Perché iniziare
con Burt Lancaster, un affresco corale come il film NOVECENTO? Filmati completi
ed esaustivi sulle condizioni sociali, lavorative, politiche dei 50anni che
videro l’Italia (dalla fine dell’800 alla fine della 2° Guerra Mondiale), non
sono reperibili se non in forma fotografica, privati perciò di coralità e
continuità.
Dalle scene iniziali nelle quali vediamo un Burt Lancaster proprietario
terriero: la mia scelta è caduta sul grande attore americano come una sorta di
*prototipo di padrone*, come ne
conosceranno di simili milioni d’italiani, negli anni a seguire, fino ai giorni
nostri, in questo 2012 che si preannuncia foriero di profondi mutamenti d’ogni
profilo umano.
Questo proprietario terriero, assieme ad altri, davanti alle primissime
proteste per le pessime, tragiche condizioni nelle quali versa un mondo del
lavoro preminentemente contadino, si riuniscono e decidono di *finanziare gruppi di prezzolati mercenari
che confluiranno tutti, nel neonato P.N.F. di Benito Mussolini.
Per l’Italia, inizia “un’altra storia” tragica e
dura ed il film che solo sullo schermo finisce nel ’45….Durererà fino ai giorni
nostri con “l’invisibilità di un nuovissimo tipo di Padrone senza
volto…Il Nuovo Ordine Mondiale”. Alessandro
Novecento (film)
Novecento
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Titolo originale
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Novecento
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Paese
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Anno
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Durata
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318 min
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Colore
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colore
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Audio
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sonoro
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drammatico, storico
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Casa di produzione
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Distribuzione
(Italia)
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Costumi
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Novecento è un film del 1976 diretto da Bernardo Bertolucci.
Fu presentato fuori
concorso al 29º Festival di Cannes.
Trama
Il film narra la storia di due
italiani nati lo stesso giorno (il 27 gennaio 1901, stesso giorno della morte
di Giuseppe
Verdi), nello stesso luogo (una grande fattoria emiliana) ma su fronti
opposti: Alfredo è figlio dei ricchi proprietari della fattoria, i
Berlinghieri; Olmo è figlio di Rosina, contadina vedova della medesima
fattoria, e non sa chi è suo padre data la promiscuità nella quale vivevano i
contadini all'inizio del XX secolo, segregati di notte e sfruttati di giorno
come bestie da soma. In effetti, in una scena dove Giovanni, il padre di
Alfredo, pronuncia parole affettuose nei confronti di Olmo invitandolo
dolcemente a rientrare in casa, potrebbe far intuire che Alfredo sia il
fratellastro di Olmo. Proprio le lotte contadine e la Grande Guerra dapprima, e
il fascismo con la lotta partigiana per la Liberazione poi, sono al centro dei
fatti che si susseguono, con al centro, e per filo conduttore, la vita dei due nemici-amici,
impersonati in età adulta da Gérard Depardieu (Olmo) e da Robert
De Niro (Alfredo).
Burt
Lancaster, nel ruolo del nonno di Alfredo, e Donald
Sutherland nel ruolo del violento, cinico e spietato Attila, chiamato con
la sua ferocia asservita al potere a rappresentare l'arrivo devastante del
fascismo in un paese dove la ricca borghesia iniziava a temere le varie
organizzazioni socialiste a difesa dei lavoratori, sono alcuni degli altri
indimenticabili volti di questa pellicola. L'ultima parte del film si
riallaccia alle scene iniziali, quando, durante il sospirato giorno della
Liberazione, Attila viene finalmente giustiziato nel cimitero, di fronte alle
tombe delle sue vittime, e Alfredo viene preso in ostaggio da un ragazzino
armato di un fucile ricevuto dai partigiani. Olmo, creduto morto, ricompare ed
inscena un processo sommario al Padrone Alfredo Berlinghieri. Il legame di
amicizia prevale e Olmo "condanna" Alfredo ad una morte virtuale (in
realtà sottraendolo al linciaggio), inizialmente poco compresa dagli altri
paesani, ma alla fine coralmente accettata con una sfrenata e liberatoria corsa
nei campi, sotto l'enorme bandiera rossa cresciuta e tenuta nascosta durante il
ventennio.
Le forze dell'ordine sopraggiungono
per intimare il disarmo ai partigiani, ed è proprio Olmo ad accettare per primo
di deporre il fucile dopo aver sparato in aria per simboleggiare l'esecuzione
della parte vile e malvagia del suo amico più caro. Alfredo ed Olmo iniziano
così a scherzare di nuovo, accapigliandosi come da bambini. Il film si chiude
sui due amici che, ormai anziani, continuano ad azzuffarsi nei luoghi
dell'infanzia, con Olmo che continua, come faceva da bambino, a sentire la voce
del padre (mai conosciuto) in un palo del telegrafo e Alfredo che
goliardicamente si uccide come da piccolo si stendeva per gioco e imitando lo
spericolato Olmo sulle traversine dei binari del treno in arrivo.
Accoglienza
Nei cinema italiani il film venne
proiettato, con grande successo, in due fasi successive (Novecento Atto I e Novecento Atto II). Negli Stati Uniti
si dovette proporre una sola pellicola ridotta a quattro ore (comunque troppe
per le sale americane) ma questo film non ebbe successo.
Location
Il film è stato girato in Provincia di Parma, in Provincia di Cremona, in Provincia di Reggio Emilia e in Provincia di Mantova. La fattoria in cui
si è svolto il film è l'azienda agricola Corte
delle Piacentine del 1820 situata a Roncole
Verdi, frazione di Busseto. I luoghi
sono quelli di Giovanni Guareschi e Giuseppe
Verdi. Infatti il primo è sepolto a Roncole
Verdi, mentre il secondo è nato a Roncole
Verdi come ricorda lo stesso nome della frazione.
Molte scene furono girate anche a Rivarolo del Re ed Uniti (CR), Guastalla
(RE) e a San Giovanni in Croce (CR).
Nel mantovano la
troupe girò alcune scene al santuario delle
Grazie di Curtatone
e in una villa di San Prospero di Suzzara mentre nel cimitero vecchio di Poggio
Rusco venne girata l’esecuzione del fascista Attila. Anche nel palazzo Canossa e
nell'omonima piazza del centro storico di Mantova, furono filmate scene del
film.
Backstage
Sul set del film il regista Gianni
Amelio girò il documentario Bertolucci secondo il cinema.
Bertolucci ha raccontato che durante le riprese la troupe del suo film sfidò
piu' volte in avvincenti partite di calcio la troupe del film Salò o le 120 giornate di Sodoma
che Pier Paolo Pasolini stava girando proprio nelle
vicinanze. Tenuto conto che Pasolini morì (assassinato) il 2 novembre 1975, le
riprese di Novecento, uscito nel 1976, dovettero impegnare Bertolucci per un
arco di tempo decisamente ampio.
Note
- ^
(EN) Official
Selection 1976. festival-cannes.fr. URL consultato il 18 giugno
2011.
* Novecento [1900] - 1976 - Parte 1: http://www.youtube.com/watch?v=bNe_n0CY5Fg
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