuoco elementare. E l’energia che gli si accumula intorno è la coscienza.
Ciò significa che la filosofia del Vedanta concerneva il seme, mentre il
Buddhismo predicava il perfezionamento degli involucri. Tanto
strettamente sono fra loro correlati l’immutabile e il mutevole.
È perfettamente comprensibile che il Buddha, che diresse l’umanità verso
l’evoluzione, mostrasse la natura della mutazione, mentre il ‘Vedanta
espose i fondamenti. Qualsiasi ingrediente aggiunto a una fiamma né
cambia la forma e il colore, ma la natura primaria del fuoco resta
inalterata. Non vedo contraddizioni insanabili fra Buddismo e Vedanta.
276 — È vero, in India si sa che le energie sottili entreranno nella vita.
Occorre prepararsi a comprendere scientificamente le manifestazioni. La
tenebra degrada gravissimamente la qualità delle energie, ma la coscienza
aperta ne può ricevere una parte. Le nubi ostruiscono i raggi del sole, in
una porzione di luce e di calore raggiunge la Terra. Nessun Insegnamento
ne contraddice un altro. Il modo consueto di sperimentare non è adatto.
277 — È esatto dire che le forze invisibili sono più potenti delle visibili. È
giusto ritenere che l’intima vicinanza del Maestro sia irrevocabile. È
certamente reale la sensazione che le correnti spaziali influiscono su tutta
la vita. Possibile che non si sia notato raddensarsi delle correnti a partire
dall’anno del Drago terrestre? La coda del Drago è come un magnete, ma le
sue speranze sono vane. Non si può ricevere energia salutare strisciando a
terra. Il segno del Drago è inviato proprio verso quest’anno. Attenti alle
mani dei terrestri. Per dieci anni sono probabili tradimenti insidiosi.
La nuova era comincia fra tuoni e lampi. Cosa evoca la tempesta? Un
insolito torpore. Quanto, noiosi si trascinano questi dieci anni, quando
l’avvento delle nuove energie è già disposto!
278 — Molte volte il Maestro si trova in un difficilissimo rapporto con
l’allievo. Questi promette spontaneamente di osservare tutti i Precetti, ma
non appena ne riceve uno trova valide ragioni per modificarlo. Lo stesso
accade quando al Maestro si rimprovera l’inattività. Figuratevi la
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condizione di un arciere pronto a scoccare, se qualcuno grida alle sue
spalle: “Ma perché non tira?”. I bambini, pur senza intendere la ragione,
obbediscono alla mano che li guida. Ma gli adulti cercano di aggiungere
alla ricetta qualcosa che si adatti al loro umore. Sono come quelli che, se la
casa va a fuoco, trascurano manoscritti insostituibili ma salvano le loro
masserizie. Donde viene tanta mancanza di rispetto per il Comando?
Anche questa è frutto della sfiducia. È incomprensibile come i doni del
Maestro siano subito accolti, e trascurati i Precetti migliori. Quante
premeditate trasmissioni sono state ricusate, quante azioni efficaci
frantumate per leggerezza! Una mano da segno di rispetto, mentre l’altra
getta le perle nell’abisso, immemore del fatto che permeare Io spazio con
emissioni personali vuoi dire infettarlo, e che la Guida eletta, con la Sua
esperienza, non umilia l’allievo. Pertanto, quant’è preziosa la
cooperazione, salda nella fiducia!
Quando sarete maestri a vostra volta, insistete per l’immediata esecuzione
dei comandi. Non impartitene troppi: diverrebbero luoghi comuni. Ma se il
lavoro lo richiede, date un ordine conciso. Si sappia che il comando è
irrevocabile. Si deve obbedire più semplicemente, combinando l’attivita
indipendente e la cooperazione. Un ordine distorto è come un treno
deragliato. Meglio non accettare i doni, che rompere Tonda.
279 — Conoscete la leggenda secondo cui il trono di Indra si riscaldava
sempre più. Origina da una manifestazione psicofisica. Una tensione
speciale dell’atmosfera psichica produce riflessi puramente fisici. L’energia
ignea è stimolata a vivida reazione, ed è necessario ristabilire l’equilibrio.
280 — Mentre i nemici sferravano i loro assalti, fu domandato ad Akbar
perché gli attacchi fossero così ripetuti. Rispose: “È bene che i nemici
abbiano qualcosa da fare”.
281 — Che s’intende dicendo: “È un folle di Dio?”. Perché gli antichi
profeti erano chiamati pazzi? Precisamente perché il fuoco della
conoscenza diretta li isolava da tutto il resto, qualità preziosa che li
riparava dalle tendenze di pensiero banali e consuete.
282 — Gli uomini possono premunirsi contro la violenza degli elementi.
Ma durante l’avvento delle nuove energie sarà indispensabile affinare
metodi per controllarle. Fino a poco tempo fa gli uomini si riparavano
dalla folgore sotto un albero o fuggivano atterriti. Oggi hanno sistemi più
pratici di salvezza. Certo lo stesso accadrà con le energie sottili. Ma
prevedendolo a tempo potrebbero evitare molte perdite.
Come richiamare l’attenzione sulle nuove energie?
La conoscenzadiretta renderà più acuta la vista. Fra non molto gli uomini
verranno suddivisi in base alla loro quota di conoscenzadiretta. Bisogna
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discernere quanto più distintamente possibile quelli che hanno coscienza
aperta. Non l’educazione, né l’esperienza, né l’ingegno, ma il fuoco della
conoscenzadiretta apre la via di Shambhala. È proprio quel fuoco che
rivela la qualità caratteristica dei nuovi segni nel bel mezzo della vita
quotidiana. È prevedibile che sorgeranno istituti a vegliare con solerzia
sull’esistenza di quei collaboratori sensibili. Tali coscienze sono come le
pietre miliari di una strada diritta. Le osservazioni scientifiche saranno
dirette dal fuoco della conoscenzadiretta.
Non l’asceta, né il fanatico, né il superstizioso, ma chi conosce lo Yoga del
Fuoco è colui che non abbandona il timone della vita. Invero il suo
sacrificio sarà grande. Marcerà sempre sull’orlo delle esplosioni, anche se
avrebbe potuto proseguire con calma la sua vita. Ma la quiete non è del
Fuoco, che distrugge di continuo per creare. Quelle prove ardenti
collaudano le sensazioni come in un crogiolo.
Attualmente non si è ancora ben compreso perché Noi prendiamo tali
precauzioni all’incontro con le nuove possibilità. Ma presto gli uomini
vorranno applicare le rivelazioni senza precedenti che non trovano
spiegazione nella vita. Allora qualcuno ricorderà i Segni dell’Agni Yoga.
283 — Se vi chiameranno sognatori, dite: “Noi conosciamo solo l’azione”.
Se vi domanderanno come confermate l’Insegnamento, rispondete: “Solo
applicandolo alla vita”. Quando vi sfideranno a difendere i Precetti, dite:
“Non si risponde all’ignoranza”. Se qualcuno diffama il Maestro,
ammonite: “Stanotte stessa dovrai riflettere sul tuo errore irreparabile”.
284 — È il significato che vale, non la forma. L’azione indipendente è
importantissima. Così pure la concisione è segno di progresso. Quando si
vive sull’orlo di due mondi si conosce la convessità delle immagini.
Quando il messaggero trasmette, sa più di quanto comunica.
285 — In verità, per cercare la via si impiega molto tempo. Ma chi la
conosce può poi dedicare le sue forze alla conquista. Ogni Suo passo è una
gioia per Noi. Siamo pronti a sostenerlo, che non cada. Non si può fare a
meno di vivere in mezzo a correnti difficili; anche la nave è ostacolata nel
suo moto dagli elementi.
286 — Nella vita hanno successo quelli che percepiscono con acuta
discriminazione la natura essenziale delle cose materiali e quelli che si
adeguano a una speciale distorsione delle cose. Differiscono solo nei
risultati. Chi ha inteso la natura degli oggetti se ne distacca; l’altro invece
ne diviene lo schiavo. Se qualcuno non ha successo è perché è rimasto nel
mezzo della bilancia, anziché salire sull’uno o l’altro dei piatti.
Qual è il criterio per saggiare la comprensione o la distruzione delle cose?
Le condizioni della vita, se sono cambiate o no. Se nulla è mutato, non c’è
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stata azione di pensiero. Chi è lento a capire non può riuscire. La
maggioranza degli uomini si trascina debole e inerte. La vita è per loro una
catena, anziché una conquista. La garanzia del successo sta nell’azione.
287 — II Mahayana è connesso all’Hinayana strettamente, quanto il
Buddismo al Vedanta. Il Mahayana sa e rivela la natura del mondo degli
elementi. L’Hinayana insiste sulle cause e gli effetti e insegna a evitare il
ricorrere delle cause. L’Insegnamento trae scintille dal caos degli elementi.
Chi vuole può studiare queste immagini, ma è altrettanto corretto
concentrarsi su causa ed effetto. Se chiamiamo il Buddha la Causa,
Maitreya allora è l’Effetto.
288 — È ovvio che un miraggio non mostra una realtà, eppure è una realtà
in sé stesso. È giusto dunque riconoscere la realtà di Maya, pur sapendone
tutta l’insidiosa stortura.
Voi che conoscete la via, trovate il fuoco della vittoria!
289 — II Benedetto disse di tre maestri, il primo dei quali, avuti i doni
divini dimenticò il lavoro terreno. Il secondo, ricevutili, smarrì il filo della
comprensione della vita. Il terzo, quando li ebbe, non si diparti dalla Terra,
e seppe annodare il filo della comprensione. La sua efficacia Supera di
molto quella degli altri.
Il segno della vita è la croce.
290 — Gli eroi antichi somigliano ai moderni? Ebbero bisogno di riserve
illimitate di entusiasmo? Le loro gesta furono brevi, e bastava una sola
esplosione del fuoco per alimentare la loro energia. Oggi la durata delle
imprese, con il totale esaurirsi delle forze nell’atmosfera terrestre, esige
un’immensa quantità di energia. Il colpo più violento, l’appello più severo
brillano in una singola esplosione; ma la continuità e la ripetizione
vogliono tutto un succedersi di correnti.
Il pregio dell’eroe di oggi è accresciuto dal fatto che non può attendersi
aiuto da nessuna parte. Quando dice: “Non posso lasciare il campo di
battaglia”, assorbe nuova energia. Noi siamo pronti a rinvigorirlo con una
corrente di forza se esiste in lui ferma decisione di non uscire dalla lotta.
Ma sappiamo quanto sia difficile portare luce nelle tenebre, poiché la luce
è vista dagli altri e non da colui che la reca. Inoltre, quelli che dormono
non la sopportano. Notate in genere quelli cui non è indispensabile
l’oscurità per dormire. Il fuoco del loro spiritò dissolve il buio. Noi
riconosciamo i combattenti dalle loro abitudini. Ma quando il loro sguardo
vaga smarrito nelle tenebre, e rabbrividiscono al crepuscolo, diciamo: “Lo
spazio è pronto ad ascoltarvi”.
Il seminatore non conta i semi che getta, poiché non ha da mietere. Ma chi
lavora con più gioia? Il seminatore, non colui che deve curvarsi a
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raccogliere. Egli lancia i semi con un largo gesto della destra. Il vento ne
porta via molti; ma il seminatore canta, perché il campo, per lui, non è
vuoto. Se ne andrà lasciandolo coperto di germogli. Non gli importa chi
altri verrà a cogliere la messe, o a custodire i nuovi grani. La semina è
compito che spetta ai più fidati. Il campo è grande, ma la mano esperta non
si stanca. Ci viene detto: “Create eroi”.
291 — È ben giusto dire che se si potesse calcolare quanto tempo l’umanità
passa nella collera, si resterebbe sgomenti.
Certo la fama, quale concepita dall’uomo, è cosa ridicola. Noi la
permettiamo tutt’al più come, una calzatura, per rendere più comodo il
cammino.
292 — Dare dimostrazione di poteri esteriori è cosa di infima natura. Voi
sapete che si può levitare; ma se tutto il genere umano si levasse senza
scopo nell’aria, che follia ne seguirebbe! Sapete che gli oggetti aumentano e
diminuiscono di peso, ma nello stato presente dell’umanità non si può
applicare questa proprietà. Per prima cosa si deve attendere a realizzare lo
spirito. La soluzione di molte manifestazioni può essere cercata nel potere
della volontà.
293 — È assai nocivo l’incrociarsi delle correnti. Anche quando prendiamo
parte alla vita preferiamo che le frecce piovano da una sola piuttosto che
da molte direzioni. Si capisce facilmente il senso di depressione cagionato
dalle frecce che sibilano sul capo scagliate da non si sa dove. Quando non
si riesce a impedire la permeazione dello spazio con un nome, è
particolarmente importante proteggere la salute. La pressione del sangue
cresce, e la tensione dei centri è causa di depressione. Un solo nemico, per
quanto grande, è meglio di quei piccoli colpi impercettibili. Il Maestro
deve osservare quei periodi, tanto più se i fuochi già divampano. Sono
esplosioni di vita inevitabili. Ogni attività positiva cosciente evoca un
vortice di pensiero. Ma se lo sviluppo spirituale è già notevole, i
contraccolpi delle onde scatenate sono opprimenti. Naturalmente chi non
ha i centri sviluppati non sente quella pioggia di frecce, ma ciò non vuoi
dire che egli sia da invidiare. Noi diciamo della gioia continua; ma la gioia
è una saggezza speciale.
294 — Agli uomini piace il mistero. Lo studio dello spirito li conduce
sovente dinnanzi a molte porte chiuse. Perché scansano tutto ciò che è
ignoto? Perché già nelle scuole li esortano : “Fate come tutti”.
Gettate lo spirito nell’ignoto ! Questo gesto coraggioso vi darà nuove
forme di pensiero.
295 — L’Insegnamento presuppone non solo una coscienza aperta, ma
anche la decisione di affermarsi applicandolo per gradi. Non si può
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pensare che una mente distratta dal convenzionale possa accettarlo. Gli
estranei non danno al Libro il valore che merita. Ma di loro non c’è
bisogno, anche se ne fossero curiosi.
Domanderanno: “Come sistemare tutti questi semi sparsi?”. Non
ammetteranno neppure che oltre al loro metodo ne esista un altro.. Il piano
del lavoro è in un solo modo, ma il pensiero dipende anche dalle
condizioni esterne della vita. Paragonate le tendenze di pensiero in una
città e in un villaggio, in viaggio e in volo. Vedrete che basi e metodi sono
del tutto diversi.
Può capire e applicare l’Agni Yoga solo chi sia in contatto con gli
Insegnamenti della vita e senta la necessità di ornare e realizzare di bel
nuovo la propria esistenza. Le nubi del dubbio non opprimono chi cerca un
qualsiasi sbocco pur di uscire dal labirinto! L’imperio della necessità
infonde risorse, e non offusca la valutazione di un sistema incompreso.
Quando l’attenzione è attratta dai dolori inesplicabili, anche una coscienza
incatenata ricorda l’Agni Yoga.
Soprattutto, non sforzatevi di vedere di persona quelli che hanno accettato
l’Insegnamento. Le vie della necessità sono impreviste. E non rendetelo
troppo accessibile: non fareste che svalutarlo. Si può tollerare l’ignoranza,
ma non il dispregio. Un poco di ricerca non fa male.
296 — II desiderio di conoscenza nasce dal sapere dimenticato del passato;
così come l’immaginazione è conseguenza di previe esperienze.
297 — Quale ora insegnerà agli uomini a discriminare fra grande e piccolo?
L’ora della contentezza trasforma e storce la realtà. L’ora della collera
flette la lama della vita. L’ora della pena umilia. L’ora del lavoro
quotidiano ottenebra. Per una coscienza non ancora liberata, è difficile
vedere al buio. Come attendersi che un giorno gli uomini capiscano il
potere dell’energia psichica? Si trastullano come pazzi, sull’orlo
déll’esplosione, e nella loro follia considerano il pianeta come il corpo più
solido.
Gli uomini cercano di dimenticare gli esempi penosi, dovete capirlo. Dalle
antiche scritture si depennano meticolosamente le distruzioni di interi
continenti. Con eguale premura si nascondono gli indizi di eventi che
fisseranno il destino del mondo. “Non torturiamoci”, dicono i custodi del
genere umano. Sono lesti a nascondere a sé stessi il loro fallimento e la
sconfitta. I governanti dicono: “Tutto è calmo nel nostro regno”. La quiete
statica assicura loro altissimi troni. Ammirano di norma il tramonto, ma
dormono quando sorge il sole. Ma il Governo Invisibile dichiara:
«È assurdo nascondere ciò che esiste”. Gli esempi del passato insegnano la
prudenza. Cercate quell’energia che cambierà la vostra esistenza, se
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evocata di proposito. Non vorreste essere armati in tempo? L’ultima ora
può insegnare all’umanità. Noi non siamo profeti selvatici, coperti di pelli.
Avvertiamo, come un qualsiasi medico: “È il momento di vaccinare”. Ma ci
sono stolti pieni di boria che fan festa durante la peste. I cimiteri non
perdono i loro fedeli. Noi parliamo per quelli che meritano di vivere.
298 — Cominciando un lavoro, rallegratevi del suo inizio. Di solito si
vogliono vedere i frutti e i fiori. Ma quelli che veramente sanno scrutare
gioiscono ai primi germogli, che sono l’incedere della vita.
299 — Se qualcuno afferma: “Ho diecimila allievi”, domandategli:
“Possibile che tutti siano degni di essere ascoltati?”. La quantità preclude il
successo. Molti armati non furono mai garanzia di vittoria.
300 — Affermo che l’Agni Yoga è come una luce sul sentiero. Non importa
in che modo i pellegrini facciano uso di questa benedizione. La via è loro
indicata. Chi sa scorgere i segni del fuoco verrà. Così invero voglio dare
forza a chi ha compresa l’importanza dell’Insegnamento dell’Agni Yoga.
Non state ad attendere che la corrente sospinga le moltitudini a cercare la
salvezza. Questo sarà il riconoscimento del flagello del terrore. Non è
questo che importa, è necessario invece conoscere quali sono guidati da
una libera coscienza. Può intraprendere una battaglia chi ne sappia il
motivo. Non vogliamo schiavi trascinati a viva forza. Stimo meglio
difendere la sincera volontà di lottare piuttosto che andare cercando i cocci
di un’anfora rotta.
301 — Se nella sfera d’attività compare un bimbo, attrattovi da qualche
ragione particolare, sorridetegli e sviluppate in lui la coscienza che quelle
attività sono la sua dimora. Talvolta i bimbi nascono a questa vita per una
vocazione speciale. Date loro ciò che è preparato dal loro passato. Quando
le radici sono forti, il succo del frutto è abbondante.
302 — L’Agni Yoga vuole certe precauzioni. Oltre un certo punto può
accadere di sentire dolori alla schiena. È bene allora evitare di chinarsi,
poiché la colonna dell’energia sale come il mercurio nel termometro. Ecco
perché si consiglia di tenere dritta la spina dorsale. Del pari si sconsigliano
quei lavori che richiedono di piegarsi da un lato, come fa il taglialegna. La
fiamma è verticale nella sua struttura. Ogni fuoco si comporta nello stesso
modo. Queste piccole precauzioni non estraniano dalla vita. È possibile
introdurvi un modo d’agire del tutto inosservabile e senza pericolo.
303 — La mano del nemico è sempre pronta a distruggere le opere
influenzate da Noi. Le sue orecchie sono tese in ascolto di diffamazioni a
lui utili. Non basta dire “Rallegriamoci dei nemici”. Bisogna anche
impararne i costumi. Il nemico è come l’incognita di un problema, e come
tale è direttamente proporzionale alle quantità note. È dunque sempre
possibile trovare una soluzione per i nemici una volta che siano stati
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individuati. Studiate con esattezza le circostanze delle vostre azioni.
Imparate a ricordare quelle che accompagnano la conoscenzadiretta.
Torneremo su questo argomento.
Diciamo nemico tutto ciò che è incognito. Deve essere risolto, vinto e reso
familiare cioè cognito. Durante il processo di tale rivelazione è bene
soprattutto controllare sé stessi. Quando è prossimo alla selvaggina, il
cacciatore studia con cura ogni sua mossa.
Vi parleranno a più riprese dei paurosi misteri occulti, ma voi avvicinateli
con semplicità, fidando in voi stessi. Noi riteniamo che prima condizione
per poter combattere sia conoscere il proprio stato. Ci si abitua
all’incognito avvicinandolo. Non serve parlarne prima non ha neppure
confini ben delimitati.
Se vogliamo indagare tutto, dobbiamo accordarci sui metodi. Sapremo in
quale direzione agire senza lasciarci ostacolare dalla definizione del
nemico. Uniamo dunque la previsione all’azione pratica. Ogni parte
dell’incognita che viene scoperta è Una vittoria senza stupore, senza
brividi e anche senza eccessivo entusiasmo. Poiché ogni ora, anche la meno
attiva, può accostarci all’ignoto. Il Grande Ignoto può anche essere
considerato amico, ma al ricercatore giova meglio ritenerlo nemico. Tutti i
suoi caratteri corrispondono a quest’ultimo. Prima di tutto si invita a
superare la paura. Ma ciò non avrebbe senso, se l’ignoto fosse amico.
Anche la vittoria presume un nemico.
Se vi auguro di vincere, è perché prevedo una battaglia. Il Grande Ignoto,
come il nemico, lusinga alla vittoria.
304 — L’Insegnamento di Saggezza non è un testo dalle pagine numerate. È
il decreto della vita applicato a ogni necessità. Come il lampo sprizza
dovunque l’elettricità sia accumulata in misura sufficiente, così il comando
scocca dove la possibilità è satura.
Pur affermando la comunità, l’Insegnamento di vita deve soddisfare
ciascuno. Esso risolve i problemi del vivere quotidiano. Talvolta sembra
ripiegare su schemi antecedenti. Ma, se li raffrontate, vedrete che
riguardano manifestazioni di vita del tutto diverse. I segni esteriori non
importano nulla. Gli uomini impallidiscono, o arrossiscono, per ragioni
diverse.
Prevediamo a grandi linee le condizioni principali della vita e lasciamo i
dettagli al flusso del karma. Sovente si può mutare la corrente principale
pur se i particolari portano il segno di un karma predestinato. Questi
dettagli non hanno importanza decisiva, anche se gli uomini di solito
notano proprio essi, e giudicano in base ad essi. Del pari, non c’è da
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attendersi applicazione e flusso uniformi dalle missioni e dagli
esperimenti. L’evidenza, ancora una volta, non conta nulla.
lì comando prevede ogni possibilità, anche se ariabilissime nelle loro
manifestazioni. Il pericolo sta altrove. Spesso un uomo, alle prese con una
possibilità, finisce per trascurarla : porta quel fiore festivo nella vita
quotidiana, come fosse qualcosa di comune. Certo i fiori piacciono sempre,
ma è meglio trasformare la vita in una festa dello spirito che sciuparli con
la polvere di ogni giorno.
Torniamo alla vita come a un calice colmo di un rimedio prodigioso. Bere il
veleno del mondo per rinascere con pieni poteri! Ecco un simbolo
tramandato da antiche leggende. Lo troviamo in Egitto, in Grecia; lo stesso
Shiva lo rammenta; tutta una catena di Redentori porta il calice del veleno,
e lo trasforma nell’Amrita. Quando vi diciamo: “Siate insoliti, e non
privatevi del calice della vittoria”, vi esortiamo a non ottenebrare la vita e
a non spandere il contenuto del calice. Vi assicuro che molto vi vien dato.
Ogni particola appresa e applicata vi infonde nuova vita. Vedete dunque la
pioggia delle possibilità e rallegratevi per l’arcobaleno.
305 — Appare una scala, dai gradini ornati. Ma perché il primo è coperto
di decorazioni e quelli superiori sono più semplici, finché l’ultimo è
disadorno? Il disegno è tanto fitto che riveste tutta la superficie. Forse su
quell’ultimo scalino non occorrono disegni. In verità non vedo alcun
ornamento, in cima. Dunque pensate con semplicità.
306 — II Respiro della Madre del Mondo, i Giganti che sostengono il Peso,
i Redentori che accettano il calice ecco tre immagini simili di una sola
legge. L’accumularsi dell’energia spaziale provoca esplosioni in varie parti
del mondo. Gli organismi sintonizzati con il Respiro della Grande Madre
vibrano reagendo alle esplosioni dei còrpi celesti. Quel tremito è da
considerarsi benefico? È proprio come quando si apprestano strumenti
perfettamente intonati per eseguire una grande creazione musicale.
Certamente, se sono pochi, tutta la pressione delle correnti si scarica su
essi. Anche se è inutile dimostrarlo, è meglio accettare il peso del mondo
che abbandonare la vita d’azione.
Quando dico di usare cautela affermo nello stésso tempo il coraggio
temprato dalla coscienza matura. Senza coraggio non si costruisce. Senza
creare non ci si accosta al calice. Solo la fiamma che arde sul calice illumina
la sommità dell’arco. Quindi ai Nostri occhi i Redentori non sono coperti di
vesti dorate.
307 — L’armata del fuoco è così detta perché il Satya Yuga inizia col fuoco.
In quel tempo, quelli che sono imbevuti di quell’elemento penetrante si
radunano. Il moto e il vigore del fuoco stanno nel principio luminoso.
Nulla può afferrare la luce, perché è alimentata dalle correnti del fuoco
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onnipresente. Vi assicuro che la corrente del fuoco è la più pura e la più
veloce. Tutto lo spazio immanifesto è la nave del fuoco. L’antico simbolo
del muro di fiamme riporta al fuoco spaziale. In oriente si sa dell’esercito
del fuoco che sorge prima della Nuova Era.
I cataclismi si producono quando il fuoco non è correlato con la fiamma dei
sedimi del pianeta. I gas planetari prodotti dal veleno della
decomposizione sprigionano un’energia selvaggia, “kamaduro”.
Propriamente parlando, la natura cor1 porea non è correlata al fuoco. La
materia luminosa cerca di riconciliare le origini dissociate, ma ciò che
chiamiamo tenebra paralizza l’incedere della materia radiante. Allora si
verifica un cataclisma.
L’armata del fuoco vive ‘quando il fuoco dello spazio proclama la vittoria.
308 — Tutti i criminali paventano il ritorno sul luogo del delitto. Gli
uomini si rendono conto che la loro condotta nel mondo astrale non è
consona alla dignità dello spirito. Pertanto dinanzi alle porte di quel
mondo restano sgomenti. Cercano persino di scacciare il pensiero di quel
passaggio, nella speranza che chi ignora non sia responsabile. Ma per chi
sa, quel valico non è più difficile che salire una scala. Antico è il simbolo
della via verticale. Oltre le accumulazioni della coscienza, che altro può
favorirla? Il fuoco stesso. È il fuoco che trasforma la via. Il fuoco dei corpi
si unisce al fuoco spaziale che lo alimenta. Le manifestazioni dell’energia
psichica basano sul fuoco, che causa tutti i fenomeni e illumina tutti gli
accessi. Certo per gli uomini appartenenti all’elemento del fuoco non è
facile vivere nel corpo. Ma scegliete fra loro i vostri collaboratori, perché
non sanno tradire. Il pericolo non li confonde. Sentono il dovere, e salgono
con il vigore di una fiamma. Chi meglio di loro emette raggi dalle spalle?
Chi è più prossimo a creare se non quelli del fuoco, che tutto pervade? È
difficile com prendere i segni di questo elemento. Terra, acqua, aria sono
evidenti. Ma che il fuoco penetri nell’acqua pare follia. La facoltà pervasiva
del fuoco deve essere ben compresa, altrimenti non si varcano le Porte
Ardenti.
309 — In mezzo a tutte le manifestazioni, per Noi è prezioso lo stato
assoluto dello spirito. Gli errori sono nulla se il germe del fuoco si rafforza.
L’azione è come la bandiera sventolante di un guerriero. La sua decisione è
come una corona. Come una perla è la fiamma del suo spirito. Oh spirito
ardente, tu bruci l’errore e perfori le tenebre. Nulla tanto vale, per Noi,
quanto il fuoco dello spirito.
310 — La coscienza cresce per limiti successivi impercettibili. Certo essi
esistono e sono definiti, ma sinuosi. È difficile giudicare secondo un
assunto generale; specialmente nelle fasi iniziali, il giudizio deve essere
cauto, per non ferire. Come far si che tutti si orientino in una sola
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direzione? Ma anche guardando in parti diverse gli uomini vedono in
modo differente senza far danno al Bene Generale. Che guardino dunque
in parti diverse. Che osservino tutti i punti del ciclo stellato. L’occhio deve
ben apprendere a osservare. Che usino tutti i tesori, ma nel rispetto del
Bene Comune. Concedete l’uso di tutte le fonti, e chi più contiene sia il più
grande. L’ardore dello spirito si manifesta in modo tanto vario. Quindi, se
anche sbagliassero, è meglio abbondare piuttosto che ridurre le possibilità
di bene.
Se attraversate un prato, non strappate fiori inutilmente. Se state per
partire, pensate che anche il più ottuso dei collaboratori può portare la sua
pietra alla costruzione. Non è il caso di ripudiare finché non sia stata
passata la soglia del tradimento. Giudicate da questo segno nero.
311 — Chi collabora con Noi si distingue nell’azione per la mobilità
dell’impegno e la vastità delle visioni. La vita cosmica consistè di moti di
attrazione e ripulsa, in altre parole di accumuli ed esplosioni ritmici.
L’attività di chi lavora con Noi non è avulsa dalle leggi della natura. Si
osservi che l’attività rifornisce la coscienza e non teme di essere distrutta
da una esplosione. Una cosa sola Ci è sconosciuta il riposo nell’ozio. I
Nostri collaboratori, come Noi stessi, gettano ampie fondazioni.
A Noi occorre che si semini, e sappiamo che i germi non vanno perduti
perché ciò che esiste non si può annientare. Le mutazioni delle forme non
C’interessano molto, poiché il seme è immutabile. Tale seme è in ogni
essere. Neppure le azioni repellenti Ci fanno dimenticare che l’essenza è
sempre eguale, e questa consapevolezza Ci rende tolleranti. È evidente per
Noi che la discordanza nasce di solito da una semplice sconnessione di
ritmo. È vero però che essa ostacola l’unità dell’energia psichica di gruppi
interi, mentre proprio l’energia di gruppo potrebbe facilitare l’impiego dei
raggi senza sperperi né consumo di forze. Il vampirismo in gran parte si
può ascrivere a una sconnessione di ritmo. Ne risulta consunzione senza
cooperazione. Imparate dunque a distinguere quelli le cui onde non vi
danneggiano, anche se esteriormente vi sembrassero venire da un’anima di
altra razza. Due che siedono di fronte a uno stesso tavolo non possono
essere avversari se sono allievi dello stesso Maestro. Inclusività e
tolleranza sono una medesima cosa. Solo il tradimento è intollerabile.
312 — Distinguete tra difficoltà e incapacità. Le prime sono proprie del
sentiero superiore, la seconda è conseguenza della mancanza di acume.
Non c’è limite alla flessibilità delle leggi, è bene saperlo. Bisogna parlare
della legge come applicabile per l’uomo comune, ma voi sapete i limiti
delle possibilità. Dite ai molti che incarnazioni frequenti sarebbero
intollerabili. Solo i viaggiatori instancabili rischiano molti viaggi per mare.
Quindi Io insegno a resistere in ispirito senza dimora.
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Né la sottigliezza dell’Insegnamento, né la saggezza del giudizio
dipendono dall’età.
313 — L’accidentale di solito è previsto nella coscienza, e plasma i mondi,
poiché da esso scaturisce la creazione. Noi siamo e custodi della legge e
ammiratori dell’accidentale, poiché esso comprende il moto. È errato
suggerire a chiunque le possibilità estreme. In altre parole, non si può
caricare un tetto pesante su qualsiasi fondazione.
314 — Dovete sapere che per i diversi strati della materia le date variano.
Se una porzione di materia ha già subito un mutamento, ciò non significa
che in pari tempo sia già cambiato tutto un gruppo di corpi planetari.
Propriamente parlando, il Satya Yuga, pur iniziando in globi differenti,
unirà l’intero gruppo solo dopo un tempo assai lungo. Le evidenze
cominceranno su pianeti diversi. Non limitate mai il vostro pensiero a un
singolo pianeta.
315 — La Madre del Mondo ha comandato: “Venti, accorrete! Nevi,
radunatevi! Uccelli, indietro! Animali, state lontani!
Nessun piede umano lascerà l’impronta sulla Mia Vétta. L’audacia delle
forze oscure non avrà il sopravvento! La luce della luna non durerà a
lungo! Solo i raggi del sole toccheranno questa Cima.
«Sole, custodisci la Mia Vetta, poiché dove mai altrove veglierò? Mai
animale vi salirà, né prevarrà il potere dell’uomo!”.
Lei stessa, la Madre di tutti gli Esseri, veglierà con uno scudo di fuoco.
Cosa brilla sulla Vetta? Perché i turbini del vento hanno formato una
corona splendente?
Lei, la Gran Madre, sali solitària sulla Cima. E nessuno La seguirà.
316 — L’evidenza della casa in Terra non deve sminuire l’importanza del
fuoco del cuore. La costruzione delle case terrene deve essere intesa come
una fiammata di esultanza. Le opere creative sono come fanali. Cento e
otto fuochi e altrettante òpere. Mille fuochi e altrettante opere. Miriadi di
fuochi e altrettante opere. Ma quando i fuochi vengono indirizzati alle
tenebre, gli occhi dell’uomo si sono spenti.
317 — Sulla cima più alta rifulge la Madre del Mondo. È apparsa a colpire
le tenebre. Perché sono caduti i nemici? E dove guardano disperati? Si è
vestita di un manto infuocato e circondata di fiamme. La Madre del Mondo
è la nostra cittadella e il nostro valore.
318 — Non temete i cani che abbaiano. Tenete un bastone e ricordate che
basta una punta a spaventare il cane più ringhioso. Non sciupate energia
con un colpo prematuro. Ma mostrate la punta! È difficilissimo per gli
uomini comprendere che lo spazio è saturo. Ammettono che l’acqua e
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anche la terra possono esserlo. Discutono della metallizzazione delle
radici. Ma lo spazio per loro non è una sostanza vivente. Ecco perché non
intendono la gioia del moto e temono il fuoco.
319 — Dove indirizzare il coraggio? La volontà? Sé stessi? Sempre allo
spiritofuoco. Troveremo la forza per non esaurire il nostro essere, poiché
camminiamo cogliendo le parole di conoscenza. Pensiamo ai santi di tanti
paesi. Cosa li distingue? L’umiltà, l’obbedienza ai superiori, o il silenzio, o
il culto ?Tutto ciò sarebbe ancora poca cosa. Vediamo invece in loro dei
guerrieri, dei predoni, accusatori di re, costruttori e conquistatori di folle.
L’elevatezza si conosce dal fuoco dello spirito. Le leggi emanate dagli
uomini non lo estinguono. Quindi, siate accorti con quelli che si
avvicinano. Come frammenti di corpi celesti, carichi di diamanti, quelli che
giungono di lontano hanno segni incomprensibili al popolo.
Poco c’è da sperare nelle masse; ma la Pietra che viene dalla stella lontana
porta il suo messaggio solitario.
L’attrazione moltiplica la forza. E lo speciale linguaggio del fuoco scrive i
segni del futuro. Cautela, ripeto, poiché il fuoco dello spirito è
imponderabile.
320 — Ogni epoca ha i suoi metodi. Riferirsi a quelli vecchi è come calzare
gli stivali del nonno.
321 — Formule e incantesimi, è vero, attraggono il ritmo, ma la legge
evolutiva prevede il contatto diretto fra la coscienza umana e la cosmica. In
luogo del ritmo degli incantesimi, è bene comprendere il germe igneo dello
spirito e tacitamente costruire il contatto tra questo fuoco e quello dello
spazio.
320 — Chi ha ottenuto conoscenza per sé solo non è un nostro costruttore.
Quando gli edifici stanno per rovinare, chi può starsene a sedere? Quando
persino i cataclismi più remoti fanno tremare l’organismo, tutti diventano
muratori, e gettano le nuove fondazioni. Lo dico perché il lavoro
indifferibile esige tutte le forze.
323 — Come iniziare l’Agni Yoga? In primo luogo, bisogna realizzare la
presenza dell’energia psichica. Poi, comprendere che il fuoco crea l’essenza
dello spirito. Naturalmente è bene astenersi dalla carne. Si consigliano i
vegetali, tranne pochi, come l’asparago, il sedano e l’aglio, che sono
medicinali. Del pari occorre premunirsi contro i malesseri provocati dal
fuoco. Primo rimedio a tal fine sono la cognizione e la padronanza
dell’energia psichica. Ma, quale purificante esterno, si può usare l’essenza
di “moru”, o, come è anche detta, “ballu”. Se vi chiedono una formula
esatta, indicate “moru” come il rimedio principale, da sciogliere nell’acqua
delle abluzioni. Dal succo delle foglie e delle radici se ne può trarre
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un’essenza potente. Quando la prima prescrizione sia usata con riguardo,
si può impartire la seconda. La stessa pianta può essere usata per via orale,
mescolata al latte. Ma fatene prima uso esterno.
Non disdegnate inoltre di affermare che la valeriana è un potente
guardiano, tra le fiamme. Pensate all’energia psichica nel modo più
semplice possibile, poiché le energie sottili non si manifestano con scoppi
di tuono. Penetrano negli strati remoti dell’atmosfera e quindi i loro
sintomi sono specialmente sottili.
324 — Devo esortarvi a espellere la paura del futuro. Un uomo impacciato
dal timore non crea un’atmosfera adatta all’azione. Occorre l’uomo che sia
deciso a vincere a qualunque costo.
325 — Trasmettendo l’Agni Yoga fate opera di indicibile importanza.
326 — Tutti gli edifici hanno muri esterni e fondazioni invisibili. Non si
può stare senza muri, e questi non possono reggere senza fondazioni. In
ogni cosa coesistono due aspetti della manifestazione: i muri, simboli del
Maestro, e la fondazione, che esprime la Madre del Mondo. Quale è più
importante? Pensateci!
327 — Muri e pozzi di fondazione sono egualmente necessari al fabbricato.
Come questi ultimi non si vedono di lontano, così l’immagine della Madre
del Mondo resta invisibile. I muri invece sono esposti alla furia delle
raffiche. Il Nostro Nome è gettato alla folla, ma Noi accettiamo gli assalti
delle correnti avverse.
Udrete sovente questa domanda: “In che differiscono questi due modi di
servire?” Rispondete: “Non c’è distinzione fra essi, né preminenza. Due
fiumi sacri riempiono l’oceano”. Domanderanno ancora: “Chi appartiene
all’uno o all’altro?”. Certo la conoscenza dello spirito fa propendere per
uno di essi, secondo il raggio della nascita.
Vi potete figurare che vita intensa è trasmessa dai raggi dei corpi celesti. I
Nostri seguaci ne sono profondamente consci, ma questa sensibilità non è
pericolosa. Gli uomini sussultano se odono un piccolo rumore vicino. Uno
spirito evoluto come potrebbe allora non reagire a un terremoto lontano, se
persino i pali del telegrafo ronzano per la corrente nei fili! È tempo che gli
uomini valutino tutte le qualità manifeste nel corpo. Come lotteranno
contro le onde di fiamma?
328 — È benefico parlare del Maestro, dell’Insegnamento, della vita. È bene
comprendere la spirale del moto, poiché l’applicazione dell’energia dirige
la corrente in alto, mentre la legge d’attrazione la spiana. Così si
compongono le varie fasi.
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Parlate secondo la capacità di chi ascolta. L’intolleranza è un abito che non
si può mutare.
329 — La forma morbosa chiamata nevrite è in un certo rapporto con il
fuoco, cui si possono far risalire anche molti malesseri che si ascrivono a
reumatismo e a disturbi nervosi. Ci si potrebbe facilmente liberare da tutti
questi dolori accertando la materialità dell’energia psichica. Quando i
suoi sedimi bloccano i canali nervosi, ci si può attendere ogni sorta di
sviluppi dolorosi. I cristalli dell’energia psichica inutilizzata possono
essere tanto nocivi quanto i calcoli negli organi interni. Specialmente
pericoloso e il conflitto tra quei cristalli e i precipitati dell’imperil. Gli
organismi sviluppati in condizioni di instabilità nervosa sono solitamente
facili ad ammalarsi. Donde la grande urgenza di studiare
sperimentalmente l’energia psichica. Ciò che si può misurare fisica mente
viene accettato senza difficoltà.
330 — Osservate i sintomi delle infermità incomprensibili. Notate attorno a
quali centri compaiono sintomi e dolori. Forse dolgono le spalle, o i gomiti,
o i ginocchi. Forse appaiono tre segni presso il centro del Calice, oppure è
infiammata la laringe. Ciascuno di tali sintomi è indice dell’attività di quel
centro. La personalità di un uomo sta scritta a chiare lettere. Gli arde sul
capo il marchio costante della sua essenza. Lo si può leggere anche con
osservazioni molto semplici. Ma gli uomini sono adusati a reazioni ovvie.
Si attendono tuoni e fulmini accecanti; eppure compiono le loro azioni più
importanti in silenzio.
Come una forte corrente magnetica è percepita in apparenza solo da certi
corpi, mentre pure agisce su ogni cosa, in tal modo le energie più
penetranti sono invisibili. Ma Noi esortiamo, proprio per questo, a
osservare le manifestazioni evidenti. Paragonando il carattere
dell’individuo con le sensazioni dolorose esterne, si può giungere a
conclusioni valide. È bene sapere come i centri influenzano gli organi
circostanti. Perché la tisi viene attribuita a fatti bronchiali o all’anemia, se i
centri prossimi ai polmoni indicano certe caratteristiche dell’organismo?
Perché il gonfiore delle spalle o dei gomiti è ritenuto sintomo di
reumatismo, se i centri delle spalle danno segni di tensione? Non sta a Noi
usare violenza con formule già pronte, ma incanalare in tempo nella
corrente della legge universale.
331 — Come si selezionano i collaboratori? Secondo la loro insostituibilità.
È giusto apprezzare un uomo quando non si può fare a meno delle sue
mansioni.
Posso accordare a ciascuno tutto ciò che gli è necessario, ma attendo che
l’esperienza si sviluppi. Affermate le opere nella pratica, poiché i sette
anni del primo periodo volgono al termine.
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332 — In che consiste la compassione propria dei Bodhisattva? Senza
costringere, in modo invisibile e paziente dirigono al bene ogni forza
adatta. Non è difficile comportarsi conformemente al Loro Comando,
poiché prevedono tutte le caratteristiche dello spirito.
Il lavoro pesa solo quando le forze sono distribuite in modo scorretto, ma
se si rispetta la commensura fra comando ed esecuzione neppure un’opera
molto complessa può essere faticosa. È molto nocivo credere che tutto
venga dato e senza compenso. Con simile svilimento si possono devastare
gli esiti più brillanti. Non dimentichiamo che, se si conosce la meta,
avanzare è possibile. Ma contare le pietre che tocchiamo con i nostri piedi
preziosi significa andare col passo dell’oca. Gli uccelli volano senza meta,
ma senza contare quante volte battono le ali. Mai un solo Maestro ha
creduto di avere terminato il lavoro e di meritare un premio. Questa è la
qualità dell’abnegazione dei Bodhisattva: lavoro creativo con ogni gesto
della mano instancabile, perché l’occhio realizza la distanza dalla meta.
Tale è l’opera dei Bodhisattva. Come il Fuoco: onnipresente, che sacrifica
se stesso, e che è indistruttibile per essenza.
333 — È della massima importanza presentare il concetto di Maestro. Si
dovrebbe citare la successione dei Maestri, ciascuno dei quali è discepolo
di un Superiore. Bisogna assuefarsi al fatto che in tutto l’Insegnamento non
esistono contraddizioni. Può accadere di rinvenire pietre miliari molto
lontane fra loro, ma sempre poste a segno dello stesso sentiero.
Chi afferma che le incarnazioni si succedono a intervalli di almeno 3000
anni, è nel vero quanto chi sostiene che il periodo è solo di tre mesi. La
felice realizzazione delle possibilità è la felicità del futuro. Manifestarle
senza violare i fondamenti della legge significa avvicinarsi alla perfezione.
Se al tempo della seconda razza occorreva un lungo periodo fra le
incarnazioni, nella prossima sesta razza l’avvicinarsi dello stato fisico e
astrale ridurrà la necessità di quel lungo interludio. Bisogna poi
considerare la mescolanza dei vari tipi razziali. La terza razza sarà appena
giunta al successo quando già i semi della sesta appariranno nello spazio.
Chi segue l’Insegnamento del Fuoco deve ammettere che la materia è
Sottoposta a un processo di perfezione. Il mondo del corpo e quello della
Luce sono ormai sostanzialmente uniti. Ciò segnerà la trasformazione di
quel che si chiama morte. È proprio questo spettro che sbarra le porte della
conoscenza.
Sarà bene insegnare l’immortalità nelle scuole. Le religioni che predicano
la morte periranno con tutti coloro che vogliono morire, poiché la nostra
condizione futura sta nella nostra coscienza. Chi intende la potenzialità del
fuoco nella sua invisibilità, comprende la visibilità oggettiva dello stato
disincarnato.
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334 — Alle domande sulle zone dei mondi si deve rispondere che i mondi o
appartengono a un determinato sistema o sono corpi intersolari. Ma lo
stato della Terra è alquanto grave. La Terra è malata.
335 — Non si pensi che il lavoro si misura dalle dimore terrene. Se il letto
di Ramakrishna fosse bruciato, scemerebbe per questo la verità delle sue
parole?
Sa forse il pastore quale pecora darà la lana migliore? Sa forse il
giardiniere quanti frutti daranno le piante che coltiva? Pure, il pastore
attende al gregge. E il giardiniere ama il suo giardino.
336 — Nessun altro nome evocherà tanti attacchi come quello di Maitreya,
poiché è collegato al futuro. E gli uomini temono soprattutto il futuro e ne
sono irritati.
Se amate il futuro, preparatevi a combattere. Ma non nascondete il vostro
impegno, poiché il fuoco tende verso l’alto e solo la lotta strenua rafforza
la nostra unione.
L’Insegnamento dell’Agni Yoga deve trasformare la vostra vita all’interno.
Ma che all’esterno né coda, né corna, né ali, né disprezzo, né superstizione,
né malizia vi distinguano. È essenziale non aver paura di ampliare
l’attività poiché questo è il modo migliore di praticare la commensura.
Seduti sotto un albero si può presumere che esso sia il centro del mondo.
Ma disseminando la sostanza dello spirito per tutto il mondo, diventiamo
come il fuoco, che tutto pervade.
337 — La coscienza è la misura. La bellezza non tollera brutture. La
menzogna non ha coperchio. La coscienza giudica il movente. Le fasi della
vita sono tante che la coscienza rimane solo giudice. Perfezionatela,
dunque.
Piuttosto che lasciarsi limitare da leggi morte, è meglio seppellirsi nel
cimitero. Nulla di mediocre potrà mai evocare il fuoco dello spirito.
Il sacrificio è sanzionato dalla coscienza, ma il cesello che incide la
giustizia, quanto deve essere preciso! E come si può essere ingegnosi e
sottili nel giustificare se stessi!
338 — Ore di felicità. Così chiamiamo quella fase dello sviluppo della
coscienza allorché, senza lasciare la vita, i Nostri hanno occasione di unirsi
a Noi nel Nostro Luogo. Ma perché nessuno di questi eletti ha mai voluto
approfittarne subito? Se quella fase apre la via che mena a Noi, quella
stessa coscienza impone anche di non disertare le Opere Nostre nell’ora
della necessità. Il sacrificio di sé scaturisce dalla coscienza, e la difesa della
Nostra dimora splende come una pietra di salvezza. Lo sviluppo della
coscienza fa comprendere i rapporti che intercorrono fra le leggi della vita
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e fa capaci di giovare alle coscienze dei propri collaboratori. Ma la nostra
Cura sta in questo: che i Nostri eletti, anche fisicamente, non si allontanino
mai troppo dalle Nostre montagne. Non è per poca devozione che quei
Nostri fratelli si esimono temporaneamente dal venire a Noi. Al contrario,
è proprio per devozione che pospongono gratifica e gioia.
Ricordate che le coscienze ben sviluppate sono indicibilmente poche.
Quindi abbiate preziose anche quelle che hanno numerosi difetti. Saper
commensurare i difetti alle virtù è proprio di una coscienza che si eleva.
Ma non sempre le Nostre opere hanno bisogno di cure. Il seminatore getta
ancora il seme che ha in mano e risponde al Maestro che lo chiama:
“Vengo, Signore! Kalagya!”.
339 — Agli uomini non piacciono le manifestazioni che non siano almeno
grosse come elefanti, e i suoni meno violenti del tuono. Ma le energie
sottili agiscono nella quiete.
340 — Soprattutto, imparate a pensare in solitudine. E destatevi alla
responsabilità del pensiero. In verità, esso spiana anche le mura più solide.
È possibile espellere di proposito il dubbio, l’irritazione e la pietà di sé.
Osservatevi, e ricordate che solo il Maestro vi può aiutare. Considerate il
Maestro come Unica roccaforte.
341 — Quando si addita la Nuova Era del Fuoco, significa che bisogna
padroneggiare questo elemento. Parlando con rigore, è necessario
assimilare nella propria coscienza la vitalità del Fuoco. Ma da lungo tempo
vi ho detto l’esercizio indispensabile per farlo, a proposito della ricezione
dei pensieri nella coscienza. Si può mai presumere di applicare
l’Insegnamento alla vita, se neppure i pensieri prendono nuovo impulso?
Dove tutto resta com’era, non cercate germogli nuovi. Dove il vecchio
seguita a esistere, il Nuovo Fuoco divamperà, ma la vita non ne avrà le
nuove benedizioni.
Non considerate quel che dico del Fuoco come simboli astratti. Parlo del
Fuoco, che esiste veramente. Non è per la prima volta che questo pianeta lo
sperimenta. Ad ogni cambiamento di razza il Fuoco viene come corrente
che purifica. L’umanità serba il ricordo della devastazione provocata dalla
fusione del Fuoco spaziale con il suo precipitato sotterraneo. Perché
ripetere la distruzione di Atlantide, se si può evocare l’aspetto benefico di
quell’elemento? Ma per accostarsi al Fuoco senza paura è necessario
imparare a pensarci e assimilarlo nella coscienza.
Se si proiettassero su uno schermo le emanazioni del corpo umano,
vedreste con grande chiarezza quanto è orribile la duplicità, allorché la
faccia si atteggia a benevolenza mentre il pensiero arrota il coltello.
101
Accogliete l’Insegnamento con semplicità, che pervada la vostra vita. Il
Fuoco può essere una grande benedizione.
342 — Quando si decompone la materia è necessario sapere che oltre vari
ingredienti si trovano sempre due fattori che non hanno un nome. Il primo
è il precipitato dell’energia psichica; il secondo è la sostanza del fuoco.
Fintanto che non si è accertato il cristallo della prima, questa seconda non
si può realizzare. Proprio come il precipitato dell’energia psichica è
reperibile mediante l’imperil, la sostanza del fuoco si identifica osservando
la tensione dell’energia psichica. Il fuoco dello spazio, anche se raramente,
può essere visto a occhio nudo, quando si addensa in prossimità della
cintura viola difensiva. Lo spazio, per così dire, si riempie di piccoli dardi
di fiamma. Ma per questo occorre un’aura stabile che non tema la
vicinanza della fiamma condensata.
In certe immagini antiche si nota un precipitato di fuoco attorno alle aure.
Ma oggi questa manifestazione fisica è del tutto obliata. Voi sapete la
perfetta realtà di quel che si è détto. Ma gli scienziati non si lagnino se,
prima di scoprire il Fuoco, Noi suggeriamo di cercare il cristallo
dell’imperiL Del resto, l’hanno ormai quasi individuato. Inoltre, trattare
con il veleno dell’irritazione è ben più semplice che indagare la superiore
energia psichica.
343 — L’apparizione del fuoco è rara, poiché la sua velocità sorpassa il
limite della percettibilità visiva. Il fuoco può restare vicino all’aura solo in
qualche occasione. Le sue onde obbediscono a un ritmo definito. Voi siete
già adusati al fatto che i fenomeni non dipendono dall’evidenza delle
condizioni esteriori.
344 — Nei miraggi si percepiscono e la falsità dell’evidenza e la verità del
reale. Ripeto, quel che si vede è reale ma l’esteriore è in un luogo che
ignorate. Questo è solo un esempio di molti fenomeni consimili.
Spesso gli uomini non vogliono vedere la realtà e insistono sulle loro
proprie concezioni. Vorranno sapere perché le manifestazioni delle energie
sottili sono così rare. Rispondete che sono invece incessanti, ma che
l’occhio e l’orecchio umano non si curano di afferrarle. Se l’occhio ne coglie
un barlume, l’uomo sì convince che si trattava solo di un’apparenza.
Questa è la formula dell’incoscienza.
Bisogna educare l’osservazione già nelle scuole. Proprio in quella sede è
necessario verificare questa facoltà. E il modo migliore è farlo in silenzio e
al buio.
345 — Non è molto facile imparare a pensare. È già difficile ottenere un
pensiero teso, ma ancor più una qualità elevata. Sovente accade che un
uomo dica a sé stesso mentalmente: “Voglio pensare in modo puro”. Ma il
102
suo essere è assuefatto al pensiero egoistico. Ne nasce allora la più
indesiderabile forma di pensiero. Due uccelli che spiccano il volo da nidi
diversi non possono unirsi in uno solo. Bisogna esercitare il pensiero, non
mentalmente ma con il fuoco dello spirito, finché scompaia da esso ogni
duplicità.
Il pensiero è potente solo se è interamente monolitico. Ogni fessura non
solo sottrae alla sua forza ma è nociva in senso cosmico, poiché emette una
dissonanza nello spazio.
È necessario dedicare tempo a padroneggiare il pensiero. Ma giova ripetere
a sé stessi che la sostanza del pensiero è una sola. La varietà di esso Ci
rallegra; ma ogni pensiero deve essere puro come un diamante.
346 — Vi ho già parlato della divisibilità dello spirito. Non c’è da stupire
se uno spirito evoluto si manifesta, anche a grande distanza, dove l’attrae
la qualità spirituale degli astanti. Non si pensi che tale trasmissione sia
sempre invisibile. Gli uomini distribuiscono monete a destra e a manca
senza badare a quanto vi è inciso, e sovente anche senza sapere a chi le
danno. Ben più liberale è il nostro spirito che, come energia la più sottile,
si precipita all’applicazione più confacente. Cerchiamo dunque di
conseguire la pienezza dell’autosacrificio dello spirito.
347 — Gli uomini non fanno fatica a parlare di lavoro instancabile. Ma in
ispirito lo temono. Non si saprebbe indicare un solo uomo capace di gioire
del lavoro interminabile se ancora non ha ampliata la propria coscienza.
Solo chi è Nostro capisce che la vita si fonde con il lavoro da cui ricava la
forza per crescere. Si può arrivare a comprendere che il fuoco è
inesauribile come l’energia che si ottiene dal lavoro. L’Agni Yoga comincia
dall’istante in cui si realizza il lavoro. Le nubi salgono a spegnere il fuoco
quando l’energia non basta. La tensione dell’energia non viene dalla
niente, e non cresce per comando dall’esterno. Cresce solo dall’interno. Ma
solo una coscienza libera sa fare del lavoro una festa dello spirito.
Evitate di forzare il volere altrui. Che i vostri appelli siano come fiamme
che vanno a saturare lo spazio. Ma il proposito di seguirli deve essere
maturato da ciascuno per sé stesso. In pari modo si realizza il compito di
permeare lo spazio. Un ignoramus considera le forze dello spazio come
esterne alla propria regale persona. Spera che tutto il proprio essere sia
distrutto con il corpo. Ma il cristallo dell’ignoranza è indistruttibile, finché
la sapienza dello spirito non ne dissolve il reticolo letale.
Alla ricerca dello Yoga del Fuoco, gli uomini devono intendere il lavoro
come esca per accenderlo. Uno scambio energetico reciproco alimenta il
fuoco, e per i suoi canali sale sino alle sfere dei mondi supremi.
103
Noi diciamo che l’Agni Yoga è ben applicabile alla vita perché questa si
basa su mutui rapporti di energie.
348 — Ci si può rendere conto che la carne non è adatta all’organismo
quando si è capito il gran male che gliene deriva dai tessuti morti. Solo in
viaggio ci si può consentire certe carni affumicate. Ma in genere il Mio
consiglio è di astener sene. È bene invece tenere delle mele sul tavolo. La
loro essenza giova all’inalazione, finché non si corrompono.
349 — II Maestro non tralascia di accogliere ogni segno di devozione. La
devozione e la vigilanza forgiano l’unione tra i mondi.
350 — II sacrificio può essere inteso come l’acquisizione del diritto
all’ammissione più rapida. Notate che occorre inalare profondamente per
certe manifestazioni fisiche. Non è ciò in rapporto con la trasmissione di
energia di cui oggi abbiamo parlato? Fra le manifestazioni fisiche, ne esiste
qualcuna che sia sovrannaturale?
351 — Sapete come Noi consideriamo il mondo astrale. Sapete fino a che
punto quello stato dovrà mutare nel corso dell’evoluzione. Ma, pur
notandone l’imperfezione, non lo si può ricusare, poiché nulla che esiste
può essere rifiutato. Così bisogna costruire la conoscenza non secondo il
desiderio personale, ma secondo il significato assoluto. Non solo gli
uomini possono avere sentore di quel mondo, ma anche avvicinarlo ai
limiti del visibile. À tale proposito si possono citare i Nostri esperimenti di
densificazione dell’astrale. Quando leggevate delle sue manifestazioni
visibili, queste vi potevano sembrare, per allora, inconsuete. Ma con ciò
dimostravate un pensiero imperfetto, denegando ciò che è
inseparabilmente vicino. È meglio riconoscere e stabilire il punto di vista
da cui si considera. Come potremmo batterci per migliorare le condizioni
della vita, se non ci peritassimo di osservarla? Fareste bene a trasmettere
verbalmente a chi si approssima a voi che la vita è influenzata dalla
densificazione dell’astrale, e del pari le esperienze sui cambiamenti di
località e di corpo. Fate notare che un esperimento basato su leggi chimiche
non può essere detto sovrannaturale. Ma una coscienza ricoperta di
polvere secolare non è certo in grado di cogliere all’istante la realtà.
Dunque, quando parlo di pazienza è necessario intenderla come la vita
stessa. Chi lascerebbe un ospite fuori, alla pioggia? Ma l’attacco degli
elementi non dura a lungo, e occorre solo usare il tempo quanto più
giudiziosamente possibile. Si deve inoltre capire che attualmente il
pensiero spaziale è teso a unificare le sfere, e il pensiero imano segue
questa via di espansione della coscienza. •
352 — La paura delle forme astrali non è solo causata dagli spettri. È bene
rendersi conto che il freddo dell’astrale è una reazione chimica.
353 — A chi vi chiede un premio, narrate questa parabola:
104
Un uomo dava molto denaro per opere di bene. Ma si attendeva un
compenso. Un giorno il Maestro gli mandò un sasso, con queste parole:
“Accetta in premio il tesoro della stella lontana”. Quell’uomo si indignò.
“Una pietra in cambio del mio oro! Che m’importa di una stella lontana?”.
E. avvilito, la gettò nel torrente. Ma venne il Maestro e gli disse: “Hai
trovato il tesoro? Quel sasso contiene il più splendido dei diamanti, ben
più scintillante delle gemme terrestri”.
L’uomo disperato corse al torrente. E, seguendolo, scese e scese sempre
più. Ma quelle acque increspate gli nascosero per sempre il tesoro.
354 — Chi rigetta paura, pregiudizio e ipocrisia può unirsi alla vita
invisibile. Senza quei tre nemici, si vedranno sviluppare la chiarudienza e
la chiaroveggenza.
355 — Chi volesse studiare l’Agni Yoga dovrebbe prestare attenzione al
pulsare degli elementi, perché sotto la legge che li governa questi si
uniscono fra loro. Nell’esperimento psicofisico di ieri vi si potè dimostrare
che il ritmo dell’energia era una pulsazione di elementi, per cui l’azione fu
interrotta dal silenzio, come il Pralaya succede al Manvantara. Sarebbe
certo assurdo attribuire agli spiriti Fazione degli elementi in tutti i processi
meccanici. Ma naturalmente esiste un nesso incontestabile fra certi spiriti e
i momenti di afflusso dell’energia. È sorprendente /vedere come gli spiriti
disincarnati si possono densificare usando l’ectoplasma dello spazio. E tali
manifestazioni possono avere belle qualità. In vero, è un legame fra due
mondi. Pensate che l’ectoplasma viene proiettato proprio con l’aiuto del
fuoco.
356 — Non è per mera curiosità che indagate il ritmo della pulsazione
degli elementi. Qùalsiasi conoscenza ha valore pratico. Tutta la conoscenza
del ritmo si può applicare con efficacia alla vita. Da molto tempo si sa
quanto il ritmo sia importante, ma quello degli elementi produce effetti
speciali.
357 — Mahavan e Chotavan sono i ritmi più caratte ristici del fuoco. Chi li
possiede può accostarsi a quell’elemento senza difficoltà. Non si tratta di
una invocazione coercitiva, ma solo dell’ingresso cosciente in quella sfera
il cui significato considerate essenziale.
Bisogna comprendere i ritmi, altrimenti come operare con convinzione?
Persino la sabbia, semimorta, si dispone in vari disegni, reagendo a una
vibrazione. In qual maggiore misura l’uomo è influenzato dal ritmo! Non
un incanto magico, ma la coscienza gli aprirà la strada della
trasfigurazione; via che non si può posporre, poiché l’umanità fu sospinta
in tal senso nei giorni finali dell’Atlantide.
105
Ma non è giusto credere che se l’oggi è trascorso, passerà anche il domani.
Ogni ora è buona per la trasfigurazione del Nuovo Mondo. Pensate a
ricevere sempre meglio l’Insegnamento nella vita. Anche i più affaccendati
possono riservare un’ora al giorno allo studio. Non possiamo credere che
non si riesca a trovare un momento per l’essenziale, per cui viviamo. Tutti
i giorni mangiamo, e una giornata senza cibo pare miserevole. Ma anche lo
spirito si mitre di pensiero, e un giorno di digiuno è persino criminoso.
Esaltiamo i pensieri, e ricordiamo che lo Yoga è come pane e come latte. La
forza non è necessaria, poiché l’Insegnamento attira smorzando qùalsiasi
ostacolo.
358 — È esatto vedere nell’ossigeno l’aquila delle antiche scritture. Il
fosforo, il solfato di zinco e il platino si incontrano spesso nei vecchi
composti.
359 — È ben difficile costringere alla lentezza un uccello dal volo veloce.
Non c’è sacrificio maggiore che quando la coscienza, già ampia, si consacra
alla realtà manifesta.
360 — Quando l’energia psichica sarà realizzata, la Nuova Era si affermerà
di per sé.
361 — Le logiche sono due: quella del pensiero esteriore, che ricerca
conferma nei libri di testo, e quella della sintesi mentale, che coglie e lega
le faville d’inferenza del pensiero spaziale. Le conclusioni di questa
sembrano fortuite, anche se fossero rimaste a maturare nello spazio per un
secolo intero. La coscienza ampliata offre l’occasione migliore per afferrare
i nodi del pensiero spaziale.
Certo dal punto di vista della logica esteriore si reperiscono sempre dei
salti nei processi di quella mentale. Come gli anelli di una spirale mostrano
all’osservatore sempre una sola faccia, e celano l’anello interno, così la
logica mentale segue il limite della voluta più prossima mentre l’interiore
resta nascosta nelle correnti del collettivo spaziale. Ecco perché Noi
curiamo tanto l’estendersi della coscienza, che finisca per unirsi al pensiero
dello spazio.
Ciò si deve accettare con la stessa semplicità con la quale si riconosce
l’importanza vitale dell’ossigeno. Così semplice dovrebbe sembrare l’idea
dell’origine spirale di tutto l’esistente, e delle esplosioni creative. In tal
modo il respiro del Cosmo verrà inteso come una spirale ascendente. Il
principio puro lo chiameremo ossigeno emerge dallo spazio immanifesto
con l’aiuto di Materia Lucida e, a contatto con le scorie della vita, emette
una serie di esplosioni. Ma, beninteso, senza il fuoco dello spazio queste
non hanno ritmo. In altre parole, il fuoco regola il polso del Cosmo.
106
Se applicate i ritmi che vi ho dato, ve ne potete rallegrare. Certo il loro
succedersi è strettamente individuale. Si ottengono risultati soggetti alla
condizione momentànea dell’organismo. Le trasmissioni dallo spazio si
devono ricevere nel calice aperto. Ciò è garanzia di sintesi. Del pari
bisogna osservare il ritmo interiore, poiché la coscienza amplificata non
può stare senza ritmo. Di grande efficacia per il ritmo del fuoco è la
combinazione di due dodecaedri. Quando l’energia sarà accumulata lo
dimostrerò, poiché quel ritmo volante è necessario per accostarsi all’Agni
Yoga.
362 — Chi conosce un grano di Verità viene chiamato occultista. Chi si
rivolta contro i fondamenti della conoscenza viene presentato come
razionalista. Con tali assunti, ci si può figurare la perversione del pensiero
terreno.
È male quando non si capisce cosa sia il Maestro. Ma è ancora peggio
quando, avendolo compreso, si vuole addossare a Lui ciò che si deve fare
da sé. Bisogna dunque combinare la venerazione per il Maestro con l’uso
di tutte le proprie forze.
363 — Si è pronti a parlare di flussi e riflussi, di onde luminose e sonore, di
correnti magnetiche; ma l’energia psichica resta ignota, ancorché le sue
onde siano ben più potenti di tutte le altre dello spazio. È un fatto
rigorosamente scientifico che esse agiscono come raggi astrochimici. Si
possono individuare zone di azione e reazione a distanze grandissime. Non
il volere personale, non la realtà del mondo astrale, ma l’accumulo delle
onde dello spazio, quale coscienza del Cosmo, reagisce entro tutti i
ricettori sensibili. Immaginate quale potere spazza il mondo quando lascia
dietro di sé legioni di sorrisi o di terrori. Perché misuriamo la pressione
atmosferica e poi trascuriamo di notare in che modo agisce sui nostri
umori? La vita è fatta di questi umori. Gli organismi individuali sensibili
non mancano, ma invece di essere impiegati con saggezza li si circonda di
disprezzo o di superstizione. Una trista ignoranza impedisce di usare
quelle energie che battono proprio ai vetri delle finestre. È ora di capire
donde nascono gli impulsi collettivi, donde le maggioranze traggono le
cadute e le riprese.
Altre razze hanno posto mente all’azione dell’energia psichica. Ma la
nostra, morente, non vuole lasciare ai propri discendenti questo benefico
retaggio.
364 — Se trascorsi sette anni dicessi: “Tutto è possibile”, lo si capirebbe?
Non si getterebbero contro la realtà, come antagonisti? È pernicioso
prendere le cose alla lettera. Ma è la coscienza pronta a riconoscere i
precinti della facoltà creativa?
107
365 — Soprattutto non intimorite con l’Insegnamento. In verità in qualsiasi
vita si può inserire un ramoscello fiorito.
L’Insegnamento sia come la luce del mattino.
366 — Perché interpretare in senso ristretto la Nostra garanzia? Il tesoro è
da portare con più saggezza e da applicare in campi più vasti che la
semplice vita ordinaria. Chi cerca di usare con ampiezza l’Insegnamento
acquisisce abilità manuale. Ma è facile rovinare un effetto già preparato,
poiché la voce lontana è come un sussurro nel canneto. Nessuna obiezione
se una volontà libera si ribella. Lo si può deplorare, e suggerire ancora, a
bassa voce. Ma la legge del libero arbitrio è la dignità stessa dell’uomo.
Quando dico: “Non forzate” intendo proprio questo. Chi piegherebbe un
ramo a forza di volontà? E la sferzata di risposta non sarebbe peggiore?
Sappiate allora chiamare gli uomini senza molestarne il volere.
Il sacrificio di sé non può essere coatto. Non lo si può comandare. Quando
lo spirito immemore di sé dolora per altri, agisce per libero volere. Persino
un semplice suggerimento è già indecente dove il sacrificio si esalta. E7
forse possibile la divisione dello spirito in regime di costrizione? Vedete
come si accende pronta la fiamma! Basterà il dolore a deviare ciò che è già
mandato dalla volontà di uno spirito puro?
367 — Anche i cani si azzuffano; dunque non fate come le bestie. La
coscienza obbliga a riconoscere le conseguenze di un alterco. Le parole
insensate sorgono come turbini neri. È pericoloso sporcare lo spazio. È
pericoloso invocare un colpo di ritorno su sé e sui propri cari.
Si dice che le scimmie sono permalose. E7 cosa che ci riguarda? La pantera
è molto irritabile. Ha importanza per noi? Si dice che le galline cantino
senza ragione. Si dice che l’avvoltoio covi a lungo la sua rabbia. Son cose
che ci toccano? Il pappagallo ripete le calunnie. Ci riguarda? Dicono che
l’anatra non controlla i suoi nervi. Ci riguarda in qualche modo? Non
imitiamoli.
368 — Non è certo lo scontento né l’irritazione che sono indispensabili, ma
il senso della felicità; poiché questo veramente crea le opere del Maestro.
369 — Parlerò dell’irritazione per l’ultima volta. Vedete il male che arreca,
non solo alla persona, ma anche allo spazio. Quel verme, anche se celato da
un sorriso cortese, non cessa di rodere l’aura. Quel male si insinua in tutte
le azioni.
Per amore del creato, convincetevi profondamente e siate contro
l’irritazione. Quando, come un grumo di sangue, essa tappa le orecchie, si
può udire? Quando annebbia l’occhio, si può vedere? Quando cala come un
sipario sulla coscienza, che si guadagna?
108
Il fuoco deve essere conservato come un tesoro. Il fosforo dei nervi si
consuma come lo stoppino; e la lampada potrebbe far luce senza esso? Si
può ben aggiungere l’olio dell’ozono, ma senza lo stoppino i nervi non
accendono il fuoco.
Il simbolo del fuoco ricorda la più sacra delle sostanze, che si accumula
con estrema difficoltà e si dissipa in un istante. Come pensare di
fotografare le emanazioni fisiche se ci sprofondiamo da noi stessi
nell’oscurità?
Non stancatevi di ripetere questo monito agli amici.
370 — Dite a Oriole, Pusignolo d’oro: “Quando volerai all’alta torre,
ricorda il passato. Rammenta che distruggesti tesori e poi cercasti le
creazioni dello spirito, ma senza trovare la via giusta. Ma l’impegno severo
non svanisce; si trasmuta nella vita. Ora tu possiedi i tesori dello spirito.
Chi dunque, e quanti, hanno la via aperta davanti a sé? Ma chi non ha
ostacoli deve ciò nondimeno vincere lo spazio. Le ali sono date agli uccelli
per volare”. Ricordate!
371 — Se studiate le energie sottili vi convincerete che non solo meritano
la più grande attenzione le manifestazioni principali, ma che anche i
piccoli filamenti di tensione hanno effetti potenti. È altrettanto inevitabile
riconoscere la grande importanza dei precipitati e delle combinazioni
tangibili.
Si è iniziato da poco a sperimentare sul soma dell’organismo. Pure di
recente si è ripreso a considerare la rete aurica viola di protezione.
Entrambe queste manifestazioni sono connesse al reame del fuoco. La
prima è effetto dell’azióne del fosforo. La seconda da il potere del fuoco,
che le emanazioni salubri dell’organismo traggono dallo spazio. È bene
pertanto salvaguardare il fuoco del corpo, che sia di effetto potente. Le
Nostre medicine curano appunto questi fuochi. Non sono i muscoli che
meritano attenzione, ma l’onda infuocata dei nervi : bisogna alimentarla e
ristorarla.
La pianta che avete colto in montagna consentirà vari esperimenti utili.
L’energia della linfa carica di tensione nutre il potere del fuoco. Ma anche
altri metodi d’uso meritano attenzione. Il calore proprio all’essenza delle
foglie e l’olio della corteccia sono il rimedio migliore per rafforzare la rete
aurica di difesa.
Fra le due Origini della Luce e della Tenebra, questa rete protettiva
splende come una corazza.
In verità è proprio il confine fra luce e Tenebra! Per altra via approdiamo
all’Aureo Mezzo insegnato dal Buddha. La linea separa le Origini. Come
lampo, essa emana dall’unico principio della Fonte Primaria. A protezione,
109
e come ponte, il fuoco unisce gli opposti. Come si dovrebbe tenere prezioso
il potere dell’unione! Chiunque lo possiede è vittorioso sulle Tenebre. I
medici dovrebbero studiare l’importanza del soma e della rete aurica
protettiva.
372 — È bene rendersi conto che esistono battaglie interplanetarie. Non si
potrebbe dare altro nome allo scontro fra l’atmosfera sana e la malata. Le
correnti menzionate ieri naturalmente difendono il pianeta da emanazioni
velenose. La coscienza dei viventi accresce di molto queste tristi
manifestazioni. Non si può immaginare quale grave pericolo esse
comportano. Solo con la padronanza del fuoco dello spazio si riesce a
ottenere uno scarico. Ma questo fuoco deve essere introdotto nella vita.
Non basta osservare i segni del fuoco nei pressi dell’organismo umano.
Bisogna anche vedere come esso agisce sulla coscienza. Questo
esperimento personale darà quella tecnica che la morta lettera non può
esprimere. Il fuoco si accosta alla vita più spesso che non si creda.
373 — La mobilità della coscienza è una qualità del mondo superiore.
Bisogna rendersi conto che se in una incarnazione si è re, nell’altra si può
essere calzolaio, senza svilimento. La mobilità delle orme esterne è a stento
concepita sulla Terra, poiché non ci si figura l’ascesa dello spirito. La
mobilità insegna a comprendere gli oggetti secondo prospettive divèrse. E
la formula: “con le mani e con i piedi dell’uomo” cessa allora di essere
un’astrazione.
Capite quindi che il piano generale è infallibile. Tale sia anche la vostra
ricerca: non persistete in una sola decisione. Se i nemici bloccano una via,
per ciò stesso ne sguarniscono un’altra.
374 — Chi segue l’Insegnamento perde quell’indolenza così cara a molti.
Ma chi non lo pratica si espone in pieno ai temporali del karma. Giudicate
chi ha scelto la via giusta. Se seguite l’Insegnamento, può forse mancarvi il
successo? Esso raffina la coscienza, poiché fa felici. Dove dunque trovare
una forza dagli effetti paragonabili? Dunque custodite con gran cura i
Nostri preziosi Precetti.
375 — In che consiste il successo di uno Yogi? Egli certo non attrae le folle,
né ottiene conversioni di massa. Ma le sue opere cominciano a suscitare
imitazione, cosciente e no, spontanea e no. Qualcuno prende a fare le stesse
cose. Persino gli avversar!, imprecando, ne seguono i passi. È come se
un’atmosfera particolare fosse raccolta attorno alle sue opere. Questo è il
vero successo; quando non il denaro, né le moltitudini, ma il fuoco
invisibile si apprende ai cuori umani. Volendo imitarlo, si penetra nella
stessa atmosfera e se ne ricevono gocce dalla medesima rugiada creativa. Il
successo non viene solo dall’esterno. Lo si crea quando le mani sono
correlate al pensiero dello spazio. Ma lo Yogi diviene il canale primario, il
110
principale ricettore delle energie spaziali. Egli è quindi luminoso come un
fuoco evocativo. Costruisce ciò che si deve costruire. Mura le pietre
predestinate. E persino i nemici, tremanti, ne ripetono le parole. Lo Yogi
non è un predicatore. Compare di ràdo; ma le opere affidate a lui
acquistano una colorazione speciale. Altri non si accorgono neppure del
fiorire di queste opere, poiché il loro destino non è di assorbire ma di
accendersi.
Dove volerà la scintilla? Chi saprebbe contare tutti i fuochi accesi e i
viandanti riscaldati dal fuoco di un Agni Yogi? Il fuoco illumina
intensamente perché non brucia per sé.
376 — Cos’è successo per Noi? In verità le opere hanno successo quando
nella loro scia seguono tanto gli amici che i nemici. Annotate le imitazioni
e dite a voi stessi: “Tutto viene dal nostro fuoco”. Gli errori affogano nei
fuochi successivi. Si nuota con coraggio quando i fari sono accesi, quando i
pericoli mostrano il velo ricamato della Madre del Mondo.
La Madre del Mondo non teme il Grande Gioco.
377 — In verità, custodite l’Insegnamento come una perla. Come la gioia
del giorno e l’amore dell’ascesa, levate alto il Libro del Patto. Levate alto
l’Insegnamento come una spada pronta alla difesa. Può la negligenza
strisciare attorno al Patto della vita? Con che altro potremmo trasformare
l’esistenza? Per dove altrimenti potremmo accedere al reame dello spirito
che vive in noi? Contiamo i giorni vissuti male, e restiamone atterriti.
Contiamo le ore non consacrate all’Insegnamento, e piangiamo. Si darebbe
l’ora dell’Insegnamento per una borsa d’oro? Come accontentarsi della
veste dell’ignoranza dopo aver visto una tunica di bellezza, ornata con i
fiori della Madre del Mondo? Come passare i giorni nel solito modo, se la
via è seminata di tesori? Dobbiamo assuefarci alle manifestazioni insolite. I
metalli sono attratti solo dalla calamità. Dunque si deve alimentare il
magnete dello spirito. Senza nutrimento, lo spirito non vede quante porte
gli sono aperte.
Per la legge che regola gli scambi delle sostanze, è necessario creare una
corrente di dare e ricevere. Non crediate che quanto è stato letto una volta
già riposi nella coscienza. Non è bravo giardiniere chi scende in giardino
una volta sola. Bisogna capire i segni, ma per farlo bisogna
impadronirsene. Il Nostro Libro è vicino, e mirabile è la venerazione che
trasforma la vita.
È Nostro augurio che abbiate rispetto per l’Insegnamento.
378 — È stato possibile mostrare il Dodecaedro, ma non è facile. Badate a
tutti i segni del fuoco e dell’energia psichica. Così finirete per comprendere
111
la similarità di questi concetti supremi. E, a tastoni, ne scoprirete le
evidenze nella vita di ogni giorno.
È spaventoso che le più nette evidenze delle energie non richiamino
l’attenzione. Si dovrebbe ricordare che molti sono quelli che hanno visto e
udito le cose più notevoli, ma le hanno sepolte fra i rifiuti.
Che trasfigurazioni occorrono per l’occhio umano? Se un uomo vede e
sente un fuoco, accesosi da sé e che non brucia, decide che si tratta di
elettricità. Se ode vibrare una corda nell’aria, o il suono di una campana
senza campanile, pensa a qualcosa di vago sulle onde sonore. Se vede stelle
colorate attorno a sé, corre subito dall’oculista. Se vede formazioni nello
spazio pensa alla polvere meteorica. Se poi riceve oggetti dallo spazio,
sospetta del vicino la sua immaginazione non va oltre. Quasi mai poi bada
alle manifestazioni del proprio organismo. Pure, la grande esperienza si
compone proprio di queste piccole osservazioni. Non si deve imporre una
conclusione per comando: deve passare per i canali dell’energia psichica.
Osservate con acume.
379 — La pellicola e il soma delle ghiandole danno accesso al fuoco, quindi
la loro sensibilità è benefica.
380 — Giustamente si è detto che la prima manifestazione giunge fra i
tuoni e l’ultima nel silenzio. È impossibile assorbire la voce del silenzio
senza il tuono poiché essa è tanto più ardua ed estenuante di questo. Ma
l’Onniesistente è nel silenzio, cui inevitabilmente si perviene dopo il
tuono. Ma esiste oscurità per l’occhio che ha visto la luce? Esiste silenzio
per l’orecchio che ha udito nascere il suono? Come potrebbe Materia
Matrix essere senza suono o senza luce?
È ben risaputo che si può aprire un ricettacolo ben serrato sia rompendolo
che suonando un ritmo delicatissimo. Così in tutti i domini della materia è
bene non attendersi manifestazioni gigantesche e abituarsi invece a udire
anche il volo di una farfalla. Ciò non è facile da imparare, dal momento che
la vita risuona di martellate. Le energie sottili non sono applicate a tutti gli
usi. E quanto più l’umanità avanza, tanto più crudamente impiega le sue
conquiste sulle forze inferiori.
Nella vita si può raffinare sempre meglio la comprensione delle energie
sottili, poiché detengono il futuro.
381 — È assai difficile notare ciò che non è seguito dalle usuali reazioni
nervose. Questo è l’autocontrollo dello Yogi.
382 — La corrente della vita produce una corrente continua di energia. Se i
centri ricettivi sono aperti, nulla può impedire che affluisca energia sempre
nuova. Non l’età né la malattia, ma i pregiudizi recidono i fili della felicità.
L’irritazione personale è loro figlia. Non è possibile liberarsi di questa
112
senza svellere i preconcetti. Che l’impegno perseverante vi soccorra nel
valutare correttamente le manifestazioni. Non occorre rinunciare alla vita,
ma stimarla per quello che vale. La propria garanzia, come spada di
giustizia, fornirà l’attitudine giusta.
I testi dell’Insegnamento sono da leggere e rileg gere, poiché ogni giorno
che viene porta applicazioni nuove.
383 — Nelle future conquiste si dovrà curare in modo speciale lo sviluppo
coordinato dello spirito e della condizione corporea. Il corpo ha difficoltà
nell’adeguarsi allo spirito; e quando quest’ultimo si eleva, si provano
attacchi di angoscia. Ma un’altra circostanza non è meno importante, per
cui vi ho consigliato di non pronunciare per quanto possibile nomi di
persona. Chi si rivolge a qualcuno lontano, gli impone un gravame, se lo
spirito di questi è bastevolmente sensibile. Sapete che gli Yogi mutano sede
di frequente ed evitano di pronunciare nomi di persona. Ciò perché
conoscono l’effetto che essi producono nello spazio, quando sono emessi
con una certa comprensione dell’Insegnamento.
Solo in casi di necessità si dovrebbe imporre la propria volontà sugli esseri
viventi. E bisogna riconoscere che la crescita dello spirito si riflette nel
corpo; sovraccaricando quello si provoca una reazione di questo. Chi si
eleva in ispirito dovrebbe essere protetto; ma proprio in casi del genere
non si palesa il minimo discernimento. Si è pronti invece a gravarlo dei
desideri più triviali, senza capire il male inflitto da un comportamento così
avventato.
384 — L’energia psichica deve essere organizzata. Si vede facilmente che le
forze, se non sono correlate fra loro, intralciano i risultati. Se poi interviene
l’impazienza, gli effetti vanno del tutto perduti.
385 — II Benedetto mostrò un giorno ai discepoli un fachiro che lanciava
una palla con grande destrezza. Con essa colpiva ogni volta un bersaglio, e
due ragazzi correvano a prenderla per riportargliela. Il Benedetto disse: “È
giunto alla perfezione nel lancio della palla; tutte quelle che getta gli
tornano subito. Così accade quando si da in modo perfetto. Pertanto
imparate come si compiono i sacrifici, poiché c’è una arte per ciascuno di
essi”.
Indicando poi un uomo tacito, disse: “Chi può segnare i confini del
silenzio? È difficile trovare la parola giusta, ma la bellezza del silenzio lo è
anche di più”. Così il Benedetto insegnava il sacrificio silenzioso.
386 — L’energia psichica deve essere esercitata, e sapete quanto è difficile
applicarla.
Non si saprebbe definire a parole dove e fino a che punto il discepolo
possa usare le forze del Maestro. Solo un raffinato grado di comprensione
113
segnala la commensura esatta. È impossibile precisare norme rigorose nel
rapporto fra Maestro e discepolo, ma la vita insegna le formule necessàrie
per seguire lo stesso sentiero.
387 — Alcuni esperimenti con l’energia psichica sono utili e facili.
Esercitarla su esseri umani o animali è rischioso, poiché non è facile parare
il colpo di ritorno. Se poi il soggetto è debole, è pericoloso soggiogarlo. Ma
resta un terzo gruppo : le piante, che. sono molto adatte a questi
esperimenti. Beninteso queste prove richiedono dei mesi, ma si otterranno i
migliori risultati nell’organizzare l’energia psichica.
Prendete alcune piante della stessa famiglia e press’a poco della stessa età.
Sceglietele a vostro gusto. Ponetele nel medesimo ambiente e osservatele di
persona, senza dimostrare alcuna preferenza. Dopo due mesi separatele in
tre gruppi e mettetele in locali diversi. Siate indifferenti alle prime,
amorevoli verso le seconde, distruttivi con le terze. Naturalmente queste
trasmissioni devono farsi da breve distanza, usando il ritmo di Mahavan.
Sarà bene aumentare e diminuire l’intensità delle trasmissioni in modo
alterno, a periodi di sette giorni: al mattino, a mezzogiorno e al tramonto.
Inaffiatele al mattino aggiungendo all’acqua un poco di soda, al tramonto
invece con una soluzione di valeriana. Proseguendo in questo modo non
solo si sperimenta sulle piante, ma si induce un ritmo in noi stessi. Per
queste prove non si devono usare piante velenose, e sono anche da
escludere le famiglie dei gigli e delle felci. Si possono così aumentare le
emanazioni di energia psichica.
In seguito naturalmente si potrà dimostrare, con risultati interessanti,
l’effetto dell’energia psichica sulle correnti dell’acqua e dell’aria. Ma ciò
richiede un ulteriore livello di tensione. Così nella vita quotidiana, senza
dover lasciare la Terra, si possono ottenere molti utili risultati.
388 — Le pietre non sono meno utili delle piante per sperimentare con
l’energia psichica. La sabbia, se sottoposta a un ritmo, si dispone a formare
un disegno. L’energia psichica può produrre vibrazioni con lo stesso
risultato. L’antico detto, che la volontà muove le montagne, si fonda sulla
vibrazione.
389 — Certamente l’imperil è il massimo distruttore dell’energia psichica.
Ma non si scordino altri tre colpevoli: la paura, il dubbio, la pietà di sé.
Quando si saprà misurare quella energia con mezzi meccanici sarà
istruttivo vedere come la sua corrente viene interrotta da questi tre
oscuranti. Il flusso è alimentato invece da quelle tensioni che esistono
nell’abnegazione e nel conseguimento. Queste concezioni astratte
renderanno testimonianza al riconoscimento dell’energia del Principio
vitale, che è misurabile e concepibile. Affermo che i fuochi evocati dal
ritmo citato non solo possono venire intensificati, ma servono anche a
114
rafforzare l’energia psichica. Il fuoco dello spazio, come una spada,
percuote l’oscurità.
390 — Potere ed energia hanno effetto quando la tensione è ben
commensurata. Il riconoscimento dell’energia psichica come sostanza
tangibile farà sorgere un nuovo modo di pensare in ogni cosa della vita.
391 — Poco fa vi ho mandato una moneta del Tibet, e perché la si trovasse
più facilmente fu posta nel centro del tavolo, sotto un quaderno. Nessuno
però lo rimosse. La cameriera mise la moneta in luogo più visibile, la
mattina, ma nessuno la notò fino a sera, quando fu trovata in base a
un’altra indicazione. Ciò accade sovente con gli effètti del karma. L’offerta
viene fatta, ma deve essere accolta. Ma tante sono le cose davanti agli occhi
che il dono passa inosservato.
Gli effetti karmatici sono di due generi: o connessi a una data, o attratti a
una persona. Il karma del primo genere si potrebbe talvolta trasferire in
uno personale; ma in nessuno dei due casi si deve mai biasimare il
Maestro. Come conoscere la complessità di tutte le circostanze! Ad
esempio, è possibile avere previsioni figurate del karma futuro di
entrambe le specie; ma se le circostanze esterne lo sommergono non vuoi
dire che ciò che è già nato nello spazio si dissolva. Può assumere nuove
forme senza essere annientato. L’energia psichica può essere valida anche
in ciò, trattenendo presso la persona il karma prefisso.
392 — II controllo dei fuochi comporta molti pericoli. Non è facile ridestare
i propri fuochi; ma, riuscendovi, è difficile domare le proprietà di
quell’elemento che pervade ogni cosa. Un essere che abbia realizzato i
fuochi vibra alla chiamata della fiamma, diviene risonante al fuoco. Il
terremoto di ieri fornisce un esempio. Il cuore di Sorella Ur. ne ebbe un
brivido pericoloso, giacché i terremoti sono effetti del fuoco. In effetti
l’essere intero è scosso quando si imbatte in fuochi di qualità diversa. Ma
la manifestazione del fuoco è tanto importante, come fase evolutiva, che vi
consiglio di usare molta cautela quando è tempo di domarlo. Ciò
costituisce parte essenziale dell’esperimento di rapporto cosmico. La via
del fuoco è la via della vittoria. È un processo che deve svolgersi
tranquillo, senza fretta né irritazione. Si può essere certi del Nostro aiuto,
affinchè le circostanze esterne non rechino disturbo. Ma non bisogna
scambiare i segni di successo per segni di terrore. L’umanità considera
volentieri come distruzione il semplice scarto dei rifiuti, e come disordine
l’inizio della costruzione. Siate dunque cauti, e agite senza fretta. Vi
indicheremo le date.
393 — Non esistono ostacoli insuperabili per la volontà umana. Non lo
dico per consolare né per far coraggio, ma come legge immutabile. Da gran
tempo gli uomini hanno acuito i loro voleri; ma non comprendono ancora
115
lo stadio di coscienza necessario per imprimere alla volontà la piena
potenza dell’azione, allorché si può dire che tutto è consentito.
A chi affidare l’intero patrimonio? Solo a chi non ne abusa e non lo
perverte. A chi è saldo in coscienza. A chi conosce l’Insegnamento. Quanti
vantano di saperlo, e lo ignorano! Sono stufi di rileggere parole familiari.
Come falco dal cielo, l’acutezza di comprensione deve essere attratta da
un’esca di fuoco. Il falco, allettato, si precipitava obbediente sul braccio.
Similmente la vera comprensione scenderà sul fuoco della coscienza. Non
si attraversano le tenebre senza una luce. Pensate com’è nuovo questo
monito ! Ma voi non accendete i vostri fuochi. Non cercate neppure dove
sia la sorgente del fuoco. Non deridete forse quelli che l’hanno trovata?
Non sapete rieppure che il fuoco rinvenuto non è per sé stessi, ma per
l’umanità.
Ma a coloro che l’hanno trovato Io dico: “tutto è consentito!”.
Sapete attraversare un abisso. Il pericolo è una gioia per voi. Fra le parole
dell’Insegnamento, segni di fuoco, che contengono l’inespresso, sfavillano
per voi.
Gran cosa è che il fuoco non sia un’astrazione, ma sia percettibile
all’occhio. Esso è la misura della libertà totale. È il segno della fiducia
totale.
394 — Lo zelo è il riconoscimento di una necessità. Accettare la Gerarchia è
una qualità altrettanto rara.
La nebbia dell’umanità è grande, e il pensiero può essere fatto avanzare
con i mezzi più inattesi. Sarà quindi molto più facile comporre un mosaico
di pezzi separati. Non si dovrebbe pretendere una linea compiuta. Le sue
parti si potrebbero costruire secondo umori diversi. Non si deve
costringere, e nemmeno persuadere. Si può solo infondere, cementando
con il sentimento. Ma questo non è sempre ardente.
395 — Ciascuno ha il suo dono da offrire. Dai contrasti si può scorgere un
quadro di speciale significato.
396 — In Occidente molto si parla della trasmissione del pensiero a
distanza, ma si ignora del tutto come praticarla. Ad esempio si impiantano,
per dimostrarla, due stazioni che devono operare simultanee; e si misura la
distanza che le separa, come se la potenza del pensiero si misurasse in
chilometri ! La parte essenziale dell’esperimento, che è precisamente la
conseguenza del pensiero, viene negletta.
Sapete che la Mia risposta vi giunge dopo un tempo che varia con le
condizioni magnetiche e dell’atmosfera. Ma una differenza di pochi minuti
che influsso può avere sull’effetto del pensiero? Eppure, stando alle
116
convenzioni occidentali, l’esperimento verrebbe considerato negativo.
L’Occidente, che ama enumerare soltanto dei fatti, ignora completamente
la reazione del pensiero. Ma la ricerca scientifica porterà a scoprire le leggi
per cui esso si dissemina, in rapporto alla complessità delle condizioni
fisiche. Lo sviluppo del pensiero consentirà molte risoluzioni, che
dipendono da onde diverse. Si noterà che esso procede per balzi, un po’
come una pietra lanciata di striscio sull’acqua. Così il pensiero tocca luoghi
inaspettati. Questa disseminazione grava di responsabilità il pensatore.
Quando si saprà gioire per l’ampiezza della responsabilità si apprezzerà
anche l’importanza del pensiero e se ne indagheranno le leggi. Molti
strumenti sensibili permetteranno di fissare le conseguenze del pensiero.
Così si sarà estratto dal caos un altro tesoro.
397 — Studiando la trasmissione del pensiero gli uomini si accorgeranno di
tutte le manifestazioni che lo accompagnano, sia benefiche che negative. Il
riconoscimento delle sue conseguenze si diffonderà in modo
inimmaginabile. Gli uomini capiranno per prima cosa quanto si nuocciono
l’un l’altro, impoverendo o sovraccaricando a vicenda le loro forze. Uno
dei motivi per ritirarsi in solitudine fu un tempo quello di celarsi per
proteggere l’energia psichica. Un Nostro valente collaboratore sparse una
volta la notizia della propria morte per sfuggire agli sguardi degli uomini.
Come alleggerito, diceva: “A quanto pare mi hanno dimenticato”.
In tali circostanze si vede come i pensieri diversamente da quelli
impersonali dello spazio ci sorvolano. Ma di solito questi ultimi non sono
nocivi. Non dico con questo che quelli personali siano da evitare, ma certo
tutta la responsabilità deve essere ben compresa. Una condizione esteriore
per educare i bambini alla responsabilità sarà il comportamento austero.
Sarà bene insegnare anche qualcosa dei mutamenti dei corpi. Ma lo stato e
la religione convenzionali ostacolano gravemente il riconoscimento di
queste responsabilità.
Senza pregiudizi, e osservando tutti i fattori circostanti, giungerete a
concludere che i Nostri sistemi devono forzatamente deviare dai metodi
convenzionali. Se occorre far risuonare nella vita un appello al fuoco, non
lo si potrà certo fare con le maniere dello stato convenzionale. Sapete
d’altronde che, sostituendo il “sovrannaturale” al consueto non sfiguriamo
la vita, ma le aggiungiamo bellezza e vastità.
398 — Il giusto rapporto tra le esplosioni dell’individualità e l’infallibilità
della legge è l’aureo lezzo che riluce nel profondo di tutte le grandi
coscienze. Quante utilissime osservazioni si potrebbero fare anche senza
delicati strumenti! Il paragone fra le condizioni dell’atmosfera e
dell’umanità non offrirebbe forse ai governanti la chiave per molte
considerazioni ragionevoli? Le tempeste magnetiche non fanno presagire
117
variazioni dell’ordine sociale? Le macchie solari, i pleniluni, il moto dei
corpi planetari e molte potenti condizioni consimili influiscono sulle
funzioni basilari degli organismi sensibili. Persino le piante e gli animali
reagiscono alle manifestazioni cosmiche. Possibile dunque che l’uomo, il
reggitore, non meriti attenzione? Neppure gli effetti dei terremoti e delle
meteore vengono studiati. Oltre che indagare la formazione delle meteore,
non sarebbe bene studiare gli effetti della loro comparsa sull’energia
psichica delle moltitudini?
Si noti l’influsso dei gas sotterranei, presenti in quantità ben maggiori che
di solito si creda. Ma i poliziotti della scienza badano solo agli eventi
grossolani e più evidenti, e trascurano effetti rilevanti esercitati sulle
masse. Osservare l’energia psichica dell’umanità è questione ben più
importante che misurare il grado di umidità o di calore. Il potenziale
umano merita attenzione.
399 — I metodi del Nostro Insegnamento vengono condannati di solito da
due parti. Chi aderisce al vecchio ordine non Ci può perdonare l’attenzione
dedicata alla scienza occidentale contemporanea. I devoti dell’Occidente
non ci possono perdonare il rispetto per la Saggezza Antica. L’Occidentale
ha dimenticato il linguaggio dei simboli. Quando ode di un drago celeste,
sorride. Ma quando gli rammentiamo il Serpente Solare, quel sorriso
scompare. Specialmente se esso si trasforma nel serpente del plesso solare,
e l’immagine diventa una realtà fisiologica, poiché quando questo si desta
tutti e quattro i regni del cielo divengono accessibili. Il simbolismo della
Saggezza Antica basa sul paragone fra il Macro e il microcosmo. Scoprite
dunque nelle immagini più astratte l’organismo umano e le sue facoltà. In
Occidente incontriamo molte espressioni convenzionali, ma non per questo
Ci lasciamo distrarre dal loro significato. Basta solo espellerne il
pregiudizio.
Spesso udiamo lamentare che il Nostro Insegnamento non è giustificato. Di
solito, chi se ne lagna non lo pratica. Ma una medicina che resti sigillata
può forse guarire? Del resto, non sono molti che possono vantare di
conoscere l’Insegnamento: o lo intendono secondo il loro modo di pensare
antiquato, o ne leggono dei frammenti senza curarsi di connetterne il
senso. Sarebbe bene applicarlo prima di giudicarlo.
La leggerezza mentale è una caratteristica internazionale.
400 — Perché chi sostiene l’Insegnamento è di consueto timido e
vergognoso? Perché i problemi dell’esistenza non preoccupano l’umanità.
Non entrano nella vita quotidiana. Le evidenze dell’insolito sono spiegate
come fallimenti della natura. Le forme di legge sono apprestate dalla
codardia.
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Come in antico, feticci e tabù restano a guardia dell’uomo. La vita si
insegna solo nella biologia convenzionale o è soffocata dall’incenso dei
templi.
Ma infine si deve ben esaminare ciò che ci attornia, ora specialmente che si
osserva una tensione straordinaria nel processo cosmico. Gli apparati
sensibili del nostro organismo lavorano nella stessa condizione. La
tensione atmosferica costringe gli uomini a studiare con attenzione e
seriamente le forze cosmiche. Non c’è nulla da ridere se non si sa di che si
parla. Sarebbe come deridere le formule delle matematiche superiori
perché non servono a cuocere il pranzo. Noi non rimpiangiamo il tempo
dedicato a ripetere queste palesi verità, poiché tutto serve a orientare
l’umanità verso l’energia psichica. È assurdo che l’uomo debita essere
persuaso a usare un potere che è suo da si gran tempo. È la psicologia del
selvaggio, che teme qualsiasi cosa che era ignota all’avo. Ciò nondimeno, il
pensiero dello spazio agisce!
401 — Le ripetizioni senz’anima distruggono l’Insegnamento. Pertanto si
deve porre mente alla qualità del ritmo. Sicuramente alla base di
qualunque cristallo stanno un’attrazione e una pulsazione. Ma questa cioè
il ritmò manifesta il principio vitale. Dunque un dato ritmo può essere più
o meno vivo, o morto. Il ritmo vivente, spiritualizzato dalla coscienza,
correla con le energie sottili. Ma quello morto delle labbra imprime un
battito letale che turba il saggio silenzio e nuoce.
Attenti alle ripetizioni prive di spirito! Esse veramente dissolvono la sua
gemma più preziosa. Se poi la loro azione fosse solo per paura o avidità,
persino uno scheletro batterebbe un tempo più benefico. In tal caso, il
tamburino di una banda militare sarebbe il più abile suscitatore di ritmi. Vi
attendereste apparire il fuoco per il moto della coda di un cane alla vista di
un osso? Ricordatelo, quando usate le energie più sottili, quando volete
accostarvi al fuoco per evocarlo alla vita. Quando vi ho comunicato i ritmi
del fuoco spaziale, ero certo che li avreste applicati con coscienza
spirituale e con impegno senza vili moventi. Da gran tempo si sa dei due
fuochi : quello che crea e quello che distrugge. Mentre il primo splende,
scalda ed esalta, il secondo incendia e incenerisce. Ma Io vi ho guidato solo
al fuoco creativo. Avete personalmente verificato che è possibile
accostarlo, e neppure la luce del giorno vi impedi di vedere i messaggeri
dello spazio. E le stelle apparvero circondate da segni. Questi segni di
fuoco sono da custodire, e bisogna imparare a cogliere i doni migliori della
coscienza. Non con i pugni, né con le minacce, ma volando su ali di luce si
sale ai Cancelli. Attenti alla vita quotidiana spesa senz’anima!
402 — Altro nemico dell’Insegnamento è la sfiducia. Essa recide i
conseguimenti più essenziali e intimi. E7 stupefacente vedere come gli
119
uomini sono incapaci di affrontare ciò che per loro è nuovo! Il rispetto di
sé è così futile e l’immaginazione tanto impoverita che di solito paventano
di ammettere quanto esce dall’ordinario. È molto più facile negare che
osservare. Siate distrutti, voi che negate! Senza i vostri miserabili pensieri
il sole splenderebbe più fulgido e la rocca della coscienza sarebbe più
elevata. È rivoltante vedere la sfiducia meschina e grigia, senza un solo
moto di coraggio! Si annida nell’immondizia. Noi insistiamo sempre sulla
conoscenza basata sull’esperimento. Riconosciamo che i mezzi e i risultati
si accumulano con grande lentezza. Ma non ammettiamo che un uomo
ragionevole getti via le possibilità di conoscere. Quante volte per sapere si
è pretesa una ricompensa materiale! I bambini che non hanno ancora sette
anni si comportano nella stessa maniera. Talvolta qualcuno, giunto vicino
all’Insegnamento, ha acquisito possibilità meravigliose, eppure continua a
sognare la ricompensa, come un povero!
Custodiamo l’Insegnamento come massima gioia della vita!
403 — È essenziale non dire ai novizi che l’Insegnamento dell’Agni Yoga è
facile. In verità, non lo è. Induce molta tensione e comporta mólto pericolo.
Nessuno si lasci sedurre dall’idea che sia tutto latte e miele. La maestria
dei fuochi è un processo lento. Ogni gesto prematuro rischia una
deflagrazione. Un grado di padronanza anche molto elevato è poca cosa se
paragonato al susse guente.
Sapete com’è difficile vedere Fohat, quante stratificazioni di molti anni
sono necessarie perché quell’energia appaia in evidenza. Ma che direbbe
uno spirito fragile se sapesse che oltre Fohat sta ParaFohat, a sua volta
alimentato da PanFohat. Queste energie pervadono di gioia e d’amore solo
le coscienze forti.
Pochi sono quei costruttori fidati che con abnegazione accolgono nel calice
del cuore i pensieri dello spazio. Essi non temono di essere ustionati dai
fuochi dei mondi lontani. Non sentono fatica per il carico d’angoscia
dell’imperfezione che li circonda. I fuochi superradianti dello spazio li
visitano, ed essi conversano con le scintille di coscienza spaziale, in
silenzio accendono pensieri e rispondono. La cupola della Benedizione non
è senza peso, ma è l’ingresso alla Dimora più sublime.
In molti Insegnamenti antichi si menziona il simbolo della costruzione.
Bisogna intenderlo alla lettera. Attorno a un Agni Yogi troverete sempre
delle costruzioni. La loro stessa difficoltà è come un trampolino per la
vittoria sull’imperfezione. La Luce non si manifesta facilmente, ma il fuoco
dello spazio illumina i mondi lontani. Non introducete i deboli, che non
sanno trattenére il tesoro. Meglio fidarsi di pochi. Essi si risolveranno alla
giusta azione. Ameranno le difficoltà e non tradiranno.
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404 — Sono comparsi in Occidente molti Yogi, illusionisti, maestri,
ipnotisti, occultisti che agiscono usando la volontà. Moltiplicano
brillantemente il loro danaro insegnando a chiunque, a modico prezzo,
come migliorare le sue condizioni materiali, come accattivarsi la fiducia
altrui; come acquistare prestigio in società, come condurre gli affari; come
dettare ordini numerosi; come fare della vita un giardino fiorito.
Sviluppando la volontà, alcuni di loro sembrano seguire la retta via, ma
non danno una meta a questo peregrinare, e quindi non servono che a
peggiorare le tristi condizioni dell’esistenza. Una volontà potente che
agisca nel senso di accrescere i pregiudizi antiquati, non è forse un vero
orrore? Quanta maggiore energia si dovrà spendere su questi neooccultisti
per compensare il male della loro depravazione spirituale! Gli imitatori
dell’Hatha Yoga restano ancora i meno nocivi.
Prima di tutto, l’insegnamento non si vende; questa è una legge
antichissima. Esso mira alla perfezione; altrimenti, non avrebbe futuro.
Non cura l’agio personale; altrimenti, sarebbe egoismo. Intende abbellire la
vita; altrimenti, calerebbe nella bruttezza. L’Insegnamento è sempre
abnegazione, poiché sa cos’è il Bene Comune. Esso venera la sapienza;
altrimenti, sarebbe tenebra. Non si manifesta con cerimonie stravaganti,
ma si regge sull’esperienza. Ritengo che debba lasciare alle spalle le scorie
delle forme antiquate. La gioia è una saggezza speciale.
405 — Bisogna evitare i miracoli, in quanto l’uso applicato dell’energia
psichica sarà la manifestazione più alta del razionalismo purificato.
406 — Riflettete sulla questione del pericolo. Quel che si dice pericolo non
è che timore delle condizioni presenti. Ma quando si sa che ogni
condizione è creata dalla coscienza, che è invulnerabile, le paure fisiche
non hanno ragione di esistere. Il pericolo, da cui si è tanto soliti guardarsi,
si dissolve nella coscienza. Quindi il crescere di questa è la base più
essenziale per un progresso. Invece di pericoli, resteranno solo ostacoli; ma
questi non sono che mezzi per sviluppare l’energia. Se le montagne fossero
perfettamente lisce, non potremmo raggiungerne la vetta. Benedette le
rocce che ci tagliano i sandali mentre saliamo! Pertanto siate convinti che
non ci sono pericoli. Ogni mutamento di stato è un’esplosione della
coscienza. Ma il pulsare del Cosmo è fatto di esplosioni.
Povera è la coscienza che non ha controllo sugli stati transitori. Il Nostro
scudo è invulnerabile. Ogni chiazza di paura è un bersaglio per il nemico.
Ma lavate che siano quelle macchie vergognose, saremo inespugnabili
come i corpi dei mondi lontani. Lo sviluppo dell’Agni Yoga diviene lo
scudo del pensiero. Il fuoco che tutto penetra, quando è realizzato, da una
forza supremamente pura e alimenta le fonti del rinnovo. 407 — Non
abbandonatevi a pensieri deprimenti: sono come la ruggine sulla spada del
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vincitore. Non può esistere sofferenza presso la fornace creativa della vita.
Leggete i Purana nella loro morta lettera, e quel libro di saggezza vi
sembrerà ‘in cimitero. Ma dove è fuoco non è pena. Osservare la vita dello
spazio è conoscere; è partecipare alla vita del Cosmo. L’esistenza umana
non può essere svincolata dalle leggi dell’energia psichica. Ancora più
assurdo sarebbe voler sopprimere la propria coscienza. È difficile stare
senz’acqua anche un solo giorno. Così è difficile per la coscienza stare
senza luce dai mondi lontani. Come all’acqua e al cibo, ci si deve assuefare
al pensiero di una grande vita.
L’Insegnamento, basato sull’esperienza, concede a chiunque pensi la gioia
dell’applicazione. Pertanto non sviliamo ciò che è immensurabilmente
grande e prossimo nel flusso della nostra coscienza. Non costringiamo in
limiti prefissati ciò che viene come il respiro della Madre del Mondo.
Diciamo che è gioioso lavorare al rinnovamento senza paura di sbagliare
sentiero. Cominciando da ciò che è più ovvio e tangibile, seguendo le leggi
immutabili, prestiamo la più grande attenzione all’Insegnamento di vita.
Né un giorno né un’ora passi senza partecipe applicazione
dell’Insegnamento. Custodite lo Yoga come la via della Luce, sapendo
quanto sono abbondanti le faville della sua Radianza ! Noi non recideremo
il legame, anzi, lo sosterremo. Come il sole è instancabile, così sia
inestinguibile Agni!
408 — Tre topi si appressarono a un eremita, attratti dalla sua immobilità.
Egli disse a ciascuno :
«Tu stai nella farina. Ma anche se è cibo sufficiente per tutti quelli della tua
specie, non ti sei fatto migliore.
«Tu stai fra i libri, e ne hai rosicchiato un bel numero, ma senza diventare
più saggio. “Tu vivi fra gli arredi sacri, ma non ti sei elevato.
«Davvero, topi, potete diventare umani. Come gli uomini, svilite i doni più
preziosi”.
Tre leoni andarono dall’eremita. Egli disse a ciascuno:
«Tu hai appena ucciso un viaggiatore che correva dalla sua famiglia. “Tu
hai rubato a una cieca la sua unica pecora.
«Tu hai divorato il cavallo di un messaggero importante.
«Leoni, già potete divenire umani. Indossate le vostre terribili criniere e
cominciate a far guerra. Non stupite se gli uomini vi sembreranno più
crudeli di voi”.
Tre colombe volarono dall’eremita. Egli disse a ciascuna:
«Tu hai beccato grano non tuo come se lo fosse.
122
«Tu hai beccato una pianta terapeutica, e sei
ritenuta un uccello sacro.
«Tu hai nidificato in un tempio non tuo e, in
forza della superstizione, hai costretto altri a
cibarti.
«Davvero, colombe, è tempo che diventiate umane. Superstizione e
bigottismo vi nutriranno in abbondanza”.
409 — II Maestro indirizza, anziché a biasimare i vizi, a far paragoni con
gli esseri inferiori, poiché ciò può aiutare i semplici di mente. In verità,
molti animali sentono l’energia psichica meglio degli uomini.
Gli uomini sono orgogliosi della loro ragione, ma perché non l’impiegano
per trattenersi dalle basse azioni?
410 — È essenziale includere anche gli ambienti di cui non si ha
esperienza. Non è saggio limitarsi alle capanne, evitando i palazzi, e stolto
sarebbe restare nelle sale sontuose ignorando i tuguri. Non limitatevi.
411 — Ogni foglia protegge il benessere dell’uomo. Accendete i fuochi
della conoscenza illimitata. Ogni pietra è pronta a custodire l’uomo. Siate
tanto saggi da impegnarvi con coraggio.
412 — Io apprezzo le vostre buone disposizioni. Con pietre buone si può
costruire. Il Maestro è lieto quando può fornire circostanze nuove. Ma
ricordate che ogni inizio sembra talvolta un disordine. Gli uomini
distinguono male fra i segni della felicità e della sventura, del successo e
del fallimento, della gioia e della pena.
413 — II posto riservato al Maestro nell’angolo più venerato non è una
superstizione. È per l’Ospite invitato alla sacra mensa. Egli può arrivare in
qualunque momento, e deve essere evidente che era atteso. Questo segno
costante di attesa e di prontezza è come un richiamo attraverso la finestra.
Fra costruzioni e battaglie, dedichiamo un momento a un breve sorriso.
L’Insegnamento cresce a spirale, come tutto ciò che esiste. Benedetti coloro
che capiscono l’intermittenza del fuoco spaziale. La punta della fiamma era
rappresentata dagli antichi come una spirale appiattita. Questo elemento
esprime con grande vividezza l’inizio del moto. Potete dire di praticare
l’Agni Yoga se non avete realizzato neppure il primo moto del fuoco
intcriore? L’aspirazione pura produce sprazzi di fuoco. Questi inizi e le
condizioni che li accompagnano sono da notare. A tal fine occorre
sviluppare una autentica capacità di osservazione, che non è facile
acquisire. Le condizioni che accompagnano tali manifestazioni variano in
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ciascun individuo: freddo o caldo, suono o silènzio, luce o oscurità. Persino
questi antipodi producono effetti uguali.
Bisognerà osservare una grande quantità di condizioni. Se chi ha acceso il
fuoco intcriore annotasse per iscritto le proprie osservazioni, aiuterebbe
molto tanti principianti. L’opera generale in prò dell’umanità richiede
soprattutto che l’individualità sia protetta. E nello stesso istante in cui pare
di aver trovato tutti i metodi, il più semplice si dimostra il più rapido. Fa
stupire quali dettagli inattesi accendono la fiamma. Condizione inalterabile
è la sensibilità alle scosse e anche la verticalità della colonna vertebrale.
Ma, se questa avesse una curvatura cronica, il musco può giovare: quando
è assorbito agisce sul fosforo, che riordina la corrente del fuoco disturbata.
414 — L’Insegnamento dell’Agni Yoga vuole un ardore costante. A volte è
necessaria una pausa alle manifestazioni, ma la fiamma interiore è
inestinguibile. Il simbolo di questa qualità è indicato da molti
Insegnamenti come una fase di realizzazione.
Bisogna abituarsi alla costante attività del fuoco. Una indicazione
dall’esterno non denota un vero impulso. La nostra fiamma brucia come un
rogo. Sarebbe ignobile volerla soffocare. L’accensione dei fuochi evoca una
quantità di minuti dettagli ed esperimenti interessanti. L’Insegnamento
prevede la direzione, ma non intralcia con un rituale morto. Ricordate che
il declino dei misteri più importanti cominciò quando i riti divennero
complicati e senza vita. L’Insegnamento deve vivere libero come il fuoco
dello spazio.
415 — Affinate, perfezionate i collaboratori! L’insidia peggiore per il
lavoro umano è il ristagno. Per tenere il ritmo occorre una coscienza vasta.
Quando suona l’ora dell’azione, gli uomini di solito cedono a pensieri
estranei e finiscono per usare frecce da passeri contro le tigri: non solo per
mancanza di commensura, ma per difetto di vigilanza. Un uomo che si sia
privato del potere dell’attenzione non è forse meno che un animale? Chi è
spiritualmente inerte non sarà un Arhat. Talora il Maestro insegna il
riposo, ma questo non è mai sinonimo di morte spirituale. Chi si impone
tali limiti non può né vedere né udire.
Si narra di Arhat immobili, ma il loro ristagno è solo esterno. Molti si
compiacciono nel trovare giustificata la propria inerzia. Ma il richiamo
all’azione scompiglia del tutto il loro stato mentale. Li si potrebbe forse
accostare al fuoco, che per sua stessa natura esige vigilanza? Il fuoco è uno
“scherzo”, è una “fuga”. Un “andante” è simile solo alla brace che si
smorza. Naturalmente, a onde di fiamma differenti corrispondono ritmi
diversi, ma un Agni Yogi non è mai indolente.
416 — Ogni epoca sceglie l’Insegnamento che le corrisponde. In quel tempo
tutti gli Insegnamenti precedenti assumono un’immagine interamente
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falsata. L’umanità stessa cerca di adottare le peggiori perversioni del culto
prestato dagli avi. Eppure ogni fase dell’Insegnamento non esclude quella
anteriore. Poco vi si bada, poiché i preti di qualsiasi Insegnamento erigono
il loro benessere negando le Dispensazioni di prima. Ma è facile dimostrare
la continuità di ciò che si chiama ‘religione. Vi si sente scorrere incessante
il flusso unico della stessa energia. Chiamandola energia psichica,
parliamo della stessa Sophia del mondo ellenico o di Sarasvati degli Indù.
Lo Spirito Santo dei cristiani ne manifesta i segni, come il creativo Adonai
di Israele, e Mitra, saturo di potere solare. Non c’è dubbio che il fuoco di
Zoroastro è il fuoco dello spazio che voi studiate. L’energia psichica unisce
il fuoco a Materia Matrix; e l’Insegnamento dell’Agni Yoga non è che
l’esposizione dell’uso contemporaneo di quell’energia, il cui flusso si
approssima, con il Satya Yuga. Non è l’acutizzarsi di una possibilità sopita,
ma l’illuminazione propria di quest’epoca. Quindi, dico, l’Insegnamento
non si può vendere, né imporre; ma significa la Nuova Era. La si può
trascurare o negare, ma l’annuncio è inevitabile. La si può intendere come
merita o falsarla, ma il suo giungere è innegabile. In un solo istante si può
annientare ciò che richiese secoli per essere costruito, ma dalla follia non
nasce che follia. Non sono pazzi coloro che vorrebbero non avere una
mente? E quale mente non è nutrita dall’energia psichica? Perché cercare la
fonte nel buio dell’incoscienza, se è tanto facile accendere il fuoco che non
si estingue e avvicinarsi in piena coscienza?
417 — La Dottrina dei Redentori si applica a tutto ciò che esiste. In verità,
così come si può avvicinare e influenzare mediante i teraphim, così si può
assumere coscientemente il karma altrui. In brevi esperimenti vi è. riuscito
di prendere su voi il dolore altrui, per quanto riguarda il dominio dei
nervi. Nello stesso modo ci si può gravare delle conseguenze karmatiche di
altri. Infine, si può assumere il karma collettivo, e quindi l’idea del
Redentore non è mera superstizione. Per farlo basta aver compreso che
l’accettazione è degna del fine.
Il karma è una manifestazione molto complessa. Dall’atto casuale ai
moventi fondati tutto è militicolore e molteplice. È da considerare con
serietà quando sia possibile e benefico interferire nel karma altrui. Ma è da
presumersi che in certi casi sia utile intervenire per abnegazione nel
destino altrui. Il sacrificio di sé consente di giudicare quanto l’interferenza
sia conforme. I fuochi sono gli indici migliori per decidere, poiché in essi la
coscienza intcriore si combina con quella spaziale. E nulla da altrettanta
vitalità che quei fuochi, pietre miliari multicolori, che accompagnano la
comprensione delle circostanze ambientali. Vedete che due concezioni
astratte: i Redentori e il fuoco spaziale, divengono realtà!
418 — L’Insegnamento non è avulso dalla vita. Il Maestro non viene
dall’esterno. Per assecondare le diverse qualità spirituali dei collaboratori,
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Noi variamo il metodo. Non si può adottare un solo rimedio per qualsiasi
malattia. Noi non scartiamo un valore manifestamente buono per una
semplice escrescenza.
419 — Sappiamo del teraph, che può essere astrale e materiale. Il mondo
astrale è superiore al fisico, e un teraph astrale è più potente di uno fisico.
Solo esseri molto evoluti possono avere un teraph astrale. Teraphim
materiali possono servire a ogni spirito cosciente. Il teraph è come un
modello della creazione stessa. Il navigatore giudica meglio il
comportamento della nave se ne studia un modello in bacino. Guardando
l’immagine, gli uomini sembrano entrare in contatto con l’oggetto assente.
Persino l’umile indovina vuole, per prima cosa, una immagine o un
oggetto intimo. Esso dirige la sua energia psichica, e contribuisce ad
accrescere la reazione, come un faro o un segnale.
Con teraphim materiali, si deve usare un’immagine particolare, per
ciascuna occasione. Quelli astrali invece hanno il vantaggio di essere unici
e di assumere apparenze variabili secondo la necessità. Sono dunque come
la torre di un faro, in quanto indici di conseguimento di coscienza. Il
teraph astrale è un cristallo di energia psichica, mentre quello fisico è un
prodotto dello sforzo materiale. L’azione principale si compie durante la
loro costruzione, poiché proprio allora l’energia psichica è molto intensa.
Pur preferendo il teraph astrale, posso insegnare la tecnica per formarne
uno materiale.
420 — Un teraph materiale è fatto a guisa di immagine scolpita o come un
qualsiasi altro oggetto, cui si aggiunge qualcosa appartenente alla persona
soggetta all’incantesimo. Sovente dopo la morte il teraph era posto nella
tomba, come nell’antico Egitto e nei monumenti sepolcrali Maya ed
Etruschi. Se il rito funebre comportava la cremazione, il teraph era
anch’esso dato alle fiamme.
Nel tempio d’Israele esisteva un teraph universale per tutti gli usi, sotto
cui si poneva ad ogni incantesimo qualcosa appartenente al soggetto. Così
in varie regioni erano disseminati teraphim in grande quantità, e su
ciascuno si raccoglievano strati di molte trasmissioni psichiche. In questi
strati, di energia psichica è sorprendente vederne la potenza vitale. Si può
constatare senza dubbi che il teraph conserva la sua forza per millenni;
come un seme vivente, che esprime un potere immortale.
Fra gli esperimenti con l’energia psichica, è molto importante verificare
che essa è indissolubile e indistruttibile. Il teraph ne fornisce la
dimostrazione più valida, se vi si aggiunge l’impiego della
chiaroveggenza.
Per il futuro, si potrà sperimentare costruendo un teraph innocuo, cui si
imponga il comando di durare a lungo. Esso recherà un messaggio alla
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persona designata o a chi lo porterà indòsso. Bisogna discriminare fra
queste due condizioni. È bene ricordare inoltre che come la sua
preparazione richiede un certo tempo, così il suo effetto non è istantaneo.
L’insegnamento dei teraphim e degli oggetti incantati è molto antico, da
quando in Atlantide si sapeva dell’energia psichica. Come si fa un teraph?
Occorre un luogo saturo dell’energia psichica dell’operatore, dove essa si
sia deposta sugli oggetti. In un posto definito si modella una figura
qualsiasi di cera, creta o fango. Ciò fatto la si protegge con una custodia di
argento, di cristallo o di vetro, o con una fodera di cuoio.
421 — Durante gli incantesimi, come sapete, si intonavano canti, combinazioni di
strane parole talvolta prive di senso. In effetti, non è il significato ma il ritmo che
conta. Così la musica delle sfere non consiste di melodie, ma di ritmi. Quando lo
spirito evoluto la riconosce, comprende il potere del ritmo. Pertanto allorché si
satura un teraph hanno importanza il volere e il ritmo, non le parole con le quali
gli si affida la missione. Ciò che conta sono l’alternarsi degli strati, la sincerità della
trasmissione diretta e il ritmo, che può corrispondere al Mahavan. Solo una
coscienza minore abbisogna di formule già pronte. La coscienza evoluta invece sa
improvvisare parole in accordo con il flusso dell’energia psichica.
Non occorre legarsi a un meccanismo di parole. È meglio impregnarsi di
ritmo, si che ogni muscolo lavori concorde con la tensione dei nervi.
L’uomo vibra come un tutto integro e imponendo le mani stratifica il
potere del comando sul teraph. Quando si crea un teraph bisogna essere
pervasi dalla volontà omogenea di riuscire. Occorre caricarlo non meno di
tre volte al giorno. Affinchè gli strati del volere riescano meglio, la
superficie del teraph non deve essere troppo rifinita; è bene coprirlo con
un tessuto e bruciare essenze resinose. L’eucalipto è adatto allo scopo.
422 — Semplificare o complicare? Anche un bimbo preferisce il primo. A
proposito di incantesimi, si può scegliere la via della complicazione,
radunando le più sottili sfumature di significato del suono e del colore, ma
è un metodo vecchio e rigido. Gli accumuli di suono e di colore sono una
grande tecnica. Ma quando ha costruito il più complesso dei congegni,
l’inventore non cerca forse di semplificarlo? Lo stesso vale per
l’applicazione dell’energia psichica. La maggioranza l’ha completamente
scordata; la minoranza la impiega ormai con freddo fanatismo. Ma il fuoco,
base dell’energia psichica, non ha a che fare col freddo.
L’Agni Yoga guida l’umanità alla via più semplice. Una esaltazione Bhakti
supera di gran lunga un lento Jnana. E così l’accensione del fuoco orienta
nella giusta direzione. Il fuoco raffina i centri e fa capaci di sentire la
direzione. I vasi più belli sono modellati dal fuoco. Quando si fondono le
figure più belle lo stampo vecchio viene distrutto. E le nuove immagini
sono superiori a quelle della vecchia forma. Noi dunque invitiamo
l’umanità ad accendere con semplicità i fuochi dell’impegno e del
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conseguimento. Questa panacea non toglie nulla a nessuno, e la si può
scoprire con lo studio.
423 — In che rapporto stanno il musco, che è un accumulo fisico, e il
fosforo dello spirito? Il musco è anch’esso una precipitazione del fuoco, ma
inconscia. Ma persino un cristallo inconscio del fuoco contiene il tesoro.
Il fuoco puro dello spazio non è un legame vivente con i mondi superiori?
Non sgorga forse questa domanda nella coscienza senza pregiudizi? Ma se
diciamo che il teraph è un precipitato di energia psichica, questo concetto,
anche se antico, sarà compreso facilmente. Non temiamo dunque di
accettare i doni di Pandora, e al pellegrino illuminato il, loro senso
apparirà diverso.
424 — La misura di successo è in funzione della necessità. State pur certi
che non si attraversa l’abisso se non è indispensabile. E quanto più è
inevitabile, tanto più vicina è la vittoria. Ben vengano dunque le necessità
più severe. La misura di comprensione è in funzione dell’amore. Si può
recitare la propria parte alla lettera e restare spenti, se la conoscenza non è
riscaldata dall’amore.
In verità, quando si impara a inculcare le emanazioni del sentimento si
capisce che è proprio l’amore soprattutto che attira il fuoco dello spazio.
Chi ha detto: “Amatevi l’un l’altro” era un vero Yogi. Pertanto Noi
apprezziamo ogni slancio di amore e di abnegazione. Come una manovella
trasmette il movimento alle ruote, così l’amore innesta la reazione più
forte. Paragonato alla sua radianza, l’odio più feroce non riflette che
orribili macchie. Poiché l’amore è la vera realtà, ed è il tesoro.
Non ne parlo in senso astratto, ma come fisiologo. Giudico che se la
necessità è il propellente, l’amore è l’illuminante.
425 — Donde vengono Fazione e l’uso del fuoco di Kundalini? Dalla stessa
fonte: dal fuoco dell’amore. Noi diciamo che la fonte della verità è lo
schermo che riflette la sostanza. Che gioia vedere le onde del fuoco che
aumenta! E7 come un giardino incantato.
Quanto amo vedere che il fuoco dell’amore irradia, per cui si possono
superare tutti gli ostacoli!
426 — Molte volte l’umanità ha cambiato futilmente la foggia degli abiti. Li
ha accorciati a dismisura o ha trascinato code esagerate. Le maniche sono
scese fino a terra o sono scomparse del tutto. La parte superiore dell’abito
fu a volte lunghissima, o fu molto ampia l’inferiore. Come se avesse
importanza con quali maniche si prende il prossimo per la gola! Una
inutile mascherata. Prendiamo le cose come sono. Non distruggete
l’entusiasmo, da qualsiasi parte provenga. Non nascondete la verità, e
ammettete ogni estasi. Potrebbero le esaltazioni ostacolare le grandi
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misure? Ogni cosa avrà il suo posto. Costruire sull’estasi è più facile e più
duraturo. L’entusiasmo, come l’amore, accende i fuochi. Raduniamo tutti
coloro che attizzano il fuoco interiore, e ricordiamo quanto è preziosa ogni
scintilla. Luce e tenebra: non scordiamo nulla che sia fatto di Luce!
Noi offriamo cordiali tratti dal regno vegetale, ma non si lasci inosservato
ciò che è contenuto in noi stessi.
427 — Come hanno variato con scarso profitto la foggia degli abiti, così gli
uomini poco hanno migliorato il loro benessere nella vita. Il vero benessere
presume un miglioramento di stato e la semplificazione dei dettagli. Ma,
all’opposto, gli uomini cercano di complicare e respingono tutte le
occasioni di espandere la coscienza. Senza esagerazione, ogni sua crescita è
considerata inamissibile. Quando le coscienze si manifestano, crollano
famiglie, imperi decadono. L’Insegnamento di vita va in cerca dell’orfano
nel suo umile rifugio, mentre nelle pubbliche piazze rintrona la
processione della morte.
Non si pensi che Noi ripetiamo metafore ormai superate. Anche i più
limitati paventano talvolta lo spettro della sovraproduzione di oggetti, che
dovrà accadere, naturalmente, se si continuerà con i vecchi metodi. Solo
una semplificazione degna del fine può dare nobiltà alla vita e salvare le
risorse naturali. Non si possono distruggere tutte le accumulazioni
maturate nel cosmo, attendendo spensierati una nuova energia immeritata!
Per ogni nuova energia occorre la debita preparazione. Tutte le madri
pensano al bimbo che ancora portano in grembo. È impossibile dunque non
curarsi di quell’energia che è in noi! È necessario pensare a quella
possibilità inalienabile.
428 — Come già ai tempi dell’Atlantide, nei riti druidici, mentre tutti
procedevano in circolo secondo il corso del sole, il primo celebrante
marciava in sènso contrario. In ciò stava il simbolo delle due conoscenze,
la maggiore e la minore. Quest’ultima è attratta dalle energie usuali, ma
l’altra, assieme alla corrente delle forze co smiche, crea nuove energie dal
caos. Così sapientemente si segnavano i passi dell’ascesa umana nel culto
solare. Come sapete, non erano simboli astratti, ma fondamenti di
un’azione reale, poiché i centri che ruotano contro il sole erogano una
speciale energia di fuoco.
429 — È stupefacente vedere come gli uomini deturpano le cose senza
motivo né senso. Vedere come si privano da sé delle possibilità loro
predestinate. Come smantellano le loro frontiere. Noi diciamo che è meglio
sbagliare facendo, che stare in ozio. L’audacia attiva ha già in sé la propria
giustificazione, e, con lo sforzo, moltiplica le energie. Si può forse
accendere il respiro del fuoco senza far nulla? Mostrandovi la necessità di
agire in modo correlato con Noi, vi attiriamo nelle spire di una pressione
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speciale. In verità in quella spirale si può solo salire; è da custodire come la
dinamo dell’energia più preziosa. Vi chiamiamo con Noi non per desiderio
di sopprimere o di sminuire, ma per rafforzare ed elevare con azioni
benefiche.
Fuoco, Fuoco, scendi su chi attira le tue correnti dallo spazio! Per lui il
firmamento è più minerale che le viscere della Terra. L’aria è per lui nella
condizione della pietra, e questa è un conduttore trasparente.
Miei cari, attraversate con Noi le onde del fuoco; attenti che non vi bruci, e
servite il Bene!
430 — Proprio quando stanno per accadere gli eventi più decisivi, gli
uomini sono più proclivi a negare le possibilità dell’avvenire. Si potrebbe
compiere una singolare indagine storica sui precursori e sull’esordio degli
avvenimenti. Si rintraccerebbero in tal modo tendenze similari di pensiero
in occasione dei cicloni delle perturbazioni. Così il cieco deride i consigli
di quelli che vedono e i dotti conclamano che l’ordine esistente non può
mutare; che cioè tutto è fisso e invariabile e ogni essere sensibile non è che
un bugiardo!
Se si dice loro che il bene non sta nel torpore, diventano ostili. Ma è utile
riconoscere quegli avversari.
431 — Riconoscere la Gerarchia non è una disciplina formale ma una
cooperazione cosciente. Quando lo spirito capisce di far parte di una serie
infinita di dinamo acquista la prerogativa di avanzare. Come il timoniere
non ha obbligo di prestare ascolto ai suoi compagni ai remi, così chi è
designato a guidare deve obbedire solo ai richiami del Maestro. In tutti i
modi si deve pensare a risparmiare energia.
Le Nostre Guide Ci hanno commesso il vaso per estinguere il male, e Noi
affidiamo il compito alla sequenza degli assistenti, incaricandoli di
trasmetterlo ancora.
Osserva la Gerarchia facilita il moto nell’Infinito. Le leggi della materia
non si possono abolire. Come la pompa e la fonte esercitano fra loro
un’azione reciproca, così la linea di confine dei due mondi può essere
illuminata dal fuoco onnipresente.
È errore considerare le Mie parole come composizioni poetiche. Sono da
accogliere come l’appello del Costruttore, Cui non importa essere
l’Altissimo, ma adempiere la missione del Signore.
Ur. vide quella che è chiamata la Ruota del Buddha. Questa è la sostanza
del teraph dei mondi lontani. La sua essenza è contenuta nei fondamenti
del mondo, che può essere descritto come un pistillo. Ai suoi estremi porta
le sfere della polarità corrispondente alle due leggi basi lari. Al centro è la
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ruota dell’energia psichica. Ora, il cerchio ruotante dell’arcobaleno
manifesta tutti gli stadi del fuoco spaziale. Questa conoscenza è un passo
verso la padronanza del fuoco; e la rappresentazione pittorica di questa
iscrizione asseconderebbe l’evocazione del fuoco, trasformandone l’essenza
pericolosa in una proprietà risanatrice. Il cerchio contiene la svastica.
432 — II Maestro sa qual è il momento migliore. Ci vuole una conoscenza
speciale per non violare il karma, e far percepire il flusso delle correnti
estranee. I Comandi, come frecce, devono circondare il bersaglio senza
colpirne il centro, che appartiene all’uomo. La nebbia non si spiega come
ignoranza ma come sollecitudine. Vi auguriamo di riuscire, ma non vi sarà
possibile se non cooperate.
433 — Saturando lo spazio si intensifica l’azione. Con il volere personale si
possono rafforzare le trasmissioni; ma la coscienza espansa le ingrandisce,
collegandole a quella del Maestro. Una coscienza siffatta non rimpiange
mai il passato, poiché ogni nuovo istante è più grande di tutto il passato. E
non rimpiange i luoghi attraversati, poiché ogni luogo nuovo, illuminato
dalla coscienza, è più bello di tutti quelli già visitati. Così, realizzare una
nuova condizione migliore, allineata con la conoscenza del Maestro, è un
attestato di creazione.
Può esistere qualcosa di meglio della via che porta alla fondazione, alla
roccaforte dell’Insegnamento di Vita? La Stella vi guida. Marciate senza
deviare!
434 — Tutti gli Insegnamenti ammoniscono: “Non voltate le spalle al
Maestro”. È un comando che può essere inteso servilmente o con rispetto.
La venerazione, se cosciente, è come un fiore di luce. Non la si può forzare;
solo la coscienza dilatata ha l’esperienza che consente di preservare i valori
spirituali. Come descrivere al cieco tutto il pendio roccioso? Come
prevenire il sordo con un grido? Ma l’esperienza della vita insegna
l’importanza del precetto: “Non voltate le spalle al Maestro”.
435 — La gioia non sta nel semplice disporre degli oggetti, ma
nell’inventare combinazioni nuove. L’occhio sensibile ne coglie la
convenienza. Non è dunque errore dire che chi osserva trova la sua
ricompensa.
Le masse umane sono fortemente frenate dalla manifestazione dei Nostri
raggi. Ma come sono pochi, quelli che si accorgono che le condizioni sono
insolite!
È istruttivo osservare come gli uomini avversano tutto ciò che è inconsueto
per loro. Abbiamo una raccolta notevole di documenti che mostra come si
siano abbattuti tutti i segni non consueti. Che distruzione disinteressata!
Ma quei segni sono la salvezza del genere umano.
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Tutti i seguaci delle vecchie combinazioni hanno persino esteriormente la
stessa natura uniforme: sono come le sabbie del deserto!
436 — Si possono designare molti collaboratori, ma se ne deve sondare la
devozione. Lo sforzo per venire a Noi è di solito commisto alla speranza di
una ricompensa. Ma quale, se il Nostro lavoro è già tale di per sé?
L’intensificarsi delle forze è già la loro crescita. La vigilanza è la luce
dell’esperienza. La persecuzione è lo sviluppo dell’energia. Osservate: le
circostanze sono combinate in modo che nell’istante di grande necessità se
ne presentano altre, nuove e insolite. Gli inesperti le dicono fortuite; ma
quelli che sanno vi vedono la spirale della creazione.
437 — Ogni nuova condizione del corpo è come una località in cui non si
sia ancora trovato il proprio posto.
Si pensa che possa esistere un tempo senza pericoli; ma persino chi dorme
in un campo rischia di essere colpito da una meteora. Bisogna rendersi
conto di quali siano i pericoli dell’esistenza incarnata.
438 — Ciò che si chiama comando della volontà è un’emissione di energia
psichica, che, quale prodotto dell’elemento del fuoco, colpisce,
accerchiandole di fuoco, le radiazioni più deboli. Ciò significa che per
rafforzare l’aura non solo occorre una coscienza pura, ma anche
l’intervento del fuoco dello spazio.
La colomba era tenuta un tempo come simbolo di purezza, il serpente come
segno di saggezza e il leone rappresentava il fuoco del coraggio. Proprio il
fuoco dello spazio riempie l’uomo di co raggio manifesto, distaccato da ciò
che è transitorio. Quell’elemento è il più eccitante. Quando lo si realizza, la
gioia non è più del passato. Chi ha percepito il fuoco che tutto pervade
comprende facilmente che la Nostra comunione si attua per suo mezzo.
I Maestri non ebbero mai un gran numero di discepoli. Si cita il numero
modesto di sedici, o dodici, o anche meno. Ciò dimostra con quanta
difficoltà il fuoco dello spazio si accosta e viene assimilato. Ma, quindi, per
pervadere lo spazio esso è insostituibile. Chi è capace di pensare
all’energia psichica deve già conoscerlo. Sarebbe pazzesco credere che il
fuoco sia in qualche luogo fuori di noi e che se ne possa posporre
pigramente la percezione. No, il fuoco rugge tutto attorno.Sta a noi averlo
per alleato o per nemico.
439 — Nel prossimo futuro non sarà molto difficile proiettare il corpo
astrale con naturalezza. È facile mettere ordine nei suoi lanci
disorganizzati, che avvengono più spesso che non si creda.
L’Insegnamento prevede l’impiego di tutte le forze di cui si dispone.
Perché non utilizzare durante la vita il corpo sottile? Le indicazioni che lo
riguardano sono antichissime. Di solito la sua attività è completamente
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esclusa dalla vita fisica, ma ciononostante le sue proiezioni sono effettive.
Ciò significa che dipendono solo dalla coscienza e dall’esperienza. Certo,
come del resto in tutti gli esperimenti psichici, quando due nature sono
implicate è bene non avere fretta. Per molte migliaia di anni gli uomini le
hanno separate; le si deve quindi armonizzare in modo confacente. Già
nella vita stessa si dovrebbe dare per certo uno stato di affinità fra quelle
due condizioni diverse. Per esempio, quando il corpo fisico è immobile non
lo si dovrebbe toccare, né turbare il silenzio. Quando la vista è rivolta
all’interno, non si dovrebbe far luce né variare la temperatura. Se l’intesa è
reciproca, queste condizioni non sono affatto difficili. L’uomo dovrebbe
consapevolmente annettere il corpo sottile alla vita fisica quotidiana. Ne
osserverà con pazienza le manifestazioni. Per lungo tempo esso agirà in
modo indipendente dall’intelletto, ma finirà per armonizzarsi con la
coscienza superiore. Non si tratta di un esperimento, ma di riattirare forze
espulse dall’intelletto, che deve elevarsi al grado superiore. Ci si può
dirigere così con semplicità verso nuove fasi dell’esistenza.
Naturalmente, narcotici e dieta carnea non favoriscono l’armonia fra i
piani fisico e astrale. È certo ovvio che qualunque violazione è impossibile,
poiché tutte le azioni armonizzanti devono essere commensurate.
440 — Un grave ostacolo risiede nel fatto che usualmente non solo gli
uomini vogliono dei risultati, ma prescrivono loro stessi i metodi da usare.
Al contrario, sono proprio i mezzi d’espressione che devono essere
individuali. La via che per uno è la più facile è la più ardua per un altro.
Ma anche gli apparati statali sono basati sull’uniformità dell’esecuzione, e
quindi le forze migliori periscono. Bisogna pretendere risultati con
severità, ma il modo di ottenerli deve essere lasciato all’esecutore.
Si notano nella storia “erti brevi periodi in cui gli eventi ebbero un corso
felice. Si può essere sicuri che proprio allora si praticò un agire
individuale.
441 — Talora agli occhi di provetti marinai appaiono due mari nello stesso
tempo. Essi vedono due correnti: l’una interessa la superficie, ma è senza
importanza, l’altra è invisibile in superficie ma può dare salvezza o
pericolo. È difficile trascurare la spuma degli eventi e badare invece alle
correnti di fondo. È più facile esercitarsi in tal senso con le manifestazioni
della natura. Quanta energia si risparmierebbe se si evitassero i fantasmi
della superficie! Il Nostro Insegnamento indirizza a studiare le
manifestazioni usuali della natura, in quanto l’uomo è parte di essa.
Avrete forse osservato che i Nostri Precetti si riferiscono agli eventi del
profondo. Spesso Io parlo di fiducia non perché ne dubiti, ma perché
l’evidenza impedisce di scorgere le correnti interiori. Ognuno ricorderà di
aver confuso l’accidentale con il fondamentale e di averne formulato
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conclusioni del tutto arbitrarie. Lo stesso dicasi per l’elemento del fuoco.
Qualcuno dice con leggerezza: “I nostri avi vissero senza fuoco, eppure
scesero nella tomba quali onorati cittadini. Che c’importa del fuoco? Se ne
occupi il cuoco!”. Ma il saggio si domanda: “Donde vengono le
inesplicabili epidemie che seccano i polmoni, la gola e il cuore? Sopra tutte
le càuse apparenti sta qualcosa che i medici non hanno scoperto. Non le
condizioni dell’esistenza, ma qualcosa di esterno falcia queste
moltitudini”. Il sentiero dell’attenta osservazione porta a conclusioni non
affette da pregiudizi.
442 — Certo è meglio nutrirsi solo quando il corpo ne necessita. Basterebbe
cibarsi due sole volte al giorno, ma, date le attuali condizioni di vita,
questa è una norma di difficile applicazione; quindi si dia lavoro allo
stomaco a ore definite. Ciò che più nuoce è il cibo a tempi irregolari e
senza bisogno. Una vita regolare non è una vergogna, dal momento che si
deve proteggere con ogni cura l’organismo, che ha richiesto millenni per
essere costruito.
È vero che l’uomo ha bisogno di pochissimo cibo, ma la qualità deve essere
adeguata. Acidi e preparazioni artificiali devono essere scartati. Il burro
corrotto è più nocivo del formaggio essiccato. Noi affermiamo, e dovreste
ricordarlo, che è facile non appesantirsi di cibo.
443 — Sentirete di luoghi abitati da molti dei; di località dove ardono
fuochi sotterranei. Approfittate di notizie consimili.
Che vuoi dire una dimora divina? Non significa che in quel luogo le
condizioni per l’astrale sono favorevoli? Dove le correnti del fuoco sono
prossime possono comparire vivide manifestazioni dell’astrale che
colpiscono l’immaginazione degli uomini. Il fuoco sotterraneo non è forse
connesso a quello spaziale?
444 — Le difficoltà non sono preferibili a un silenzio di morte? Il turbine
non è effetto di un moto? Quando si tende al bene le difficoltà si
annullano.
445 — Le citazioni dell’astrale sono da mettere in rapporto ai futuri
esperimenti sulla sua solidificazione. Nel bel mezzo delle condizioni
terrene si esercita l’energia psichica che introduca nella coscienza una
nuova specie di corpo. Assimilazioni invisibili, espresse da pochi,
costruiscono questi mutamenti.
Ho già detto dell’esperimento con il corpo astrale, che deve avvenire nel
corso dell’evoluzione.
446 — Per accorgersi del successo della vita in una coscienza espansa
occorre che lo spirito sia già provato. Gli uomini sono tanto soliti a basare
la vita su oggetti di destinazione terrena che finché restano nelle
134
circostanze usuali non sanno accettare neppure le fondazioni di ciò che
esiste. Ciò vuoi dire che le condizioni della vita si devono costruire con
mezzi inconsueti. Non c’è regola per questo. La vita dello spirito determina
le condizioni di ogni giorno. La sventura di tante famiglie sta nel fatto che
la vita dello spirito non ha spazio nei loro giorni. L’esistenza può essere
abbellita e il flusso dello spirito elevato con risonanze più alte. Ma c’è un
modo di vivere che è come la tana di una bestia.
Smarrita la via del mondo superiore, gli uomini danneggiano non solo sé
stessi, ma anche l’ambiente. I loro cani sono viziati, gli animali, gli uccelli,
la vegetazione sono disadatti a evolvere. Bisogna dire all’uomo: “Guarda
cos’hai fatto attorno a te!”. Il principio di vita o di morte posa sulle
circostanze di tutta la vita.
447 — I gradi dell’energia psichica si distinguono per la qualità, non per la
forza. Di solito, la qualità inferiore è dei medium, in quanto dipende da
tutte le condizioni ambientali, persino atmosfe riche, e i Maestri ne sono
molto preoccupati. Viene poi un lungo elenco di manifestazioni parziali
dell’energia psichica, prive di sintesi spirituale. Qualcuno riesce a vedere o
udire senza per questo confluire nell’Insegnamento. Di certo la qualità di
energia psichica più indispensabile all’evoluzione è quella dei mediatori.
Poiché sono sensibili, essi preservano sempre la sintesi dell’Insegnamento.
Questa qualità di sintesi, distillata da esperienze millenarie, li protegge
dagli influssi delle tenebre.
I medium possono essere soggetto d’interesse, ma i mediatori sono degni
di stima e devono essere apprezzati.
448 — Nell’oscurità, lo Yogi sospende sul sommo del capo del discepolo un
forte magnete o un frammento di mondi lontani e domanda: “Cosa senti?”.
La prima risposta è di solito negativa: “Nulla”. Lo Yogi afferma: “Non è
vero; la vigilanza non può mai essere tanto scarsa da farci insensibili”.
L’allievo insiste: “Non riesco a sentire nulla”. “Non è vero; temi piuttosto
di esprimere le sensazioni e di dire ciò che vedi”.
Dopo un lungo silenzio l’allievo dice: “Forse sento freddo e vedo come uno
scintillio di stelle”. Perché gli uomini dicono “forse” e “mi sembra”
quando vedono e sentono? L’energia psichica cresce solo mediante
affermazioni recise. In tal modo si può aumentare la propria ricettività,
poiché su noi passano di continuo correnti magnetiche e segni radianti,
fiori dello spazio.
449 — La tensione dell’eterna vigilanza, il tremito dell’impegno nelle
salutari fatiche, esigono un’adattabilità speciale dell’organismo. Tale
vigilanza è per Noi di grande valore.
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450 — La serie delle reincarnazioni può essere considerata come una
successione di vite distinte, ma è meglio vederla come mutamenti di una
sola. In verità la vita è una sola; e dal momento in cui si è padroni della
coscienza umana la vita con tutte le sue conseguenze non ha interruzione,
e le correnti cosmiche circostanti evocano sensazioni uniformi in fasi
diverse di essa. Questa è una delle condizioni vitali più impegnative, che
comprova l’unità innata del principio. Gli intervalli fra le reincarnazioni
possono essere sogni o giorni, secondo il punto di vista. In passato forse
furono sogni, in avvenire forse saranno giorni. Dipende dall’esito
dell’evoluzione.
È possibile osservare che dopo molti secoli la stessa sensazione ricorre per
la medesima vibrazione. Ciò è utile per comprendere l’indivisibilità della
vita. Se gli uomini la capissero presto, assumerebbero tutte le loro
responsabilità e si farebbero degni del fine.
Le più antiche Scritture menzionano i giorni e le notti di Brahma, che
spiegano le varie fasi della vita. Ma dopo l’Atlantide apparve un’illogica
concezione della morte, e la vita terrena confinò sé stessa in un guscio di
pregiudizio. La negazione sostituì la percezione. Ma il giorno e la notte di
Brahma separano già i battiti del polso. Questi per primi; poi gli intervalli
di sonno del corpo; poi quelli degli stati fisici e sottili; e così via, fino al
pulsare del Manvantara.
L’uomo deve trasformare la sua coscienza, e includere sé stesso nella
catena delle coscienze indissolubili. L’espansione della coscienza consente
di comprendere ogni fase della vita. Ciò crea quell’insolito di cui si è già
detto. Esso non è altro che la verità!
451 — Un nobile francese disse un giorno a Saint Germain: “Non mi spiego
le assurdità che circolano attorno a voi”.
Saint Germain rispose: “Non vi sarebbe difficile capirle se deste loro la
stessa attenzione che serbate alle vostre, se leggeste i miei scritti con lo
stesso impegno che dedicate alla lista degli invitati alle danze di corte. Il
guaio è che la formazione di un minuetto vi importa più che la salvezza del
mondo”.
Queste parole illustrano la calamità dei nostri giorni. Si ha sempre molto
tempo per ogni genere di occupazioni degradanti e non si trova un’ora per
ciò che ha importanza vitale.
452 — Non a caso insisto che si capisca cos’è il servizio. Proprio questa
comprensione distrugge l’atmosfera del luogo comune e infonde armonia
per compiere il proprio dovere. Con la disciplina si possono curare i nervi
malati, ma la realizzazione del servizio è la disciplina migliore. Il Fuoco
vuole cautela. È una qualità da coltivare, e il servizio da la misura della
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vigilanza. Come i petali di un fiore si chiudono e languono se toccati senza
grazia, così il loto protetto si chiude se una violenza minaccia lo spazio.
Quale sollecito operaio, ordino ai collaboratori di portare il tesoro.
453 — I cherubini si rappresentavano alati, ma senza le altre estremità
umane, il che potrebbe simbolizzare un’evoluzione extraumana. Ma già il
Buddha veniva raffigurato in forma umana con raggi emananti dalle spalle.
Alla natura umana completa si aggiungeva così il dominio dell’elemento,
ed è questo il conseguimento. Ma gli uomini non sanno apprezzare questa
conquista ottenuta mediante la natura umana. Se concepiscono i raggi che
si proiettano dalle spalle, prendono subito a distruggere l’importanza delle
altre estremità. Così si crea quella caricatura del cherubino, un salame
inanimato: insensata astrazione dalla vita. Pertanto Noi sottoponiamo
l’uomo a una procedura d’indurimento, dapprima una altalena
d’imprevisti, poi la distruzione del senso della proprietà personale, e
infine l’incarico di una missione di notevole pericolo. E dopo queste
purificazioni lo rimandiamo in Terra, dove fra condizioni che sembrano
usuali, occorrono le cose più straordinarie.
Pensate cosa sono le ali, quando il corpo è stretto da circostanze
imperfette. Le ali fioriscono in tutta la loro radianza sotto i colpi inferti
dagli uomini.
Quando fu domandato a un uccello del paradiso dove avesse preso quelle
piume così lucenti, questi rispose: “Molte frecce avvelenate mi hanno
sfiorato, e il loro veleno virulento mi ha dato i colori più belli”. Dunque
ringraziamo gli arcieri !
454 — Là dove il mondo astrale è prossimo, si notano tanti piccoli
fenomeni. Noi dapprima distruggemmo il fascino di quel mondo, affinchè
Maya non potesse trattenere, ma non appena si sarà stabilito un punto di
vista corretto, torneremo a dedicargli attenzione. In nome dell’evoluzione
vedremo il corpo sottile senza disgusto e senza incantamento. Il corpo
fisico ha inghiottito l’astrale come la corteccia di un albero ingoia l’alburno
e la linfa. Lo ha pervertito, ma l’astrale, se gli sarà data la possibilità di
divenire più forte, pretenderà dal fisico un trattamento adeguato.
455 — La nostra nave avanza veloce, come a vele spiegate nella bufera. Si
osserverà che qualsiasi situazione passata fu sempre più semplice della
presente. Ciò non implica che questa sia grave e cattiva; è lo sviluppo
dell’azione. Quando si tende un’imboscata al nemico, la parola d’ordine è
“Silenzio!”. Solo un ignorante alzerebbe la voce; i soldati tacciono, sapendo
che un grido li perderebbe.
Affermo che la situazione potrebbe essere brillante, ma è la finezza del
cesello che corona la creazione. Il Maestro gioisce per ogni mossa compiuta
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nella giusta direzione. Quel che viene detto vale forse per ogni passo? Io
poso solo le pietre miliari: tale è la legge.
456 — II dolore è un fatto organico e non lo si può eliminare. Certo lo si
può alleviare con i narcotici e con il potere della volontà. Ma lo si può
anche trasmettere ad altri esseri coscienti. In antico esisteva la pratica di
assumere dolore, da parte di un gruppo di uomini; in Egitto, ad esempio,
quando il Faraone era ammalato. Ma non si otteneva sovente lo scopo
completo, poiché occorreva non solo l’armonia, ma anche l’unità elmentale
del gruppo.
457 — Accade di notare in certi bimbi sguardi strani e furtivi, come se
vedessero qualcosa di inesplicabile. Talvolta parlano di un fuoco, di stelle
o di scintille. Naturalmente per le governanti queste sono assurdità o
malesseri, ma quei bimbi devono invece essere guardati con attenzione. Si
sa che i giovani vedono facilmente immagini astrali e che, inoltre, i più
sensibili vedono i fuochi dello spazio. Tali organismi vanno osservati con
cura fin dai loro primi giorni. Siate certi che in loro esistono le possibilità
dell’Agni Yoga; e se posti in ambiente puro offriranno possibilità
esemplari. Soprattutto non li si deve frenare o impaurire.
Abbiamo discorso a lungo sulla necessità dell’Agni Yoga, e certamente
quegli organismi sensitivi non dovranno essere educati per il pubblico ma
per la vita, poiché vedono la strada predestinata.
Per la madre queste osservazioni non sono difficili; occorre solo che sappia
cosa e perché osserva. Non parlo di un’indulgenza dannosa, senza
valutazione esatta. L’osservatore soppesa queste facoltà senza farlo notare,
lasciando, per così dire, impressioni casuali di guida. Gli occhi del bimbo
si spalancano con gioia se i suoi moti e le sue esclamazioni su ciò che è
sacro sono premurosamente accettati. Là derisione è la peggiore
educatrice. La sensibilità indica il grado della cultura. Non si possono
fabbricare degli Agni Yogi, ma solo spianar loro la via, poiché le
manifestazioni cosmiche non tollerano costrizioni di sorta. Ma se il fiore
sta per sbocciare, non soffocatelo.
458 — Astuzia e ingegno sono diversi. La prima è difesa, furberia,
pietrificazione. L’ingegno è il futuro, è moto, è devozione. Nessuno lo
biasima mai. Se la nave dirige alla sua meta, che importa se puggia od
orza? Se manovra contro vento, nessuno stupisce per la sua rotta
complessa, dal momento che sormonta gli ostacoli. L’astuzia, al contrario,
evoca disgusto. Ci si convince che non vai nulla, poiché si impiega solo per
il presente; è un simbolo del nonesistente. Ma il fuoco dell’ingegno è degno
di stima. Se esaminiamo il fuoco acceso, vediamo che molte fiamme più
belle accompagnano il coraggio e l’ingegno.
459 — Affermo che la gioia del lavoro è la fiamma migliore dèllo spirito.
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Alla gioia si accompagna un’attività più intensa dei centri. Molti successi si
devono alla manifestazione della gioia.
460 — Bisogna capire qual è Torà predestinata per la fondazione stessa del
conseguimento, poiché sovente è in relazione a certi dettagli, e, non
vedendoli, ci si dimentica di essa. E cosa salveremo: quelli o questa?
Ricordate che i dettagli l’hanno molte volte distrutta, poiché gli uomini
preferiscono stringersi ai fantasmi che perseguire la fondazione di
importanza universale.
461 — Conseguimento, sintesi e acutezza di visione sono rivelati dalla
fiamma tricolore. Quella del primo è argentea; della sintesi è verde, della
vigilanza gialla. Questa triade si ottiene educando la coscienza in diverse
condizioni di esistenza. Si può presentarla come la padronanza perfetta
sulle modalità del sacrificio di sé.
462 — Una parte dell’antico mistero è chiamata “il Calice del
Conseguimento”.
Un calice a quattro facce era riempito di succo di melograna. La superficie
interna era d’argento e l’esterna di rame rosso. Si affermava il
conseguimento innalzando il Calice. Quindi si versava il succo dalle
quattro parti, a simbolo della volontà di servire, senza fine, il bene
generale.
463 — La soddisfazione non Ci accompagna mai. Chi di Noi potrebbe mai
essere soddisfatto? L’impetuosità stessa della creazione del mondo
protesta contro il compiacimento. C’è gioia nel concludere? Noi siamo
invece sospinti dalla gioia dell’inizio. Questa non è un’astrazione: l’inizio
corrisponde al moto, mentre la continuità è originata dall’inerzia. Il
rintocco dell’inizio è la Nostra campana. Se strappassimo via dal mondo i
Nostri inizi, la gran parte del suo tessuto ne sarebbe lacerata.
Chi può mutare il destino? Dove si incontra resistenza? Solo nel pensiero.
Gli uomini non confidano abbastanza nel pensiero. La loro volontà è legata
con sette corde. Si dice: “Ho raccolto tutta la forza della mia volontà”. Ma
nello stesso tempo si è timorosi, si dubita, si odia, si esita. La volontà non
agisce così. Può scoccare la freccia solo se tutti i pesi sono stati rimossi.
Questa qualità era detta spassionatezza, ma non è esatto; è meglio
chiamarla liberazione. Prendiamo ad esempio l’arciere: se attaccasse qua e
là alla freccia oggetti pesanti, il volo di questa non sarebbe certo più .
preciso. Se gli uomini imparassero a confrontare le azioni intcriori con le
manifestazioni fisiche, arricchirebbero di molto la loro coscienza.
464 — Concentrare anche tutta la volontà non basta a evocare il fuoco dello
spazio. Le manifestazioni di quell’elemento non avvengono per comando,
ma per espansione della coscienza. Noi chiamiamo la coscienza il giardino,
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dove crescono i frutti del Nostro lavoro. Il processo di dilatazione della
coscienza si sviluppa su due piani, che non si mescolano alle
manifestazioni della vita, così come un passaggio sotterraneo non influisce
sul regno vegetale e una meteora non dipende dalle condizioni del tempo.
Per gli uomini è difficile capire queste stratificazioni su due piani. Lo stato
di vigilanza della coscienza è indispensabile, ma pochi lo possiedono. Ogni
fenomeno del fuoco esige non solo certe condizioni fisiche, ma dipende
anche dallo stato della coscienza. Il fatto che quei fenomeni siano
improvvisi non è difficile da spiegare: basta guardare nella propria
coscienza senza pregiudizio e afferrare le condizioni fisiche precedenti. Si
vedrà lo sbarramento della corrente, che causa la manifestazione.
465 — Avete visto sbocciare il terzo occhio, ma non è facile percepire la
radianza dell’energia psichica. Per assecondare e rendere manifesta
l’affermazione della coscienza, Noi attingiamo alla tensione dell’atmosfera.
Si deve evocare ciò che esiste nelle profondità della coscienza. Nessuna
fase di accumulazione è facile. Non bisogna turbare la crescita del dominio
sull’energia psichica. Il cerchio del terzo occhio è difficile. Quest’unione
con il fuoco dello spazio non è lungi dalle ghiandole imbevute delle
correnti dei centri. Tre fiamme, indi il calice del conseguimento e il terzo
occhio; ciò fa parte del Nostro Mistero. Poi è necessario un riposo di
almeno quattro giorni.
466 — Consiglio di notare su quali azioni e pensieri compaiono le stelle, il
loro colore e le dimensioni: quei segni sono la felicità dei mondi. Il fuoco
dello spazio è come metallizzato e la vita si imbeve del prana radioso della
realtà. Non resta che osservare i segni senza pregiudizio, e vedere a quale
pensiero si collegano. Certo per l’occhio psichico sono alquanto comuni,
ma non bisogna affondare nella consuetudine. Lo studio dell’Insegnamento
è noioso solo per i deboli. Le scintille del Cosmo sono irripetibili. Si
potrebbe dedicare un intero capitolo all’osservazione di quelle stelle.
467 — “E con il bastone cancellò tutti i segni sulla sabbia” : in questo gesto
sta tutta la generosità del Maestro, tutte le Sue ricchezze, tutto l’oblio del
passato e l’incedere impetuoso nel futuro. Ma gli uomini, come ho detto,
rendono usuali tutte le cose. Non solo non sanno continuare con
entusiasmo intatto le loro azioni personali, o dello Stato, ma neppure le
spirituali. Ma il lavoro di ogni giorno santificato nel Nome del Maestro
non è consueto né noioso. Se scordiamo per cosa si lavora, il tedio ci copre
di una putrida pioggia, e tutti i buffoni del mondo non ci faranno
sorridere.
Come ricordare il lavoro quotidiano del Maestro, se la Sua creazione si
disperde nello spazio e i venti dissolvono i disegni? Ma il Maestro cancella
i segni con un sorriso, e non Si stanca di spandere le scintille della vittoria.
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468 — Scintille multicolori ci collegano alla coscienza spaziale. Ma il Fuoco
del Cosmo non può manifestarsi in pienezza, poiché ridurrebbe in cenere
l’essenza umana a meno che si sia consacrati al fuoco e a passare nella
propria essenza tutte le fasi che vi conducono. Del pari, studiando le
fondazioni della vita se ne possono dare segni variopinti, ma
l’Insegnamento non può e non deve essere esposto in modo completo;
poiché l’interezza della vita non può stare in un libro e l’Insegnamento non
si propone di creare fantocci meccanici. In verità, nessun Maestro ha mai
lasciato un codice completo. Simile compiutezza contraddirebbe l’Infinito e
presumerebbe una totale limitatezza nei seguaci. Noi indichiamo la
direzione; Noi esortiamo al volo; affermiamo il lavoro; mostriamo la luce;
ma vie e metodi non devono essere schiavitù. La coscienza progredita
capisce dove il karma deve restare intatto. La sua inviolabilità preoccupa
chiunque trasmetta le fondazioni dell’Insegnamento. Caricare di pesi
eccessivi è imperdonabile. Trascurare le opportunità è indegno. Il Maestro
dirige il corso della coscienza, e l’allievo può anche non avvertirne il tocco.
Così ciascuno deve entrare nel dominio dell’Insegnamento come nella vita,
senza deviare. Ma a tal fine bisogna leggerlo sovente, in diverse condizioni
di spirito. Sarebbe errato dedicargli solo il tempo del riposo o solo
momenti elevati. Il fuoco che tutto pervade ne è il simbolo migliore.
469 — Tre secoli dopo la dipartita del Benedetto, il Suo Insegnamento era
già straziato nelle lotte religiose. Meno di cent’anni bastarono perché nella
cristianità si manifestasse una gravissima intolleranza. L’ultima
proclamazione di Maometto generò il fanatismo. Le controversie religiose
hanno distrutto il senso dell’Insegnamento; quindi Noi oggi esortiamo a
grande tolleranza, ricusando le dispute.
Ci si può domandare come si possa custodire l’Insegnamento senza reagire
agli attacchi. La miglior difesa sta nello sviluppare l’azione in un senso
nonostile. Si possono distruggere le affermazioni nemiche creando nuovi
capisaldi. Come sapete, Noi evitiamo i nemici, ma non stiamo certo a
sprecare le forze con loro.
470 — Tutto ciò che si ode e si vede tramite il centro detto Brahmarandhra
merita un’attenzione particolarmente acuta. Lo strato di alta energia
psichica connette ai fuochi dello spazio. Raramente questi sono visibili in
grande misura. Come la volta celeste sfavilla della radianza dei mondi
lontani, così i fuochi scintillante sopra la corona del capo, attraverso la
quale l’energia psichica si raffina. Ci si deve rallegrare ad ogni sua
purificazione. In questa incarnazione dobbiamo cristallizzarla. Quando
passeremo nel piano astrale dovremo non solo portarvi una cognizione del
futuro, ma anche accendere i nostri aneliti con il cristallo dell’energia
psichica. Chi passa altrimenti cala nella mezza luce dei riporti. Ecco perché
gli accumuli di energia psichica sono tanto preziosi.
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471 — È proprio la qualità dell’energia psichica che è importante. È
corretto supporre che la sua potenzialità sia contenuta anche negli
organismi inferiori, dove produce istinto ma non coscienza. Essa
corrisponde agli strati più bassi dell’atmosfera, nei quali circola. Influisce
sui centri della parte inferiore dell’organismo. Quindi bisogna imparare a
controllarla, rivolgendola al conseguimento. Il pensiero la raffina. Lo
sforzo per raggiungere le altezze è l’esercizio migliore per il centro di
Brahmarandhra.
Naturalmente non ci si può costringere a pensare con elevatezza. Questa
direzione del pensiero diviene naturale solo dopo molta esperienza. Vuoi
dire che sebbene sia proprio l’energia psichica a innalzarci, la coscienza da
essa creata ne affina la qualità.
Il Grande Serpente, tornato ad afferrarsi la coda, completa il circolo.
La purificazione dell’energia psichica può manifestarsi riflessa nelle
radiazioni di ciascuno. Saperle fissare sarà il segno della vittoria della
coscienza.
472 — Sovente gli uomini, quando non vedono una soluzione, disperano.
Di solito dimenticano uno dei maggiori alleati: il flusso degli eventi. Non
intendiamo che si resti inattivi ad aspettare l’ignoto, ma talvolta le
possibilità attese non si manifestano. E talora sono superate e non esistono
affatto.
473 — Proprio come ci siamo accostati alla natura del mondo astrale,
stabiliamo rapporti con i Rosacroce, i Liberi Muratori e altre
organizzazioni che tendono al bene generale. Molti Mahatma vi hanno
preso parte. E se ricordiamo i principi originali altruisti di quelle società,
non dobbiamo rinnegarle. Quando si tratta di moventi sinceri, tutti coloro
che vogliono il bene generale devono unirsi, specialmente se lo spirito è
sviluppato e la coscienza non dorme.
Perché prestare orecchio solo ai biasimi? Le parole di condanna si
pronunciano solo nei gradi più bassi; sono fuori luogo quando il seme
della grande lotta è caduto nel calice.
474 — Le culture di batteri servono in quanto se ne studia la natura per
sterminarli. Proprio così, bisogna imparare a distruggerli. Essi
danneggiano anche le secrezioni migliori e possono essere considerati
come i nemici dell’energia psichica. Come la ruggine arresta un
ingranaggio, così questi sottoprodotti dei procedimenti meccanici oscurano
la conoscenza diretta.
475 — L’Insegnamento può aprirsi la via senza bisogno di costrizione. È
possibile dimostrare che esso si diffonde con grande libertà quando le date
si avvicinano.
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476 — Le manifestazioni dell’astrale penetrano sovente nel fisico. Con che
insensibilità gli esseri fisici si imbattono in tutte le manifestazioni che non
si assoggettano alle loro leggi! Del pari, chiunque entra nel mondo astrale
senza rendersene conto, prova una scossa violenta.
477 — Gli uomini hanno completamente smarrito la conoscenza e l’uso
dell’energia psichica. Hanno dimenticato che ogni energia in moto produce
un’inerzia. È quasi impossibile arrestare quest’ultima; quindi ogni
manifestazione di energia psichica prosegue la propria azione inerziale,
talvolta per un tempo molto lungo. Sebbene si sia già mutato il modo di
pensare, le conseguenze dell’ultima proiezione possono ancora
commuovere lo spazio. In ciò sta non solo la potenza di quell’energia, ma
anche la sua qualità, che merita una cura speciale. Solo se la coscienza è
illuminata si può guidare l’energia psichica in modo da non ostruire la
propria via con le proiezioni del passato. Spesso accade che un pensiero
accidentale e improprio intorbidi a lungo l’oceano dei conseguimenti.
L’uomo ha da molto tempo dimenticato quel pensiero, ma questo continua
a volargli davanti, oscurando o rischiarando la sua strada. Alle emissioni
del raggio aderiscono piccole luci, che lo intensificano. Alla sozzura
aderiscono particelle polverose e scure che arrestano il moto.
Quando esortiamo: “Volate con la luce”, o “Non seminate sporcizia”,
abbiamo in mente la purezza dell’azione.
Tutto ciò che è detto dell’energia psichica riguarda qualsiasi azione. Essa
non ha nulla di astratto, poiché si trova ovunque in natura e specialmente
nell’uomo. Per quanto egli cerchi di dimenticarla, essa si fa ricordare, e il
compito dell’illuminazione è appunto di insegnare all’umanità come usare
quel tesoro. Se è giunto il tempo di parlare dei suoi sedimenti fisici visibili
significa che la realtà è entrata nell’evidenza.
Significa che gli uomini devono imparare senza indugio a dominarla. Il
fuoco dello spazio e l’energia psichica sono connessi e costituiscono le basi
dell’evoluzione.
478 — Noi classifichiamo i batteri come distruttori diretti e indiretti.
Quanto detto sopra riguarda soprattutto la prima categoria. Durante
l’amalgama del corpo astrale con quello fisico, i primi sono nocivi.
479 — II L. è specialmente necessario ai sedimi dell’energia psichica,
perché i cristalli di questa possono essere conservati nella sua sostanza. Un
preparato a base di L. può anche essere usato per ricoprire i centri nervosi
dove si deposita l’energia psichica. Quelle lamine saranno una panacea per
l’umanità. Ho già parlato del L., molto tempo fa.
480 — I sali del L. sono benefici non solo per la gotta, ma anche per ogni
sorta di sedimenti anormali. La polvere depositata viene alcalinizzata, e si
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apre la via all’energia psichica. Esistono acque sorgive che contengono
quelle energie. Le si può consigliare per uso interno.
Si osservi che diversi elementi entrano nella vita nel tempo fissato.
481 — Chi non paventa di esaminare le basi dell’Insegnamento per
purificare la conoscenza è già un giusto. Chi non teme di essere
incompreso è con Noi. Chi non teme di unire fiumi di grandi correnti è
Nostro amico. Chi non ha paura di vedere la luce ha la vista dell’aquila.
Chi non ha paura di entrare nel fuoco è figlio di quell’elemento. Chi non
teme l’invisibile può squarciare le tenebre. Chi non ha paura di abbracciare
tutto il mondo è sospinto ai mondi lontani. Chi non ha paura di conoscere i
precetti della saggezza viene a Noi. Noi abbiamo rinunziato, e abbiamo
ricevuto. Abbiamo dato, e avuto. Fummo spogliati e ci liberammo dalla
tentazione. Chi sa, va come un leone nel deserto. Chi risponde al suo
ruggito? Solo un altro impavido leone.
Dove sono i limiti? Le catene? La conoscenza dei mondi lontani darà la
corona della vittoria.
482 — È bene non immettere la malattia all’interno. È questa una verità
nota al medico del corpo fisico, e anche quello dello spirito dovrebbe
saperla. Come una corruzione nascosta nuoce al corpo intero, così ciò che
lo spirito non ha ancora superato resta a impedire la crescita della
coscienza.
Non è saggio dire “lava le tue sporcizie”, è meglio consigliare “apriti alla
benevolenza, che inondi l’essere tuo”. Dopo la notte viene il mattino.
483 — Si osservino con semplicità le diverse manifestazioni dell’energia
psichica. Essa può dare la libertà o fare schiavi, dipende da com’è diretta.
Per dirigerla non occorrono formule speciali; basta tendere alla meta con
sforzo sincero. Il che non è facile, poiché per sincerità si intende oggi
qualcosa di ben diverso. Con essa gli uomini giustificano qualsiasi crimine.
Ma dov’è il sacrificio di sé, che purifica l’azione? Il male è sempre
connesso all’ipocrisia e alla personalità.
Non è il caso di fare incantesimi; la semplice purificazione della coscienza
guida l’energia psichica nella giusta direzione.
484 — Infimo fra tutti i sentimenti è la soddisfazione. Qualsiasi sentimento
può generare conseguenze, ma essa equivale alla morte. Non è facile
riguardare l’insoddisfazione come benefica, ma è possibile esercitarsi in
questo processo di conquiste senza fine.
Se immaginiamo le nostre vittorie più grandi, non saranno che povere cose
comparate alla perfezione. Le Nostre imprese hanno per base soprattutto
l’insoddisfazione, come sorgente di ricerca. Ma per il novizio la più
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difficile domanda cui rispondere sarà questa: “Fratello, ti senti capace di
restare eternamente insoddisfatto?”.
485 — Si dice che alcuni portano felicità, altri sventura. Si citano molti
esempi a sostegno. Ammettiamo che qualcosa del genere esista.
Consideriamola dal punto di vista psicofisico. Oltre le limitazioni del
karma esiste qualcosa che attrae o respinge. Con una serie di esperimenti
fisici si può accertare che una determinata correlazione di elementi da alla
combinazione il significato di attrazione o ripulsa. Quanto più ampiamente
è rappresentata l’energia fondamentale, tanto più positive sono le
conseguenze; e se si tratta del fuoco gli elementi complementari volano
come falene alla sua luce. Ciò vuoi dire che anche il successo è regolato da
condizioni fisiche, ed è utile conoscere la propria essenza. Quali sono i
limiti d’azione del fuoco? Il fuoco e il magnete non sono connessi? Cosa
alimenta la sostanza del magnete? Oggi gli uomini non dispongono di un
apparato per misurare la tensione del fuoco dello spazio. Ma esistono
metalli sensibili alle sue onde. Molte reazioni che ora sono considerate le
più sottili stupiranno presto per la loro grossolanità. Naturalmente i primi
a notarsi sono gli elementi più evidenti, ma finora non si è mai cercato di
condensare l’energia onnipervadente.
Dite agli amici di pensare in tal senso. L’inizio di questa ricerca risale
all’uomo primitivo che cercò il fuoco con due pezzi di legno. Ma l’energia è
ancora ben lungi dall’essere utilizzata. Il fuoco, come la luce, rinforza la
sostanza umana. Le cose più mirabili e sensibili sono temperate nel fuoco.
486 — Gli uomini oggi non osservano l’azione dei metalli sull’energia
psichica, mentre nei tempi antichi vi si dedicava grande attenzione. Oltre
la calamità, si tentava con leghe di sette, otto e per sino nove metalli. Come
sapete, con esse si costruivano molte immagini e si insegnava a toccarle
con la mano, si da ottenere, con quell’atto di consacrazione, una benefica
reazione di energia psichica. Questi metodi primitivi non sono più in uso,
ma non sono stati sostituiti da alcunché di razionale. Si riconosce
l’astrochimica, ci si interessa alla radioattività e al magnetismo, ma tutto
ciò viene usato solo in senso corporeo. La cosa più importante, l’energia
psichica, è dimenticata. Notate come i vetri colorati influiscono sullo stato
psichico. I metalli e le loro combinazioni agirebbero con effetti anche
maggiori.
Bisognerà risolversi a studiare l’energia psichica.
487 — Qualcuno dirà: “Perché occuparsi dell’Agni Yoga e dell’energia
psichica, se abbiamo la radio e ogni sorta di altre invenzioni?”. Ma la radio
comunica soltanto i pensieri, mentre l’energia psichica non solo li
trasmette all’istante, ma con altrettanta rapidità li fa eseguire. Non ci si
145
sbaglia asserendo che metà del mondo obbedisce agli ordini ricevuti e che
non esiste distanza per l’energia psichica.
Si dirà ancora: “Ma dunque l’energia psichica è pericolosa per i governi”.
Risponderemo: “Certo, poiché tutte le energie inutilizzate sono pericolose;
ma esistono, ed è prossimo il tempo di farne uso cosciente nella vita. Tutti
hanno una riserva di tale energia; ma se non è usata deposita sgradevoli
sedimi, le sclerosi, quando la si potrebbe invece impiegare con senno”.
488 — Se vi dessero una stoffa sufficiente per un solo vestito, non sapreste
confezionarlo con la metà di essa. Così, se accettate solo metà di un
consiglio, non ne ricaverete l’effetto totale. Agli uomini piace estrarre una
parte di un consiglio, e poi lamentano che le loro speranze sono state
deluse.
Un consiglio saggio è come una medicina, di cui non si può mutare la
composizione.
489 — Un famoso Rishi sedeva in silenzio e il suo volto esprimeva un
grande impegno.
Gli domandarono cosa lo preoccupasse. Rispose:
«Costruisco un tempio”.
«E dov’è questo tempio?”
«A venti giorni di marcia, e gli operai sono in
gravi difficoltà”.
«Tu dunque costruisci anche se sei inattivo?”
Il Rishi sorrise : “È azione forse solo quella delle
mani e dei piedi?”.
490 — Gran cosa quando si attrae a collaborare il pensiero dello spazio
quando non solo il fuoco accompagna l’azione, ma vi partecipano anche le
faville. In una fase intensifichiamo la volontà, e nella seguente prendiamo
contatto con i fuochi dello spazio e il pensiero spaziale ci serve da
semaforo e megafono. In tale condizione non occorre spendere molta forza
di volontà, poiché abbiamo vicina una sorgente inesauribile di energia che
ci serve se è riconosciuta. Se la scintilla sprizza dalle righe di un
manoscritto che sarebbe bene eliminare, e sottolinea di luce azzurra quelle
degne di lode, significa che disponiamo di un potente collaboratore. Non è
una condizione che si possa evocare a viva forza; solo l’esperimento
avvicina al pensiero dello spazio. Così, dopo il fuoco del pensiero spaziale,
avanziamo a realizzare i mondi lontani. È causa di gioia per Noi se
qualcuno si tuffa nell’oceano dello spazio.
146
491 — L’asbesto, alcune specie di mica, il manganese, i precipitati di soda
non sono ancora affatto sfruttati per la vita. Quali malattie si possono
curare sui giacimenti di soda? Quali preparati può dare l’asbesto? Che
trasmutazioni consente la mica? Del manganese ho già detto.
492 — L’Agni Yoga si approssima nel tempo. Altrimenti, chi avrebbe
potuto affermare che le epidemie di influenza si devono curare con
l’energia psichica? Chi avrebbe badato alle malattie mentali, cerebrali e
letargiche? La lebbra e la vecchia piaga della peste e del colera non
atterriscono più; ora si conoscono le misure profilattiche. Ma è necessario
pensare ai nuovi nemici creati dalle condizioni della vita contemporanea. I
vecchi rimedi non valgono contro essi, bisogna trovare una via nuova,
mediante l’espansione della coscienza.
È possibile rintracciare le ondate di malattia che si rovesciarono sul pianeta
in un millennio. In base a tale documentazione si potrebbe compilare una
interessante classifica delle mancanze umane, poiché naturalmente le
infermità mostrano il lato negativo della nostra esistenza. Spero che menti
vigili vi riflettano in tempo. È tardi costruire un idrante quando la casa è
già in fiamme.
493 — Bisogna comprendere a fondo cos’è il futuro. Il lavoro non si
esaurisce con le opere già predestinate, ma continua senza termine.
Tendere all’Infinito è l’impresa più bella.
494 — Sono lieto che vi rendiate conto che gli ostacoli sono occasioni
propizie. L’insuccesso è il riconoscimento tributato dagli oscuri, e Noi
dobbiamo custodire ogni loro testimonianza. Essi non servono che a far
crescere le opere! Come il letame fertilizza il suolo, così la tenebra si
corrompe per i fiori della Luce. L’arcobaleno attorno a noi ci protegge, e
l’oscurità lo rende evidente.
495 — II cancro è il flagello dell’umanità ed è inevitabile che si diffonda. I
rimedi principali sono i profilattici. Chi non usa carne, vino, tabacco, né
narcotici; chi tiene pura l’energia psichica; chi ogni tanto si sottopone a
una dieta lattea; chi ripulisce lo stomaco e prende acqua di L., non si
preoccupi del cancro.
Al suo primo insorgere è possibile un intervento chirurgico; ma questo non
ha senso se il paziente, dopo la convalescenza, riprende la vita di prima.
Certo con l’ipertonia si può interrompere la crescenza, ma a che giova, se
non si allontana la causa che avvelena? Bisogna condurre una vita più
sana. È pazzesco inventare cure per cadaveri! Si tratta invece di prestare
sollecita attenzione alla qualità della vita dei malati.
147
È consuetudine pensare che il cancro sia ereditario. È ovvio, beninteso, che
un organismo avvelenato ne genera uno consimile. I bimbi devono essere
protetti immediatamente; fra loro alcuni sono molto ragguardevoli.
496 — Quando le corde vengono tese, gli apparati molto sensibili se ne
accorgono. Questa è autentica cooperazione. In verità in certi momenti lo
scudo del mondo è incandescente e nessuna sostanza vivente può toccarlo.
L’energia psichica conferma quando è necessario aspettare che la bufera
passi. Questa facoltà non si improvvisa; ecco perché i collaboratori
sensibili ed esperti sono sempre molto preziosi.
Noi esultiamo quando troviamo un uomo da chiamare “calice pieno”: si
può aver fede in lui. Tante volte, pur dopo molti segni, i chiamati
tornarono indietro. Sprofondarono nella mediocrità, si corruppero ancora
viventi e recedettero nelle tenebre.
497 — Cercate di comprendere quanto giova attenersi al Nostro Consiglio
senza lamenti, sapendo che le emanazioni della tempesta fortificano i
centri. Ma sotto l’ombrello di Dukkar resiste remo. Il Maestro ha molte
sentinelle.
498 — La luce di Adidharma è la combinazione del fuoco delle sfere
superiori con la radianza della coscienza. Noi mostrammo con un esempio
quanto essa protegga dalle emanazioni velenose degli strati terrestri
inferiori. La loro torbida fiamma fu respinta e resa innocua da quella luce;
ma per riuscirvi occorre realizzare il fuoco dello spazio e le proprie
emanazioni. Invero, per ottenere risultati validi la consapevolezza è
necessaria. La verità più semplice deve essere ripetuta; altrimenti le si
forma intorno una crosta di rifiuti.
499 — Ogni azione razionale è un’acquisizione indistruttibile.
L’affermazione dell’Insegnamento è una corazza invincibile. La conoscenza
è il dominio sulle scintille di Luce. Lo spazio contiene un accumulo di
corpi. Il tempo è la percezione dei raggi. Come ciò che si protrae finisce per
divenire impercettibile, così è invisibile la struttura dell’ossigeno, dove
nasce la potenza del fuoco.
500 — Avrete notato che le comunicazioni telepa tiche usualmente sono
presto scordate. Ciò per la natura stessa della trasmissione, che interessa
centri speciali, diversi da quelli dell’audizione ordinaria. Ci si può abituare
a fissarle nella memoria, ma la loro tecnica resta, senza meno, peculiare.
Similmente, l’emissione non dipende da una tensione forzosa della
volontà, bensì dalla chiarezza della coscienza combinata con la luce di
Adidharma. Pertanto la trasmissione dipende alla purità della coscienza e
dall’ossigeno attratto dal fuoco dello spazio.
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Sarebbe bene osservare la differenziazione chimica delle emanazioni
umane. Ma gli ordinari esperimenti in fatto di trasmissione del pensiero
non servono a nulla. Chi emette pensa: “Sto inviando” e chi riceve oscura
la propria coscienza pensando: “Sto ricevendo”.
Per trasmettere a grande distanza occorre adattare i messaggi alle
condizioni psichiche del ricevente. Meglio ancora se si usano espressioni a
lui familiari per evitare una reazione affaticante.
501 — Dove cresce meglio l’energia psichica? Certo là dove si tende con
forza al futuro. Ciò non è semplice né facile: gli uomini sono troppo intenti
al presente. Quando si ammonisce di non pensare a ricompense, chi è
dedito al presente non capisce nemmeno la vitalità di quella ingiunzione.
Ma chi tende vigorosamente al futuro non discute neppure di ricompensa,
e un premio eventuale gli serve solo da calzatura per il viaggio successivo.
Allora i fuochi dei segnali vengono accesi e l’energia psichica sale. Ogni
cosa si sviluppa per esperienza, e questa si consegue penetrando nel
futuro, ed è la condizione opposta al vegetare senza senso.
L’esperimento più elevato è quello compiuto su sé stessi. È centrifugo ed è
centripeto. Queste sono verità semplici, ma che si devono ripetere.
L’offerta del proprio spirito a beneficio del genere umano contiene in sé sia
il sacrificio che il guadagno. Senza antitesi non si compone un cerchio,
indispensabile per un sistema di rotazione. La spirale sembra un cerchio se
vista dall’alto e dal basso, ma ogni complicazione della figura scompare se
si tende con impegno al futuro. Non si deve complicare la via dell’energia
psichica. Essa stessa bisbiglia all’orecchio sensibile quando abbreviare il
sonno perché non necessario; quando mangiare e bere di meno perché
superfluo. Ogni energia nutre, e la psichica in modo speciale.
Un temporaneo indebolirsi delle estremità non deve preoccupare. Le
correnti avvelenate della Terra agiscono per prima cosa sugli arti. Ma la
crescita naturale dell’energia psichica sostituirà i mezzi del corpo e farà
trovare l’equilibrio tra il visibile e l’invisibile.
502 — È prevedibile che gli esperimenti psichici sulle piante vengano
iniziati, ma senza effetto. Ci si può attendere in tal caso che
all’Insegnamento venga rimproverato di dare indicazioni inesatte, senza
che si pensi allo stato della propria energia psichica.
Non si deve sospettare che le prescrizioni siano poco precise, se dico che la
si deve non solo irrobustire, ma anche purificare. Le onde del fuoco la
rinforzeranno allorché l’aura comincerà a colorarsi di viola cupo, per la
tensione. Poi sarà raffinata dalla vigilanza, dall’acuta visione e dalla
sottigliezza del pensiero. Come descrivere più esattamente il purificarsi
della corrente mentale, quando le formule del futuro risuonano nell’estasi?
149
In verità, moltissimi passano senza vedere accanto a tali formule, e
rifuggono le stigmate dolorose inflitte dall’impegno spirituale. In verità, le
stigmate sono la prova migliore della sensibilità. Non manifestazioni
grossolane, impressionanti, ma ali di pensiero cosmico, dal tocco più lieve,
calano sulla corona del capo, evocando l’insorgere di Kundalini. Tali
pensieri, fugacemente, lasciano tracce impercettibili, ma acuiscono i centri,
come aghi che condensano elettricità. I nostri centri non sono forse come
aghi di pino? Chiunque abbia intrapreso a raffinare l’energia psichica non
incolperà certo l’Insegnamento di scarsa precisione.
503 — Dove indirizzare il pensiero? Dove proiettare la volontà?Nello
spazio, donde viene la vita. Avanziamo con impeto nello spazio.
504 — Di norma il plenilunio favorisce le comunicazioni telepatiche. Ma
alcune circostanze possono alterare questa condizione. In primo luogo, la
disturbano certe fasi delle macchie solari. Avrete notato che le
manifestazioni telepatiche crescono con il chimismo dei raggi planetari,
mentre le macchie solari influiscono sugli aspetti più svariati della vita. Il
freddo, che può giungere a livelli disastrosi, il calore delle eruzioni e i
terremoti accompagnano i mutamenti dell’aura solare. Ricordatelo, poiché
il freddo può aumentare e i terremoti farsi più potenti. Pertanto una
manifestazione transitoria può diventare definitiva.
505 — Chi studia l’Agni Yoga deve abituarsi all’ine vitabile diffidenza del
prossimo. Non c’è da biasimare nessuno per questo. Se quello Yogi fosse
un asceta nel senso generalmente inteso, gli uomini sarebbero più propensi
ad approvarlo. Se poi avesse l’aspetto del mago, lo accetterebbero per
paura. Ma il suo essere non si spiega in parole semplici e il lavoro per
l’evoluzione del mondo non fa parte di un ordine riconosciuto. Come
potrebbero gli uomini rassegnarsi a rinnovare le loro vite? È appunto la
cosa che più paventano. Felicemente, chi marcia sul sentiero dell’Agni
Yoga non si cura della diffidenza. Lavora, dedicandosi per intero alla causa
dell’evoluzione. Procede senza dubbi, ben sapendo che la soddisfazione
non è nel suo destino.
506 — Oltre che le condizioni cosmiche, anche lo stato emotivo influisce
sulle trasmissioni telepatiche. Questa instabilità, ben comprensibile e
dovuta alle vicende personali e ambientali, intrude nella linea di
trasmissione. Anche un eccessivo desiderio di carpire la comunicazione
causa un fremito nel conduttore igneo. Ma ciononostante nessun apparato
fisico può essere paragonato all’energia psichica. Le onde emesse da uno
strumento fisico possono far straripare certi strati dell’atmosfera, che senza
l’attrazione dell’energia psichica porterebbero nuove calamità. Come
possono credere gli uomini che le onde fisiche non agiscano sulla loro
natura? Esistono onde invisibili e inaudibili più potenti che esplosioni
150
assordanti. Ma quando si scopre l’inesauribile fonte dell’energia psichica,
una moltitudine li pericoli scompare. Ma il principio stesso della sua
realizzazione non è facile per l’umanità.
507 — L’uccisione dell’energia psichica è un delitto pari all’ignoranza. I
crimini commessi dall’energia psichica disorganizzata sono anch’essi
innumerevoli. Pensateci! Se anche qualcuno non se ne rende conto, non
significa che non sia vero.
508 — L’intelletto non è saggezza. La conoscenza diretta, si. L’intelletto è
raziocinio. La saggezza decide, in quanto la scelta è già matura. L’intelletto
è la soglia della saggezza, e quando è acuto penetra nella sfera della
sintesi. La ragione e una mente specializzata sono gli angoli della casa
futura. L’uomo che ha una niente siffatta si prepara un brillante avvenire,
ma tornerà a incarnarsi finché essa non avrà perso la rigidezza. Quando
l’intelletto smarrisce lo specialismo, è già saggio. Ogni specialità è
disegnata per le condizioni della vita terrena. La sintesi dello spirito apre
tutte le sfere. La tensione spirituale accumula l’energia psichica dello
spazio, e conduce in qualsiasi dominio del piano astrale.
509 — È giustificato domandare in qual modo si accumula l’energia
psichica. Ciò avviene soprattutto tramite la coscienza o il sacrificio di sé e
il conseguimento. In ogni caso, essa resta inalienabile. Se accumulata
coscientemente, si purifica; ma è anche perfettamente possibile, altrimenti,
che si raccolga latente e resti ad attendere l’occasione per esprimersi. Ogni
sua manifestazione fa presumere buone azioni istintive compiute in
passato.
510 — La coscienza si accumula con lento processo. È possibile mostrare
con un semplice esperimento come questo giudice trasmuta le nostre
azioni: si provocano certi atti in un uomo meno evoluto e si osserva come li
compie. Poi, per suggestione della volontà, lo si priva della coscienza e lo
si costringe a ripeterli : il paragone è strabiliante.
511 — Non molto tempo fa il pensiero era diretto ai fenomeni delle
cosiddette manifestazioni dell’energia. Ma oggi si può pensare al
rinnovamento della vita e a penetrare nel futuro. C’è da radunare tutto il
coraggio per dimenticare il miracoloso e trasferire questo concetto nella
realtà. È difficile, ma si devono superare i limiti delle idee convenzionali.
Anche evitare di cadere nell’ordinario non è facile, poiché il moto
evolutivo, che combina fra loro le parti dell’esistenza, è sempre inconsueto
e non trova paragoni nel passato. Si può edificare la vita fra gli odi
dell’ultimo Kali Yuga? L’intero compito del futuro Satya Yuga si deve già
esprimere fra l’ostilità e la distruzione di oggi.
512 — Ad ogni esperimento si nota una controazione opposta dalla materia
più bassa. Eruzioni e purificazioni riescono a espellerne le parti nocive
151
inferiori. L’esistenza umana è soggetta alle stesse leggi universali. Non
s’incontra forse l’opposizione più ottusa a ogni azione di progresso? Non si
è costretti a distruggere incoerenza e putrefazione a forza di fuoco? Come
in un esperimento di laboratorio, bisogna isolare i residui morti. Se volete
provarvi a verificare chi sia soggetto alle influenze deteriori, proponete, in
un consesso, un’azione per il bene generale. State certi che gli obiettori non
sono esenti da putrefazione. Le testimonianze che l’uomo da di sé stesso
sono più facili da interpretare che le stratificazioni del suolo. Pertanto,
quando scegliete gli uomini del fuoco, esaminate le prove che non
esiteranno a portarvi. Durante la reazione psichica, inoltre, il processo si
sviluppa. Nello stesso modo l’uomo approfondisce la via che ha già
intrapresa. Sono pochi quelli che riescono a nascondere la loro sostanza.
Con l’aumento del fuoco, si possono giudicare senza fallo le manifestazioni
percepite. Dalla conoscenzadiretta di cui ho detto molto tempo fa, sprizza
il fuoco della tensione dell’energia psichica. Cosa può esserle nascosto?
513 — Quando parlammo del Governo Internazionale, molti furono
perplessi. Se si dicesse loro che si tratta del Governo di Conoscenza,
capirebbero?
514 — È difficile distinguere un gesto di disperazione da un impeto di
desiderio. La fiamma è la stessa.
515 — In che modo il fuoco azzurro trascolora nel viola? La tensione
dell’energia psichica irradia dardi color rubino, che moltiplicandosi
perforano l’azzurro della coscienza.
516 — Uru e Svati esistono in cosmogonia. I segni dell’avvicinarsi di
Aquarius e della combinazione con Saturno sono frequenti. Si constata
ancora una volta che la cosmogonia degli Atlantidi era sulla pista giusta.
Non solo capivano il chimismo dei raggi, ma anche la vera cooperazione
dei luminari. Oggi, dopo lungo peregrinare, l’umanità vi ritorna. Ma le
resta da realizzare una cosa semplice: se i corpi celesti sono popolati, ciò
non significa che abbiano forme terrene. Gli uomini non riescono a pensare
sé stessi in altre manifestazioni, ma che gioia verrà quando capiranno la
cooperazione! Ci si deve accostare con semplicità a condizioni
comunissime.
517 — Studiando gli accumuli di energia psichica si nota che essa si
comporta come la pulsazione del Còsmo: flusso e riflusso gradatamente
ammassano il potere. Non è saggio attendere soltanto la marea che sale,
poiché allora come si raccoglierebbe il potere? Si viene formando un
tessuto di cooperazione, come un velo delicato, che connette i centri con
fili di fuoco. Quale intricata radianza dell’Universo, l’energia psichica
risplende di fuochi. Lo si può chiamare Atma. Uru e Agni sono necessari
per ottenere la Svati della coscienza. Dirà qualcuno: “Se la realizzazione
152
dell’energia psichica prelude alla fine dell’Universo, non si potrebbe
sfuggire da quella energia?”. È impossibile, veramente impossibile, evitare
ciò che di per sé si avvicina.
518 — Gli uomini, attendendosi che le cose si compiano solo secondo i
metodi loro propri, perdono molto. Come penseranno ai mondi lontani?
Molti elenchi e molte tabelle si dovranno cambiare.
519 — Noterete che Noi sovente siamo concisi, e appena menzioniamo
circostanze anche importanti. Significa che in quest’ora non si devono
complicare le onde dello spazio. È una condizione poco osservata, il che
provoca mali irreparabili. Si abbia dunque rispetto per il cristallo del
pensiero, che è così importante.
520 — Fra i Misteri d’Egitto esisteva una procedura chiamata “la spada
affilata”. Il neofita stava nell’oscurità completa. Lo avvicinava il Grande
Jero fante, che gli rivelava alcuni Misteri; e la luce Lo illuminava. Poi tutto
tornava nelle tenebre. Veniva allora un sacerdote, designato come
tentatore. Nel buio, la sua voce diceva: “Fratello, cosa hai visto e udito?”. Il
candidato rispondeva: “Sono stato onorato dalla presenza del Grande
Jerofante”. “Fratello, sei sicuro che fosse proprio lui?”. “L’ho visto con gli
occhi e udito con le orecchie”. “Ma quell’immagine poteva essere fallace e
quella voce menzognera”.
Allora il candidato si confondeva, ed era respinto, o diceva pieno di
fermezza: “Si possono ingannare gli occhi e le orecchie, ma nulla può
illudere il cuore. Io vedo e ascolto con il cuore, e nulla di impuro può
toccarlo. La spada che mi hanno dato è tagliente”.
Allora il Grande Jerofante tornava con un calice di una bevanda rossa e
diceva : “Prendi e bevi dal tuo calice; vuotalo e guarda il mistero del suo
fondo”. Sul fondo stava l’immagine di un uomo supino, attorniato da un
serpente disposto in cerchio, e una scritta diceva: “Tu stesso sei colui che
tutto da e tutto riceve”. Così suona il medesimo Insegnamento di ogni
tempo, ma per la tenebra dell’ignoranza se ne scorda il senso.
521 — Le missioni che affidiamo sono sempre pericolose, poiché rivolte
contro un nemico potentissimo. Non c’è verità che superi la verità.
Accettiamo dunque il calice e portiamolo alla meta. Fra gli oggetti antichi
si trovano simboli di conoscenza. Viandante, sei certo di non avere paura?
522 — Abbiamo visto che l’energia psichica è strettamente connessa al
fuoco, che è inalienabile e che si può accumulare : ciò significa che si può
depositare sugli oggetti, che saranno capaci di evocare una tensione della
volontà. Una stratificazione ben riuscita può anche farli irradiare o
comunicare un pensiero determinato. Questa è la giustificazione scientifica
della sacralità di certi oggetti. Si potrebbero reperire su essi sedimi di
153
energia psichica, se quelle accumulazioni preziose non fossero state
raschiate via da trasmissioni ignoranti. Chi ha riserve di energia psichica
dovrebbe essere considerato come un vero tesoro dello Stato. La gloria di
una nazione non sta nei milioni dei suoi bipedi, ma nelle sue riserve di
energia psichica, per cui si potrebbe fare a meno di migliaia di ignoranti.
Quale magnete, ogni sua tensione attrae embrioni di energie sepolte nel
profondo degli uomini. Significa che chi possiede energia cosciente
rappresenta in sé il bene generale. Dedichiamo dunque cure sollecite a ogni
giacimento di energia.
523 — Beninteso, nel processo di sviluppo dell’energia psichica cosciente
si può prevedere l’uso di un apparato atto a raccoglierla, ma è
indispensabile che il conduttore sia l’energia umana. Per gli esperimenti
con quella energia ci vogliono pazienza e stratificazioni regolari. È
dannoso emettere energia senza commensura, poiché l’impetuosità può
turbare la superficie calma degli strati.
524 — Dice un vecchio proverbio: “La briglia di Satana è resistente”. E un
altro: “Chi ha visto Satana una volta non lo dimentica più”. Gli antichi
ritenevano che la coscienza umana fosse inerte. Come primo consiglio, Noi
inculchiamo una ragionevole mobilità.
Che tesori può dare all’umanità una coscienza pura, libera, impavida! Ma
le abitudini legano gli inesperti come catene.
Si potrebbe approntare un apparecchio che accumuli l’energia psichica, ma
chi ne sarebbe il conduttore? E quanti sarebbero in grado di apprezzarne
gli usi pratici nella vita?
525 — Parliamo del lavoro. Lo sviluppo deliberato dell’energia psichica lo
rende saturo. Si possono esprimere in breve tempo i risultati di molti anni
di fatiche.
526 — È corretto pensare quanto l’uomo sarà nobilitato dall’impiego
dell’energia psichica. Il solo fatto di pensare in tal senso è già felice.
527 — Qualcuno verrà a dirvi che vuole dedicarsi all’Agni Yoga.
Domandategli quale movente lo spinge.
Risponderà: “Cerco le prove”. Pensate allora: “Non è dei nostri”.
O parlerà del suo triste destino. Penserete : “Non è dei nostri”.
O vi dirà che vuole sconfiggere i suoi nemici. Penserete: “Non è dei
nostri”.
O vi racconterà che vuole essere ricco. Penserete: “Non è dei nostri”.
O vi parlerà di privilegi terreni. Penserete: “None dei nostri”.
O vi dirà che ha bisogno di quiete. Penserete: “Non è dei nostri”.
154
Ma uno dirà: “Voglio perfezionare me stesso”. Domandategli: “Che
ricompensa ti attendi?”. Dirà: “L’Insegnamento”.
Rallegratevi allora, poiché il suo spirito ha bussato in modo corretto. Che
cominci dall’osservare sé stesso, a espellere gli attributi inutili senza
dolersene. Capirà che non occorre soffrire, ma liberarsi. Capirà che non
occorrono miracoli, ma conoscenzadiretta. Capirà che non è
l’apprendimento intellettuale che ha valore, ma la realizzazione e la
pratica.
Esultante il primo giorno, non sarà depresso il secondo. Marcerà come un
elefante di felicità, travolgendo i rovi. Accoglierà il successo come un
sorriso del sole. Espellerà Io scorpione della paura. Accetterà il dono come
la luce sul sentiero. La realizzazione e lo sviluppo dei centri saranno per
lui come un magnete che attrae. E capirà che i fuochi crescono come le
piante, in modo impercettibile. Comprenderà che il fuoco brucia il passato
e rischiara l’avvenire. E saprà cosa significa conseguire!
528 — Noi evitiamo di ripetere, ma talvolta siamo costretti a tornare su argomenti
già trattati. Badate a queste riprese; sono motivate o da incomprensioni personali o
da complicazioni cosmiche che esigono un’attenzione particolare. Ecco perché è
necessario tornare sull’atteggiamento nei confronti dell’energia psichica. Certo
essa è inalienabile, ma può cadere in letargo e in tal caso si cristallizza, senza agire.
Occorre di nuovo affondare in quel suolo l’aratro, lavorando con sacrificio di sé.
Certo non uno solo dei suoi germi va perso, ma bisogna risvegliare quegli strati;
ecco perché l’Insegnamento condanna severamente la presunzione, causa di
ristagno. È davvero meglio bruciare che dormire.
529 — Già da tempo si è detto del potere del pensiero; ma in essenza le
condizioni umane non sono mutate per questo. Nessuno vigila sui propri
pensieri, né si da la pena di osservarne le cause e le conseguenze. Eppure,
quali grandi esperimenti si possono condurre senza indugio, nel bel mezzo
della vita quotidiana! Non occorrono condizioni particolari; solo
attenzione e mobilità di coscienza. Ad esempio, sperimentando sulle
trasmissioni telepatiche si può osservare quali fattori interni ed esterni ne
influenzano la qualità. Lo stato di vigilanza o sonnolenza, di irritazione o
di gioia, di stanchezza o di tensione alacre reagisce fortemente sulla qualità
e intensità dei messaggi. Inoltre, anche il carattere personale vi lascia la
propria impronta. Non vale la pena di osservare attentamente tutto ciò?
Si è notato che alcune proprietà dei partecipanti vi si riflettono persino
fisicamente. Alcune si possono superare, ma per altre, sovente di natura
karmatica, non c’è rimedio, tranne forse che intervenendo con una speciale
tensione della volontà ma il potere di questa è creato dal pensiero. Vi
consiglio di registrare tutte le trasmissioni telepatiche. Così potrete
155
proseguire le osservazioni con profitto. Notatele in base alla prima
immediata sensazione, senza tante discussioni.
530 — Si può osservare che anche le influenze esterne reagiscono sui
messaggi. A volte persino le più favorevoli condizioni climatiche sono
annullate da appelli estranei remoti. Ad esempio, qualcuno in un paese
lontano, in grave necessità, si trascina dietro una scia di invocazioni e con
ciò può interrompere la trasmissione. Notando le circostanze, si può
accertare quali sono le condizioni migliori e ottenere la perfezione.
531 — Tutte le migliori invenzioni messe insieme non daranno mai una
soluzione definitiva. Se basta un lampo, un’onda magnetica, un terremoto
o un uragano a turbarle, non è meglio prestare attenzione alla cultura del
pensiero?
Una volta che l’energia psichica sia organizzata, nulla può distruggerne gli
effetti. Inoltre, le onde di pensiero non fanno traboccare lo spazio. Infine,
quella sottilissima energia non dipende dagli strati inferiori.
È meraviglioso vedere il pensiero che combatte, le cause della sua
concezione, il combinarsi di date diverse, la vicinanza di coscienze di vario
sviluppo e l’eterna competizione fra le sfere superiori e le inferiori. Tutto
ciò crea un’esistenza incomparabie.
Le sfere dell’energia psichica passano qualsiasi ostacolo. Tutte le
manifestazioni fisiche e meccaniche non valgono nulla se paragonate a
quell’energia finissima, poiché l’intero futuro è fondato sulla più sottile fra
tutte, sul ritorno della materia grossolana nel dominio della luce!
532 — Noi evitiamo tutto quanto concerne la meccanica dei muscoli. Anche
i muscoli devono esprimere una proiezione della volontà. Non Ci garba la
scrittura automatica, in quanto ostacola sempre l’ascesa della coscienza e
non perfeziona l’energia sottile. La condizione prima resta la conoscenza
diretta. Quando sia sviluppata, il rischio connesso ai mezzi di
comunicazione meccanica non preoccupa più.
Preferiamo dunque tutto ciò che eleva la cultura del pensiero.
533 — La scrittura automatica è un mezzo imperfetto, poiché da luogo a
una dualità continua. L’azione interessa il centro che sovrasta il polso, che
però è usato anche dalla coscienza, e in tal guisa due canali si contrastano e
non si ottiene un’espressione rifinita.
534 — I così detti pensieri involontari sono perniciosissimi. Qualunque
pensiero cosciente ha già in sé una qualche organizzazione, ma pessimi
sono quei piccoli vagabondi che, senza senso, ostruiscono le vie.
535 — Tentate di vedere parti della vostra aura. Vi sarà impossibile,
poiché, indipendente dal vostro volere, la legge dell’energia psichica esige
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condizioni adeguate, che non nascono spontanee ma devono essere
accumulate nel substrato degli influssi superiori. Ma captare queste
influenze non è agevole, poiché esse confluiscono solo dove trovano porte
aperte. Ogni minima deviazione della comunione con i focolai delle
energie più sottili chiude i cancelli. Bisogna inoltre comprendere da cosa
dipende l’efficacia di tale comunione. Non solo essa dipende dalla
pressione dello sforzo, ma anche dall’attenta considerazione delle
circostanze.
A volte una breve pausa di silenzio è il miglior accumulatore. La coscienza,
secondo il suo livello di conoscenzadiretta, fa comprendere l’azione che
corrisponde alla necessità. Fra i componenti delle aure progredite è
specialmente raro vedere il verde saturo e il nobile rubino. Smeraldo e
rubino sono in opposizione. Il primo è sintesi, l’altro è l’autosacrificio del
conseguimento. Li si osserva entrambi a volte sfuocati, ma vederli puri è
raro quanto lo sono la sintesi e il raggiungimento. Lo smeraldo è prossimo
al Calice, il rubino all’Occhio di Brahma.
536 — L’energia psichica deve essere sviluppata con ordine e diligenza. Il
processo dipende dall’armonia delle combinazioni, nonché dalle
condizioni fisiche.
537 — La trottola e il moto alterno sono simboli del moto spirale creativo.
L’immobilità fisica non è impotenza e il silenzio non è mutismo.
538 — Letti tutti i libri e studiate tutte le parole, resta da praticare quanto
si è compreso. Se si continuasse a leggere e ascoltare, l’applicazione
resterebbe avulsa dalla vita e nessun indizio segnalerebbe un cambiamento
di abitudini. Ma occorre acquisire la mobilità di coscienza. II cuore sente la
vergogna del tempo malamente sciupato. Noi non vogliamo essere severi.
Preferiamo vedere la gioia del conseguimento, ma abitudini secolari
impongono di tenere pronta la spada, poiché la paura governa ancora gli
uomini. La vittoria sulla paura sarà la soglia della nuova coscienza.
539 — Bisogna studiare le condizioni dei centri nervosi dei bambini. È
risaputo che essi si sviluppano in modo estremamente individuale e
diverso. Si trovano fanciulli con un solo centro molto sviluppato capaci,
per brevi azioni, di uguagliare gli adulti.
Talvolta certi centri manifestano una salute cagionevole, con perplessità
dei medici, che non ammettono l’evidenza di centri nervosi in un bimbo.
Al contrario, da questi segni di infermità o da altri indizi insoliti si può
valutare l’essenza del corpo e la qualità dello spirito. Quali vantaggi si
ricaverebbero da tali osservazioni! Quante possibilità verrebbero
rispettate! Così si inizierebbe correttamente ad accumulare l’energia
psichica. Per spiriti antichi che hanno sperimentato molte reincarnazioni, il
periodo dopo il settimo anno d’età è alquanto gravoso, e specialmente
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difficile quello che segue i quattordici. Dopo quest’età l’energia psichica è
già in azione. Lo spirito si è già distolto dalle esperienze precedenti e il
peso della nuova via incognita lo deprime. I valori accumulati lo agitano
vagamente, e l’essenza tende con forza a tornare dove le possibilità di
coscienza erano grandi.
La corretta supervisione dei centri nervosi dei fanciulli è necessaria per il
futuro. Si è formata l’opinione indegna che lo spirito non sia capace di
padroneggiare un corpo nuovo, per spiegare le assurdità dei bambini. È
vero, all’opposto, che quando i centri non funzionano a dovere non si
depositano i sedimi dell’energia psichica e lo spirito non dispone di
sostanze per esprimersi. Curare premurosamente i centri nervosi dei
bambini significa essere solleciti per la razza umana futura.
540 — È vero, gli uomini sono entrati in contatto con molte energie, ma per
lo più in modo unilaterale, e ne hanno scoperto solo proprietà singole. Da
questa limitazione discendono molti pericoli. Ad esempio, l’elettrificazione
generale è un beneficio della civiltà, ma poiché è stata operata in modo
troppo specioso, questa saturazione artificiale dello spazio è gravida di
pericoli. Dove l’elettricità si accumula in grande quantità si possono
verificare scariche violentissime. Se si intensifica la causa, gli effetti
crescono. Invece di una semplice scarica potente, può allora essere una
distruzione di massa. Lo stesso vale per tutte le correnti che invadono in
eccesso lo spazio, con le più inattese perturbazioni per la vita.
Siate pur certi che Noi non siamo contrari al controllo e all’impiego delle
energie, ma siamo ansiosi di avvertire che è opportuno premunirsi alorché
si richiamano nuove energie. Tutti i Nostri esperimenti comprovano che
l’energia psichica è sempre pronta a trasmutare l’impatto delle altre
energie in manifestazioni benefiche. L’abbiamo vista sostituire le
inoculazioni e annientare le occasioni di malattia; essa inoltre trasmuta in
vantaggio qualsiasi effetto energetico. Non confondete questa affermazione
con l’Insegnamento sulla volontà, che non è che una delle espressioni
dell’energia psichica.
541 — Avete mai udito di uno Yogi ucciso dal fulmine? No; al contrario, si
dice che essi sappiano folgorare con lo sguardo. La potenza occorrente per
questo fenomeno è fornita non soltanto dal comando della volontà, ma
anche dall’unificazione di tutte le energie. È indispensabile soprattutto una
riserva di energia psichica, che è benefica.
542 — Quella che si chiama quarta dimensione è una proprietà dell’energia
psichica, le cui qualità consentono di espandere qualsiasi concetto.
543 — Incontrerete alcuni che decisamente rifiutano l’Insegnamento. Non
cercate di persuaderli. Il Nostro Insegnamento non cerca proseliti; si limita
a indicare, e ad avvertire chi è disposto a perfezionare sé stesso. Molti ne
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sceglieranno una sola pagina favorita. Si atterranno a quella, ma non
all’Insegnamento. Molti pretenderanno di osservarlo perché dormono con
il libro sotto il guanciale. Qualcuno farà mostra di amarlo, senza tralasciare
una sola delle sue abitudini. Ma i predestinati verranno!
544 — Gli antichi avevano un proverbio: “Non lasciare libera la tigre”. È
superfluo spiegarne il senso. La sua importanza è nettamente confermata
dalla vita.
Quindi, non lasciate libera la tigre.
545 — Si può praticamente essere certi che le condizioni della Nuova Era
penetreranno nelle anime semplici. Siano i migliori a sopportare tutta la
battaglia delle controversie. Diano ai minori le formule più semplici, e
restino calmi anche se arde già la fiamma dell’esplosione.
Ricordate quell’episodio rivelato allorché, nell’imminenza di una
catastrofe, qualcuno tentò di fare uscire la gente ammassata in un circo.
Non solo non vollero, ma moltissimi cercarono di entrare.
Quando moltiplicate l’Insegnamento, non stupitevi se solo pochi sono
capaci di sondare la necessità nel suo essere inevitabile. II pensiero
incosciente ha una caratteristica inconfondibile: sente il futuro, ma
invertito. Si percepisce qualcosa che s’approssima, ma la coscienza
perversa rovescia l’immagine. È inutile citare esempi di quelli che si
rallegravano prima di un disastro e già giubilavano prima di una sconfitta.
Per coltivare la conoscenzadiretta si richiede un impegno sollecito; quindi
solo i migliori, i genuini, avranno una comune facilità di comprendere. Ma
la coscienza ordinaria affoga nei pregiudizi : vede fantasmi e non capisce
dove sia la realtà. È intossicata non tanto dai narcotici quanto dal proprio
modo di pensare. Le idee inculcate nell’infanzia intrudono nel bel mezzo
della vita quotidiana convenzionale e stroncano i tentativi di pensare in
modo ragionevole.
Gli esempi di comportamento assurdo durante una catastrofe sono
consueti, poiché il pensiero scorre nel canale dell’irrealtà.
546 — Nulla può sostituire l’elemento del fuoco. Altrettanto insostituibile è
l’energia psichica. La più positiva, la più fine, la più ascendente delle energie è la
vera figlia del fuoco! Non per nulla Noi chiamiamo a quella conquistatrice ardente.
Ogni briciola di entusiasmo precipita già una particola del tesoro. Ogni estasi al
cospetto della bellezza raccoglie semi di luce. Ogni ammirazione della natura crea
un raggio di vittoria. Dissi, molto tempo fa: “La bellezza vi illumina”. L’avrei detto
tanto per dire? Ogni Consiglio ha una sua importanza innegabile. Dunque
l’entusiasmo è il modo più rapido per accumulare l’energia psichica. Più di una
volta vi verrà domandato dove sta il bel vivaio nel giardino dell’energia del fuoco.
Direte: “Nella gioia della bellezza”. Ma imparate ad abbracciare questa gioia di
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luce. Imparate a gioire di ogni foglia che si desta alla vita. Imparate a rispondere
nei vostri centri al richiamo della gioia. Imparate che quella gioia non è indolenza,
ma la raccolta del tesoro. Imparate ad accumulare energia mediante la gioia,
poiché, con che altro ci legheremo ai mondi lontani ?
Siate i felici possessori del tesoro, non nel dolore, non nella follia, non
nell’intossicazione, ma nella gioia della comprensione. È difficile che un
pozzo asciuttò vi disseti, ma la fonte montana invece è sempre pronta a
rinfrescare chiunque si accosta. Gioia !
547 — Un pensiero emesso nello spazio ne attrae altri consimili. Come ci si
deve comportare quando grandi intenti non raggiungono lo scopo? Bisogna
espanderli ancora. Oltre i limiti della massima ostilità cominciano i campi
dell’amicizia; chi viaggia dovrebbe conoscerne i confini. È forse possibile il
successo senza esultanza? Il sacrificio di sé senza gioia? Il coraggio senza
slancio? Insegnatelo, e invitate a ricordare la via più facile e vicina per
scoprire l’energia psichica.
548 — È bene rallegrarsi, ma nella gioia non siate come animali. In che sta
la differenza? Nella coscienza soltanto. Gli animali non sanno perché
gioiscono: l’uomo lo sa. Con tale coscienza egli unisce causa ed effetto.
Così costruisce il ponte del perfezionamento.
È possibile rivedere tutta la catena degli eventi e valutare il loro
succedersi. Anche in ciò l’uomo differisce dagli animali, che non
connettono i momenti separati. Apprendere a comparare gli eventi da una
nuova fonte di energia psichica. Se gli uomini imparassero a raffrontare i
loro giorni con lo stato della loro coscienza, muoverebbero dal luogo ove
restano fermi.
549 — È esatto dire che Kundalini è un principio astratto. Quando le
condizioni della vita terrestre erano primitive, fu necessario attrarre lo
spirito in sfere superiori. Dapprima si diede priorità all’occhio di Brahma;
poi Kundalini trionfò a sostituirlo. Ma il Samadhi ottenuto non protesse
l’umanità dagli orrori della schiavitù e del tradimento. Ora è tempo di
insistere sulla sintesi dell’azione.
La conoscenzadiretta fornirà questa sintesi dell’esistenza terrena. Il suo
tesoro è nel Calice, quindi alle due fonti primarie bisogna aggiungere il
fiorire di un terzo centro. Che l’arcobaleno di Kundalini attragga in alto,
ma in Terra occorrono costruzioni terrene. Al pilastro necessita una
fondazione, come la scrittura al pensiero. Il Calice, fatto tacere per tanto
tempo, tornerà in vita, e l’umanità salirà un nuovo sentiero. Tre Signori, tre
centri, agiranno qui cooperando.
Chi capisce l’aggiunta del Calice a Kundalini sa come il padre trasmette al
figlio il regno terreno. Kundalini è il padre, che genera l’ascesa. Il Calice è
160
il figlio, suscitato dal padre. Chi realizza l’essenza del padre, al mutare
delle razze capisce il figlio. Il Calice del conseguimento da principio
all’azione. Così nulla si ripudia e tutto si rafforza. Che l’Occhio di Brahma
sia il naturale supplemento di questa condizione.
550 — Da cosa risulteranno evidenti la finezza e l’elevatezza del pensiero
acceso al fuoco sacro? Forse da cumuli di logica artificiale o da orrendi
sillogismi? Quel pensiero invece tenderà con forza a gustare il meglio e il
bello, alla ricerca del massimo bene. C’è da attendersi che le accumulazioni
nel Calice consentano un flusso di pensieri chiari, raffrontando il passato al
futuro.
551 — II Buddha, il Benedetto, disse una volta ai discepoli: “Restiamo a
osservare in silenzio”. Dopo qualche tempo domandò: “Quante volte ho
cambiato posizione?”. Qualcuno disse dieci, uno tre soltanto, e un altro
sostenne che il Maestro era rimasto immobile.
Il Signore di Saggezza sorrise: “Ho mutato posa e mosso le pieghe
dell’abito settantasette volte.
Finché non si sa vedere la realtà, non si diventa Arhat”.
Prima di realizzare l’energia psichica bisogna saper prestare attenzione. A
ciò le domande improvvise sono utili, come le descrizioni di eventi occorsi;
e utilissime poi le notazioni giornaliere. Si sa che persino un’attenzione
profondamente assopita si ridesta a simili esercizi. Il disattento, chi non
osserva, non può sviluppare l’energia psichica. Quello di osservare è un
consiglio da amico, poiché il futuro esige attenzione.
552 — Durante uno stato di debolezza fisica gli esperimenti psichici sono
difficili. La fatica si può eliminare con un riposo breve ma completo.
553 — Solo un corpo che sia predisposto a una malattia può esserne
contagiato. Solo uno spirito che sia pronto ad accogliere l’energia psichica
può riceverla. Se gli uomini riconoscessero in coscienza che accumulare
quell’energia è necessario non solo per la loro esistenza attuale, ma come
acquisizione e privilegio costante e inalienabile, ridurrebbero di molto le
barriere fra le vite. La coscienza non è forse sollecita del futuro come del
passato? È questo il primo dovere degli scienziati. Per un certo tempo essi
interdissero la vita: non devono ora estenderla all’Infinito ?
Le prediche del clero hanno affermato la vita dopo a morte, ma quegli
attestati suonano ormai del tutto infondati. I miracoli di una volta sono in
disuso; la coscienza è attratta dalla realtà. L’avvicendarsi delle
incarnazioni è affermato da insegnamenti sia antichi che recentissimi. I
termini incarnazione e karma sono ormai consueti nelle vostre letterature.
Ma questa verità affonda di poco nella coscienza, altrimenti trasformerebbe
tutta la vita. Invece gli uomini hanno la memoria irta di strani interessi. Si
161
occupano volentieri di cose inutili e non educano l’immaginazione ai
concetti fondamentali. Eppure una sola ora di colloquio logico può
cambiare per sempre la natura di un fanciullo. L’uomo che non muore non
è idea degna del futuro? La Fenice che rinasce dalle sue ceneri è decretata
sin dall’antichità. Essa ha bisogno di ali, ma l’energia psichica fornisce le
più belle, dai colori dell’iride.
554 — Fu detto molti millenni or sono: “Verrà il giorno che gli uomini,
aperto il cuore, innalzeranno il calice al Supremo”. Oggi viene l’ora, per
l’umanità, del sesto perfezionamento e la fiamma comincia a splendere sul
calice. Quante immagini e profezie si sono accumulate nello spazio!
Veramente è l’ora di ricordarsi del “calice”. Gli antichi vi ardevano resine,
e le sacerdotesse lo innalzavano appoggiandosi sulla spada del
conseguimento. Le manifestazioni dell’energia psichica sono davvero
molteplici e intricate come finissimi disegni. Non la ragione può
discernerle, ma la conoscenzadiretta del Calice. Come la madresa cosa
agita il suo bimbo, così il fuoco del Calice rischiara le perturbazioni delle
correnti. Agli uomini bisogna consigliare di riflettere per quale motivo gli
sviluppi futuri propongono l’importanza del Calice. Alla perfezione
tecnica è indispensabile aggiungere la purificazione del pensiero. Che belle
immagini vedrà l’occhio illuminato! L’uomo è responsabile non solo di sé
stesso, ma della moltitudine delle coscienze.
555 — Quante condizioni devono concorrere per attrarre l’attenzione degli
uomini! Su qualsiasi costruzione in pietra essi depongono corone di fiori.
Che prendano qualunque strada, purché avanzino !
556 — Quando ci si applica all’Agni Yoga, anche i concetti più astratti si
fanno tangibili e reali. La sincerità, o la franchezza, diviene insostituibile.
Verificatela in comunicazioni a grande distanza; e poi osservate la
differenza, allorché si intromettono sentimenti personali di impazienza o
irritazione, per non parlare di premeditazione. Questi privano il risultato
di ogni valore, e spesso causano danni irreparabili. Invece la sincerità,
quale purificante, conferisce una chiarezza cristallina che illumina la
coscienza, come un gas che si infiamma.
La franchezza dunque contribuisce al successo.
557 — Parlo dell’energia psichica come se gli uomini l’avessero già
accettata. Come se avessero già deciso di migliorare la loro coscienza. Ma
in realtà l’Insegnamento resta per loro un prodigio disceso dai monti. Lo
ascoltano solo nelle ore d’ozio. Si accontentano di stimare fortunati quelli
che lo praticano, senza domandarsi donde viene loro quella fortuna.
Alcuni diranno che l’Insegnamento è troppo generico, altri che è faticoso;
ma, dissimulato, esso si diffonde nei modi più inattesi. S’irradia a gocce da
parole di ignoti, nei laboratori scientifici, nelle gesta di eroi
162
indimenticabili. Sconosciuti gli uni agli altri, questi agenti in apparenza
scollegati distribuiscono i frammenti di conoscenza opportuni. Chi li potrà
biasimare ?
Chi è stato provato dall’Insegnamento dirà sorridendo: “Amico, portane
ancora. Le tue calunnie sono canestri colmi di doni”.
Per i frutti migliori, si confezionano cesti con scorze di alberi diversi, ma
che importa se sono amare o dolci? Se sono gialle, rosse o bianche? Anche i
canestri neri possono contenere utili ortaggi. Perché dunque violare una
natura plasmabile? Nell’ora della tensione essa darà il suo frutto. Ma chi
ha realizzato l’energia psichica e compresa l’urgenza dell’Insegnamento sa
quant’è prossimo il tempo della raccolta dei tesori. Per lui il caos
circostante è come una folla in festa. Pochi hanno le mani vuote. Ai
portatori si dirà: “Attento a non versare!”.
A quale fonte riferirsi? Chi può fissare dei limiti? C’è suolo per ogni seme.
I germi contengono energia psichica. Gli antichi sapevano estrarla al
momento dell’intenerirsi dei semi. Ecco un esempio di tenerezza che
origina un moto. Chiunque conosce l’Insegnamento intenerisce e tiene il
manico della grande Zangola. Poiché l’azione quotidiana è un grande
teraph dell’Infinito. Austerità significa armonia. Tenerezza significa
creazione. Guardiamo anche nei canestri vuoti, se non ci fosse un seme
nella corteccia amara.
558 — Non solo gli Atlantidi ma anche gli Egizi ricordarono l’energia dei
semi. Per questo li mettevano nelle tombe. Ma dimenticarono
un’applicazione più saggia : la forza di questa energia avrebbe mosso
grandi navi e macchine. Se il tocco di una mano può muovere grossi
oggetti, l’energia condensata nel seme provvede una tensione continua.
Chi è vicino ai semi né resta vitalizzato.
559 — Quando parlano della morte gli uomini a volte dicono cose giuste.
Sanno ad esempio che la morte improvvisa può comportare complicazioni.
Sanno che è meglio un distacco graduale del corpo astrale, ma non dicono
la cosa principale. Evitano il pensiero che è la qualità dell’energia psichica
che controlla qualunque situazione. L’uomo supererà tutti gli ostacoli per
virtù della sua coscienza. Quand’essa cresce, le condizioni transitorie non
hanno alcuna importanza. Se il legame con il mondo superiore è saldo,
tutte le imprese sono facili. Ma è strano che gli uomini preferiscano
occuparsi dei dettagli, tralasciando l’essenziale.
560 — Affermo che l’energia psichica supera qual siasi ostacolo. Non c’è
forza che possa bloccarla.
561 — Si attribuiva agii eroi la capacità di sentir crescere l’erba. Non
implica ciò una facoltà d’osservazione superiore?
163
562 — Talvolta l’organismo umano si oppone a possibilità già predestinate.
Ciò corrisponde alla legenda di quel messaggero, che si cessò di attendere
quando già era alla porta.
563 — Qualunque azione indipendente viene incoraggiata. Ma è da
biasimare chi sente talora il desiderio di comunicare con il Maestro,
quando è ora di chiedere consiglio e lasciarsi impregnare dall’aura
comune? Si è sempre detto: “Prima la bufera, poi il tuono, poi il silenzio”.
La voce del silenzio era attribuita a questa quiete. Ma esiste una forma di
comunione superiore. Sapete come la voce del Maestro si trasmette; ma
può anche pro dursi un incontro in coscienza senza parole, trasferendo la
propria, all’istante, nella Sua. Allora non si è quasi più coscienti di sé; e il
Calice si riempie fino all’orlo di conoscenzadiretta. Una tale unione
trascende le parole, poiché alimenta la conoscenzadiretta. Certo non è
facile raggiungere questo stato; ma viene da sé, con l’allargarsi della
coscienza, se l’ignoranza non l’impedisce, e comprende tutti gli aspetti
della comunione.
Perché l’Insegnamento deve essere assorbito come base dell’esistenza? Chi
lo applica all’egotismo aggiunge sovrastrutture senza badare alle
fondazioni. L’impegno parziale causa fessurazioni senza rigenerare. Tutte
le cattive conseguenze nascono quando l’impegno è soltanto parziale. Per
questa causa gli uomini non riescono a migliorarsi e a purificare il loro
senso della bellezza. Ma senza questa qualità la fusione delle coscienze è
impossibile.
564 — Sapete che quando un centro è teso si nota una contrazione
muscolare; e viceversa questa può causare una marcata sensazione nei
centri. Se si prende la cosa in senso intellettuale si può finire nell’Hatha
Yoga; ma la nobile conoscenzadiretta è invece tesa verso l’alto.
565 — L’energia psichica veniva chiamata talvolta Teros. In certe scritture
ermetiche si legge questa frase: “Teros, il guerriero, ha levato lo scudo”.
Così se ne indicava la grande funzione protettiva. Avete mai udito di uno
Yogi divorato da una belva? Non è mai accaduto, poiché gli animali, dotati
di istinto, non osano toccare lo scudo di Teros. È indispensabile non
inviare il Teros del Calice fuori, alle estremità. I canali del Calice si
diramano in tutti gli arti, e la sua luce può essere sentita come tensione alle
mani e ai piedi, o la luce del centro di Brahmarandhra con una
corrispondente sensazione nel Calice. Questa non è metafisica, è
un’indicazione da porre in pratica. Molti hanno bisogno di essere protetti;
perché allora non usare il tesoro che è in noi?
Non è difficile accumulare l’energia di Teros, né è difficile evocarla. Ma
non si dovrebbe perdere coscienza nell’istante decisivo. Da ciò allo
sguardo che uccide la via non è molta. Lo Yogi non uccide animali di sua
164
volontà, è il male che si infrange contro lo scudo di Teros. Bisogna rendersi
conto che non è la volontà coercitiva quella che reagisce e protegge, sono le
accumulazioni del Calice.
566 — Non si deve mai associare la paura con il successo. È bene ricordare
ancora una volta che paura e prudenza non sono la stessa cosa.
567 — La cosa principale è accumulare energia psichica, ed a ciò tende
l’azione. Molti insetti volano al fuoco, che siano bianchi o neri, poiché il
fuoco è energia psichica. Si deve comprendere che essa attrae tutto, quindi
occorrono misure opportune per usarla bene.
568 — La crescita della coscienza è accompagnata da spasimi di angoscia, e
ciò è davvero inevitabile. La non conformità tra l’Infinito e la realtà terrena
non può che suscitare il desiderio di una realizzazione adeguata. Non c’è
via per l’Infinito senza la percezione dell’intero ambiente. Siate certi che
quanto maggiore è la coscienza, tanto maggiore è l’angoscia.
Chi è in grado allora di sentire la bellezza del Cosmo? Chiunque abbia
udito la musica delle sfere anche una volta sola capisce l’imperfezione
terrena causata dallo stato attuale dell’umanità. Bisogna affrontare questi
spasimi con coraggio, sapendo che sono inevitabili.
569 — La protezione migliore, non solo dalle malattie, ma anche dalle
manifestazioni ostili, è sempre l’uso cosciente dell’energia psichica. Il suo
sviluppo è il compito più importante che attende gli uomini.
570 — Una cosa è ascoltare, un’altra ricordare, altra ancora è applicare.
L’Insegnamento facilita il passaggio alla terza frontiera. Aiuta inoltre a
superare i limiti dei fantasmi terreni, ad assorbire il solito come insolito.
Quando questa semplice verità sarà evidente, non si sarà lontani dal
conseguimento e dall’ascesa seguente alle sfere supermondane. Si potrà
dire allora a chi vuole conseguire: “Soprattutto, sacrifica te stesso”. L’ora
predestinata si avvicina solo tramite il conseguimento. Quando la sua gioia
invade il Calice, il successo è raggiunto. Certo è una gioia che non ha
nulla in comune con quella del puledro che pesta i fiori con le sue capriole.
Quella gioia conosce le fatiche e i pericoli, passa il ponte una volta sola e
abbaglia il nemico con la sua radianza. Teros era chiamato il guerriero;
infatti, non è un mietitore né un pastore. Conquista e vince per sua natura;
ma la gioia del successo non lo converte in un tiranno. Quattro simboli da
gran tempo vi ho dato: Venerazione della Gerarchia; Realizzazione
dell’Unità; Commensura; e il Canone: “Per il tuo Dio!”. Sono le basi per
comprendere Teros. Come trovare altrimenti dove passa la via del Bene?
571 — Fate attenzione ai luoghi elevati, esposti ai venti delle cime nevose.
Oltre i settemila metri d’altezza si rilevano definite precipitazioni di
polvere meteorica. Sospinta dai venti e dai raggi solari essa si deposita in
165
recessi inferiori, ragione per cui altera la qualità non solo della neve, ma
anche del suolo. È molto istruttivo osservarlo in località già sature di
metalli. Questo processo metallizzante dall’interno e dall’esterno produce
condizioni ma-gnetiche insolite. Allora non solo la psichica, ma anche
molte altre energie assumono proprietà speciali. I luoghi dove si verificano
tutte queste condizioni sono assai preziosi. Non è difficile fare
osservazioni sulla qualità della neve, del suolo e della vegetazione, anche
con strumenti ordinari. La polvere dai mondi lontani ci fa conoscere
ingredienti nuovi non solo nello stato della neve, ma anche nel suo
liquefarsi. Se si vuole giungere all’energia psichica anche dalla Terra, è
d’uopo osservare in che modo le precipitazioni dai mondi lontani
influiscono sull’organismo umano. Si vedrà che quelle reazioni sono
notevoli e svariate. Attenti dunque all’essenza della natura.
572 — Lavorare con gioia è una forma speciale di energia psichica. Essa
moltiplica di molto il successo.
573 — Quando il Calice è stracolmo e non se ne fa uso cosciente, ne
derivano frequenti accessi di asma nervosa. Ne soffrono anche i bambini, il
che dimostra che le loro esperienze precedenti furono notevoli.
Naturalmente, cure sollecite e occupazioni tranquille equilibrano la lotta
fra spirito e corpo. Anche lo stato della gola, dei denti e degli occhi può far
ricordare la tensione delle accumulazioni inespresse. Parimenti è bene
prestare atten1zione a quella che si direbbe consunzione ma che invece può
essere provocata dal centro del Calice. Molto tempo fa dissi del valore di
Manas; è impossibile che un tesoro come il Calice non abbia importanza
per ciò che lo circonda. Si conoscono dei palliativi, come l’ammoniaca, il
mentolo, l’eucalipto e la resina di cedro. Ma non possono far altro che
alleviare, mentre la vera panacea sta nel coltivare l’energia psichica.
574 — Molti si erano raccolti ad ascoltare la Voce dell’Insegna-mento.
Molte volte avevano udito del tesoro che li attendeva. Alcuni se lo
immaginavano fatto solo di metallo prezioso. Uno fra loro si era persino
cucita una lunga borsa per riporvi la sua parte. Ma il tempo passava e il
tesoro non appariva. Si era detto che era vicino, ma la loro pazienza fu più
corta di quella borsa.
Incaricarono allora qualcuno di rimanere in ascolto e se ne andarono al
mercato, rimpiangendo il tempo sprecato. Chi di loro aveva trascurato di
riscuotere certi crediti; chi aveva perso una festa di nozze; chi aveva
scordato di querelare un’offesa; chi aveva mancato di incassare i suoi
redditi; chi aveva trascurato un affare; chi aveva perduto il favore del
rajah. L’Insegnamento aveva insomma danneggiato tutti.
Giravano offesi per il mercato e dicevano con sarcasmo: “Dov’è questo
famoso tesoro? Ci hanno promesso una nuvola, e di quelle senz’acqua!”.
166
La voce dell’Insegnamento disse a quegli che era rimasto: “Non temi di
perdere le ore del mercato?
Venderanno tutto senza te e non scriveranno il tuo nome nei contratti. Chi
ti dice che il tesoro non sia che una nuvola?”.
Egli rispose: “Non me ne vado perché il tesoro mi è più caro della vita. Il
bene proclamato non può essere una delusione”.
La Voce riprese: “E se tacessi?”.
“Non puoi farlo: hai proclamato l’Infinito”.
“Non potrei tradirti?”.
“No ; coraggio e luce sono i Tuoi ostaggi”.
“E se il tesoro non fosse che un gioco di parole?”.
«Anche senza parole, lo Spazio lo afferma”.
Disse la Voce: “Sei saggio a non stancarti. Il tesoro è proprio là, dove sei
rimasto in ascolto. Alzati, non devi andare lontano. Solleva la pietra su cui
sedevi.
Accetta la nube di Benevolenza e l’oro della Terra. Chi ascolta fino alla fine
riceve. Il coraggio dell’impavido è un bene inalienabile. Chi coglie
acquista”.
575 — Ieri è nato il seme; domani sboccerà il fiore. Le menti più avanzate
non disdegnano di cibarsi di pane fatto con il frumento di ieri. Bisogna
saper combinare la conoscenza del passato con l’impetuosa avanzata del
futuro. Di solito gli uomini si privano delle opportunità migliori, e si
limitano ad approcci unilaterali.
Come riuscire, se il fuoco arde, ma l’occhio vede solo il buio? Il fuoco di
Teros illumina tutti i tesori acquisiti. Come Brahmavidya inestinguibile,
protegge inoltre dalla seduzione di Maya. Vedete, uso sia le parabole
antiche che i termini in uso nei laboratori moderni, perché li amiate
entrambi e rispettiate sia il seme che il frutto. Bisogna distruggere le
limitazioni.
576 — Noterete a volte pronunce diverse nelle Nostre parole. È il caso di
dire che, se è possibile una correttezza perfetta, è ben vero che in un
telegramma quel che conta è il significato.
577 — Gli oggetti circostanti subiscono l’influsso di Teros. È possibile
sentire come reagiscono, in modo invisibile e benevolo, quando una
fiamma pura li tocca.
578 — Mentre si approfondisce e raffina il proprio pensiero, si possono
fare osservazioni notevoli sulle comunicazioni a distanza. Sapete che esse
167
penetrano nella coscienza come un qualcosa di estraneo e che quindi
facilmente vengono dimentirate. Sapete che l’energia psichica non è
arrestata né dalle bufere né dagli uragani. È da notare quali comunicazioni
influiscano sui vari centri. Forse l’uragano colpisce in modo speciale il
Calice; forse la qualità della comunicazione interessa centri separati. In
breve, le molteplici tendenze del pensiero e le qualità dell’energia psichica
offrono nuove modalità individuali. Le osservazioni condotte in particolari
condizioni di luogo, di temperatura e di atmosfera sono una fonte
inesauribile di nuove conquiste.
579 — Ricordate che i Nostri nemici usano con efficacia qualunque
perturbazione spaziale e cercano di infliggere le complicazioni più
spiacevoli. Questo combinarsi di condizioni fisiche e psi chiche merita
grande attenzione.
580 — È esatto presumere che l’evoluzione inizi alla data della reazione
Cosmica. Ma ciò non vuoi dire che gli uomini non debbano prepararvisi.
Qual siasi processo di pensiero cosciente cerca penosamente la via futura
dell’evoluzione. Se la percepisce, la sana ragione lotta bravamente per
avvicinarsi presto o tardi al vero sentiero. Quindi l’Insegnamento non
costringe, ma indica la via. In verità davanti ai cercatori si erge non il
misticismo, ma il raziocinio.
Che il libro dell’Insegnamento sia pubblicato con i metodi consueti. Che
esca anonimo, a escludere interessi personali. In pochi anni gli uomini
capianno che questi precetti sono stati stilati dopo studio profondo. Ma chi
avrà trovato un’ora per meditarli sarà accolto come ospite nelle nuove
strutture del mondo. Così la nebbia della barbarie viene sostituita dalla
comprensione raffinata. Sulla purificazione insistiamo sempre : è connessa
allo sviluppo dello spirito. Voi vedeste con quale lentezza crescono le sue
accumulazioni; nello stesso modo la purezza non può scendere improvvisa.
L’allestimento di una macchina qualsiasi dimostra come si perviene
lentamente alla perfezione. Ma raffinando il pensiero comandiamo a noi
stessi di evolvere; e allora ogni giorno segna una conquista.
581 — Si crede di solito che questi siano tempi di assurda complessità; ma
se si confrontano senza pregiudizio si vede che negli ultimi dieci anni
molte cose sono state semplificate, aprendo la strada all’evoluzione.
582 — Abbiamo già menzionato la rotazione dei centri. Sicuramente ogni
moto progressivo è rotatorio. Così, il simbolo del moto alterno si applica a
ogni processo. Mediante la rotazione dei centri crescono i precipitati
dell’energia psichica. Non importa quale centro sia individualmente
preferito, ma è meglio se sarà il Calice o il Brahmarandhra. È possibile
promuovere esternamente la circolazione dell’energia psichica frizionando
il corpo con un’emulsione di sette ingredienti vegetali, conosciuta in
168
antico. È la stessa usata dagli yogi quando lasciano il corpo per lungo
tempo. Essa inoltre nutre per un periodo considerevole. Sapete che se si
assorbe del muschio non si ha più bisogno, di molto cibo; anche le frizioni
fatte con questa emulsione generano energia che nutre a lungo. Datene la
formula solo a chi abbia dimostrato la propria devozione all’Insegnamento.
Perché sostenere un corpo che tenta di negare l’energia psichica?
Quell’emulsione è efficace in molti casi, a partire dalle malattie della cute.
583 — Se solo gli uomini si rendessero conto di quali conseguenze hanno i
loro pensieri! Non sarebbe esagerato affermare che anche i delitti più gravi
sono stati generati da minimi pensieri. Bisogna dimostrare all’uomo
quanto sia materiale il pensiero, e come vive.
Non dico gli Yogi, ma chiunque abbia sviluppato l’energia psichica ne
viene protetto. Gli uomini temono di toccare chi ha un potere speciale. La
saggezza ricorda che un colpo all’armatura di Teros rimbalza indietro, e
che certuni lasciano un loro influsso sulle cose. È vero, perché l’energia
psichica precipita su tutti gli oggetti che si toccano. Si possono così
studiare il potere del pensiero e le emanazioni dell’energia psichica. Gli
animali, i cani specialmente, sentono queste ultime. Non è per il fiuto che
ritrovano casa e padrone, ma mediante qualcosa di più sostanziale. Si
domanda come accedere all’energia psichica. Per cominciare, si ricordi che
esiste.
584 — Si può supporre che esista il rapporto più stretto fra le tempeste
magnetiche e le manifestazioni dell’energia psichica. Dicevano giustamente
gli Ermetici che quelle perturbazioni sono il pensiero dello spazio.
585 — Chi volesse riutilizzare i fondamenti della medicina Vedica farebbe
bene. Nonostante le aggiunte posteriori, l’essenza dei Veda resta efficiente,
poiché quel metodo sequenziale è nuovo per ogni ricercatore nel percepire
le proprietà dei precipitati vegetali. Invece di un semplice elenco di piante
e altri prodotti naturali, la descrizione precisa dello stato e delle parti di
esse da risultati completamente diversi. Vi si tiene conto anche dello stato
del chimismo cosmico. Dalla più veneranda antichità, quelle conclusioni
dannò ancora gioia all’osservatore moderno.
586 — Si riesce facilmente a intensificare l’azione delle sostanze vegetali
aumentando la metallizzazione del suolo. In simil modo anche i rimedi
blandi divengono potenti e rapidi. Si possono eseguire esperimenti
fruttuosi su generazioni di semi irrobustiti. Se si usano piante di vita
breve, questi esperimenti non richiedono molti anni. Già la terza
generazione mostra notevoli mutamenti.
587 — Se dicessi che tutto va bene, non sarebbe vero. Se dicessi che tutto
va male, non sarebbe vero. Non è meglio dire: “Battaglia e vittoria”? Ma
come insegnare la gioia di combattere ?
169
588 — Perché a volte è necessario stirarsi? Perché provoca l’irradiamento
dell’energia psichica.
589II saggio sa parlare, sa scrivere, sa pensare, sa tacere; così dice un
vecchio proverbio. Esaminiamolo dal canto dell’energia psichica. È vero,
occorre saper distinguere quando è il caso di parlare, di scrivere o di
tacere. Molto si può ottenere se si dirige l’energia con efficacia. La
conoscenza diretta, purificata, decide quale di queste azioni sia
insostituibile.
590 — Avete notato che talvolta la tensione fisica evoca il manifestarsi
dell’energia psichica. Tale condizione puramente meccanica e materiale
dovrebbe far pensare all’oggettività di quell’energia, che si può accertare
con mezzi fisici. Non è difficile scoprire i riflessi della tensione fisica.
Perché non cercare in tale direzione evidente? Ciò significa che le
manifestazioni spirituali non sono affatto astratte, e che si possono
misurare. Non saranno evidenti a chiunque, eppure le loro azioni meno
delicate possono essere osservate anche dall’uomo ordinario. Quante volte,
passando, non si notano neppure i colori più violenti. Se accade che si
scambi il rosso per il verde, in tutti i campi può verificarsi una distorsione
consimile. Non parlo della purificazione della conoscenzadiretta solo per
ripetere. Se ne è già trattato a sufficienza. Fate attenzione, dal canto
opposto, a come sia materiale lo spirito. Ciononostante restano due mondi:
l’apparente e il reale. Anche secondo il significato di questi concetti
l’ultimo è da preferirsi: chiunque sarà d’accordo. Che perfezione si può
raggiungere quando si conosce la realtà! Le si deve dare la preminenza,
affermandola come un concetto del tutto verosimile; allora le circostanze
muteranno al punto da non essere più riconoscibili.
Gli uomini parlano di molte verità. Perché non affondano oltre l’involucro,
per giungere alla Verità Una? Sottoposta all’osservazione più rigorosa, a
realtà dilata la coscienza. E questa è quel magico scrigno in cui si ritrovano
tutti i tesori perduti.
591 — Mi rallegro se capite il male della falsa spiritualità. Molte volte
accade che una perversione morbosa dell’energia psichica stia al posto
dell’espansione di coscienza. Dove esistono paura, pietà di sé stesso,
orgoglio, inattività, dove non esiste commensura, dove si vive in modo
irresponsabile, che servizio si rende all’evoluzione? A chi evita di
affrontare le fatiche si deve far capire, con fermezza, che i suoi sospiri sono
meno ancora che il muoversi di un filo d’erba. Anche quelli che si
immergono nel mondo astrale senza avere il concetto di ascesa devono
sapere quanto sono responsabili per i gravami che impongono allo spazio.
Solo la coscienza guida e fa discernere la direzione giusta. E chi pensa che
servire l’evoluzione sia un sacrificio che merita di essere premiato, abbia
170
pure per ricompensa del metallo, ma non l’espansione della coscienza.
Affermate che la coscienza purificata è quel magnete che attrae tutte le
energie benefiche. Quel tesoro inesauribile conduce alle vette, dove vive la
vittoria. È degno d’un uomo lasciare che le erbacce soffochino la sua
coscienza? Bisogna pensare in quale direzione ci si vuole lanciare. Il fuoco
della coscienza illuminerà la via.
592 — È giusto l’assunto che l’energia psichica è inesauribile. Quanto se ne
consuma con moderazione si ricostituisce immediatamente dal tesoro del
Cosmo. Spenderla quindi fa bene; la nuova provvista separa più facilmente
i precipitati e poi tende con forza all’opera universale. Come mettere in
moto la ruota della legge? Com’è facile evocare nuovo potere dallo spazio!
Ecco perché parlo di rotazione dell’energia psichica.
593 — La parola “io” dovrebbe essere usata solo in casi di responsabilità e
testimonianza speciale. La parola “noi” è per tutta la vita di cooperazione.
Viene poi la parola “loro”. Ma prima bisogna accettare il “noi” e praticare
la cooperazione.
594 — II mistero fondamentale di Ermete stava nel l’avvicinare il mondo
astrale alla Terra. Nel Suo Insegnamento ne esistono barlumi che si
possono ricuperare, anche se sono accuratamente velati.
595 — Sapete che il cristallo di energia psichica si comporta come un
magnete. Attrae dallo spazio elettroni di Teros. Le emanazioni delle onde
in arrivo circondano l’uomo e tingono con il loro chimismo le particelle
energetiche che sopraggiungono. Ecco la base chimica delle cosiddette
stelle colorate.
I pianeti irradiano luci diverse. Le scintille dell’energia psichica sono
altrettanto scientifiche. Anche i fuochi dei centri irradiano in modo
diverso, secondo il chimismo dei metalli del corpo.
596 — Molti hanno notato l’importanza consecutiva dei centri. Termini
incomprensibili sono stati accordati sovente alle designazioni più reali.
Quando udite la parola “Abramram” vi ricorda il Calice, dov’è concentrata
la conoscenzadiretta destinata all’evoluzione futura. Se udite delle “ali di
fuoco” intendete i centri delle spalle. Così, le “cinque vette dei tesori” sono
i centri del Brahmarandhra, lei polsi e dei ginocchi. Se provate
un’improvvisa debolezza sotto il ginocchio o una tensione ai polsi, vuoi
dire che il Brahmarandhra si affina. Innumerevoli osservazioni rivelano le
qualità inesauribili dell’organismo, tanto vergognosamente neglette.
597 — Presso certi popoli, quando si vuole richiamare qualcuno assente e
lontano si usa farlo attraverso la cappa del camino, purificata dal fuoco.
Ricordate anche le lunghe trombe egizie, che suonavano attraverso il
fuoco.
171
Considerate che l’invio di pensiero era ovunque combinato con la
conoscenza del fuoco. Invero, perché esso agisca a grande distanza bisogna
evocare la fiamma dei centri. Non la tensione forzosa della volontà, ma il
contributo del fuoco da il potere di spedire lontano il pensiero.
598 — È bene ricordare tutte le leggende del fuoco, poiché hanno molto di
vero. La comprensione, migliorando, permette di distinguere in esse il
fondo di realtà dagli errori meschini del convenzionale.
599 — Certo, il compito primo dell’evoluzione futura sarà di trasferire ciò
che si dice astratto nel dominio del realizzabile. Lo studio dell’energia
psichica frutterà un rapporto completamente nuovo con l’ambiente. Le
conseguenze delle azioni egoistiche o altruistiche sono state interamente
discusse e raffrontate in astratto, occorre ora esaminarle secondo il
chimismo dei vari centri. Pensieri e azioni opposte basano su centri diversi,
per cui le emanazioni avranno diversa combinazione chimica e saranno
visibilmente irradianti. Le conseguenze reagiscono sul creatore stesso e
sull’ambiente. Sembra così che anche il più astratto divenga misurabile e
ponderabile. Uno degli esperimenti più semplici è di pesare un uomo
sottoposto a pensieri diversi. Una bilancia sensibile e l’acutezza del
pensiero consentiranno un netto raffronto. Questa non è una scienza da
eremiti, è conoscenza per migliorare tutta la vita.
600 — Come la luce inonda le tenebre, come l’elemento si precipita dietro il
pensiero, così l’Insegnamento penetra nella vita.
601 — Quando gli scienziati parlano del subconscio, dei riflessi cerebrali e
nervosi, del magnetismo animale, della telepatia, si tratta certamente di
una sola e medesima cosa: l’energia psichica. Ma, in qualche modo, questo
termine non viene mai pronunciato. Questi settori di conoscenza
chiederebbero di essere riuniti in una sola corrente, ma la superstizione
impedisce di generalizzare i fatti. La scienza pura non teme i vicoli ciechi.
Oggi si studiano le secrezioni ghiandolari e forse indagando in tal senso si
scopriranno altri precipitati. Esse hanno richiamato l’attenzione solo di
recente, anche se la medicina antica ne aveva da gran tempo segnalata
l’importanza. Si è evitata la questione con diffidenza, nonostante che tutta
la natura la proclamasse. Ma è possibile che il materialismo dialettico
significhi solo limitazione? Lo sviluppo della coscienza ci avvicina a
percepire l’intera possente energia. È forse il caso di continuare a pensare
come prima, solo con metà del cervello, senza curarsi dei tesori sotto
chiave?
602 — La spada temprata nel fuoco sotto i colpi del martello è l’esempio
migliore di come rafforzare l’energia psichica. Qualcuno domanderà come
si possano sopportare tutte le agitazioni e tutti i turbamenti. Ma il riposo è
la vetta dell’inquietudine. Fra le rotazioni cosmiche la calma non esiste.
172
Chi è cieco e sordo si immagina una quiete illusoria, ma chi vede preferisce
passare fra le burrasche piuttosto che diventare cieco. La quiete che gli
uomini si figurano non esiste. Non c’è modo di uscire dalla spirale della
rotazione costruttrice. Bisogna evocare Teros come un’ancora, e fissarla
alla giusta catena di correnti.
603 — Notate che l’azione dell’energia psichica è accompagnata da un
sospiro profondo. Questa proprietà non attesta forse che è perfettamente
tangibile? Mostratene i sintomi, sparsi dovunque. Con quelle pietre miliari
si può pavimentare un sentiero.
604 — Avete visto che gli esseri astrali sono in grado di assumere qualsiasi
forma e creare immagini diverse. Le fotografie l’attestano a sufficienza.
Quale energia li assiste nella loro creazione? L’energia psichica,
naturalmente, se già coltivata quand’erano incarnati. Studiandola se ne
possono percepire molte qualità.
Non sono tanto gli orridi fantasmi che importano in queste osservazioni
quanto la reazione del nostro organismo. Gli antichi solevano dire: “La
montagna della Madre sale dalla Terra al Ciclo”, indicando l’unità di tutto
ciò che esiste. Possibile che in un’era di cultura gli uomini concordino nel
distruggersi e si contentino della perversione convenzionale delle
religioni? Quando a lato della meccanica si afferma con tale potenza la
psicomeccanica, come può persistere un’ottusa negazione? Gli uomini si
riuniscono nel nome di imprese maggiori. Dove sono questi compiti? Non
si può continuare a ripetere che le condizioni esterne della vita sono il
riflesso della coscienza. Si direbbe che queste parole siano già bollate a
fuoco sulla fronte, ma non si può negare che l’umanità abbia gran bisogno
di essere scossa.
605 — La mente vacilla, ma la coscienza trionfa. Non è una contraddizione,
sono superficie ed essenza. Quale scegliere? Anche un bimbo lo saprebbe:
l’essenza. Anche un bambino toglie la buccia spinosa per rinfrescarsi con il
succo. Nulla dovrebbe trattenerci dal rigenerare la coscienza.
606 — Certe malattie nervose si curano mutando residenza. Lo si può
considerare un semplice capriccio, ma potrebbero esserci altre cause. L’aria
è mineralizzata ed è magnetica come l’acqua. Noi usiamo acque di diverse
composizioni. Perché l’aria non dovrebbe avere effetto alcuno sui vari
centri?
Si parla molto del prana; ma il prana puro è inaccessibile sulla Terra,
tranne che ad altezze dove pochi osano restare. Nei livelli inferiori il prana
è mineralizzato e subisce l’influsso di onde magnetiche opposte.
Certamente un cambio di residenza può comportare benefiche
composizioni di prana e influire in modo terapeutico sullo stato dei nervi.
Purtroppo finora l’aria nelle case è considerata solo come pura o no. In
173
effetti, ogni mutamento dell’aria è importante, poiché agisce su gruppi di
nervi diversi. Quel Nostro Fratello che è stato calzolaio talvolta cambia
mestiere e si occupa del giardino. Fa bene, poiché i semi che germogliano
irradiano una tensione speciale di energia psichica. Ricordatelo. Il sole del
mattino è particolarmente vitale, dopo la notte, simbolo del pralaya,
nell’evocare l’energia psichica. Così la vita novella del seme, come il
mattino, emana una preghiera. Prestate grande attenzione a tutti gli
influssi benefici.
607 — Se invece di tribunali e di processi gli uomini applicassero l’energia
psichica, l’incurabile malattia del crimine diverrebbe oggetto di indagine
normale. Anche i medici dovrebbero occuparsi di questo stadio di
ossessione. È dannoso combinare l’energia psichica con le consuete
interpretazioni.
608 — Ogni moto acquista un ritmo perché l’energia procura il disegno e il
cristallo. Il susseguirsi del ritmo eccita le emanazioni nervose.
609 — L’energia psichica previene molte malattie. Si direbbe che certi
organismi sono o no predisposti a certe infermità. Ma nessuno sa con
precisione in che consiste tale protezione o debolezza. Ma le osservazioni
sull’energia psichica darebbero la risposta migliore.
610 — Molti pensano alla pace del mondo intero. Ma se osate pronunciare
simili parole vi esponete agli attacchi più insolenti ed ipocriti. Gli uomini
giungono a temere la pace, poiché le loro coscienze non sono in grado di
contenere quella beatitudine. Ma chi possiede una grande coscienza deve
reiterare che si aprano i cancelli della pace.
611 — L’Insegnamento sarà come una profezia nel mondo della scienza.
Anche gli scettici ammetteranno che il fato dell’umanità non può
dipendere dalla dissezione delle rane: La rivelazione del Nostro consiglio
non moltiplicherà i fautori dell’ignoranza. Accettate L’illuminazione, che
soccorre il genere umano. Nonostante i diplomi, la legge del Bene Generale
è stata trascurata. Voi che siete attratti da Maya, cercate di capire
612 — Chi suona con dodici corde, chi con quattro, ad altri poi ne bastano
due per ricavarne molte armonie. Che importa il numero delle corde? Quel
che conta è creare l’armonia. Non meravigliatevi per la varietà, e non
condannatela. Non riuscirete a trovare neppure due grani di sabbia uguali.
Rallegratevi, al contrario, per ogni modo inconsueto. I fiori scelgono il
terreno loro confacente. Persino le rocce si mischiano secondo mutui
rapporti. Così nei domini di Teros si hanno combinazioni di elementi
affini, nonostante le varietà superficiali. La coscienza purificata dal fuoco
vede dove esiste una fondazione analoga e non ricusa i tesori giudicando
dalla superficie. Con due sole corde si possono esprimere innumerevoli
variazioni. Ma per farlo occorre realizzare come siano innumerevoli le
174
proprietà della natura, e come si esprimano nell’uomo. Sono
considerazioni queste che si accettano per simboliche, senza introdurle
nella vita. Ma conoscere l’Insegnamento e non applicarlo è segno di grave
ignoranza. Qualcuno ha detto che si può camminare a fatica su esso, come
una mosca sullo zucchero, per poi gettarsi sul letame! Sulle piste di
montagna non si volta il cavallo incautamente. La conoscenza guida solo
avanti !
613 — Non dimenticate il mondo splendente. Esso connette i mondi fra
loro lontani, ed è soffuso nello spazio come una sostanza sottile. Mutando
dimensione, non conosce il vicino né il lontano. Bisogna penetrare
mediante la coscienza disincarnata nei suoi livelli dilatati. Essa farà da
guida, poiché è della medesima sostanza.
È possibile procurarsi dei mediatori dal mondo dei corpi sottili.
Naturalmente la propria coscienza deve essere capace di attrarne una
raffinata, e quei mediatori devono essere in grado di comprendere i
compiti del mondo. Non da molto ho detto che il mondo astrale si deve
considerare con grande imparzialità. Quei collaboratori sono da
comprendere, usando la conoscenzadiretta; non sono guide, ma aiutanti
come i pali del telegrafo, per così dire. Col tempo diverranno meno
numerosi e persino inutili. Così tutte le condizioni e gli elementi saranno
uniti in un solo lavoro. Come far capire a un mercante che può superare i
limiti dei suoi libri mastri? E come mostrare che salute e gioia vivono nella
coscienza dell’Infinito?
614 — La parte di Agni Yoga che ora impartisco richiama l’attenzione
sull’energia psichica, sull’ignizione dei fuochi e sulla purificazione della
coscienza. Quando questi principi saranno accolti si potrà cominciare a
raffinare il pensiero. Dunque non pensate che l’Insegnamento finisca.
615 — Perché l’Insegnamento deve procedere per strati successivi? Non lo
si potrebbe propinare come una medicina? Ma lo stomaco ha dimensioni
definite, laddove la coscienza trascende ogni misura fissa. È vero, esistono
dei bipedi che ne sono quasi sprovvisti; uomini che se ne sono privati per
le loro passioni smodate. Esistono coscienze oscurate dal karma, e altre
annebbiate dalle convenzioni contemporanee. La coscienza invero richiede
cure sollecite, come i fiori di serra. Quindi la conoscenza diretta può
assumersi il compito di reggere la coscienza. Ma questa si leviga
lentamente, come un cristallo. La si espande non per autoconvinzione, ma
per la qualità degli atti.
L’Insegnamento viene impartito così come si murano le pietre di una torre:
se le si ponessero in opera tutte assieme, non una torre se ne farebbe, ma
un mucchio.
175
616 — Andate e vincete. Non per voi stessi: il vostro trionfo vale per il
bene generale.
617 — II fuoco sacro dello spirito apre la via dell’Insegnamento, ma la
prima cura del discepolo è di accendere i fuochi manifesti. Noi
sanzioneremo il calice dell’aspirazione, ma egli deve riempire quello del
conseguimento.
618 — Se solo gli uomini capissero che infliggere dolore chiama dolore e
che la gioia afferma la gioia! Anche l’uomo primitivo dimostrava di
conoscere questa saturazione dello spazio, allorché diceva: “Non voglio
interrompere il flusso della felicità”. Riusciremo a vincere.
619 — La potenza del magnete, tramite la vorticosa rotazione della spirale,
è moltiplicata dalle correnti praniche dell’Infinito. Noi mandiamo
messaggi con immagini e pensieri magnetizzati che accendono la coscienza
umana.
620 — Vi consiglio di usare il Nome del Maestro come uno scudo. La
corrente di invincibilità scaturisce non da un simbolo, non da un’illusione,
ma da una catena di coscienze, di cui Noi non conosciamo la fine, e voi non
sapete l’inizio; come un serpente, si snoda dagli abissi terreni verso sfere
irraggiungibili.
La montagna della Madre del Mondo non conosce la propria vetta. Perché
temerla? Dovremo lasciarci atterrire perché è inespugnabile? O invece
gioiremo perché l’Amrita è inesauribile? Fra i concetti di mensurabilità
l’Incalcolabile irradia come una luce. Ci sarà sgradevole il vento freddo che
viene di lontano, generato nell’Infinito? Nella sterilità soffocante non
allontanatevi dalla corrente che vivifica.
621 — La garanzia dell’Insegnamento è la gioia dello spirito. Una creazione
è degna del fine quando lo spirito che lotta, aspirando a manifestare la
Bellezza, realizza l’Infinito. Ritengo che la fonte della coscienza purificata
verrà affermata dall’Insegnamento rivelato.
622 — Siate pronti a garantire con tutti i vostri possessi, con tutta
l’aspirazione, con il potere del pensiero. Così creerete nuove combinazioni.
Se ieri non siete riusciti, è perché le accumulazioni non erano corrette. Non
si possono ripetere gli errori, come non si può passare dove un ponte è
distrutto. Molte volte si elimina la cosa insignificante e nell’oscurità
rimangono le cause prime.
Disperdete le tenebre con i fuochi: perciò Noi comandiamo: accendete i
fuochi! Non considerate l’Insegnamento come un’astrazione. Ripetete la
parola del Saggio.
176
623 — II discepolo che aspira a divenire un Agni Yogi deve sentire in tutta
la sua potenza il fuoco dell’amore per il Maestro. Il discepolo che vuole
aiutarLo nelle sue opere deve difendere l’alleanza. Il discepolo che vuole
custodire l’alleanza del Maestro deve serbarne le frasi come perle.
Dirò, traducendo gli inni alla vita della Madre del Mondo, che dovete
imparare a stabilire l’origine nella bellezza del Cosmo.
624 — Come comportarsi con quelli che si ritraggono dall’Insegnamento?
Lasciateli andare; non forzatene la volontà. Le onde della vita torneranno
forse a sospingerli sulle vostre spiagge. Ogni separazione suole essere
penosa, ma il modo di costruire la coscienza è tanto vario che non è saggio
ostacolarlo. Lasciate che lo spirito lotti indisturbato. La responsabilità
dell’insuccesso sarà sua.
625 — Ricordate che l’aiuto si conferma negli atti. L’armatura migliore,
l’ottimo timone, l’occhio più perfetto è sempre il potere dell’azione !
626 — II torrente irrompe fra le rocce senza curarsi della loro struttura:
così l’Agni Yogi scavalca le convenzioni nazionali. Per chi sale sulle cime
della coscienza non esistono confini, né divieti, se ha acceso la torcia della
propria.
Il popolo di Israele alla ricerca della sua via e i Maya, che compresero le
barriere delle condizioni, ricordano il processo della ricerca. Quindi,
poiché il fuoco non conosce barriere, la coscienza dell’Agni Yogi non trova
ostacoli.
627 — Accade sovente che pur sapendo una parola non si riesca a dirla. Il
suo concetto ruota nel profondo e non sale alla superficie. In quei momenti
si percepisce bene la profondità della coscienza. Non le fessure del
cervello, ma qualche altro tesoro custodisce gli archivi della memoria: in
verità, è il Calice.
Si possono citare casi in cui il Calice fu fisicamente ferito: subito il flusso
dei ricordi s’interruppe. Altre volte, in seguito a un’offesa al cervello, tutta
la vita precedente irruppe all’istante, come da un abisso. In tal modo i
centri collaborano mentre la coscienza si espande. Si sa cosa si può estrarre
dai canali cerebrali e cosa si può ottenere dalle profondità del Calice, dove
giacciono accumulati tesori immensi. Il Calice è sempre lo stesso per tutte
le incarnazioni. Le proprietà del cervello dipendono dall’eredità fisica,
mentre quelle del Calice sono determinate dall’addestramento di sé stessi.
Nel Calice riposa un bimbo alato; così la saggezza degli antichi ricordava
l’origine della coscienza.
628 — Ho già detto che misteri e miracoli sono scomparsi. A sostituirli si
deve intendere e stabilire nella coscienza la comprensione dell’energia
psichica, che pone in moto forze generatrici di vita. Ricordatelo.
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Alcuni centri, ignoti alla medicina e chiamati “oscuri”, si rivelano quali
motori responsabili dei nostri pensieri. Presto queste leve avranno il posto
che meritano, e capitoli a parte nei libri. Così ho detto.
629 — Si selcia una strada a furia di piccoli ciottoli. Non si può sperare di
pavimentarla in piano con rocce enormi. Se si studia il corso del pensiero si
scopre una moltitudine di piccoli pensieri che pavimentano la superficie di
scorrimento. Chi sa vigilare sui piccoli pensieri sa prendere grandi
decisioni. Le grandi imprese basano sulla qualità e il ripetersi di piccoli
pensieri.
A proposito dell’energia psichica dobbiamo soprattutto ricordare le cause e
gli effetti dei piccoli pensieri quotidiani: sono come vermi che
l’indeboliscono. Un mucchio di immondizie basta a insozzare qualsiasi
struttura. I nostri nemici sono quelle piccole mosche fastidiose. Non sono
simili alle mosche, quelle immagini stracciate, vagabonde? Esortando a
organizzare l’energia psichica, incitiamo anche a mettere ordine nei piccoli
pensieri. Ma ricordiamo che essi possono essere precursori di giganti. Che
l’energia cresca senza polvere!
630 — La realtà è tanto nebbiosa nella comprensione attuale che l’umanità,
senza l’asserzione dell’Insegnamento, è proprio come orfana. Il potere
irrevocabile, il potere valoroso, il potere essenziale, spirituale, scrosciante,
irrefutabile, il potere del Nostro raggio, il potere sprigionato dalle Nostre
Vette ! O voi che negate : soffocando, sentite che la luce esiste in ispirito!
Ciò che avete ammassato sarà presto esaurito. A che vi terrete, o appassiti,
nell’istante della morte? In verità, dico, voi ignorate lo scudo spirituale e vi
coprite con gli stracci di Maya.
631 — Noi diamo il benvenuto a chi viene per i vantaggi
dell’Insegnamento, ma Ci rallegriamo se qualcuno fa di esso la propria
vita.
Chi colpisce l’Insegnamento sarà colpito. Ma da che parte stanno il male e
la sconfitta, e da che parte il profitto e l’offerta? Voi non siete consapevoli
dei limiti del pensiero mondano. Portatore di felicità: dov’è il manto della
gioia? Di che luce splende l’arcobaleno raggiante? Ma nel Calice sono
raccolte tutte le particelle di realizzazione.
632 — La Nostra Alleanza non prevede esitazioni nel discepolo, che
permane sicuro, sapendo che non c’è fine. Ma il fuoco dell’impegno tenace
muove gli eventi. Magnifica è la vittoria del discepolo che riesce a dire:
“Maestro, voglio bere fino in fondo il calice del lavoro”.
633 — Quanto riferito a proposito della visione apparsa sopra il Calice ha
una giustificazione scientifica. Impregnando lo spazio di pensiero intenso,
noi rivestiamo particelle delle nostre forze con un’immagine definita. In tal
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modo produciamo in materia elementale là figura desiderata. Questa
formazione rimane là dov’è stata generata, irrobustita dal nostro pensiero.
Gli occhi di un bimbo o una coscienza pura possono vederla. Osservazioni
simili sono utili quando si considera il potere creativo del pensiero.
Naturalmente per riuscire occorre preservare l’aura di quello spazio e
stratificare con costanza le trasmissioni. Ciò è più facile nell’ora che
precede l’alba ed è favorito da un canto ritmico.
È anche possibile studiare la crescita dei capelli, come avete udito. Le loro
cellule capillari sono istruttive, poiché sono conduttori per la coscienza.
Anche i pori della pelle offrono un importante campo di osservazioni.
634 — A coloro che trovano crudeli le prove, dite che l’adeguatezza delle
prove dipende dal migliorare o peggiorare della tempra dello spirito.
L’esperienza è effetto degli accumuli delle incarnazioni trascorse, ma lo
spirito vuole il cibo dell’evidenza visibile. Ma il lavoro attende chiunque
vuole progredire. Non si deve considerare lo spirito come un’officina, per
questa prova di conseguimento cosciente. Bisogna soddisfare una parte
della conoscenza del Calice.
635 — Si vorrà sapere se avvengono realmente fatti come quelli riferiti di
certi monasteri del Tibet, e perché mai in occidente non si sente di cose
simili. Naturalmente essi accadono anche in Occidente, ma spesso la natura
straordinaria dell’azione passa inosservata. Il pensiero dell’Oriente è più
raffinato per certi aspetti. Ecco perché consiglio di notare e valutare i fatti.
Noi disprezziamo la superstizione, ma c’è qualcuno che deve rinunciare al
pregiudizio.
636 — L’influsso dei Nostri raggi è come la luce delle torce; agiscono sulla
coscienza quando lo spirito, lanciato in alto, vuole aprire i cancelli del
Vero. Ma è difficile illuminare le parti tenebrose della coscienza.
Chi ha un alto concetto di sé ascolti il Nostro consiglio: non conviene
continuare a soffiare nella tromba di quel contento di sé. Ricordatevi
dell’ombra, e non rifiutate la Mano che vi addita un destino migliore.
637 — Non dico che sia facile, non dico che sia impossibile, ma indico il
sentiero dove le ricchezze della Terra vengono giustificate e non si
rifiutano quelle superiori. Ma certo l’ora non è facile. L’Insegnamento
prenderà vie inattese, ma c’è motivo per rallegrarsi.
638 — Ogni situazione è accentuata dal suo contrapposto. La luce rivela le
tenebre. Quale sarà dunque l’opposto della luce dell’energia psichica?
L’oscurità assoluta. Questa emanazione letale del vuoto e del nulla è
l’ombra del fuoco dell’energia suprema. Se si conosce il cristallo
dell’energia psichica si conosce il sedime delle tenebre. Alla massima
ascesa di Teros fa eco la più profonda immersione di Tamas.
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639 — Avete giustamente notato che si richiede una vigilanza speciale
durante le trasmissioni a grande distanza. Non una ricettività vacua, ma
acutezza dei centri. Bisogna distinguere fra la semplice ostinazione e la
pura vigilanza. Così si comprendono per gradi le forze del nostro intimo.
640 — Dico che potrete partecipare all’evoluzione del Cosmo. Che avrete il
retaggio delle età. Che saprete capire l’Infinito. Che migliorerete il fato del
pianeta. Ma accendete i fuochi! Non estinguete la fiamma sacra dello
spirito. Non allontanate la Mano.
Accanto allo splendore della Madre del Mondo, l’evidenza della vita
comune è come un grano di sabbia; ma le accumulazioni del Calice sono
come un monte radioso.
641 — Avete notato che certi oggetti vibrano quando li toccate. È una
manifestazione di energia psichica, o vostra o esterna. Avete inoltre
osservato che l’elemento personale scompare dalla vita quotidiana a mano
a mano che quell’energia aumenta. Così è bene ricordare che l’energia
psichica favorisce un confluire di circostanze.
642 — Una delle richieste più difficili dell’Insegnamento è la capacità di
parlare in modo proporzionato: cioè per avviare il pensiero nella giusta
direzione senza interferire nel karma. Dire tutto significa mettere in catene.
Ma ridestare l’impegno, indicare la via è compito dell’Insegnamento. La
protezione sollecita veglierà invisibile sulla crescita della coscienza. Come
una guida nell’oscurità di un dedalo di vie, il Maestro posa la Mano sulla
spalla del discepolo. Non il vuoto, ma la vigilanza è propria della guida. Il
Comando invade lo spazio ma senza colpire la corona del capo.
L’Insegnamento è impartito per l’evoluzione in genere, non per le singole
persone. È un raggio del sole. Benedetto chi è simile a un cacciatore di luce
!
643 — Una volta domandarono a uno Yogi come facesse a condizionare
psicologicamente lo spazio. Rispose: “L’energia psichica emana come il
profumo dei fiori. Perché forzare ciò che sale all’altissimo Aum? L’etere
più sottile scioglie le correnti dell’energia psichica e gli uomini la
respirano; così si producono le reazioni”.
644 — Vi sottoponete a esami medici. Lasciate che vi incidano il corpo con
il bisturi. Sottostate a prove fisiche. Ma quando siete malati in ispirito e
avete la coscienza fioca e non vedete la luce che si approssima, persistete a
rifiutare il pensiero di rigenerare lo scudo. Vi ho detto che lo scudo sta nel
realizzare le Nostre manifestazioni. Accettate questo consiglio, e sanate la
coscienza. Invece di lamentarvi per il fegato, controllate i pensieri !
645 — Si vuole sapere che conto fare della vita pratica quotidiana. La si
teme assai. Si ritiene che distrugga le capacità creative; si pensa che
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sminuisca la dignità. Noi invece diciamo che si deve saper vedere nel
lavoro di ogni giorno il pranayama che eleva la coscienza. Il prana scende
dalle sfere superiori; ma ogni lavoro genera energia, simile in essenza a
quella spaziale. Chi conosce l’essenza delle energie può fare scarpe, battere
sul tamburo o cogliere frutta. Tutte queste azioni producono l’energia
suprema, quale nasce dal ritmo del Cosmo. Solo chi ha scarsa capacità di
comprendere teme il ritmò del lavoro e costruisce la propria prigione.
L’umanità stenta a riconoscere che un re e un calzolaio sono paragonabili
sotto ogni aspetto.
646 — Sull’Insegnamento di vita si dicono molte parole, ma poche si
tramutano in azioni. Non valgono molto quelli che lo ripetono senza
applicarlo. Non parliamo di chi non lo capisce, ma chi gli si è avvicinato,
questi è responsabile dei propri pensieri e delle proprie azioni.
674 — L’adesione alla Nostra Alleanza deve esprimersi con un’attività
improrogabile. Il discepolo non deve contentarsi di un cattivo risultato e di
una buona intenzione. Volubilità, negligenza e svalutazione del Comando
pesano gravemente sulla bilancia.
Il discepolo si guarda tre volte nello specchio prima di dire : “Non vedo
errori nelle mie azioni”. “Non guardare la pianura, ma le cime della Madre
del Mondo, e in tal modo misura senza limiti le tue azioni”.
648 — Quando trapiantate “balù” e rododendri in pianura o meli in
montagna, vi attendete risultati immediati? Così dunque, mentre vi
impadronite dell’energia psichica, dovete dar tempo sufficiente a
trasmutare la natura. Si può applicare una tensione anche violenta senza
vedere gli effetti attesi. Sovente ci si aspetta risultati in una certa
dimensione che invece si formano in un’altra, affatto diversa. Riconoscete
quindi i periodi di crescita dell’energia.
Si può certo approfondire in tutte le direzioni l’Insegnamento dell’Agni
Yoga. Ciò sarà fatto dopo aver assimilato quanto si è detto.
649 — II discepolo che ha risposto all’Insegnamento e arde con tutti i
fuochi della devozione collabora davvero con le forze Cosmiche. Avendole
accresciute con le sue azioni, e adornato con esse il pensiero dello spazio,
non è forse un creatore? E la sapienza delle età non sarà l’ornamento più
bello? La vastità del Cosmo, del Fuoco spaziale, assegna il destino migliore
all’umanità che cerca.
650 — Persino i vostri dottori sostengono che l’eccitazione nervosa
decuplica le forze: così riconoscono l’energia psichica. Ma, aggiungono, ciò
dura poco e ne segue un crollo. Ecco perché lo Yoga è necessario, in quanto
incrementa l’esaltazione ed evita la caduta. I collassi avvengono perché
non si è realizzata l’energia psichica e non la si è applicata. Gli ignoramus
181
camminano saltellando come zoppi, ma quelli che sanno scavalcano anche
le cime più impervie.
651 — È semplicissimo controllare il grado dell’attenzione. Ponete un
oggetto in un luogo insolito; se passa inosservato continuate con oggetti
più grandi e vedrete quale elefante attrae finalmente l’attenzione della
vista “acuta”. Provate voi stessi assieme agli altri. Esercitatevi anche
contro la paura, l’irritazione e la negligenza, e in tutti quei casi in cui la
cartina di tornasole arrossisce di vergogna. Non occorrono invocazioni
complicate, basta la semplice attenzione per avanzare di molto. Così si
comincia a sviluppare la vista dell’aquila. Uno Yogi acquistò fama di
grande burlone perché senza farsi notare spostava oggetti nelle case;
quando gliene domandavano il perché rispondeva: “Voglio vedere se siete
diventati ciechi”. Pochi davvero si accorgono dei mutamenti del loro
ambiente. Eppure il primo indizio della vista d’aquila sta nel cogliere i
cambiamenti più piccoli, in quanto da essi dipende la vibrazione del tutto.
652 — Le trasmissioni combinate sono molto efficaci se si riesce a
mantenere una sola tonalità, come una chiave musicale. Si può persino fare
risuonare la nota portante con un diapason. Un magnete, un diapason, un
anello e molti comuni adattamenti entrano facilmente nella vita quotidiana
dei giovani Yogi. Per allontanare la polvere ci vogliono pala e scopa. Non è
affatto necessario evitare gli oggetti comuni: tanto in basso come in alto.
È bene assuefarsi al fatto che non esiste riposo, né fine. Ma basta realizzare
la Nostra Fratellanza e la Gerarchia per essere guidati per la via più breve
all’Infinito.
653 — L’idea di obbedire al Maestro è estranea all’umanità. Ma come
potrebbe lo spirito venire sopraffatto, se il Maestro è il Faro che guida?
Come potrebbe il discepolo smarrire il fuoco se il Maestro accende tutte le
fiamme? Come può il Suo Scudo ostacolare, se Egli sospinge il discepolo
ardentemente? Così nella coscienza dell’umanità è scarso il desiderio di
impegnarsi in una cooperazione reciproca. Ma essa deve apprendere ad
agire con indipendenza mentre applica i pensieri affermati dal Maestro.
Così la Ragione Cosmica perviene all’evoluzione. Così l’umanità impara a
creare nel modo superiore.
In verità, emulare il Maestro significa capirne l’Immagine.
654 — Come avvicinarsi alla Sorgente? Come comprendere il più sottile?
Solo con la legge della Gerarchia. La Mano che guida è quella che solleva.
La Mano che indica è quella che rivela la via alla Legge suprema. Così si
crea il grande passo della legge della Gerarchia. In verità!
655 — Come viene intesa la legge della Gerarchia? Come si osservano tutte
le leggi nella vita? Come si perfezionano le tendenze migliori? In verità la
182
légge della Gerarchia è intesa come un proprio diritto; ci si dimentica che il
Gerarca è l’Anello della Catena, Colui che adempie la Volontà
dell’Altissimo. Solo così si risponde a una responsabilità superiore. Solo
così si compie il Mandato e si accumula il Calice dei Fuochi.
656 — Ricordate le leggi della gravitazione e della reazione. Da quella
origina la fermezza, da questa la tensione. Gravitare lungo la linea
gerarchica conduce a Me, e la reazione del nemico porta alla gloria. Così il
Maestro e il nemico sono le pietre d’angolo.
Il domatore eccita la furia delle sue belve per dimostrarne poi la docilità.
Non esiste moto senza tensione; quindi a qualsiasi Insegnamento
progressivo occorrono nemici e un Maestro. Bisogna ricordare la legge
fisica per capire che quella dello spirito è immutabile. Vi ordino di
comprendere l’importanza del Maestro e la necessità dei nemici. Certo solo
il Maestro li farà impazzire. Il male deve comparire in tutta la sua misura
perché si possa emergere rigenerati dalle fiamme dell’ira. È impossibile
evitare le difficoltà del sentiero, ma sappiate che non c’è tensione senza
beneficio: popoli interi ne avranno forse giovamento. Se un eremita può
distruggere col solo pensiero la roccaforte del male, la tensione permessa
dalle Forze Superiori è come un ariete lanciato contro le forze ostili.
657 — Facendo la Mia Volontà Mi consenti di fare la tua. C’è forse una
separazione fra le volontà che tendono alla luce? Ricordate che Noi
guidiamo quelli che si sono affidati a Noi lungo file di magneti controllati.
Fidatevi del Timoniere Che ha già traversato tutti gli oceani.
«Passa il ponte e collauda te stesso. Ma la Mia stella splende da millenni”.
La paura non tocca un cuore che è stato provato.
658 — La qualità dell’azione si afferma nell’impegno della lotta. Quando le
parole divengono azioni, l’energia superiore si attesta. Quindi la si può
manifestare solo nella vita. Non le parole, ma le azioni sono da considerare
suoi attestati. Solo allorché la potenzialità dello spirito trova espressione
nell’atto si afferma la concordanza superiore.
Così la strenua ricerca è la chiave dell’Infinito.
659 — La Nostra Alleanza è così potente perché le parole entrano nella vita
come affermazioni meravigliose. Perciò la Nostra Parola vive, dal momento
che l’impulso creativo è saturo di fuoco potente. Solo quando la Nostra
Alleanza viene adottata nella vita si afferma la fase superiore. Perché
dunque la vostra missione è così densa di azioni? Perché ha in sé il pegno
della Nostra Cooperazione. Così Noi affermiamo la Gerarchia basata sulla
legge di successione. Quindi, quando si realizza la Legge Cosmica si
comprende la catena della Gerarchia. Così l’esecutore migliore è il più
vicino ad Essa. La Gerarchia del Servizio non è che il compiersi della
183
Volontà Superiore. Solo così Noi affermiamo la Sua Legge. In tal modo il
Diritto Cosmico penetra nella vita.
660 — Cosa trasforma lo spirito? L’impulso creativo. Cosa lo fa salire? La
creatività dell’impegno serrato. Come potrebbe lo spirito non essere saturo
di fuoco se solo in tal modo si aderisce al Magnete Cosmico? La coscienza
dello Spirito Supremo è satura di fuoco! Quindi soltanto la realizzazione
della Volontà Superiore conduce lo spirito al suo destino. Perciò ogni
misura cosciente ‘da bellezza all’azione. L’impulso creativo che abbia
aderito al fuoco affermato è magnetizzato coscientemente dal fatto di
compiere la Volontà Superiore.
661 — Ogni pensiero eseguito è come un deposito nella creatività del
fuoco. Ogni pensiero compiuto si allaccia alle Nostre Opere, Con quanta
cura devono i discepoli determinare la qualità dei loro pensieri! Si è
annidato il verme dell’egoismo in qualche parte, o l’orgoglio, o l’amore di
sé? Lo spirito deve educare in sé stesso la capacità di ammetterlo
sinceramente. Solo così si compie la propria missione nel Piano dei Grandi
Signori.
La catena della Gerarchia si forgia compiendo la Volontà Superiore.
662 — Certo il potere della Gerarchia è il più essenziale, e si può costruire
solo per suo tramite. L’energia impregnata della legge della Gerarchia sta
alla base di ogni grande inizio. Si può edificare solo secondo le leggi
dell’armonia più rigorosa. Solo sul principio della Gerarchia si può
stabilire una possibilità superiore. La Volontà Creatrice proclama che la
coscienza unificata decide secondo concordanza.
663 — Chi dunque crea col potere dello spirito? Chi porta il Fuoco; chi
serve con sensibilità l’evoluzione; chi crea uomini; chi usa ogni suo fuoco
per migliorare l’uomo. L’umanità nelle sue ricerche deve essere come
questi Portatori di Luce. E il Gerarca crea sulla Terra elevando tutto ciò che
l’attornia. Così, con la fiamma pura, Egli innalza le sfere.
664 — Sicuramente il pensiero creativo finirà per rigenerare il mondo. Chi
è re del pensiero crea l’evoluzione. Così Noi sospingiamo la coscienza
umana a progredire. Noi creiamo col pensiero. L’umanità, invero, deve
capire il valore del pensiero ! L’Insegnamento, invero, deve venire
assimilato da pensieri sensibili! Ogni pensiero di forte impegno incita lo
spirito a una conquista. Ecco perché Noi apprezziamo tanto il pensiero
cristallino. Ogni grande pensiero unisce alla Catena della Gerarchia. Così
si crea l’evoluzione.
665 — La finezza della ricettività fa comprendere il Maestro. L’intero
progresso del discepolo sta nel realizzare che il Maestro ne impregna lo
spirito con una comprensione superiore. La creatività dello spirito
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progredisce solo se il pensiero si eleva. La catena fra Maestro e discepolo
consiste di strenui sforzi spirituali. In verità, chi eleva lo spirito del
discepolo, se non il Maestro? Solo il Superiore sa migliorare l’inferiore. Se
non lo si capisce è impossibile progredire. Così concludiamo quanto
riguarda il raffinamento della ricettività.
666 — La Gerarchia è legittimamente stabilita nell’Universo. Poiché il
Magnete Cosmico ha posto la Suprema Possanza sopra ogni cosa, questa
legge basa su una affermazione cosmica. Perché mai dunque non usare
quella Potenza Suprema che guida il pianeta? Solo la Ragione può dirigere
il Magnete Cosmico. Quindi essa, che è diffusa in ogni cosa, pone in
tensione tutti gli elementi. Le energie che differiscono in quanto a
potenzialità serbano la loro destinazione cosmica, assumendo posto
secondo l’incremento della potenza. È quindi la loro potenzialità che
dispone le energie al primo o all’ultimo posto. Così anche le fasi dello
spirito umano sono designate nell’evoluzione, e il Magnete Cosmico
intensifica la qualità dello spirito sino all’Infinito.
667 — Nel Cosmo il perno dello sforzo riposa sul principio gerarchico. Il
Cosmo agisce attirando al centro del potere costituito. Così in tutte le
imprese della Gerarchia il seme cosmico è espresso dalla qualità dello
sforzo, che si eleva realizzando per gradi il principio dominante. La
creatività cosmica raduna energie armoniche. Il principio è immutabile al
punto che si manifesta come necessità. Tale qualità, invero, è stabilita dal
principio gerarchico, di cui l’intero universo è saturo. Questo spirito, che
impregna tutte le espressioni cosmiche sul pianeta, è saldamente stabilito
dalla Ragione Suprema. Quindi l’uomo, come parte del Cosmo, non può
separarsi da quel principio. Poiché la creatività cosmica è imbevuta di
Ragione, ogni manifestazione dell’Infinito è affermata dal medesimo
principio.
668 — Di tutti i principi che favoriscono l’espandersi della coscienza, il più
potente è quello della Gerarchia. Esso governa il manifestarsi di qualsiasi
spostamento. Dove andrebbe lo spirito senza la Mano che lo guida? Dove si
volgerebbero l’occhio e il cuore senza la Gerarchia, se la Mano del Gerarca,
la Mano che offre, stabilisce la direzione del destino, e indica la data più
acconcia, e le energie più elevate assumono le Immagini più intime? Il
seme dello spirito è dunque impregnato del Suo Raggio Cosmico. Dal
momento che un principio è potentissimo quando ha in sé la potenzialità
del fuoco, il fuoco puro dello spirito del Gerarca si afferma come principio
supremo. Ricordiamo le Guide spirituali. Così si venera la legge della
Gerarchia.
669 — “Come diffondere l’Insegnamento, Signore?”.
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“Come trovare i predestinati che applicheranno la Tua Parola, per
compierla?”.
Il Signore così rispose: “Un eremita cercava qualcuno cui affidare il rotolo
della Rivelazione. Lo prese e lo lasciò in un crocevia: ‘Sia il Supremo stesso
a indicare chi dovrà trovare i suoi Precetti!’. “Venne una fanciulla che
avvolse il pane con quelle Scritture. L’eremita allora ne preparò un altro e
tornò a lasciarlo in quel luogo. “Passò un mercante, che lo coprì con le cifre
dei suoi profitti. L’eremita, senza stancarsi, preparò un terzo rotolo. E così
avanti, fino alla fine del suo lavoro e dei suoi giorni.
Quando il Signore gli domandò come avesse diffuso l’Insegnamento,
rispose: “Non sta a me giudicare quale uccello farà di quei precetti il nido
migliore”.
Così dunque non sapremo mai a chi andrà il rotolo per suo tormento, o per
oblio, né chi lo terrà sotto il guanciale per farsene un fondamento. “Non
hai agito male, io credo, a lasciare il tuo lavoro a quegli ignoti”.
Così il Signore sanzionò la diffusione impersonale dell’Insegnamento,
senza impazienza, senza irritazione, senza aspettativa.
Datelo anche voi così, senza pregiudizio di chi lo riceve, senza pronunciare
ogni giorno un verdetto. Porta, o uccello, l’Insegnamento; e volando
lascialo cadere nel focolare di chi vive in attesa di riceverlo.
Portate l’Insegnamento nei crocevia!
670 — Pubblicate queste note anonime, che nessuno spunti da qualche
angolo oscuro a parlare di avidi influssi. Continueremo l’Agni Yoga
quando queste indicazioni saranno applicate. Molti mezzi e molte
possibilità si destano quando si è padroni dei fuochi.
L’elemento del Fuoco è illimitato come l’Infinito. Lo studio delle sue
qualità sarà la gioia della vita. Adottarle significa conseguire. “Agni Yoga”
è terminato. Vi saranno altre aggiunte, esperienze e osservazioni sulla
concezione e sulla crescita del Fiore di Fuoco. Che il vostro impegno sia
puro e risoluto !
Dato nella Valle del Brahmaputra, che nasce dal lago dei Grandi Naga, Custodi dei Patti dei Rig-Veda:
“Ho posto le basi dell’Agni Yoga in quattro direzioni, come il pistillo di un fiore.
“Ho stabilito l’Agni Yoga a sostegno delle Mie scale, e ricevuto nelle Mani il fuoco della Pietra.
“E ho dato la Pietra ardente a Colei che per Nostra decisione sarà chiamata la Madre dell’Agni Yoga, perché si è consacrata alla prova del Fuoco dello Spazio.
“Le correnti di questo Fuoco marcarono la Pietra nel suo gran volo davanti all’immagine del sole.
“Un velo di scintille coprì le vette della Protettrice delle Nevi, quando la Pietra passò ardendo da sud a nord nella Valle protetta”.
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Serie dei Testi AGNI YOGA
1 - FOGLIE DEL GIARDINO DI MORYA - vol. I – APPELLO 1924
2 - FOGLIE DEL GIARDINO DI MORYA - vol. II – ILLUMINAZIONE 1925
3 - NUOVA ERA - COMUNITA’ 1926
4 - AGNI YOGA 1929
5 - INFINITO I 1930
6 - INFINITO II 1930
7 – GERARCHIA 1931
8 – CUORE 1932
9 - MONDO DEL FUOCO I 1933
10 - MONDO DEL FUOCO II 1934
11 - MONDO DEL FUOCO III 1935
12 – AUM 1936
13 – FRATELLANZA 1936
14 - SOVRAMUNDANO I 1938
15 - SOVRAMUNDANO II 1938
16 - SOVRAMUNDANO III 1938
17 - SOVRAMUNDANO IV 1938
319 West 107th Street, New York, NY 10025-2799
phone (212)864-7752 • fax (212)864-7704 • e-mail: info@agniyoga.or
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