giovedì 3 maggio 2012

NOVECENTO di Bertolucci


BURT LANCASTER – Scena iniziale di NOVECENTO di Bertolucci

Perché iniziare con Burt Lancaster, un affresco corale come il film NOVECENTO? Filmati completi ed esaustivi sulle condizioni sociali, lavorative, politiche dei 50anni che videro l’Italia (dalla fine dell’800 alla fine della 2° Guerra Mondiale), non sono reperibili se non in forma fotografica, privati perciò di coralità e continuità.

Dalle scene iniziali nelle quali vediamo un Burt Lancaster proprietario terriero: la mia scelta è caduta sul grande attore americano come una sorta di *prototipo di padrone*, come ne conosceranno di simili milioni d’italiani, negli anni a seguire, fino ai giorni nostri, in questo 2012 che si preannuncia foriero di profondi mutamenti d’ogni profilo umano.

Questo proprietario terriero, assieme ad altri, davanti alle primissime proteste per le pessime, tragiche condizioni nelle quali versa un mondo del lavoro preminentemente contadino, si riuniscono e decidono di *finanziare gruppi di prezzolati mercenari che confluiranno tutti, nel neonato P.N.F. di Benito Mussolini.

Per l’Italia, inizia “un’altra storia” tragica e dura ed il film che solo sullo schermo finisce nel ’45….Durererà fino ai giorni nostri con “l’invisibilità di un nuovissimo tipo di Padrone senza volto…Il Nuovo Ordine Mondiale”. Alessandro



Novecento (film)


Novecento

Titolo originale
Novecento
Paese
Anno
Durata
318 min
Colore
colore
Audio
sonoro
drammatico, storico
Casa di produzione
Distribuzione (Italia)
Costumi

Novecento è un film del 1976 diretto da Bernardo Bertolucci.

Fu presentato fuori concorso al 29º Festival di Cannes.

Trama

Il film narra la storia di due italiani nati lo stesso giorno (il 27 gennaio 1901, stesso giorno della morte di Giuseppe Verdi), nello stesso luogo (una grande fattoria emiliana) ma su fronti opposti: Alfredo è figlio dei ricchi proprietari della fattoria, i Berlinghieri; Olmo è figlio di Rosina, contadina vedova della medesima fattoria, e non sa chi è suo padre data la promiscuità nella quale vivevano i contadini all'inizio del XX secolo, segregati di notte e sfruttati di giorno come bestie da soma. In effetti, in una scena dove Giovanni, il padre di Alfredo, pronuncia parole affettuose nei confronti di Olmo invitandolo dolcemente a rientrare in casa, potrebbe far intuire che Alfredo sia il fratellastro di Olmo. Proprio le lotte contadine e la Grande Guerra dapprima, e il fascismo con la lotta partigiana per la Liberazione poi, sono al centro dei fatti che si susseguono, con al centro, e per filo conduttore, la vita dei due nemici-amici, impersonati in età adulta da Gérard Depardieu (Olmo) e da Robert De Niro (Alfredo).

Burt Lancaster, nel ruolo del nonno di Alfredo, e Donald Sutherland nel ruolo del violento, cinico e spietato Attila, chiamato con la sua ferocia asservita al potere a rappresentare l'arrivo devastante del fascismo in un paese dove la ricca borghesia iniziava a temere le varie organizzazioni socialiste a difesa dei lavoratori, sono alcuni degli altri indimenticabili volti di questa pellicola. L'ultima parte del film si riallaccia alle scene iniziali, quando, durante il sospirato giorno della Liberazione, Attila viene finalmente giustiziato nel cimitero, di fronte alle tombe delle sue vittime, e Alfredo viene preso in ostaggio da un ragazzino armato di un fucile ricevuto dai partigiani. Olmo, creduto morto, ricompare ed inscena un processo sommario al Padrone Alfredo Berlinghieri. Il legame di amicizia prevale e Olmo "condanna" Alfredo ad una morte virtuale (in realtà sottraendolo al linciaggio), inizialmente poco compresa dagli altri paesani, ma alla fine coralmente accettata con una sfrenata e liberatoria corsa nei campi, sotto l'enorme bandiera rossa cresciuta e tenuta nascosta durante il ventennio.

Le forze dell'ordine sopraggiungono per intimare il disarmo ai partigiani, ed è proprio Olmo ad accettare per primo di deporre il fucile dopo aver sparato in aria per simboleggiare l'esecuzione della parte vile e malvagia del suo amico più caro. Alfredo ed Olmo iniziano così a scherzare di nuovo, accapigliandosi come da bambini. Il film si chiude sui due amici che, ormai anziani, continuano ad azzuffarsi nei luoghi dell'infanzia, con Olmo che continua, come faceva da bambino, a sentire la voce del padre (mai conosciuto) in un palo del telegrafo e Alfredo che goliardicamente si uccide come da piccolo si stendeva per gioco e imitando lo spericolato Olmo sulle traversine dei binari del treno in arrivo.

Accoglienza

Nei cinema italiani il film venne proiettato, con grande successo, in due fasi successive (Novecento Atto I e Novecento Atto II). Negli Stati Uniti si dovette proporre una sola pellicola ridotta a quattro ore (comunque troppe per le sale americane) ma questo film non ebbe successo.

Location

Il film è stato girato in Provincia di Parma, in Provincia di Cremona, in Provincia di Reggio Emilia e in Provincia di Mantova. La fattoria in cui si è svolto il film è l'azienda agricola Corte delle Piacentine del 1820 situata a Roncole Verdi, frazione di Busseto. I luoghi sono quelli di Giovanni Guareschi e Giuseppe Verdi. Infatti il primo è sepolto a Roncole Verdi, mentre il secondo è nato a Roncole Verdi come ricorda lo stesso nome della frazione. Molte scene furono girate anche a Rivarolo del Re ed Uniti (CR), Guastalla (RE) e a San Giovanni in Croce (CR).

Nel mantovano la troupe girò alcune scene al santuario delle Grazie di Curtatone e in una villa di San Prospero di Suzzara mentre nel cimitero vecchio di Poggio Rusco venne girata l’esecuzione del fascista Attila. Anche nel palazzo Canossa e nell'omonima piazza del centro storico di Mantova, furono filmate scene del film.

Backstage

Sul set del film il regista Gianni Amelio girò il documentario Bertolucci secondo il cinema. Bertolucci ha raccontato che durante le riprese la troupe del suo film sfidò piu' volte in avvincenti partite di calcio la troupe del film Salò o le 120 giornate di Sodoma che Pier Paolo Pasolini stava girando proprio nelle vicinanze. Tenuto conto che Pasolini morì (assassinato) il 2 novembre 1975, le riprese di Novecento, uscito nel 1976, dovettero impegnare Bertolucci per un arco di tempo decisamente ampio.

Note

  1. ^ (EN) Official Selection 1976. festival-cannes.fr. URL consultato il 18 giugno 2011.

* Novecento [1900] - 1976 - Parte 1: http://www.youtube.com/watch?v=bNe_n0CY5Fg
* Novecento [1900] - 1976 - Parte 2: http://www.youtube.com/watch?v=Oia_n2GoBAI

)§( LUCE INFINITA DELL'AMORE, DELLA COMPASSIONE, DELLA VERITA' )§(

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